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Il dilemma Sommer all’Inter: tra esperienza e responsabilità

Il dilemma Sommer all’Inter: rendimento in calo, errori decisivi e la riflessione sul futuro tra titolarità e mercato.

Il ko nel derby, così rocambolesco, ha riacceso i riflettori su Yann Sommer. Nonostante il tecnico Cristian Chivu abbia evitato di puntare il dito contro il portiere, il rendimento dello svizzero, quasi 37enne, desta sempre più perplessità.

La stagione dell’Inter finora è delicata: quattro sconfitte in dodici partite di Serie A, difficoltà negli scontri diretti e una striscia di sei derby senza vittorie. Se tali problemi non possono essere imputati esclusivamente a Sommer, è innegabile che il suo rendimento pesi. I dubbi sulla sua efficacia, già emersi nella seconda parte dello scorso campionato, riguardano non solo la distribuzione dal basso (un suo punto di forza), ma anche le parate, che appaiono meno incisive.

Un errore emblematico è quello sul tiro di Saelemaekers: Sommer reagisce in ritardo, non imprime forza alla respinta e favorisce il tap-in decisivo di Pulisic. Una sbavatura su cui anche la critica si è concentrata duramente, sottolineando come il confronto con Mike Maignan — che ha disputato un derby di alto livello — sia impietoso. 

Non è la prima volta che emergono limiti legati all’età e alla statura (183 cm): per coprire le sue debolezze, Sommer deve fare affidamento sui riflessi e sull’esplosività, che talvolta mancano nei momenti decisivi.

Riflessioni sul mercato

La sua carriera nerazzurra ha vissuto momenti alti: parate determinanti, leadership e stabilità. Tuttavia, il vincolo contrattuale in scadenza, unito al naturale declino fisico, alimenta la pressione su Chivu. Il tecnico, pur difendendo il suo numero uno — “non do colpe individuali” —, sa che una riflessione sul mercato per la prossima stagione è probabilmente inevitabile. 

Alcune voci parlano di una potenziale staffetta con Josep Martínez, il giovane talento che attualmente ricopre il ruolo di secondo portiere, mentre il suo recupero dall’incidente rimane un’incognita e nel frattempo, dall’Argentina rimbalzano voci su Dibu Martinez associato ai colori nerazzurri.

Sommer, da parte sua, non si sottrae al dibattito. Dopo il derby, ha ammesso la sua responsabilità con tono misurato: “Ho commesso un errore, fa parte del gioco. Ma conosco questo mondo, ho vissuto simili momenti in carriera.”  Non nasconde una certa amarezza, ma rivendica anche il suo contributo: nei momenti difficili ha dimostrato professionalità e senso di appartenenza.

Il nodo è dunque duplice: da un lato, l’Inter ha bisogno di certezze fra i pali in una fase delicata del campionato; dall’altro, intervenire a gennaio con un cambio portiere è operazione sempre rischiosa. Se Sommer resterà titolare fino a fine stagione, dovrà trovare risorse mentali e fisiche per ridare stabilità al reparto, e forse concedere meno margine agli errori decisivi. Per i tifosi, l’auspicio è che chi attacca dall’altra parte del campo trovi più concretezza sotto porta, così da far pesare meno le incertezze del portiere.

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