De Zerbi recupera due pedine in avanti, ma perde il fulcro del centrocampo.
“Abbiamo fatto una buonissima partita, dovevamo chiuderla, dovevamo avere più di un gol di scarto di vantaggio e poi come succede spesso nel calcio rischi di vanificare tutto il lavoro precedente, quindi sarebbe stato un peccato. E’ un nostro neo, ma non solo il non fare gol, ma non avere la ferocia nel chiudere le partite, nel prendersi tutto quello che ci meritiamo”.
Ottavo posto?
“Ad oggi l’ottavo posto è tanto, forse è il massimo di quello che potevamo raggiungere. Se poi consideriamo quello che è successo, l’emergenza, Caputo vero lo abbiamo avuto solo le prime 8-9 partite, Defrel anche, Berardi è stato fuori parecchie partite, Boga ha avuto un’annata complicata e ha fatto 3 gol in 30 partite e spiega la complessità di quello che è stato, questo dà ancora più valore alla posizione che stiamo occupando e che abbiamo occupato quasi tutto l’anno ma mancano 8 partite e ancora non è chiuso nessun tipo di discorso. Domani rientrano Berardi e Defrel, non so se dall’inizio o a gara in corso. Perdiamo probabilmente Locatelli perché ha un fastidio e non so cosa mi diranno i dottori. Bourabia lo stiamo recuperando, è un giocatore importante per noi. Però abbiamo la rosa talmente forte e completa che Raspadori, Traore non sono alternative ma sono titolare. Hanno un’età diversa, hanno una gestione diversa rispetto a un 28enne o 30enne ma la squadra ha dimostrato di poter sopperire ad assenze pesanti vedi Milano con l’Inter e superare quel momento in maniera brillante, poi a volte ci perdiamo nel non essere maturi ma questo ci sta”.
Le prime 7 irraggiungibili?
“Le prime 7, al di là del distacco di punti che c’è con l’ottava, la nona, la decima, fanno un campionato a parte, perché immaginare Lazio, Napoli, Roma non nelle prime 7 è difficile però è anche vero che 11 punti di distacco potevano essere meno, per quello che ha detto il campo, o lo dico in altre parole, 43 punti per quanto fatto sono pochi. Poi magari non cambiava niente nella posizione in classifica però 43 punti, per quello che abbiamo fatto, avremmo potuto avere più di 50 punti ma tranquillamente. E’ vero che tutti potrebbero fare questi discorsi ma guardo in casa mia, guardo quanto fatto, quello che abbiamo creato, quanto fatto e subito, non penso di dire una cosa troppo a favore nostra ma se non li abbiamo evidentemente qualcosa ci è mancato”.
La Fiorentina?
“E’ una squadra che sulla carta e su tutto il resto è da considerare al livello nostro. Noi abbiamo una classifica diversa perché lavoriamo assieme da tanti anni, non abbiamo stravolto come hanno stravolto loro la rosa negli ultimi anni, è un progetto diverso, partito forse da meno tempo rispetto al nostro ma la Fiorentina nell’organico ha giocatori di qualità. Hanno Vlahovic, Ribery e in panchina Kouame, in mezzo al campo Pulgar, Amrabat, Castrovilli, Bonaventura. E’ una squadra di qualità che poi stia passando un periodo delicato non va a togliere niente alla qualità della squadra”.
La Fiorentina farà una partita d’attesa?
“Aspettare non vuol dire non volere attaccare o non voler vincere la partita. Anche qua, bisogna differenziare tra tattica e strategia di gara, sono cose completamente diverse. La Fiorentina con Iachini ha dei principi di gioco chiarissimi e dopo hanno una loro strategia. Noi siamo pronti a giocare contro squadre chiuse o contro squadre che ti vengono a pressare molto alto, quello che ne viene fuori dalla partita sono cose diverse ma hanno la stessa difficoltà, non è che una squadra che ti aspetta ti crea meno difficoltà, sono partite diverse”.
Boga e Traore?
“Spero che dopo il ‘confronto’ post-Torino, se hanno intrapreso la strada di diventare più maturi e affidabili, lo spero per loro e per le loro carriere perché sono dei talenti naturali ma devono andare a completarsi, non tanto come calciatori dal punto di vista tecnico-tattico ma come professionisti, come mentalità, come costanza di impegno, rendimento, atteggiamento, ma questo non lo devono a me o al Sassuolo, lo devono a loro stessi per primo, perché se fanno quello step in avanti nessun obiettivo è precluso, vedi Locatelli, Ferrari, la crescita di Muldur in questo anno e mezzo, è una cosa che loro devono cercare innanzitutto per loro stessi prima che per me o per il Sassuolo”.