Buon pomeriggio mister: che partita ci dobbiamo aspettare a Udine contro una squadra equilibrata? – “In Serie A non bisogna mai affrontare una squadra con superficialità, specialmente squadre fisiche e con un’identità precisa come l’Udinese. L’abbiamo vista contro l’Atalanta, hanno giocatori di qualità e forti in ripartenza, per questo abbiamo preparato la gara penso nel migliore dei modi. Sarà un match duro sotto tutti i punti di vista, loro possono creare pericoli a chiunque”
Contro la Juve è stata una partita perfetta? – “Inevitabile che quando batti squadre forti come la Juventus, abituata ad essere molto forte in Serie A, serve una partita ottima e senza errori. Noi bravi a sfruttare i loro punti deboli e a non commettere troppe sbavature. Abbiamo preso tre punti e capito che siamo sulla strada giusta, ma comunque ne resta tanta da fare. Lavoreremo sempre più duramente”
Dopo una prova così come si riparte? –“L’Inter per storia e tradizione deve sempre provare a ottenere il massimo e a puntare al massimo. Domani si ricomincia, ci sono tre punti in palio e dovremo dare il 110 per cento. Serve la stessa prestazione, quella che serve in tutte le partite”
Inter e Milan hanno raggiunto la Juventus? – “Considero questo campionato con sette squadre che possono giocare per lo scudetto e per un posto in Champions League. Il girone di andata lo ha confermato, indipendentemente dal passo più o meno spedito”
In vista del derby di Coppa, potrebbe pensare a qualche modifica di formazione? – “Ragioniamo solo e soltanto sull’Udinese, il campionato dà due possibilità e perciò la nostra priorità va all’Udinese. E’ questa la partita più importante in assoluto”
Ultimamente gli attaccanti non segnano.. – “Caratteristica delle mie squadre è proprio quella che a segnare non siano solo loro. Inevitabile che i due attaccanti fanno da terminale offensivo, per loro ci sono opportunità e occasioni per fare gol, ma le mie squadre coinvolgono tutti i calciatori. Noi attacchiamo in modo diverso e con uomini diversi, con tutti i reparti”
La vittoria con la Juventus segna un cambio di mentalità per la squadra? – “L’ho sempre detto: abbiamo dato il via a un percorso che nel tempo ha visto netti miglioramenti, anche nella mentalità, nell’affrontare partite nella giusta maniera. Ora serve una crescita, tecnica e tattica, oltre che di concentrazione, da parte di tutti i calciatori. E tutti, più o meno velocemente, stanno migliorando sotto tutti i punti di vista. In un anno e mezzo i miglioramenti sono stati tanti: alcuni si vedono di più, altri meno, ma io vedo anche nelle battute d’arresto che qualcosa in più a casa lo portiamo sempre. Se vogliamo stare in alto, i margini di errore devono essere minimi. Non ci si può accontentare dell’effimero successo quotidiano, pensiamo a portare a casa qualcosa di importante a fine stagione”
Al primo anno alla Juve facesti un discorso motivazionale ripreso dalle telecamere, con il quale convincesti i tuoi che lo scudetto si poteva vincere davvero: qui farai o hai già fatto qualcosa di simile? – “Non mi piace fare paragoni, ogni percorso è diverso dall’altro, è inevitabile che la nostra crescita passa anche da una convinzione di potercela fare, ma c’è solo un modo per farlo: attraverso il lavoro. Quando non arrivano i risultati, a volte, noi tecnici veniamo messi in discussione. Bisogna certamente fare anche un lavoro psicologico, quando parlo ai miei sanno che lo faccio col cuore in mano. Io non vendo fumo a nessuno”
La vittoria della Juventus in Supercoppa dà la giusta dimensione alla vostra vittoria? – “A noi interessa poco se esaltano i meriti di una o dell’altra. Abbiamo giocato una partita importante sotto tanti punti di vista, la Juve aveva dato risposte notevoli anche con diverse assenze e perciò se noi non giocavamo una partita ottima non avremmo vinto e con merito. Sappiamo quanto c’è stato di nostro e questa è la cosa più importante”