RedazioneAntonio Conte si prepara a scrivere una nuova pagina nella sua avventura in Champions League. Dopo quasi tre anni dalla sua ultima presenza nella competizione, il tecnico italiano torna sul palcoscenico europeo guidando il Napoli in un esordio complicato sul campo del Manchester City. Il momento del Napoli è ottimo: dopo il trionfo in campionato e un avvio perfetto in Serie A, la squadra partenopea si presenta carica, ma l’obiettivo sarà quello di fare la differenza anche fuori dai confini nazionali.
Nonostante i numerosi successi nei tornei nazionali – ben sei titoli tra Italia e Inghilterra – il cammino europeo dell’allenatore non ha mai raggiunto le aspettative. Mai oltre i quarti di finale in Champions, la sua media punti internazionale si ferma a 1,40 a partita, ben lontana da quella in campionato che sfiora i 2,05. Alcune uscite di scena sono state brucianti, tra cui le eliminazioni ai gironi con Juventus e Inter, e un doloroso addio subito dal Galatasaray.
Durante la prima conferenza della stagione, Conte ha sottolineato le difficoltà legate a rose poco esperte e alla sua insofferenza, ammettendo che sia Juve che Inter hanno fatto meglio in Europa dopo il suo addio. Uno spunto di riflessione importante per i tifosi napoletani, che sperano in una maggiore continuità da parte del tecnico.
Conte può però vantare un discreto rendimento nelle competizioni continentali meno prestigiose: semifinale raggiunta con la Juventus in Europa League e una finale sfiorata alla guida dell’Inter, dove un autogol di Lukaku sancì la sconfitta col Siviglia.
Per il Napoli, senza la profondità delle grandi corazzate ma con un calendario non impossibile, l’obiettivo è ambizioso ma non proibitivo: superare la fase a gironi e scrivere una storia diversa, partendo dall’affascinante sfida con il Manchester City di Pep Guardiola, tecnico con cui Conte vanta un bilancio positivo negli scontri diretti. Ora sono i risultati in Champions a dover parlare per lui.
Alberto Mangili
