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Marco Iacobucci EPP / Shutterstock.com

Cairo: io e Juric obiettivo comuni: la prima conferenza del mister granata

Juric riparte da Mandragora, Bremer, Buongiorno e Sanabria. Belotti è un top player, ma dovrà decidere cosa farne del suo futuro.

Juric, al fianco di Cairo, in conferenza stampa si presenta come il nuovo allenatore granata.

Qual è il suo obiettivo e le prime sensazioni?

Quando fai due anni come il Toro, vuol dire che ci sono problemi vari. Devi partire da questo, non devi illudere: si parte per migliorare e portare un calcio propositivo e aggressivo, facendo passi in avanti. Adesso dire un obiettivo non ci sta.

Che etichetta le piace di più?

A Verona abbiamo fatto un decimo e un nono posto, valorizzando i giocatori. Ed è una cosa bellissima.

Come mai la scelta del Toro?

C’era sensazione di capirsi e avere idee simili. E’ una rosa da 10-12 giocatori da 96 in su, che possono fare meglio. La rosa migliorerà, Vagnati cercherà giocatori con queste caratteristiche per lavorare al meglio. Vedo prospettiva, è uno stimolo per far crescere la società e migliorarsi. Sicuro che il presidente sarà presente, qui possiamo creare qualcosa: è ciò che mi ha spinto ad accettare.

C’è qualche incedibile?

Voglio capire quali fossero le problematiche, so che in questo gruppo c’è gente valida e altri li devo valutare. Voglio creare lo spirito giusto, il ritiro servirà a questo. Ho già idee, posso dire Bremer, Buongiorno, Sanabria e Mandragora. C’è chi può fare meglio e chi deve liberarsi, dobbiamo portare freschezza e valori nuovi. Questi saranno i miei leader, c’è gente giusta.

Belotti?

È un top player, anche per il suo modo di fare calcio. L’ho detto al Gallo, quello degli ultimi sei mesi non mi è piaciuta. Valuterà lui, sceglierà lui se è il momento di cambiare o se mi viene a dire che è il mio capitano e viene a fare la battaglia con me. Ho notato un po’ di saturazione e non di grande allegria, ci sta nel calcio. Questo è da valutare noi, vogliamo prendere una strada e non c’è posto per gente non contenta. Nell’ultimo anno non è stato il solito Gallo, non so perché: cosa è cambiato da arrivare in Europa a lottare per la salvezza?

Dobbiamo aspettarci una rivoluzione?

C’è una parte della rosa, in cui metto dentro anche Singo, Vojvoda e Aina, già valida, e poi dobbiamo mettere dentro tre o quattro elementi. Magari Vagnati trova qualche giovane, poi in tanti giocavano al di sotto delle loro potenzialità. Tocca a Vagnati trovare i giocatori ideali.

Qual è l’evoluzione che vuole vedere nel suo Toro?

Voglio giocare con meno paura e con spirito diverso, affrontando le gare attaccando. Lo abbiamo fatto all’Hellas, mi sono fatto un film per questi prossimi tre anni: ci saranno giornate storte, ma si vedrà la nostra identità. E vogliamo vincere su ogni campo. Dobbiamo cercare di costruire un pezzo alla volta: io devo dare un segnale, sono convinto che il presidente vedrà le cose che ho in testa. L’esempio? Tutti pensano all’Atalanta: hanno un grande settore giovanile, poi Gasperini ha portato grande mentalità. Voglio creare un Toro forte: subito è impossibile, ma subito serve un segnale. E negli miglioreremo.

Quali saranno le gerarchie in porta?

Savic titolare, Berisha secondo.

Che tempi immagina per i rinforzi?

Io non esigo, non dico di prendere questo o quello. Abbiamo idee chiare su ciò che serve, ma se non succede non muore qualcuno. Non c’è perfezione di tutto, anche a Verona ci siamo adattati. Serve lo spirito di adattamento, la voglia di fare sopperisce alle mancanze. Adesso voglio vedere tutti, anche chi non ha fatto bene, poi dopo avremo una percezione migliore delle cose. Poi affronterò l’argomento per non sbagliare. Il peggio è prendere qualcuno e sbagliare, bisogna essere sicuri su chi prendere. Anche l’anno scorso hanno speso soldi e se succede anche con me, faccio una festa. Tra Sanabria, Mandragora e tutti gli altri…io non sono abituato a questo lusso. Serve gente giusta, al momento mi fido. Poi vediamo.

Che caratteristiche devono avere i suoi trequartisti?

Posso giocare 2-1 o 1-2 in attacco, dipende anche dall’avversario. Fanno la differenza saltando l’uomo e con capacità di tiro, ti danno qualcosa in più. Puoi funzionare in difesa e a centrocampo, ma là davanti servono giocatori con queste caratteristiche.

Ha fatto richieste di giocatori già avuti in passato?

Non ho chiesto nessuno, non credo nemmeno che lo farò. Non ho chiesto nessuno dell’Hellas, nella mia testa non c’è questa idea. Può succedere di tutto, ma in questo momento no.

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