Ancelotti in conferenza di presentazione alla prima gara di Champions contro il Liverpool.
Il nostro obbiettivo è quello di passare il turno, troviamo la squadra più forte d’Europa, è a punteggio pieno in Premier, è un test importante, ma allo stesso tempo eccitante.
Lo scorso anno schierò Maksimovic a destra per tenere testa al tridente di Klopp: farà la stessa cosa anche domani sera?
Vogliamo ben figurare e non dobbiamo snaturare la nostra idea tattica. Dobbiamo prendere spunto dai problemi che abbiamo avuto nelle precedenti sfide. L’anno scorso facemmo bene la fase difensiva. Dobbiamo mostrare la qualità dei singoli se vogliamo vincere.
Come cambierà il suo atteggiamento rispetto allo scorso anno e quanto sono cresciute le due squadre?
Il Liverpool è cresciuto tanto, la stagione scorsa gli ha dato certezze. Anche il Napoli è migliorato nella rosa, a livello emozionale sarà la stessa sfida della passata stagione, con la stessa intensità.
Immagina più un Napoli aggressivo oppure più attendista per poi ripartire in contropiede?
Immagino una squadra che sappia difendere e sappia contrattaccare. Il Napoli deve fare la partita, senza preoccuparsi troppo di controbattere l’avversario, cercando d’imporre la propria personalità e la qualità.
Lozano ha avuto impatto molto interessante. Come si sta adattando? Cosa può fare di buono in questo momento?
Hirving è un ragazzo umile, serio e intelligente, un giocatore di grande qualità, che ha mostrato solo in parte il suo valore. Sono sicuro che farà benissimo, proprio per la sua umiltà e generosità.
Parte favorito il Liverpool perché è campione d’Europa?
I Reds sono cresciuti in consapevolezza, giocano in modo automatico, sicuramente sono i favoriti per la Premier non tanto per i 5 punti di vantaggio che hanno in classifica, ma perché rappresentano un grande club.
Questo Napoli potrà arrivare fino in fondo, Ancelotti?
La rosa è competitiva, si può andare avanti, ma c’è il girone da superare, che è il nostro obbiettivo e non come è successo l’anno scorso. Penso che possiamo farcela. La delusione vissuta dopo il mancato passaggio agli ottavi, ha pesato poi sui mesi successivi.
Che ricordi le porta alla mente il Liverpool?
A questo club sono legate le mie più grandi delusioni con due finali perse, da giocatore con la Roma e da allenatore col Milan, ma anche la gioia di una finale vinta, nel 2007, sempre col Milan. Il Liverpool m’ispira simpatia, giocare a Anfield mi dà emozione. Vogliamo essere protagonisti.
Quanto potrà valere il fattore ambientale?
Molto. Mi auguro che il San Paolo possa incidere così come per loro incide Anfield. L’anno scorso il Liverpool ha perso in trasferta tutte e tre le partite del girone, vincendo poi le tre in casa. Quest’anno sono migliorati e sono più solidi e attenti anche lontano dall’Anfield.
In un anno giocherete contro per la quinta volta: può favorire la conoscenza?
Soltanto in parte, perché anche loro ci conoscono bene. Sotto quest’aspetto siamo in parità, non avremo né vantaggi né svantaggi, solo se ci saranno delle sorprese a livello tattico si potrà vedere qualcosa.
Le schermaglie Conte-Sarri possono favorire il Napoli in campionato?
Dobbiamo rispettare ciò che dice il campo. E il campo dice che l’Inter ha iniziato molto bene, la Juve ha fatto un pareggio su un campo difficile e pare che sia venuta la fine del mondo. Il campo dice anche che il Napoli può essere competitivo, così come l’Atalanta, e possiamo essere competitive tutte e quattro anche in Champions.
Il Liverpool ha allertato i propri tifosi che seguiranno la squadra a Napoli, esortandoli a starsene chiusi in albergo: che messaggio è questo?
Napoli non è pericolosa, è una bella città, c’è tutto da godersi, dal mare alle bellezze, passando per la cucina. Spero che i tifosi del Liverpool possano farlo. Gli ignoranti, poi, ci sono in tutte le città.