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Allegri in conferenza stampa pre Zenit

Allegri in conferenza stampa di presentazione alla sfida di Champions allo Zenit parla del recupero di De Ligt e delle condizioni di Dybala.

Allegri presenta la terza giornata di Champions che vedrà la sua Juventus in trasferta in Russia in casa dello Zenit di San Pietroburgo.

De Ligt recuperato?
“De Ligt è completamente recuperato e gioca, altrimenti avrebbe giocato Rugani. Però è recuperato e gioca lui”.

Qualcuno deve riposare? Arthur può giocare di più?
Per quanto riguarda la formazione, De Ligt, Bonucci e Szczesny giocano. Poi gli altri devo ancora vedere come stanno. Arthur avrà un minutaggio maggiore, non so se partirà dall’inizio o se giocherà a gara in corso”.

Come sta Morata?
“Morata sta bene, ha recuperato in pieno e potrebbe partire dall’inizio”.

Ha in mano la sua Juve adesso?
“Mi viene da sorridere quando mi dicono “la tua Juve”. Io ho a disposizione giocatori bravi, normale che all’inizio non conoscevo tutti bene. In questo momento la squadra ha piacere anche a difendere e questa è una bella cosa. Bisogna migliorare sia la parte offensiva che quella difensiva. Poi i risultati aumentano l’autostima e lavori con più serenità, questo sì. Nei momenti topici della stagione la palla scotterà e per questo dovremo farci trovare pronti al momento giusto”.

Dybala come sta?
“Sta lavorando bene, non ha ancora lavorato con la squadra. Dovrebbe essere quasi sicuramente a disposizione con l’Inter. La partita di domenica? Inutile parlarne ora, domani abbiamo un matchball che dobbiamo assolutamente sfruttare”.

Alex Sandro e De Sciglio ci saranno?
“Alex Sandro è della partita. De Sciglio ha fatto un’ottima partita, ma per lui quelle gare dovrebbero essere la normalità”.

Qual è il prossimo obiettivo della Juve?
“Prima della sosta di novembre abbiamo la possibilità di rimanere attaccati alle prime e di passare il turno di Champions, poi per il resto vedremo. Con calma.

Si è abituato alle polemiche arbitrali?
“Ho già commentato domenica. Il cosa scaturito fa parte dell’Italia. Io credo che ognuno di noi avrebbe da recriminare qualcosa ogni domenica, credo che tra gli arbitri italiani ci sia un cambio generazionale. Sono bravi, sono aiutati dal VAR. Bisogna dar loro tempo”.

Che squadra è lo Zenit?
“Lo Zenit è una squadra con valori tecnici importanti con giocatori in mezzo al campo molto bravi. Davanti ha due giocatori con caratteristiche diverse. Per uscire con un risultato positivo bisogna fare una bella partita”.

Le parole di Szczesny

Cosa bisogna fare a San Pietroburgo?
“Bisogna aver lo stesso spirito delle ultime: spirito di sacrificio, squadra compatta. Questo ci ha permesso di cambiare i risultati ultimamente”.

Il rigore parato le ridà altre sicurezze?
“No io gioco sempre con equilibrio e tranquillità. Non ero scarso una settimana fa, non sono un fenomeno oggi”

Cosa è cambiato difensivamente?
“Lo spirito di squadra, la voglia di difendere. si vede anche la mano del mister, quindi complimenti anche a lui. Si vede la sofferenza nel gruppo”.

Com’è stato ritrovare Allegri?
“Comodo, faccio fatica a parlare del mister che è qua vicino. Ho avuto possibilità di lavorare con lui qualche anno fa, so come lavora. Nelle ultime settimane si è vista la mano di Allegri in questa Juve”.

Come ha vissuto il momento difficile?
“Quando un giocatore passa un momento difficile bisogna stare zitti e lavorare cercando di recuperare i punti persi per la squadra. Io l’ho fatto e avevo anche il supporto della squadra, ora sto voltando pagina”.

Si è sentito lontano dalla Juve in estate?
“No, mai”.

Che cammino può fare la Juve in Champions?
“Pensiamo ora alla partita con lo Zenit così possiamo pensare a chiudere il passaggio del turno, poi vedremo a febbraio”.

Che cosa è cambiato in voi? C’è stato un momento preciso?
“Non credo ci sia stato un momento preciso, la differenza la senti nel quotidiano. Vedi l’atteggiamento diverso nelle partitine e la differenza la vedi in campo. La conseguenza è poi nei risultato. Credo che si tratti sempre di qualcosa a livello mentale. Non si può pensare di vincere sempre le partite con tre gol, è cambiato questo. La voglia di sacrificarsi, il gusto di difendere”.

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