Che tipo di atteggiamento si aspetta dalla squadra?
“Bisogna essere coscienti di che partita andremo ad affrontare visto che il Genoa in casa ha numeri importanti. Gilardino sta facendo un ottimo lavoro, troveremo anche tre ragazzi contro che sono cresciuti nella Juve come Dragusin, De Winter e Vogliacco”.
Tutti i convocati e le conferenze del 16º turno.
Come sta Rabiot? Qual è il suo obiettivo personale di punti?
“L’obiettivo personale non conta niente, l’importante è l’obiettivo della squadra. Dopo quattro partite faremo delle valutazioni sui punti del girone d’andata. Rabiot sta bene, abbiamo deciso di fermare Kean per quel problema alla tibia che abbiamo portato avanti. Lui è stato bravo ad allenarsi e soffrire, ma ora è arrivato il momento di fermarlo per 3-4 settimane per risolvere. Non c’è De Sciglio che l’anno prossimo sarà vicino al rientro, torna Weah”.
Vede Chiellini dirigente e Bonucci allenatore?
“Giorgio credo che da ragazzo intelligente qual è ha fatto carriera straordinaria, ora ha ha finito un pezzo della sua vita e dovrà decidere cosa fare in futuro. Ha tutte le caratteristiche per ricoprire diversi ruoli. Leo non lo so, credo sia nella sua intenzione fare l’allenatore e gli auguro il meglio quando smetterà di giocare. Magari avrà le qualità e le possibilità di farlo. Quando i giocatori smettono iniziano una nuova vita e i mestieri sono completamente diversi”.
Cosa che manca per contrastare l’Inter?
“Sappiamo che l’Inter è la favorita, è una squadra che è stata costruita per vincere il campionato. L’ha detto anche il presidente Zhang che l’obiettivo è la seconda stella. Noi dobbiamo lavorare per migliorarci senza accontentarci. Il campionato è un percorso da gestire con equilibrio”.
La trasferta col Genoa più insidiosa della tre che mancano per chiudere il girone d’andata? L’1-0 è il tuo risultato perfetto?
“No il risultato perfetto sarebbe 3-0 così si soffre di meno, poi va bene anche 1-0. In casa del Genoa si è sempre fatto fatica, mi ricordo una volta che dopo 20 minuti neanche ci eravamo messi in campo ed eravamo sotto 3-0. Dobbiamo metterci al loro ritmo e poi mettere in campo le nostre qualità”.
Si sente in lotta con la nuova generazione di allenatori?
“Il fatto che Ancelotti mi abbia messo insieme a lui e Mourinho è un onore. Ci sono tanti allenatori giovani bravi che devono per forza fare carriera, noi cerchiamo di difenderci bene indipendentemente da come si interpreta il proprio lavoro. Ho sempre sentito dire da quelli che hanno più esperienza che non c’è un metodo vincente, nessuno può avere la verità sul calcio perché ci sono troppe variabili”.
In che misura passare davanti all’Inter può essere un vantaggio? Può esserci più spazio per Yildiz?
“Il fatto che Kean sia fermo per un mese dà spazio a Yildiiz che sta crescendo come gli altri ragazzi. Turno di vantaggio? Non c’è vantaggio, non c’è partita più facile o più difficile, son tutte complicate. Vincere le partite non è semplice, noi dobbiamo fare punti per stare lontani dal quinto posto e rimanere in quella posizione”.
Miretti come mai non ha giocato? Quota scudetto e Champions?
“Quota scudetto a 90, Champions a 72. Su Miretti son state scelte tecniche, sta bene fisicamente ed è un giocatore importante per noi”.
C’è qualcosa che l’ha sorpresa della squadra?
“Sorpreso no, ero incuriosito e lo sono ora da cosa potevamo e potremo fare. Questi punti non bastano a niente, dobbiamo farne il più possibile. La caratteristica migliore è che i ragazzi sono diventati squadra, non c’è nessuno che mette gli obiettivi personali davanti a quelli di squadra”.
Vincendo lo scudetto penserebbe a salutare?
“Innanzitutto non sono stanco, non ho fatto il dirigente perché la Juve ha avuto e ha ottimi dirigenti. Per ottenere i risultati serve un’ottima società e questo non è mai mancato. Noi abbiamo fatto un percorso di crescita e dobbiamo continuare a migliorare con l’obiettivo principale che è quello di tornare a giocare la Champions. Obiettivo che non abbiamo mancato l’anno scorso”.