“Voglio essere un allenatore felice con giocatori felici di lavorare insieme e di vestire una maglia così prestigiosa come la nostra. Vorrei questo nella prossima stagione. L’entusiasmo c’è, così come l’emozione, come è giusto che sia all’inizio di una stagione importante. Basta vedere i sorrisi e la voglia di allenarsi dei calciatori, che si sono abbracciato al rientro dalle vacanze. Ho trovato le stesse sensazioni ed emozioni, stiamo approcciando la nuova annata con dei cambiamenti. Vedo tutti motivati”.
Quest’anno l’obiettivo è tornare a vincere.
“Credo che sia molto difficile e molto bello vincere uno scudetto, vincere la Champions sarebbe bellissimo, ma serve più fortuna, a differenza del campionato dove è più che altro merito”.
Rivoluzione in molte zone del campo in questo mercato.
“A centrocampo cercavamo nuovi giocatori e nuove caratteristiche, Loftus-Cheek e Reijnders ci completano, con gli altri vogliamo gestire la palla ed essere una squadra più offensiva e dominante. Vorrei giocatori che fanno scelte giuste al momento giusto. Cosa che non sempre ci è riuscito”
Che effetto senza Maldini e Massara?
“Il club ha deciso di cambiare pagina ma non si dimentica. Sappiamo quello che abbiamo fatto insieme e il percorso che abbiamo intrapreso per arrivare a certi livelli. Sono stati presenti e importanti nel nostro discorso. Adesso ci sono altre persone con cui mi relaziono ma c’è sempre grande volontà di fare le cose nel migliore dei modi”.
I tifosi vi sono sempre stati vicino.
“Tornando indietro e vedendo partite difficili e negative dico che è stato lì che hanno dimostrato di essere una grande tifoseria. Sono stati al nostro fianco anche quando era difficile farlo”.
Cosa pensa di Loftus-Cheek e Raijnders?
“Loftus è un giocatore forte, a cui piace inserirsi. Lo vorrei con continuità nell’area avversaria. Vogliamo cercare la giocata vincente con tanti giocatori. Reijnders è un giocatore di qualità e si muove bene: è intelligente, è pericoloso con le conclusioni e penso che possa fare bene nella nostra organizzazione di gioco. Sa mandare in gol i compagni e ha gol nelle corde”.
Poi è arrivato Pulisic dal Chelsea.
“Pulisic è giocatore. Intendo dire che sa fare la cosa giusta al momento giusto e quando hai questi calciatori a disposizione le cose diventano più semplici. Può giocare in più ruoli e salta l’uomo. È un giocatore di livello diverso da quelli che avevamo. Possiamo essere più imprevedibili con lui”.
Il 4-3-3 può essere il cambiamento del Milan?
“Può essere, ma dipende dalle conoscenze sul campo e da altri giocatori che arriveranno. Useremo anche altri sistemi di gioco ma siamo già abituati a cambiare. Servirà tempo con tanti calciatori nuovi ma l’importante è che arrivino giocatori maturi, che sanno stare in campo e che giochino bene con il resto della squadra. Ho sensazioni positive perché sono ragazzi svegli che vogliono apprendere e che entreranno in un gruppo sano. Spero che la squadra sia pronta per l’inizio del campionato”.
Ibrahimovic non ci sarà più, chi può sostituirlo come leadership?
“È stato il capobranco della squadra. Nessuno può prendere il suo posto. Se devo fare un nome di un leader dico Maignan, ha determinazione a ambizione. Rappresenta un punto di riferimento per la squadra”.
Leao come lo ha ritrovato?
“Per quello che sta dimostrando sul campo e negli atteggiamenti mi aspetto una crescita ulteriore, anche se è migliorato già tanto. Penso che diventerà uomo squadra”.