“Lobotka è stato meraviglioso stasera, perché partiamo dall’esatto contrario delle sue qualità. Nella gestione della palla, nella sveltezza, nel ragionare al doppio, lui è maestro. È rapidissimo a girarsi e fare torsioni su se stesso. La grande qualità e merito è che non sia mai stato saltato, lui non lo salti mai. Quando poi la mettono sul piano della velocità diventa anche rapido, a campo aperto, riconquista palloni. Avete fatto bene a citarlo come uno che dà forza”.
Napoli e Real Madrid hanno dato spettacolo in trasferta. Sono due candidate forti a qualcosa di più dei quarti? “Eh no, ci vuole calma, molta calma. Ce n’è da giocare un’altra per passare il turno, noi dobbiamo fare quello prima. Se i miei calciatori ragionano così, non li faccio più giocare. Può ridere quanto le pare, funziona così. È la presunzione il difetto peggiore. Cominciare a sentirsi dire una cosa del genere, il cervello ragiona in maniera automatica e alleggerisce quella che è la professionalità, la voglia di andare a lottare. Si azzera tutto, si riparte da zero alla prossima, è chiaro ci siano due gol di vantaggio, ma se la giochi in maniera leggera il calcio dà episodi e situazioni contrarie. Basta niente, un dettaglio, le partite si ribaltano da un punto di vista psicologico e siamo tutti a rincorrere, a fare fatica, più di quello che necessiterebbe. Il modo di ragionare è differente. Abbiamo fatto una grande gara, riusciremo a ripeterla? Dobbiamo, vediamo se stiamo sul pezzo, comandare la testa e non fare ragionare in automatico”.
Ha visto quella prova di maturità? “Va messa in evidenza questa cosa qui, la squadra non si è abbattuta dopo il calcio di rigore, ma fare subito gol, insistere perché volevamo vincere. Ragionando in maniera corretta, comportandosi così, ma volendo vincere la gara. Le vogliamo vincere tutte, le partite passano per non ripassare più. Questa partita qui la sognavamo da bambini, non la possiamo fallire. Sul 2-0 c’era la possibilità di fare il terzo gol, abbiamo fatto alcune cose bene, altre un po’ meno, potevamo provare di più. Non abbiamo concesso niente se non una palla in mezzo persa, l’Eintracht è fortissimo nelle ripartenza, loro vogliono campo da aggredire, non abbiamo subito nulla”.
È stata una gara intelligente? “Va a braccetto con la maturità, abbiamo visto convinzione, abbiamo girato il pallone da destra a sinistra, cercando di schiacciarli un po’. Quando abbiamo perso palla l’aggressione è stata feroce e immediata. Una squadra quando deve difendere tende a stare stretta e corta, se gli rimonti addosso subito le distanze diventano minime per poterla riprendere. Se ci riesci diventa più facile. La squadra è stata perfetta in queste cose qui”.
Su Lozano. “Ha fatto quegli strappi che solo lui sa fare, è il marchio di fabbrica, questa vampata, ucciderti sulla velocità e non farti recuperare un metro. Ha fatto molto bene. Sulle scelte, qualche volta, c’è la possibilità di fare cose differenti, perché è arrivato due o tre volte sul fondo facendo la cosa giusta, in altre occasioni ha sbagliato. Qualche cosa si può anche interpretare anche così, ha tirato forte ma troppo centrale. Grandissima partita anche lui, abbiamo ritrovato la garra del Chucky”.
Quanto è cresciuto Kim sul piano dell’impostazione? “Per lui è facile, è un calciatore tecnico. Trova strano dovere impostare sempre, fare girare la palla, non era abituato a farlo precedentemente. È una cosa semplice per lui, ha piede, ha corsa, quando decide di partite non è una valutazione, lui se la gioca. Kim fa per tre, arriva da tutte le parti”.
Non è arrabbiato di non avere vinto con più margine? “Lei mi dice quello di cui i nostri giornalisti mi incolpano, se non sorrido è perché non sono contento. Noi abbiamo provato a fare la partita fino all’ultimo, a quel punto lì bisogna stare in ordine, è un buon risultato, una buona prestazione. Vanificare il risultato perdendo gli equilibri, sporgendosi troppo, poteva essere pericoloso. Abbiamo sbagliato qualche pallone quando sono entrati calciatori freschi. Mi aspettavo potessero determinare altre situazioni gol. Pur giocando abbastanza bene non siamo stati capaci. L’Eintracht era ben messo in fase difensiva con il 5-3-1, davanti alla porta c’era un pacchetto nutrito di calciatori. Con questo abbassamento delle due linee non è facile”.
L’Eintracht ha giocato con Kolo Muani, Gotze e Lindstrom ma l’attacco non ha reso. Contento che Kolo Muani mancherà al ritorno? “Secondo me l’attacco ha fatto una buona partita uguale, l’hanno preparata così. Riconquistare e ripartire, il problema è stato che il Napoli non gli ha permesso di riconquistare, abbiamo perso pochissimi palloni banali. Comandare il gioco così gli ha determinato che poi dovessero consumare molti di quei kilometri che ha a disposizione un calciatore durante la partita. Abbiamo un serbatoio in ogni gara, ma quella corsa lì la puoi usare per le tue qualità e i tuoi vantaggi, ma se la palla non te la diamo sei costretto a rincorrere, per dare equilibrio, ti manca per ripartire. Non è demerito degli attaccanti, ma per come ha gestito palla il Napoli”.