C’è già il pensiero della Champions e se sì come lo gestisce?
“No, ho troppi motivi per pensare a domani e non disperdo attenzioni che ci serviranno durante la partita perché noi non abbiamo ancora dimenticato che la Cremonese ci ha eliminato dalla Coppa Italia ed abbiamo constatato tutte le qualità che hanno”.
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E’ una gara-trappola? E’ il momento decisivo per il campionato, da dimostrare la crescita di mentalità.
“Sappiamo la loro forza, noi, l’Inter, la Juve, il Milan… noi abbiamo vinto con largo punteggio, ma il secondo gol è arrivato all’ultimo. Alla Cremonese non sfugge mai la partita, è difficile dargli il colpo del ko, hanno sempre reazione, sanno difendersi e ripartire palla a terra o col gioco lungo con Ciofani che cattura qualsiasi pallone e lo rende giocabile per far salire i compagni. E’ una partita fondamentale per noi, come abbiamo detto anche con lo Spezia, anche per autostima, fiducia, tutte le attenzioni sono sulla Cremonese e spero che anche il pubblico riesca a vivere questo momento e sento che aspettano questa partita quindi hanno l’atteggiamento giusto. C’è bisogno del loro sostegno!”.
Quando conterà il recupero alto del pallone?
“E’ un tema a cui diamo attenzione, soprattutto contro squadre come al Cremonese devi essere bravo a riaggredire subito con cattiveria quando perdi palla, come una molla, persa palla devi andare subito addosso altrimenti ogni secondo che passa sono metri che poi permettono agli avversari di aprire il blocco chiuso e diventa più complicato. Un conto è chiudere due metri, un altro su venti metri e poi se non aggredisci non trovi più la palla”.
Cos’è rimasto di quella partita di Coppa Italia?
“Ci siamo rimasti male, per certi versi serviva per far vedere quant’è forte Gaetano, Zerbin, Zedadka che è un calciatore forte, Bereszyński, a qualcuno non ho dato spazio, ad altri un po’, serviva per dare spazio ad alcuni, per un completamento di lavoro, per esperienza, abbiamo una rosa che se la può permettere la partita in più quando stanno tutti bene come ora. Anche il viaggio, il ritiro, la valigia diventa a livello mentale una fatica in più, ma se avessi avuto l’occasione poteva servirci ed invece non c’è più e ci sono girate le scatole. Domani c’è da metterci anche questo sul conto da presentargli, che ci sono girate le scatole!”
La pazienza dei primi tempi di La Spezia e Salerno può andare bene?
“L’atteggiamento è stato giusto, ma prima si direzionano e meno ansia ti subentra nello sviluppo. Quando mancano i minuti, aumenta la cattiveria, ma ti subentra anche tensione o nervosismo, mi aspetto quella roba lì perché c’è stata attenzione, velocità, qualità, qualche gioco nello stretto in più, qualche verticalizzazione in più servirebbe, ma sono state gestite bene”.
Sul futuro ragiona di anno in anno, con lo Scudetto cambia? Avrebbe voglia di un contratto lungo?
“Il mio contratto è un minuscolo dettaglio all’interno di una grande occasione, poi se vogliamo crearci problemi da soli allora parliamo del contratto mio, suo, dei giocatori. Sono discorsi per creare problemi”.
Il poster della sua carriera è questo? O c’è stato un momento più alto?
“Quando sono a casa o in ufficio mi viene da vedere se ho composto bene l’allenamento di ieri o meno, poi tutte i ragionamenti passano dalla qualità, l’intelligenza, il buon senso dei calciatori. La squadra ha dato poche possibilità di aggrapparsi perché sono seri e professionali, tutti di buon senso, creare un team di questo tipo, ottimo sotto tutti gli aspetti, è merito di tutti coloro che lavorano nel Napoli, tutti davvero, ma dell’educazione nello stare in un gruppo, in uno spogliatoio, in un allenamento, di come esulti quando vinci la partitina, tutte cose in cui si vede un equilibrio, una sintonia. Ma pensiamo solo a domani, si mangia col presente, tutti hanno voglia di futuro, ma viene attraverso il presente e dobbiamo riuscire a porre l’attenzione sulla partita”.
Sold out e c’è l’appello per riportare le bandiere allo stadio. S’è sempre battuto per ricreare l’empatia, quanto la emoziona questo?
“Tanto! Viene fuori un clima bellissimo e ci sono dei vantaggi se quello è lo stadio, la partecipazione, il pubblico aiuta a dare qualcosa in più e viene uno spettacolo ancora più godibile, c’è più entusiasmo per lo spogliatoio. Noi siamo contenti se il pubblico partecipa così, abbiamo bisogno del sostegno anche per come siamo fatti caratterialmente, quando il tifoso del Napoli sta bene mi riempie di gioia e sentire che si organizzano per questa partita mi rende felice. Aumenta il dispiacere invece per non avere la Curva nella trasferta col Sassuolo”
Sull’attuale distacco
“Anche io non mi sarei aspettato questi punti e questo distacco, come tutti, con questo gioco espresso sia in campionato che in coppa”.
A Napoli una vittoria avrebbe valore sociale…
“Lei ci vuole creare problemi? Ho detto che se ci proiettiamo oltre la Cremonese ci create problemi. Sento cose su quanti punti bastano, quanto manca, poi io non sono bravo a fare i conti e quindi ce l’avete con noi (ride, ndr). C’è chi dice basta vincerne 13 per la matematica, e quindi c’è da vincerle! Chi ce le dà da vincere? Le sembrano poche?”
Ha qualcosa da recriminare per questa stagione?
“No, faccio il massimo con professionalità e credo lo stesso i calciatori. Non c’è alcun rimorso”.
L’unico rammarico è avere gente come Simeone e Raspadori che meriterebbero spazio e ora non lo possono avere?
“Sì, e Gaetano per me diventerà uno dei più grossi centrocampisti in circolazione, ma ci sono altri ed altre considerazione, purtroppo quando si fa questo mestiere bisogna lasciar fuori qualcuno e non è meglio di quello che gioca ma quello che gioca magari fa funzionare meglio gli altri 10 e si ragiona in base ai risultati, alla società, ai tifosi, alla città, tutto per lei!”.