Come approcciate il Monza?
“Ricominciamo con le gare che contano e che fanno la differenza. Abbiamo voluto fare tante amichevoli per rimanere in ritmo. Volevamo essere pronti per ricominciare come avevamo concluso, ovvero in crescita e con prestazioni di livello. Dobbiamo subito rientrare in clima partita. Abbiamo lavorato bene anche se questa sosta è stata anomala. Abbiamo avuto pochi problemi e amichevoli di qualità. Domani vediamo che test sarà specie a livello mentale: dobbiamo farci trovare pronti”.
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Come sta Amrabat?
“Si è allenato poco con la squadra… Sta bene fisicamente ma vediamo domani cosa deciderò. Sinceramente lo vorrei al 100% sotto tutti i punti di vista, visto che abbiamo partite molto ravvicinate”.
Come vi presentate alla ripartenza?
“Abbiamo fatto amichevoli di un certo livello, con un coefficiente di difficoltà alto, dimostrando che quando abbiamo spirito, atteggiamento e concentrazione giusti riusciamo a buttarla dentro. Mi auguro sia stato un grande allenamento per le partite ufficiali. Vincere, segnare e fare risultati crea mentalità, penso che ci sia stato dato tanto. In alcune partite potevamo essere più concreti ma ho visto voglia e abnegazione, i ragazzi sono tornati carichi e l’hanno dimostrato”.
Che ruolo vede per Castrovilli?
“La cosa primaria è stare molto attenti. Adesso sta bene, clinicamente è guarito e non ha più fastidi al ginocchio, neanche sull’aspetto mentale. Di testa è libero, ora deve ritrovare condizione: in amichevole è ripartito a mille all’ora ma ancora non è al top. Ho cercato di inserirlo nei ruoli in cui c’era necessità, così da rimetterlo in moto. Nei tre di centrocampo può ricoprire ogni ruolo, in particolare quello del trequartista che accompagna. Ha inserimento, dinamismo, assist… Abbiamo recuperato un’arma in più, un ragazzo che ha sofferto tanto. Ora rispettiamo i tempi, senza forzare lo rimetteremo in carreggiata”.
Ha chiesto rassicurazioni su Amrabat?
“No, non ne abbiamo parlato, forse perché non c’era Sofy tra i piedi… (ride, ndr). Mi fa piacere vedere un nostro calciatore apprezzato, al Mondiale ho visto qualità ed è una cosa che ci fa ben sperare, che possa ripetersi anche con noi. È tornato e penso sia carico dopo aver ottenuto un risultato storico”.
Come stanno Sottil e Gonzalez? Può cambiare il mercato?
“Sono due nostre frecce di valore, che abbiamo sfruttato poco. Gonzalez sta riprendendo ed entro pochi giorni lavorerà col gruppo, su Sottil è una questione un po’ più lunga. Il pensiero è riaverli a pieno regime e valutarli”.
Che soddisfazione è stata Amrabat così ai Mondiali?
“La più grande è stata vederlo riuscire a fare certe cose in una zona di campo in cui neanche lui pensava di poter stazionare. Era restio e invece può fare la differenza. È un recupera palloni straordinario ma sa anche giocare, nella distribuzione può crescere ancora di più. Da quando sono arrivato ho lavorato su questi aspetti e ha raccolto delle soddisfazioni”.
Come giudicare la fatica dei centravanti a segnare?
“Si ragiona di squadra, vogliamo che si giochi per i compagni e non solo per se stessi. In precedenza non è stato perfetto sotto porta, ma sta dando una mano e aiuta gli altri, l’abbraccio dopo il gol con la Primavera significa che abbiamo fiducia nei nostri attaccanti e nei loro gol, perché possono trascinarci e indirizzare le partite. Ci manca una continuità realizzativa da parte sua e di Jovic, il gruppo vuole remare dalla stessa parte. Oltre agli esterni, mi auguro che i centravanti prendano più confidenza con i gol, magari essendo decisivi. La fiducia in loro c’è, stiamo lavorando per mandarli più in verticale negli spazi e spero che possa essere un vantaggio”.
Mandragora come sta?
“Non è a disposizione, purtroppo. Si è fatto male nell’ultima amichevole, nulla di serio, un fastidio al retto recuperabile a breve ma non è disponibile”.
Che squadra è il Monza?
“Il coefficiente di difficoltà è enorme, interpreta un certo tipo di calcio nell’uno-contro-uno che mette tutti in difficoltà. Hanno cambiato marcia, si stanno esprimendo bene. Sono una squadra pericolosa, soprattutto perché l’allenatore è entrato nelle loro teste, propongono il loro gioco credendoci. L’unico chiodo battuto coi ragazzi è sull’aspetto mentale: siamo fermi da tanto nelle partite ufficiali, mi preme che si cerchi di attivare subito l’interruttore capendo che domani non è più un’amichevole”.
Quanto teme il mercato?
“Certe situazioni sono chiare. Maleh aveva chiesto di giocare di più ed è stato accontentato. Lo ringrazio. La stessa necessità la ha Zurkowski, poi non c’è altro. Vedremo. La poca serenità in questo periodo non riguarda solo il 2023 ma torna dietro negli anni: giocare a mercato aperto è sempre un fattore di disturbo. Chi è più bravo a tenere fuori questo, può fare la differenza. Abbiamo pochissime situazioni border line e mi auguro si pensi solo all’avversario”.
Il mese di gennaio è decisivo? Normale giocare partite così ravvicinate?
“Aggiungiamo anche questa difficoltà, dobbiamo adattarci a tutto. Ci sarà poco tempo per recuperare e preparare le partite, per essere tutti al 100%. Lì dobbiamo cercare di coinvolgere più possibile l’intera rosa a disposizione per avere le prestazioni. In Serie A non esistono sfide abbordabili, la verità è che se hai una mentalità ben precisa devi ottenere la vittoria contro tutto e tutti, noi dobbiamo risalire in classifica e avere l’idea di fare nostre le partite. Tornare su è un obbligo, alla fine vedremo se le avremo rese semplici”.