Che scelta avete fatto su Osimhen?
“Sono valutazioni che si fanno dopo esami clinici e della condizione. Si mette tutto insieme e non si rischia niente, l’abbiamo visto già l’altra volta e siamo rimasti senza un calciatore che poteva essere determinante. Osimhen lo vogliamo a disposizione al meglio, al livello che ha, mettendo insieme tutto abbiamo deciso di dargli ancora un turno. Non è ancora in condizione, ha fatto un allenamento ridotto, poi domani sta in panchina ma non si allenerebbe per fare 10 minuti? Oggi e domani si allenerà forte e l’avremo a disposizione”.
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Ha dovuto lavorare mentalmente dopo la goleada con l’Ajax?
“Quello che stanno facendo è mantenere le promesse di inizio anno, allenarsi bene e fare le cose in maniera giusta. Tutti stanno dando l’anima per trasformare in campo ciò che diciamo fuori e farebbe piacere ai tifosi. La felicità è come se fosse quella del bambino napoletano, la voglia è quella e faremo di tutto per renderla più vera possibile e farla durare più a lungo possibile indossando questa maglia”.
Un’insidia affrontare ora la Cremonese?
“Non c’è euforia nello spogliatoio, ovvero una tendenza ad essere eccitati eccessivamente, ma solo la consapevolezza di fare cose importanti, tutti stanno dando l’anima e si stanno impegnando al massimo per avere un comportamento corretto. Io non vedo neanche eccessiva euforia da parte dei napoletani in città, è chiaro che poi stiamo facendo cose importanti ma tutti sanno che è un gioco dove bisogna mantenere lucidità e continuità, il campionato è lungo. L’ambiente è maturo, si fanno cose importanti, in maniera programmata”.
Il Napoli esprime il miglior calcio tra le squadre che ha allenato?
“Stiamo facendo un buon calcio, poi in campo c’è chi trova la soluzione da solo e si pensa che il gioco sia determinato dalla giocata di un giocatore solo, di un cross, di una giocata, poi c’è quello meno visibile, il muoversi in maniera corretta, sacrificarsi per il compagno, essere collettivo, noi lavoriamo per questo, voi lavorate per altro… volete quello invincibile che salva tutti ma la squadra a volte fa tanti gol addizionando i comportamenti collettivi ed il nostro Napoli è così”.
C’è stata qualche difficoltà, tipo Lecce, ma è servita per arrivare a questo punto? Tatticamente può essere simile?
“Domani troveremo un ambiente bellissimo, Cremona è una città che vive il calcio in maniera corretta, ho persone che conosco bene e mi dicono che la stanno vivendo la situazione di classifica in maniera totalmente positiva al di là dei risultati. So cosa dà una squadra a Pecchia, conosco bene Alvini che li allena adesso, la tribuna era piena di altri allenatori per vedere cosa faceva lui in allenamento, non facciamoci fregare dalla faccia da bravo ragazzo, è uno furbissimo, sveglissimo, gli farò i complimenti e lo incontrerò volentieri. Mi ha sempre detto che avremmo dovuto sfidarci e se lo merita, sono io fortunato ad allenare nella sua stessa categoria. Qui si corre meno rischi di fare distinzioni tra squadre, tutti vogliono far bene, troveremo una squadra forse più chiusa, ci darà meno campo, ma poi non lo so perché nell’ultima sono andati addosso all’avversario e lui è uno propositivo, ma con molti impatti, duelli, per cui bisognerà essere quelli che ho visto oggi all’allenamento”
Kvara, Olivera e colpo di testa di Raspadori, il primo gol sfata il luogo comune sul tempo per assemblare la squadra?
“Abbiamo situazioni ben chiare da riproporre ogni volta, se ti fanno vivere buoni momenti sappiamo che è positivo e ci rende felici, ma si continua a lavorare in maniera seria perché gli imprevisti ci sono e dobbiamo essere attenti a prevenirli. Dovremo essere pronti alle difficoltà, nel pacchetto di essere grandi calciatori ci sono queste varianti”
Zielinski e Kvara sono al 100%?
“Sono a disposizione. Si sono allenati tutti, ne abbiamo alternati 3 perché ne abbiamo 26, la partita l’abbiamo fatta in 12 contro 12, tirando tutti dentro”.
E’ probabile una rotazione dei titolari con l’Ajax? 3-4 novità?
“Non esiste nel calcio moderno la partita da turnover e quella da non turnover. Altrimenti restiamo indietro. La gestione della rosa deve essere continua, riguarderà un certo numero di calciatori più o meno ad ogni partita. Ndombelé ad esempio ha giocato un tempo una partita, un tempo un’altra, è una partita come gli altri, sotto forma differente ma è così, ad eccezione di qualcuno che ha doti straordinarie è fisiologico vedere un abbassamento dopo gare e viaggi continui, per tenerli tutti in condizione se si cambiano 2-3 a partita è meglio per tutti e non sono riserve per me”.
Che dati avete sulla fatica accumulata dai difensori? E’ possibile un’alternanza dei centrali?
“Riguarda anche loro ciò che abbiamo detto, purtroppo oggi non do molte indicazioni sulla formazione perché mi piace prima darla ai calciatori e ci prendiamo un altro giorno e la sapranno domani mattina”.