Italiano vuole riprendere a correre dopo i due stop inaspettati.
Sull’incontro con Barone
“Mi ha fatto piacere stare con il direttore… quando leggo certe cose si manca di rispetto a quello che si è fatto fino ad ora. Noi siamo dei professionisti. Ho parlato anche con il presidente Commisso, è dispiaciuto per gli ultimi risultati ma ci ha dato coraggio. Tutti noi qua abbiamo un sogno, ovvero finire il campionato dove siamo stati fino ad ora. C’è grande unione e grande feeling, andiamo avanti”.
Sul contratto.
Sono l’allenatore della Fiorentina, ho un contratto e questo certifica mio presente e futuro, poi ognuno può dire quello che vuoi. La Fiorentina staziona dalle prime giornate in quelle posizioni di classifiche e ha tutto per restarci. Dobbiamo tornare a fare punti, a correre, a fare bene. Questi due passi falsi non ci volevano, pensavo si potesse ottenere di più dopo aver pareggiato a San Siro e vinto col Napoli. C’è stata anche frustrazione perché con l’Udinese la palla non entrava, lo 0-4 è un risultato eccessivo, ma dobbiamo fare di più se vogliamo rimanere dove secondo me meritiamo di stare. La Fiorentina è una squadra che merita di rimanere dov’è, ha fatto vedere grandi cose”.
Sulla testa e la mancanza del gol.
“A livello mentale non esiste una squadra che ha problemi come la Fiorentina. Abbiamo 56 punti, facendo sempre tutto ciò che dovevamo fare. Non possiamo perdere fiducia in queste quattro partite. A livello fisico è una squadra allenata. Gli unici che possono avere difficoltà è chi deve recuperare, chi non va in campo da un po’. E’ difficile gestire queste partite ravvicinate. Abbiamo avuto degli infortuni pesanti. Ma ora ci sono quattro partite, dobbiamo dare il massimo con chi c’è. Abbiamo fatto molte più partite in cui siamo stati più belli e più lucidi degli altri. All’andata facemmo cinque tiri e quattro gol, una cosa bellissima, un cinismo da grande squadra. Nelle ultime partite abbiamo tirato 40 volte e segnato una sola volta. Vediamo se riusciamo a ritrovare la concretezza avuta all’andata. E’ la qualità che fa vincere tutte le squadre”.
Il Milan è favorito nella corsa Scudetto?
“Quest’anno tutte le squadre hanno momenti di difficoltà. Ora mancano quattro partite, il Milan ha due punti di vantaggio e ha più possibilità di tutte per arrivare fino alla fine. Ci sono partite difficili per tutte, ma il Milan ha qualche chance in più alla luce dei due punti di vantaggio”.
Ma i dati fisici sono buoni o siete in difficoltà?
“Quando si parla di difficoltà fisiche riguardano solo chi è rientrato da poco. Abbiamo bisogno di tutti, voglio recuperare tutti. Gli altri stanno bene. Abbiamo vinto col Venezia, tirando in porta tante volte. Abbiamo costruito tante azioni, calciando tanto. Poi abbiamo subito gol in situazioni in cui non siamo stati bravi a leggere le cose. Per queste ultime 3-4 partite la squadra ne ha ancora di energie, non è quello il problema. Il continuare a giocare così per me deve essere un principio fondamentale. Ne abbiamo parlato coi ragazzi, ci confrontiamo spesso. Non cambierei mai una prestazione in cui batti 15 angoli perché un gol così lo fai. Non siamo stati bravi a segnare, questa è la nostra mancanza”.
Ancora sul Milan
“Ha continuato un discorso cominciato già l’anno scorso, ha un gioco consolidato, va in gol con tanti uomini. La qualità di una squadra si vede anche nel non dipendere da un solo calciatore. Lo sta dimostrando il Milan e l’abbiamo dimostrato anche noi. Siamo una squadra che crea tanto. Certo, avere uno che ti fa 20-30 gol fa la differenza. Ma se c’è un obiettivo che mi piace avere è far segnare tutti perché è una cosa positiva. Dobbiamo far gol tutti. Ci stanno mancando i gol di qualche difensore su palla inattiva, quelli di qualche mezzala che va in area. Adesso mancano venti giorni, è inutile puntare il dito su certi aspetti. Concentriamoci su queste partite”.
Perché segnate poco? Problema attaccanti o di rifornimenti?
“Dobbiamo migliorare la mira, la concretezza. Più che dire che continuiamo a fare quello che stiamo facendo per trovare concretezza non posso dire. Piatek e Cabral si sono messi a disposizione. Ricordiamoci che sono arrivati a gennaio in una situazione diversa. Gli attaccanti vivono anche del momento della squadra. Il calcio è momenti di grande collettivo e momenti individuali, i singoli calciatori possono far vincere o perdere le partite e devono prendersi grandi responsabilità. A me basta l’impegno, il sacrificio. E’ una questione di collettivo. Noi dobbiamo continuare a rifornire e loro migliorare nella concretezza”.
L’anno prossimo la Fiorentina acquisterà calciatori più bravi nello stretto in linea col suo calcio?
“Siamo andati a Salerno e non abbiamo concesso neanche una ripartenza. Siamo stati qualitativi nel difendere, praticamente perfetti, e il gol l’hanno fatto per una nostra disattenzione che può capitare. Tante ci aspettano e ripartono, questo è merito nostro, di quello che proponiamo, del rispetto che hanno nei nostri confronti. Sappiamo come lavorare. Come sbaglia un attaccante, sbaglia ogni tanto anche qualche difensore. Sappiamo di poter andare incontro a questi rischi. Con la Juventus abbiamo lavorato male da questo punto di vista e con l’Udinese. Nelle altre gare siamo stati bravi. Noi vogliamo giocare questo tipo di partite. Siamo nati così e moriremo così”.