Il Venezia non dovrà avere paura dell’Atalanta e nonostante la vittoria della Salernitana, Zanetti punta alla salvezza.
Defezioni durante la settimana?
“Modolo ha un problema al menisco abbastanza particolare, non sono troppo esperto con le cose mediche ma ormai ho imparato qualcosa anche seguendo quanto successo a Romero. Stiamo provando a fare una terapia, ci diamo tempo fino a settimana prossima, salterà anche questa gara. Se prossima settimana non si riprenderà andrà operato e finirà la stagione. Vacca ancora non ci sarà ma penso che se la gara con la Salernitana si disputerà mercoledì prossimo ci sarà già per quella gara. Kiyine e Haps sono squalificati. Caldara e Crnigoj hanno avuto un fastidio muscolare ma sono recuperabili, soprattutto Mattia è importante perché siamo senza difensori. Cuisance e Sigurdsson sono recuperati, portiamo via con noi Issa Bah, sta facendo bene con la Primavera, ha qualità interessanti e lo aggrego”.
La Salernitana ha riaperto i giochi:
“Ora con la Salernitana abbiamo le stesse partite e gli stessi punti, non abbiamo mai fatto la corsa su di loro e sul Genoa, ora siamo tutte e tre a 22 e siamo a caccia della salvezza. Il calendario è più o meno difficile per tutti, chi come noi ha big subito, chi le incontrerà. Dobbiamo concentrarci su quello che possiamo fare, su quello che è stato sbagliato c’è l’estate per parlarne. Ora ci sono due gare proibitive sulla carta per noi, ma sono da giocare e bisogna tirare fuori lo spirito di sopravvivenza, che può farti fare imprese impossibili. Dobbiamo dare l’impressione di dare tutto per cercare di centrare l’obiettivo che attualmente è difficile da pensare, per quello che non abbiamo fatto noi, non dobbiamo andare a prendere scuse dagli altri e come noi parlo di tutto il nostro club, con responsabilità condivise. Per i processi ci sarà tempo, ora è tempo di giocare, recuperare i nostri giocatori e scendere in campo con i nostri migliori giocatori. Non possiamo tirare fuori la paura come fatto vedere a Firenze, il primo tempo è stato imbarazzante come penso mai abbiamo fatto, il secondo tempo invece mi ha reso orgoglioso, si è vista una squadra completamente diversa e con un pizzico di cattiveria e fortuna in più si poteva pareggiare contro una squadra forte e in forma. Noi lavoriamo per portare una certa idea e tipo di calcio, abbiamo preso per esempio dello staff dal Barcellona per insegnarlo già ai giovani e tutto parte dalla proposta che porto io. Sono più incazzato oggi per quanto non abbiamo fatto a Firenze nel primo tempo che per altre partite, quel primo tempo non si deve rivedere. Affrontiamo un avversario ora particolare, che verrà qua per svoltare il suo momento”.
A Bergamo forse l’unica gara che non avete realmente giocato:
“In Coppa Italia contro la stessa squadra abbiamo fatto una gara diversa. In campionato siamo andati là con paura, in quel momento l’Atalanta dava tre o quattro gol a tutti. Ogni volta che avevamo palla sbagliavamo qualcosa. Un po’ come abbiamo fatto a Torino nel primo quarto d’ora, siamo in Serie A e alcuni ragazzi ragazzi in certe partite e certi stadi stanno facendo esperienza, però fare esperienza ti porta a fare qualche partita sbagliata, spero non riaccada più di vedere certi errori. Noi il campionato dal punto di vista del gioco spesso lo abbiamo giocato, avendo poi altri tipi di problematiche, ci tengo a lavorare su questo ma senza pensare mai che non stiamo lavorando per cercare di vincere e fare punti, quando faremo altri discorsi vorrà dire che siamo già morti. La Salernitana ha gli stessi punti e gare nostri ma vengono da un periodo positivo, quindi guardano il futuro in un certo modo, noi invece veniamo da un periodo negativo e facciamo fatica a guardare il futuro, dobbiamo toglierci il peso e giocarci le nostre possibilità, non abbiamo altre strade”.
Tutto ancora in gioco anche per il Venezia quindi:
“Il calcio è fatto di episodi, se nell’occasione che abbiamo creato Henry riesce a portarci in vantaggio non so con l’Udinese come sarebbe andata a finire, poi magari hai la grande parata del portiere avversario o altre cose, ma devi crederci per portare gli episodi dal tuo lato. Dobbiamo lottare come dei Leoni, lo devo alla gente, a voi, al presidente, devo lottare fino all’ultimo respiro, poi a stagione chiusa mi metteranno in croce e dirò ciò che c’è da dire, ma ora dobbiamo lottare. Io alleno i ragazzi che vanno in campo, sto battendo tanto su questo tasto, dobbiamo tutti scendere in campo con la stessa mentalità, uniti. In questo momento l’ambiente è sfiduciato, solo noi possiamo invertire la rotta e dimostrare che stiamo lottando fino all’ultimo”.
Anche alcuni risultati delle altre hanno reso difficile la situazione:
“La differenza la stanno facendo quelle partite lì, lo Spezia che va a battere il Milan, noi che perdiamo cinque gare nel finale, il Cagliari che vince con il Sassuolo. Dobbiamo tirare fuori anche noi qualche punto in situazioni che sembrano difficili, non so se basteranno 9 punti per arrivare alla salvezza”.
L’Atalanta è in un momento di difficoltà, c’è timore della reazione che possono avere?
“Impossibile che l’Atalanta non faccia un po’ di paura, è un assurdo mettere in discussione Gasperini, è uno dei migliori, poi capita che una squadra possa avere un momento di difficoltà, capita a tutti, alle piccole come alle grandi. Quindi l’Atalanta ci deve spaventare ma poi dipende che reazione hai da questa paura, se la trasformi in coesione e voglia di fare l’impresa possiamo farcela, se invece ti porta ansia, paura di sbagliare, etc… allora diventa impossibile battere l’Atalanta, è lì che sta la differenza. Ogni gara ha la sua valenza psicologica”.
E’ una possibilità giocare a specchio come fatto con il Torino?
“Giocare a specchio può essere una chiave, ma non ho difensori per farlo stavolta. Ci ho pensato, ma perdendo Modolo e con Caldara in forse non ho uomini e neanche cambi in questo momento”.
Nel caso in cui non ci sia Caldara può scalare Ampadu?
“C’è Svoboda, Ampadu in mezzo è troppo importante, soprattutto senza Vacca. Non è il play dei miei sogni perché è pur sempre un difensore, ma ha dimostrato di essere da Serie A, nella zona nevralgica è determinante”.