Spalletti parla della difficile trasferta di Bergamo da dove passeranno i sogni di gloria partenopei.
Snodo cruciale, partita verità?
“Partite di quelle che ti guardano negli occhi, chi abbassa un po’ lo sguardo nei 95′ perde perché loro sanno mantenere il livello alto di forza, qualità, ritmo. Squadra costruita bene, come da anni, in queste gare qui non basterà una giocata, una finta, ma 95′ di sportellate ribattendo colpo su colpo, questa sarà la partita”.
Sui mondiali ed i giovani.
“Si deve continuare con Mancini, la strada è giusta, ha portato giovani anche per il futuro, ha vinto un titolo importantissimo, poi si può sbagliare una partita come successo, ma la qualità del gioco, del centrocampo, di molti che ha portato è sotto gli occhi di tutti. C’è da migliorare, come sempre, siamo indietro per stadi e strutture, e per lavorare al meglio servono, i paesi dipendono dalle infrastrutture, gli stadi di proprietà sono fondamentali poi c’è il problema culturale nel cercare la vittoria fin dalle scuole calcio, è un’ossessione sin dai primi anni, conta solo il gol, non il permettere di sbagliare, non si permette di tirare fuori la qualità ma si punta a vincere subito il torneino. Un buon settore giovanile non si misura dai tornei vinti, ma da quanti ne fai crescere a certi livelli. Ma sento parlare sul gioco, ma lì è una partita, il risultato passa sempre da un gioco costruito bene, ma su questo è soggettivo…”.
Tu e Gasp vi stimate. Temi pressione psicologica per una tappa importante?
“Sì, basta vedere cosa ha portato Gasp in Europa e si possono allargare i complimenti a tutto il club, hanno rinnovato lo stadio, fanno un buon spettacolo. Noi se siamo qui è perché abbiamo vinto tante gare non al completo e se ci siamo riusciti 2, 3 e 4 volte, possiamo riuscirci anche 5 e 6. Se non ci addossate nessuno stato di emergenza, siamo molto felici. La partita in alcuni momenti diventerà da terra che trema sotto i piedi, quando giochi contro questi qui è normale, vanno sempre allo stesso modo fino alla fine. Noi però abbiamo rimesso a posto anche momenti molto difficili durante la stagione, sono contento e fiducioso dello sguardo dei miei giocatori nello spogliatoio. Uso le parole di Koulibaly, “siamo tutti napoletani fino al termine” e percepiamo meglio la voglia di andare a scrivere il nostro percorso. Racconta molto”.
L’assenza di Di Lorenzo è importante negli equilibri e nello sviluppo. Non c’è uno con le sue caratteristiche?
“C’è, c’è, c’è Zanoli che ha le stesse caratteristiche, non ha giocato finora perché ha davanti Di Lorenzo che è l’innovazione del ruolo, cercando sempre cose nuove. Zanoli dal secondo allenamento a Dimaro me lo immaginavo titolare in una partita contro una squadra forte come l’Atalanta, era già visibile questo, poi c’è Malcuit che ha recuperato e siamo nelle condizioni di coprire il ruolo e di avere molte delle qualità di Di Lorenzo, anche se al suo livello ci arrivano in pochi. Malcuit per alcune, Zanoli per quelle ed altre pure è ok per non farlo rimpiangere”
Cosa ci può dire di Osimhen? Quando torna?
“Oggi sono contento che ci dedicate un grande spazio sulla Gazzetta, addirittura un richiamo in prima pagina. Covid, pluvalenze, Alemao, Osimhen e lo spogliatoio contro. Parlando pure della partita avreste fatto un quadro completo (ride, ndr). Bisogna stare attenti a fare il gioco delle 3 carte con i tifosi, che vi sgamano facilmente. Di Osimhen ne parlerà la società domani, per chiarirlo, la cosa è molto semplice”.
C’è qualcuno che è favorito lì davanti?
“No, ci sono tutte lì. Sono tutte uguali, le potenzialità sono quelle, sono squadre forti, costruite bene, che sopperiscono alle difficoltà”.
Partita decisiva come a Verona?
“Su lotta scudetto e Champions si può fare copia incolla fino alla fine, se non vinci devi lottare per il quarto posto, s’è già detto e si dirà sempre”.
Infastidito dei deferimenti?
“C’è la società per questo, i nostri giocatori comunicati per Covid sono superiori a tutte le altre squadre, io so quello, poi il resto lo chiariranno facilmente gli altri”.
Come sta Lozano?
“E’ arrivato stanotte, s’è allenato, è a disposizione”.
Come sta Insigne dopo la mancata qualificazione?
“Lorenzo ogni volta lo vedo allo stesso modo, dicono possa essere turbato dalle situazioni, può darsi, ma nel modo di stare insieme alla squadra e con me non lo dà mai a vedere, arriva sempre tra i primi, è disponibile e gioioso con tutti ed in allenamento fa vedere delle cose che in partita non ha fatto vedere e questo un po’ mi dispiace che non riesca a ripeterle”.
Come ha visto Mertens dopo la nascita del figlio Ciro?
“Noi diventiamo ciò che amiamo, lui è napoletano perché ama la città, i tifosi, ha voglia di far bene, domani può dimostrare a Ciro Romeo di che pasta è fatto suo papà come calciatore, ha un tifoso in più e poi pochi stranieri nel calcio italiano si sono integrati come lui, anche questa è una qualità importanti. Spero mi presenti il conto di tutte le volte in cui non l’ho scelto e avrebbe potuto giocare, a volte si fanno scelte e si penalizza sempre qualcuno. E’ uno che può cambiare le sorti della partita, un professionista completo, anche quando non gioca incita la squadra, i compagni dopo un errore, è uno dei leader”.