Mihajlovic presenta la sfida alla Fiorentina.
Come sta Arnautovic?
“Sicuramente per domani non ci sarà. Sente ancora dolore e non vogliamo rischiarlo. Lo rivaluteremo più avanti, anche se escludiamo che ci siano lesioni e questo è positivo”.
Quanto deve crescere la mentalità nel nostro Paese sugli arbitri?
“In Italia la mentalità deve crescere molto, ma l’importante è che i direttori di gara abbiano la coscienza pulita. Se sbagliano che sbaglino in buonafede come io posso sbagliare la formazione. L’arbitro può far bene o male, ma noi dobbiamo essere concentrati sul far bene e non sull’arbitro”.
Barrow giocherà al posto di Arnautovic?
“Ancora non lo so, giocheranno in due su cinque. Arnautovic non si può sostituire, perché è un giocatore che ha caratteristiche uniche. Anche con la Roma ha giocato poco, ma alla fine abbiamo vinto perché indipendentemente da chi gioca conta come ci si allena e come ci si approccia alla partita”.
Prima parlava molto di crescita, ora di ambizione. Cos’è cambiato?
“Stiamo crescendo e abbiamo un gruppo maturo, come testimoniano i risultati. Non si può migliorare all’infinito, ma noi abbiamo altri margini di miglioramento: più cresci e hai ambizione, più fai risultati”.
La Fiorentina gioca un calcio a ritmi alti. Pensa di soffrire questa caratteristica?
“Quindi noi soffriamo le squadre che corrono molto? No, non penso proprio. Sicuramente sarà una partita diversa da quella con la Roma o con la Lazio. Sappiamo che sono aggressivi e ci vengono a prendere alti, ma sappiamo anche che questo modo di giocare li espone ad alcuni pericoli”.
Come sta De Silvestri?
“È recuperato, non so se giocherà dall’inizio, ma sia Orsolini che Skov Olsen hanno fatto bene anche se non è il loro ruolo. Dipende dalla partita che dobbiamo fare, se vogliamo spingere di più o di meno”.
Farà turnover?
“Dove siamo obbligati a cambiare, cambieremo, dove non siamo obbligati non lo faremo”.
Cosa pensa di Vlahovic?
“Mi fa piacere che un serbo stia facendo cosi bene, anche se non mi piace parlare dei giocatori degli altri. È un attaccante che sta facendo bene e sono contento per la mia Nazionale. Non ho paura di lui, perché non puoi avere paura su un campo di calcio, sono altre le cose di cui avere paura. Sarà difficile contenerlo perché è forte fisicamente ed è veloce, ma confido che i miei difensori facciano bene”.
La cattiveria è una cosa che si può insegnare?
“Penso che il carattere non possa essere insegnato. Si può cercare di implementare in qualche situazione, ma ci sono limiti. Devi avere le fame, anche proprio fisica. Chi viene dai Paesi poveri come potrebbe essere il mio, sa di poter emergere. Se hai del talento, devi farci affidamento per poter emergere e scappare dalla povertà”.