Italiano mette in guardia la Fiorentina sulla Juventus che proverà a riprendere la marcia Champions in campionato.
Come si affronta la Juve in campionato?
“Nel bene o nel male la Juve è sempre una squadra che ha qualità e che non muore mai e si è visto in Champions. È una squadra che arriva con una fiducia diversa rispetto alle gare di campionato, affrontiamo una squadra che ha qualità in avanti esagerata, con giocatori veloci e tecnici. Da questo punto di vista dovremo stare molto attenti. Noi dovremo affrontarla come in queste 11 partite dove siamo riusciti quasi sempre ad approcciare bene. In una partita così dovremo essere quasi perfetti. Poi ogni volta che si arriva prima della sosta dico ai ragazzi di dare qualcosa in più e domani dovremo cercare di farlo ancora di più vista l’importanza della partita”.
Domani farà 50 panchine in Serie A, ci fa un breve bilancio?
“Sono contento di quello che ho ottenuto in questo anno e mezzo in massima serie. Penso che sia uno dei campionati più difficili e penso che sia un campionato che se non ti prepari bene rischi di perdere tutte le partite. Tutte si preparano bene anche a livello strategico, quello che ho ottenuto mi rende felicissimo. Spero di farne ancora tante e spero di togliermi tante soddisfazioni con questa maglia e in questo ambiente. Su questo batterò perché riuscire a ottenere risultati non è facile ma nel momento in cui ci si riesce sono gioie indescrivibili. So quanto ci tiene la piazza contro la Juve. Lo percepisco anche dai ragazzi che sono qui da qualche anno. L’abbiamo preparata bene. Sicuramente poi sarà il campo a dare l’ultimo verdetto. E’ un esame importante ma siamo ancora alla dodicesima. Vediamo a che punto siamo. La gara è importante perché ci sono tre punti in palio per la nostra classifica. Cercheremo di arrivare pronti”.
Allegri teme la Fiorentina di Italiano?
“Non so come si presenterà la Juve. Io penso che lì davanti abbiano tante frecce e tanti giocatori pericolosi. Nel momento in cui un allenatore cerca di riempire una squadra di qualità vuol dire che vuole cercare di indirizzare la partita. Noi cercheremo di essere sempre gli stessi, con la stessa mentalità. Se uno vuole intraprendere una strada deve andare a Torino e cercare di fare quello che prepariamo in settimana. Se saranno bravi a tenerci nella nostra metà campo, faremo il massimo, ma proveremo a starci il meno possibile”.
Nico Gonzalez è ancora out?
“Non avremo ancora Nico”.
Rivedrà il 3-0 dell’anno scorso?
“La partita dello scorso anno me la ricordo bene. Fu un’importante vittoria per la Fiorentina. Il fatto di aver giocato tanti minuti in 11 contro 10 venne sfruttato bene. Si è festeggiato tanto quella vittoria e noi cercheremo di fare quello che dobbiamo continuare a fare per tutta la stagione. Dovremo pensare prima alla prestazione che al resto perché altrimenti non otteniamo nulla. Le partite sono tutte diverse e cambiano di settimana in settimana, figuriamoci in tanti mesi. La Juve è un avversario forte, va affrontata bene. Sono curioso di vedere come ne verremo fuori”.
C’è qualche aneddoto cittadino rispetto alla Juventus?
“L’unica cosa per quanto riguarda la partita di domani, al momento del fischio domenica contro lo Spezia c’era gente che mi ricordava che c’era la Juventus la settimana dopo. Questo mi fa pensare all’importanza di questa partita e a quanto ci tenga la gente. Ci teniamo anche noi per la classifica e per la nostra crescita. E’ la dodicesima giornata, è importante ma è una gara dove ci sono sempre 3 punti. E’ un test importante per noi e per gli avversari, ma l’importanza sono i tre punti. Adesso è difficile collocarci in una dimensione diversa dalla maturazione e dalla crescita. Tutti al momento pensano a questo. Col cambio di tanti allenatori tante squadre stanno ancora ricercando la loro identità. Come noi in tanti sono cantieri aperti. Penso che per noi è importantissima questa gara ma per quanto riguarda la crescita forse è ancora più importante”.
Si aspetta un Vlahovic condizionato?
“Stiamo parlando di un ragazzo che ha già fatto 8 gol in 11 partite nonostante in qualche gara non siamo riusciti a servirlo bene. Non dipendeva da situazionni fuori dal campo perché dà sempre l’anima. Rincorre tutti e quando i compagni sono in possesso cerca di dettare il passaggio. Tutto ciò che è avvenuto in precedenza non riguardava la sua tranquillità. Penso che un attaccante che arriva da una tripletta è un attaccante che a livello di fiducia è al massimo. La partita richiede anche uno stimolo e un’attenzione diversa. Vederlo arrivare con questo entusiasmo ci dà fiducia. Io non leggo i giornali, ho visto Arsenal, Tottenham, City, Juve, Milan…di tutto e di più. Adesso sono solo voci e situazioni che per me sono poco credibili. Il ragazzo è concentrato e avete visto quanto ci tiene a far bene”.
Si rivede in Conte?
“A parte che essere accostati a un allenatore così forte e vincente mi fa piacere. Poi quando lo dicono i calciatori penso che spesso sono sinceri e spesso dicono veramente tutto quello che pensano. A Biraghi lo ringrazio per questo. Perdere non piace a nessuno. Sono nato col fatto che non ottenere le vittorie è un qualcosa che mi fa stare male. E’ un qualcosa che se posso evitare lo faccio quasi sempre. Col passare degli anni però bisogna lavorare con le sconfitte perché ti fanno maturare e mettere a posto qualche situazione da aggiustare. Non è un qualcosa che mi fa contento, perdere. Se i ragazzi hanno percepito questo, mi auguro che da qui in avanti cercheranno di non farmi stare male. Abbiamo fatto delle sconfitte che potevamo evitare e ci lavoriamo per evitarle”.
Cosa cambia nelle richieste da allenamento a partita?
“Non cambia niente. Durante la gara poi bisogna cercare di essere ancora più concentrati. In allenamento fai delle partitelle che sono esercitazioni per simulare la gara ma non è mai uguale a ciò che succede in partita quando bisogna essere ancora più concentrati e percepire il pericolo. Il minimo errore può farti perdere. Cerchiamo di portare questo atteggiamento in campo. Speriamo di averlo fatto bene questa settimana per una gara così importante”.
In cosa ha visto cresciuto Sottil e in cosa deve migliorare?
“Ha delle qualità fisiche importanti. Ha questo grande cambio passo e l’uno contro uno che per un esterno è una qualità importante che può fare la differenza. Deve crescere essendo giovane in concretezza e nel fatto di essere più nel vivo dentro l’area. Spesso non riesce ad arrivare a riempire l’area e ad affiancare l’attaccante. Ne ho visti tanti di calciatori nella mia carriera, soprattutto esterni, che devono lavorare questa situazione. Per me gli esterni, nel nostro sistema, sono attaccanti e lui deve migliorare nella fase finale delle azioni. Poteva avere qualche gol e assist in più Deve iniziare a essere più esigente per quello che richiede l’allenatore ma anche per se stesso. Fare gol e assist significa essere decisivi e penso che ci arriverà. E’ intelligente e capisce bene le situazioni, ha tutto il tempo per migliorare”.
Gli assetti delle ultime tre partite hanno visto la stessa difesa, non vuole rompere l’equilibrio?
“Penso che si siano tutti guadagnati la conferma nel reparto difensivo. Penso che sia un reparto più delicato degli altri. I ragazzi si sono guadagnati la conferma perché hanno lavorato bene. In questo momento fino all’ultima partita meritavano di essere riproposti. Stiamo lavorando bene senza palla, occupando bene lo spazio e non riguarda solo i quattro difensori o il portiere. I ragazzi hanno capito che il sacrificio è alla base di tutti. Nelle ultime partite abbiamo subito un gol e siamo stati efficaci anche in avanti. In questo momento sono contento. Sono contento ancor di più quando i subentrati sono decisivi come per Odriozola e Callejon e per quello che hanno fatto quando sono scesi in campo. Sono felice perché significa che entrano con la giusta applicazione. Uno step che se riusciamo ad aggiungere ci permetterà di ottenere qualcosa di più di ciò che stiamo facendo adesso”.
Un giocatore che torna dalla positività al Covid, può tornare subito in campo?
“Dipende da quanti giorni si sta lontano dal campo e dall’allenamento. In questo momento abbiamo Nico fuori che è da un bel po’ fuori dal centro sportivo. Quando tornerà ad allenarsi sarà quasi impossibile di rimandarlo subito in campo. Cercheremo di rimetterlo subito nelle condizioni di tornare a disposizione. A noi preoccupano gli infortuni e per questo seguiamo i programmi di recupero in tutte le situazioni. Cercheremo di fare un certo percorso con Nico perché per noi è importante. Sarebbe un suicidio non lavorare nel modo giusto per il suo rientro”.