Conte mette tutti in guardia sulle difficoltà che può nasconderà la trasferta contro il Crotone che ha voglia di dimostrare la sua forza.
Salve mister, che gara si aspetta contro una squadra in difficoltà come il Crotone?
“Dovremo fare l’Inter, se andiamo con un’idea diversa ci sarà una brutta sorpresa. Abbiamo massimo rispetto per loro, vogliono dimostrare contro la prima in classifica e candidata alla vittoria, che meritano la A. Mi auguro che i ragazzi mi ascoltino”.
Ci può raccontare della visita del presidente?
“C’è stato un semplice saluto, non ci vedevamo da un po’. Ci ha fatto l’in bocca al lupo, sa che non abbiamo ancora conquistato nulla”.
La squadra è sembrata un po’ stanca: farà un po’ di cambi?
“Vale anche per gli altri, magari visto il distacco la sentono anche di più. Non parliamo di stanchezza, puntiamo a qualcosa di storico. Se qualcuno è stanco, me lo dica e va in panchina”.
Giudica questa stagione la più difficile ed esaltante per lei?
“Ne ho già parlato, vogliamo che questa stagioni ci ripaghi di tante notti insonni”.
C’è un giocatore più di altri che si è distinto per crescita individuale?
“Dissi che la squadra sarebbe cresciuta passando dalle evoluzioni individuali. Chi più, chi meno, tutti sono cresciuti e hanno acquisito responsabilità molto maggiori. Anche Pinamonti, che non ha avuto la possibilità di ritagliarsi uno spazio con Lautaro, Romelu e Alexis. Tutti ne traggono benefici dal miglioramento del collettivo”.
La vittoria sulla Juventus è stata la vera svolta stagionale?
“Ci sono stati diversi punti chiave che hanno accresciuto l’autostima della squadra. Anche quando inseguivamo, nel momento del sorpasso tutto è cambiato. In quel momento, o vieni risucchiato dalla pressione, oppure ti stabilizzi e diventi padrone del tuo destino. Vincere sarebbe un’opera d’arte”.
Come sta Arturo Vidal?
“Ha avuto un contrattempo: quando si è operato, la zona è andata in sovraccarico dando origine a un edema. Sta lavorando a parte, non è disponibile, sarebbe bello rientrasse per questo finale di stagione. Tutti meritano di viverlo”.
Sanchez stava per andare alla Roma, è invece rimasto: scelta giusta?
“Tutti stanno contribuendo in modo importante. Alexis quando si è chiuso il mercato di gennaio si è tuffato anima e corpo nel gruppo, ha trovato un clima in cui tutti sono decisivi e lui sta dando il suo contributo. Sono contento, mi auguro di riuscire a regalargli più spazio da qui alla fine”.
Come sta vivendo l’attesa prima del titolo?
“Quando ti avvicini a un traguardo, l’attesa va gestita per te e per il gruppo, oltre che per i tifosi. Non facile, sappiamo che chi è in Pinetina sa che sta per compiersi qualcosa di straordinario”.
Come l’Inter l’ha cambiata?
“Io ho portato il mio credo, il mio percorso, il mio bagaglio che porta a sacrifici, sudore e fatica, ad andare oltre i propri limiti. Penso che la mentalità vincente e la credibilità passa da questo, inevitabile che non tutti sono disposti ad accettare questo, preferiscono rimanere nella propria mediocrità. Io qui ho trovato gente che ci ha creduto, siamo riusciti al di là della vittoria finale a ritrovare credibilità nazionale e internazionale. Noi siamo arrivati in finale l’anno scorso, penso sia stata sottovalutata visto anche le difficoltà che hanno trovato altre squadre”.
In questo finale di stagione sperimenterà altri giocatori in vista della prossima stagione?
“C’è da vincere uno scudetto, chi gioca è perché lo avrà meritato. Noi vogliamo sempre ottenere il massimo, con la Juventus avevamo vinto da tempo ma non abbiamo mai mollato fino all’ottenimento dei 102 punti. Questa è la mentalità di chi vuole vincere sempre”