Juric in conferenza stampa presenta la difficile sfida al Sassuolo dopo la brutta sconfitta contro il Milan.
Le statistiche dicono che il Sassuolo è la squadra più prolifica in A, tolte le big. Voi invece subite pochi gol.
“Contro di loro abbiamo giocato tre partite molto belle e intense. Hanno vinto sempre loro, con un pareggio. Al di là delle belle prestazioni non bastava. Da tre anni fanno un certo tipo di calcio, hanno stabilità di idee. De Zerbi lavora sui piccoli particolari, stanno facendo molto bene. Vogliamo giocare come all’andata, cercando di fargli male”.
Quali sono le differenze tra lei e De Zerbi? Come commenta le voci che in queste ore la accostano al Napoli?
“Ho tanta stima di Roberto: anche nei momenti bui, a Palermo e Benevento, ha sempre avuto la sua idea di calcio. Ha anche la personalità per farsi comprare i giocatori che vuole lui, mandando via giocatori anche forti che non rientrano nei suoi parametri. Migliora il prodotto, è ambizioso: è un collega, quasi amico, che apprezzo tanto. La differenza la devono dire gli altri: penso che entrambi abbiamo le idee chiare. In questo momento è presto per parlare di futuro: la squadra non deve rilassarsi, deve restare sul pezzo per ottenere la salvezza e fare belle partite”.
In campionato ve la giocate con una società come il Sassuolo.
“Sono stracontento di tutto. Quello che è fatto è fatto: io guardo al futuro e voglio che siamo ambiziosi. Ci sono dodici partite in cui dovremo fare benissimo, conquistare la salvezza e andare a fare il massimo. Questo significa che entrambe le società stanno facendo bene”.
È seccato di vedersi accostato al Napoli?
“Leggo davvero poco o niente. A volte quando voglio alzare l’autostima leggo qualcosa (ride, ndr). In questa settimana non ho aperto la rassegna. Ho tra le mani una squadra che sta mostrando tante cose positive e altre che ancora non mi quadrano. Siamo molto concentrati su questo”.
È difficile rimanere concentrati in piena pandemia?
“Siamo dei grandi privilegiati, in tutti i sensi. A noi cambia che giochiamo le partite senza tifosi. Guadagniamo gli stessi soldi e facciamo il nostro lavoro, è normale avere massima concentrazione. C’è tanta gente che passa momenti non belli, dobbiamo solo pensare ad aiutarli in qualche modo. L’unica cosa è la mancanza dei tifosi, ma per il resto siamo controllati e non abbiamo subito niente”.
Cos’è successo con il Milan? Avete fatto fatica ad incidere…
“Abbiamo perso ed è stata negativa. Ma è importante per capire certe cose: la prima che mi viene in mente è che il Milan, con assenze importanti, ha mostrato di avere motori completamente diversi dai nostri. Noi potevamo fare meglio, non siamo stati brillanti e non avevamo lo spunto giusto, ma loro non ci hanno concesso niente: c’è stata applicazione, organizzazione, con due o tre giocatori fuori dal normale, come Kessié e Tomori, e altri sette di buonissimo livello che hanno fatto meglio di noi. Contro le grandi solitamente sfrutti i punti deboli e crei, ma contro il Milan non abbiamo trovato debolezze. La mia sensazione è che alzando un po’ il livello puoi competere chiunque non avendo fuoriclasse: è meglio che avere fuoriclasse che non sono dentro il contesto della partita”.
Lunedì ci sarà l’esito sul caso Diawara.
“Per quello che so io non c’è, io penso alla partita di domani. Per come mi hanno spiegato è tutto chiaro, ma sono l’allenatore e sono concentrato sul campo”.
Dimarco partirà titolare?
“Devo vedere. La squadra ha fatto una serie di partite di alto livello, poi al di là di quello che ho notato nel Milan c’è stato un calo, più tecnico che d’intensità. Tecnicamente non abbiamo fatto bene, per cui non so quanti cambi farò. Mi fido molto di Federico e di Lazovic, vado un po’ sulle sensazioni”.
Pensa di confermare la difesa schierata contro il Milan?
“Se guardiamo la partita loro hanno creato pochissimo. La difesa ha fatto bene la sua parte, sono rimasto abbastanza contento. Poi ho fatto dei cambi perché era la terza partita in una settimana: sapevo che Gunter potesse soffrire, sono contento che Magnani abbia retto. Vediamo oggi, abbiamo Lovato e qualche altra opzione”.
Contro il Milan c’è stato un calo tecnico da parte della squadra? Può riposare qualcuno, ad esempio Barak o Zaccagni?
“Solitamente dietro al calo tecnico c’è un calo fisico. Per quel che riguarda Zaccagni me l’aspettavo, l’anno scorso faceva fatica a reggere per tre partite. Mi viene difficile cambiarli: si muovono bene, c’è equilibrio. E se li sostituisci cambia completamente la nostra interpretazione, perché le alternative hanno caratteristiche diverse. In quattro o cinque hanno dato tanto quest’anno, e loro due sono tra questi: dovessi vedere un calo ulteriore li cambierei”.
Com’è la situazione degli infortunati?
“I tre che sono infortunati stanno lavorando, penso di averli dopo la sosta”.
Zaccagni può rendere meglio da mezzala?
“Il nostro sistema non prevede la mezzala. A Zaccagni mancano metri: per la mezzala che intendo io sono dodici e mezzo-tredici, con lui siamo a undici. Secondo me il suo è un ruolo che a lui va benissimo: fa bene la fase difensiva, ma non deve ammazzarsi. Se così fosse perderebbe lo spunto che lo contraddistingue, che gli consente di essere decisivo negli ultimi metri. Facendolo lavorare di più perderebbe quella dote che ha là davanti. Ma la può fare, ha fatto anche il quinto a Bergamo. Penso però che questo ruolo gli vada bene”.