D’Aversa presenta la sfida alla Fiorentina convinto delle potenzialità del suo Parma che ha avuto poco tempo per recuperare.
Cosa ha lasciato la partita con l’Inter?
“Magari avessimo pareggiato! A volte le sconfitte possono servire più di un risultato positivo, perché se ragioniamo sui pari contro Udinese e Spezia sono stati più due occasioni perse. La prestazione ti fa ragionare in maniera positiva quando poi affronti le 13 partite con le stesse qualità che abbiamo messo giovedì contro la prima, limitando qualche errore che ci sta danneggiando. La squadra sta crescendo fisicamente e nel concretizzare, anche se dobbiamo migliorare perché ci sono state occasioni in cui potevamo fare gol e non siamo stati determinati. Dobbiamo migliorare perché ahimé stiamo subendo troppi gol, cosa che prima era una nostra forza: nel campionato italiano i risultati si ottengono con le migliori difese, e noi parliamo di salvezza ma spesso coincide anche con lo scudetto”.
Ha avuto poche ore per prepararla in settimana:
“Settimana mi pare eccessiva, ci ritroviamo a prepararla dopo che abbiamo giocato giovedì sera e loro mercoledì. Non deve essere un alibi ma una piccola differenza c’è. Quando si prepara una partita lo si fa per vincerla, è chiaro che con l’Inter era scontato facesse un’ottima prestazione perché magari si pensava di non avere nulla da perdere, visti i valori. In campo si va sempre per vincere, a prescindere. Ragioniamo sul fatto che sarà difficile e che bisogna ragionare su cosa fare in fase difensiva e in fase offensiva, di non scendere in campo con una pressione eccessiva al di sopra della partita”.
Per la Fiorentina è una sfida decisiva: è un elemento che li porterà ad essere più determinati?
“Sarà uno scontro diretto perché in caso di nostro risultato pieno tireremmo dentro anche la Fiorentina e altre squadre. Avremo una squadra determinata di fronte, che vuole allontanarsi dal pericolo ed è una partita importantissima, preparata in neanche 72 ore, ma detto questo dobbiamo andare lì consapevoli che troveremo di fronte una squadra che vuole portare a casa il risultato, e questa è una costante di ogni gara. E’ arrivato il momento per noi di fare un risultato positivo, perché mancano 13 partite”.
Gervinho torna dopo un infortunio e un provvedimento disciplinare, come sta?
“Il provvedimento disciplinare è nato e morto con l’Udinese. Lui si era fatto male in rifinitura nella partita successiva, ha fatto un programma differenziato e oggi si è allenato con la squadra. Saranno valutazioni che riserverò fino alla fine ma non solo lui. Il fatto che si è giocato giovedì sera e poi domani ci fa aspettare fino all’ultimo momento, aspettando le situazioni di recupero, gli infortuni, vanno valutati tutti. Detto ciò, si manda in campo l’undici più prestativo, poi più giocatori abbiamo a disposizione meglio è, anche per la gara in corso”.
72 ore per prepararla, due centravanti out e due che non stanno benissimo: come stanno Pellè e Inglese?
“I ragazzi stanno dando disponibilità, giovedì è stata una forzatura. Il minutaggio di questi due giocatori è piuttosto limitato, è chiaro che essendo sotto ho forzato e li ho buttati dentro. Detto ciò, si ragiona sui più prestativi. Se reputo più prestativo Brunetta ci sta giochi lui, valuterò fino all’ultimo ma è bene evidenziare che sia Inglese che Pellè sono molto indietro di condizione. Mentalmente? Roberto viene da una serie di infortuni che ne hanno rallentato il rendimento. Sappiamo quanto è sensibile e quanto si sentiva responsabile per l’importanza che può avere nella squadra. Sappiamo cosa ha passato, con la perdita del padre, una cosa a cui non voglio nemmeno pensare, però penso che in questo momento sia concentrato sul campo e già il fatto dia disponibilità nonostante non sia in perfette condizione fisiche è da ringraziare”.
Ha preso le redini della squadra in mano, a prescindere dai risultati:
“Il fatto che i ragazzi stiano crescendo fisicamente è un dato di fatto, anche con l’Inter abbiamo chiuso in crescendo e mi viene in mente che abbiamo chiuso con un angolo e se non stai bene non finisci in crescendo. Rimangono gli infortuni che purtroppo vanno a colpire un reparto, l’attacco. Io credo che i risultati siano importanti, ma se avessimo vinto col Sassuolo la classifica sarebbe diversa. Ha influito un aspetto mentale, più che quello fisico. Dobbiamo giocare con la Fiorentina come se giocassimo con l’Inter, non pensando che non potremmo portare a casa un risultato perché, ripeto, l’obiettivo nostro è di fare risultato pieno. Ma con la stessa serenità che non significa non essere cattivi, intensi, quella serenità ti permette di commettere meno errori che stanno contribuendo in positivo e in negativo”.
Parma-Juventus di un mese prima che lei venisse fu disastrosa, Parma-Inter è stata diversa non solo per gli stimoli. Il Parma è nel suo miglior momento:
“Stamani parlavo con il presidente, che mi chiedeva la situazione sotto l’aspetto delle sensazioni. Post gara c’era “soddisfazione”, perché quando si perde non si è mai soddisfatti. Ma mi ha convinto ancor di più che se andiamo in campo così, io sono convinto di avere una squadra di qualità e, non me ne voglia lo Spezia, se io potessi cambiare un mio giocatore con uno dello Spezia non ne cambierei nemmeno uno. Dobbiamo ragionare che qualità ce ne sono, ci sono problematiche ma questo non ha mai influito in passato, anzi, ha ricompattato la squadra per farli andare in campo e prendersi più responsabilità. Le qualità ci sono o la partita con l’Inter non l’avremmo fatta, che dà 3 gol a tutte. Detto ciò la stessa Udinese fino al 94esimo vinceva col Milan e contro di noi poteva perdere. Le qualità ci sono e bisogna portare in campo quella determinazione, cattiveria che non ti fa commettere errori in fase difensiva, anche in fase offensiva laddove c’è la possibilità di segnare bisogna avere la fame per concretizzare, anche nei giocatori meno pensabili. Ora sono tutti importanti, Karamoh, Man, giocatori che devono determinare”.
Man ha capito cos’è la A dopo un sacco di botte, come sta?
“Un sacco di botte no, ne ha presa una e purtroppo gli è capitato Bastoni. Detto questo è normale, quando si parla di adeguamento si parla di questo. Qui dove sanno che sei forte la prima palla che tocchi ti fanno sentire il campionato. Lui è molto bravo, tecnico con la palla ma può fare meglio, anche senza la palla. Deve migliorare sulle palle sporche, nel campionato italiano bisogna migliorare sulle palle sporche e sulle seconde palle. E soprattutto anche senza palla, per l’interpretazione difensiva. Ha qualità fisiche e di resistenza, il tempo gli farà capire che per diventare un giocatore completo bisogna migliorare l’aspetto”.
Con l’Inter c’erano i terzini bloccati, poi è entrato Pezzella e si è segnato: cosa dobbiamo aspettarci domani?
“Anche nelle valutazioni di giovedì si sono valutate le condizioni di Gagliolo e di Pezzella, che aveva fatto due giorni senza allenarsi per influenza. Quando si sceglie l’undici si ragiona sulle condizioni ottimali, avendo giocato giovedì vanno valutati i recuperi ma devo dire che Pezzella è migliorato, sta diventando completo a differenza degli altri anni. Credo stia diventando completo e lo dimostra il numero di assist e che in difesa si sta ben comportando. Ragioniamo sul dare equilibrio perché è vero che dobbiamo fare un risultato pieno ma lo facciamo se principalmente non subiamo gol, che è il nostro macigno. Anche a Reggio stavamo vincendo nonostante un solo gol, e sarebbero stati tre punti importantissimi. Si ragiona su tutto, sia sulle qualità di reparto che singole, per la scelta degli undici mi riservo domattina dove farò una riunione con il medico”.
La Fiorentina come te la aspetti?
“Adottano un 3-5-2 o 5-3-2, alterna difesa e aggressione, è chiaro che principalmente adotta un sistema in cui noi proveremo a sfruttare i loro difetti. Hanno giocatori molto forti, sono in difficoltà a livello di risultati ma non significa non conoscere la squadra. Noi dobbiamo affrontarli come affronteremmo la prima, con qualità, coraggio, personalità, limitando gli errori. L’interpretazione degli avversari va chiesto a Prandelli, partiranno aggressivi per fare risultato ma noi dovremmo essere pronti a tutto, sia tecnicamente, che fisicamente e mentalmente”.