Quali miglioramenti si aspetta?
“Non vivo di aspettative, ma nel lavoro. A Benevento è stata la partenza di una lunga corsa verso ciò che vogliamo”.
Toro e Fiorentina sono partite con altre ambizioni.
“La realtà dice che dobbiamo tirarci fuori da una classifica che non ci piace, quindi salvarci. Loro hanno fatto qualcosa di importante e di continuità. Sono arrivato sette allenamenti fa: tecnica e tattica sono inscindibili dalla testa. Dobbiamo lavorare sull’essere una cosa unica”.
Quale aspetto ha trasmesso meglio al gruppo?
“Dobbiamo creare un gruppo forte e un’identità. Abbiamo instaurato un rapporto schietto. Kobe Bryant diceva che se non crediamo noi in noi stessi, nessuno lo farà per noi. Ed è ciò che ho detto ai ragazzi. Dobbiamo creare una famiglia”.
Proseguirà con il 3-5-2?
“Il modulo è relativo. Dobbiamo partire da ciò che conoscono i giocatori e io plasmo i miei principi. Bisogna trovare immediatamente un’espressione di gioco e un’identità, in base agli avversari creeremo altri aspetti”.
Quali corde ha toccato in Zaza?
“E’ stato lui a colpire me, io gli ho detto ciò che penso di lui. Gli ho fatto poche richieste, poi è stato bravo lui a far vedere che il gruppo può contare su di lui. E su questo continuo ad insistere: è importante considerarsi importanti nel gruppo, a prescindere dai minuti giocati”.
Zaza-Belotti la coppia più compatibile?
“Nella mia squadra sono tutti compatibili. Non vedo incompatibilità: tutti sono importanti, l’abilità sta nel cogliere l’occasione e far vedere ciò che ha dare”.
Rilancerà Nkoulou?
“Non ho avuto un mese per fare scelte più continue, arrivo e in pochi allenamenti devo fare risultati e fare valutazioni sulla rosa. La partita non è un’amichevole: nel confronto avuto con tutti, loro hanno capito che prima o poi avranno la possibilità. Ed è normale che poi ci sarà chi gioca di più”.
Come mai correte meno di tutti?
“Un giorno svelerò i luoghi comuni, è una domanda interessante. Il Toro è la squadra che fa meno percorrenza, ma a me interessa la qualità della corsa. E voglio che la squadra abbia la capacità di tenere massima intensità e avere un tempo di recupero sempre minore. Abbiamo bisogno di un certo tipo di lavoro e lo stiamo facendo”.
Come vede Belotti?
“Lo vedo bene: atteggiamento giusto, dà sempre tutto. E’ sulla strada del completamento, deve saper realizzare ma anche rifinire. E sta diventando un assist man importante, oltre a realizzare gol. E siamo pieni di giocatori con qualità morali, lo stesso discorso vale per Sirigu. Non parlo dei singoli perché è il gruppo che esalta il singolo. Ma per Sirigu ogni allenatore farebbe carte false per averlo”.
Qual è il ruolo di Verdi?
“Può fare tutto: io e la società crediamo in lui, tocca a lui credere in Verdi. Mi piacciono le domande, ma sono sui singoli: e io preferisco parlare del gruppo”.
Bremer e Lyanco come verranno utilizzati?
“Bremer lo conoscevo da avversario: si è allenato, se chiamato in causa so di avere un giocatore di qualità così come per tutti gli altri difensori. Alla fine avremo un’identità per la quale qualcuno gioca più di altri”.
Come sta Baselli?
“E’ sulla via del recupero: non gioca da un anno, ma gli vanno dati minuti. E’ un giocatore e un uomo intelligente, gli abbiamo spiegato cosa ci aspettiamo da lui. Può darci tanto e sta lavorando bene”.
Che tipo di rapporto ha con la Primavera?
“Il nostro settore giovanile è tra i più importanti: purtroppo ieri non sono potuto andare a vedere la partita, ma in questo momento voglio stare 24 ore su ciò che interessa a noi. Ieri è andato il mio vice, Cacicia, perché si vuole creare affinità e pensare che la meta del settore giovanile sia la prima squadra”.