Pirlo ha scelto Dzeko come punta della sua Juventus.
L’attaccante bosniaco, nonostante la sua non giovane età, è considerato ideale come punta di riferimento nello scacchiere bianconero.
Più Dzeko che Milik e Jimenez
Dunque più Dzeko che Milik (il quale ha un accordo con Paratici) e Jimenez (offerto da Mendes) per l’attacco bianconero.
Dzeko è la prima punta di ruolo ideale per Pirlo: abile a coordinarsi con i compagni di reparto, capace di giocare spalle alla porta, di fare da sponda, di segnare e far segnare, oltre che abile di testa.
Per la Roma è incedibile
La Roma, però, ad oggi non vuol sentire di cedere l’attaccante bosniaco.
I giallorossi, anzi, hanno proposto al bosniaco di rinnovare il contratto in scadenza nel 2022 per spalmare il suo ingaggio di 7 milioni di euro.
Dunque non sarà facile per i bianconeri arrivare all’attaccante bosniaco, tanto è che i giallorossi hanno rifiutato la prima proposta di 10 milioni di euro.
Non è chiaro se per la Roma sia solo una manovra per far alzare l’offerta oppure voglia realmente tenere il bosniaco. I giallorossi, sembra che abbiano comunque già allacciato dei contatti seri con il Napoli e con Milik per sostituire Dzeko in caso di partenza.
Pista Jimenez aperta
Paratici tiene comunque aperta la pista Raul Jimenez.
Il 29enne messicano del Wolverhampton è valutato 80 milioni, mentre la Juventus arriverebbe massimo a 60 ed a giostrare la trattativa sarebbe il procuratore Mendes (lo stesso di Ronaldo ndr).
Ad oggi, però, oltre a qualche chiacchierata e qualche ammiccamento, c’è stato ben poco: l’obiettivo numero 1 per i bianconeri è Dzeko. Gli altri sono semplici alternative.
Capitolo Higuain
La presenza di Higuain in rosa rappresenta un ostacolo per una eventuale nuova punta. Il suo ingaggio da 7,5 milioni netti per l’ultimo anno di contratto non possono essere non tenuti in considerazione. Per il Pipita, che rifiuta di andare via, la società ha previsto 2 possibilità: cessione o rescissione.
Se la prima possibilità sembra lontana in quanto difficile trovare un acquirente per l’argentino, la soluzione più abbordabile resta la rescissione. Per fare ciò bisogna raggiungere un’accordo su una buonuscita da riconoscergli sui 7,5 milioni che non percepirà.