Angelo MaielloDiciamoci la verità, in Genoa Napoli c’è stato poco calcio e molta acqua, tantissima, forse troppa per giocare, soprattutto nel secondo tempo quando, invece di sembrare una partita di calcio, sembrava più una riproposizione del film Fantozzi e la famosa scena della partita tra scapoli e ammogliati in mezzo al fango.
Il Napoli, nel nubifragio di Genova ha rischiato di annegare, soprattutto nel primo tempo dove non riusciva a sfondare la retroguardia del Grifone, ben organizzata da mister Juric, e si esponeva ai contropiedi di Piatek e compagni.
Il gol del Genoa arriva al ventesimo del primo tempo con Kouame che sfrutta un cross di Romulo e un errore di marcatura di Hysaj.
Nel secondo tempo, con gli ingressi di Fabian Ruiz e Mertens per gli irriconoscibili Zielinski e Milik, la storia cambia, e sono proprio loro, con un’azione spettacolare a pareggiare i conti: tocco delizioso di esterno destro del belga a liberare in aria Fabian che calcia di prima e infila un’ottimo Radu nell’angolino basso.
Il vantaggio arriva a quattro minuti dalla fine, grazie ad un autogol di Biraschi dopo una punizione ben calciata da Mario Rui.
Una vittoria pesante quella dei partenopei, che dimostrano ancora una volta di avere un carattere spaventoso, soprattutto nei momenti di difficoltà.
Sarà per la mentalità portata da mister Ancelotti, o forse per quella voglia di inseguire un sogno, sta di fatto che questo Napoli impressiona ogni volta di più.
Nel nubifragio di Marassi, spunta un raggio di sole: Fabian Ruiz.
Entra lui e cambia la partita, sfrutta il suo strapotere fisico nel pantano di Marassi, dove gli altri spazzavano palla a più non posso, lui giocava a calcio, deliziando tutto lo stadio di Genova.
Il gol è solo la ciliegina sulla torta, quello che ha impressionato di più è stata la semplicità con cui giocava a calcio dove gli altri non riuscivano a farlo.
È stato un raggio di sole in mezzo alla tempesta e se il Napoli ha vinto è soprattutto grazie a lui.
Davide Sacchetti
Redazione
