Domani sarà un giorno speciale: Simeone ritroverà il Napoli, squadra che lo ha visto protagonista tra il 2022 e l’estate scorsa. Quel colore azzurro non sarà solo un dettaglio cromatico, perché per novanta minuti riapparirà davanti ai suoi occhi come un ricordo vivente.
Sebbene i numeri – 103 presenze (solo 19 da titolare), 2430 minuti, 14 gol e 4 assist – descrivano parte del percorso, non catturano tutto ciò che lui ha significato per la città e i tifosi. Non basta nemmeno la “primogenitura” argentina a vincere lo scudetto a Napoli dopo Maradona: quel che pesa è il legame che ha costruito con la gente, la sua disponibilità, e la capacità di rispondere quando serviva. Doti in gran parte caratteriali, confermate anche nei primi mesi al Torino.
Torino: integrazione e gesto simbolico
Arrivato in granata ad agosto, Simeone ha scelto di mettersi al servizio del club, non solo con parole ma con atti concreti. Prima di campionato ha visitato Superga, gesto che richiama il gemellaggio storico tra River Plate e Toro e il rispetto per la memoria granata.
In un’intervista ha detto: «So che serve grinta qui. Il Toro è sempre stato così. Posso dare tanto; poi i tifosi decideranno se sono da Toro o no».
In campo: movimento, sacrificio, gol
Nelle prime sei giornate di Serie A Simeone ha già segnato due gol memorabili: una cavalcata di sessanta metri contro la Roma e un tap-in d’astuzia dopo una respinta contro la Lazio.
Ma al di là dei numeri, colpisce l’atteggiamento tattico: pressa, ostacola linee avversarie, si abbassa per favorire la costruzione, cerca spunti vicino all’area. Insomma, gioca da prima punta a tutto tondo.
L’attacco a due punte e nuovi compiti
Marco Baroni sta sperimentando un possibile schema con due punte, e Simeone ha avuto già qualche sprazzo di affiancamento con Adams. È chiaro che, qualunque sia il partner offensivo, il Cholito dovrà assumere nuovi compiti nella manovra. Durante la sosta ha lavorato con continuità al Filadelfia, per farsi trovare al massimo della forma per la gara di domani.
Domani al “Grande Torino” l’attaccante argentino si presenterà lucidissimo, pronto ad affrontare il passato azzurro e a scrivere un altro capitolo della propria avventura in maglia granata.
Infermeria e scelte di formazione
Lo staff del Torino spera di recuperare Ardian Ismajli, fermato da un fastidio muscolare alla coscia destra e in cura con programma differenziato. Gli esami parlano di distrazione parziale, e il suo rientro è atteso per la partita contro il Napoli.
Più complessa la situazione di Tino Anjorin, che sta combattendo con una fascite plantare che lo aveva già escluso contro la Lazio.
I nazionali granata sono invece rientrati al Filadelfia e hanno sostenuto almeno un allenamento.