Di seguito tutti i convocati e le conferenze del 6º turno di campionato 2024/25.
ATALANTA
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BOLOGNA
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CAGLIARI
COMO
Felice dei tanti complimenti?
“Onestamente no, c’è troppa euforia attorno al Como e non è mai una cosa buona. Stiamo lavorando partita dopo partita e dobbiamo acquisire la giusta mentalità. Solo così si cresce. Conte non lascia mai i suoi giocatori accontentarsi, questo lo ha reso grande e da qui dobbiamo imparare anche noi”.
Tutti a disposizione?
“Fortunatamente sì, tranne un giocatore. Il 99% della squadra è a disposizione, eccezion fatta per Cerri che è ancora out. Tutti gli altri hanno recuperato e sono convocabili. Ho molta fiducia dei miei ragazzi, anche di quelli che giocano meno. Avremo bisogno di tutti”.
Nico Paz?
“È un giocatore speciale, ha grande qualità. Lasciamolo crescere in pace, giocava nella Serie C spagnola e ha solo 20 anni. Arriverà in Nazionale di questo passo, ma deve farlo nel momento giusto”.
Belotti?
“Il Gallo ha un po’ sofferto il cambio, ma sta lavorando benissimo. Cutrone sta facendo bene, ma Andrea è un giocatore importante per noi”.
Cutrone in Nazionale?
“Spalletti non me lo ha ancora chiesto, ma se succede siamo felicissimi. Ho visto il CT e gli ho lasciato il mio numero, ha tutto per arrivarci”.
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EMPOLI
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FIORENTINA
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Come è stata questa settimana di allenamenti? Si arriva da due settimane difficili dal punto di vista dei risultati e degli infortuni.
“Premesso che abbiamo fatto i primi due giorni a Pegli e poi siamo venuti a Veronello. c’è stato modo in questi tre giorni di rimanere uniti e vedere una squadra vogliosa di dare continuità al lavoro fatto nei mesi, nella voglia di riscattarsi, fare una prestazione e avere un atteggiamento positivo. Questa è la nostra volontà anche per la partita di domani. Gli infortunati sono qua con noi, Badelj, Messias ed Ekuban: c’è stata la volontà di seguire la squadra e stare tutti insieme per far sì che i più giovani e per chi è arrivato all’ultimo si inserisca in questo gruppo”.
C’è un modo di far rendere più le punte?
“E’ una questione di caratteristiche in questo momento ma non di moduli. Di atteggiamento e propensione dentro la partita. Di spingere quando c’è da spingere e sapersi difendere come spesso abbiamo fatto in precedenza. Poi è normale che gli attaccanti devono mettersi a disposizione della gara e allo stesso tempo la squadra deve saperli valorizzare nell’attacco della profondità e sulle palle laterali. E’ una cosa su cui stiamo lavorando e desideriamo migliorare”.
Questa serie di infortuni muscolari vi siete dati qualche spiegazione?
“La verità è che in questo momento siamo corti. La correlazione è che, settimana più settimana meno, la scorsa stagione in questo momento dell’anno abbiamo avuto diversi infortunati. E’ difficile trovare le cause. Se si va sui singoli, si può pensare di Badelj che ha giocato la terza partita in una settimana. Frendrup è un anno e mezzo che non si ferma fra nazionale, viaggi, allenamenti e partite. E’ tantissimo tempo che non aveva problemi. Junior ed Ekuban sono due giocatori che sarà compito mio gestirli nel modo migliore. Malinovskyi è stato un infortunio totalmente diverso e inaspettato”.
Hai detto nei giorni scorsi che questo è il momento più difficile da quando alleni il Genoa.
“Quando ho parlato di momento difficile, mi riferivo al fatto che quando perdi a Venezia in quel modo, esci in Coppa Italia nel derby e poi perdi in casa con la Juve…abbiamo vissuto settimane migliori. Siamo una squadra molto arrabbiata, siamo incazzati per come si sono vissuti questi giorni. Ma fino ad una settimana riprendevamo all’ultimo la Roma e un mese fa tenevamo botta all’Inter. In questi momento, dove sembra sia tutto storto, bisogna avere la lucidità e la calma pensando che domani è la settima giornata. Abbiamo cambiato tanto. Sono arrivati giocatori giovani, ci vuole pazienza. Allo stesso tempo dobbiamo essere responsabili in questo momento. Io sono il primo ma anche i ragazzi lo sanno che ci vuole responsabilità per indossare questa maglia. Più riusciremo come gruppo squadra ad essere collegati e uniti col nostro popolo e più riusciremo a crescere e fare punti necessari per raggiungere l’obiettivo, E’ naturale che in questo momento dobbiamo metterci l’elmetto, ci sarà da battagliare e avere grande determinazione e ancor di più aver massima attenzione dentro la gara nella cura dei dettagli. Si vede che quello che stiamo facendo non è sufficiente e dobbiamo avere di più cura dettagli e dei particolari”.
Ha parlato con la dirigenza?
“Ho avuto modo di parlare con Ottolini e Marco Rossi. Ieri sono arrivati anche Blazquez e Ricciardella. Ora però ho cose più importanti a cui pensare. La priorità ora è la squadra, sono i ragazzi. Bisogna tirare fuori il massimo in questo momento. Questo è lo sforzo più importante che stiamo facendo in questo momento”.
Conferma che Messias non recupera, i tempi recupero dopo la sosta.
“Frendrup, Badelj, Messias e Ekuban sono con noi ma sono fuori dal terreno di gioco in questo momento. Saranno da valutare ora che c’è la sosta”.
In base a questo hai idea di provare a cambiare modulo?
“Credo di averlo fatto capire anche prima. In questo momento non sono tanto i numeri ma l’interpretazione che vogliamo dare, quanti duelli che vogliamo vincere e la foga agonistica che abbiamo quanto vogliamo difenderci nella nostra metà campo, senza commettere errori. Questo fa la differenza. Poi, da parte mia, in questi anni c’è stata volontà di modellarsi. Ora è importante dare certezze, dare continuità e curare i particolari e i dettagli”.
Dopo la partita con la Juventus ha parlato di alcuni giocatori da cui si aspetta qualcosa di più. Negli allenamenti ha già visto qualcosa da questi ragazzi?
“E’ naturale che i giocatori vogliano fiducia. Ma, nel momento in cui in allenatore gliela dà, devono dimostrare. Mi aspetto molto da chi scenderà in campo domani e da chi sarà in panchina ma poi per una serie di cose sarà utilizzato. In questo momento siamo corti, la coperta è corta. Non è un alibi ma solo una cosa concreta e tangibile. Allo stesso tempo però dobbiamo tirare fuori il massimo da chi abbiamo a disposizione. Mi aspetto molto da chi sarà in campo e da chi ha giocato meno”.
L’Atalanta ha giocato mercoledì in Champions League: che avversario si aspetta?
“L’Atalanta è una squadra completa in tutto e per tutto. Ha un modo di giocare veramente dinamico, ha grande fisicità, ha giocatori che sanno determinare nella partita e giocatori di gamba sui quinti. L’altra sera sono stati spaventosi con lo Shakhtar per modo di interpretare la partita e modo di attaccare. E’ una squadra da mal di testa, ma allo stesso tempo ma noi vogliamo battagliare contro una squadra che farà un altro tipo di campionato ma vogliamo starci dentro e provarci”.
Ha reintegrato Melegoni. Le chiedo: ha parlato col ragazzo?
Filippo lo abbiamo reintegrato. Si allenava con la squadra da diverse settimane. Da come avete capito nelle conferenze precedenti, io ho sempre fatto capire che andare a trovare degli svincolati pronti non è facile in questo momento anche perché a noi ora servono giocatori pronti e non che siano pronti fra due o tre mesi precludendoci magari la possibilità a gennaio di trovare giocatori utili alla squadra. E’ tutto molto semplice perché Melegoni è un giocatore che, anche domani, potrà darci una mano”.
Sul mercato di gennaio avete già qualche idea?
“Siamo troppo distanti. Manca tanti tempo. Per me il tempo è prezioso e dobbiamo pensare a domani e al lavoro sul campo”.
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INTER
JUVENTUS
Come sta la squadra?
“Bene, molto bene. Quando si vince aiuta tanto nel lavoro. La squadra sta bene fisicamente, mentalmente ed è determinata e concentrata per domani alle 12.30 in casa nostra, contro il Cagliari. Gli indisponibili: non ci saranno Milik, Bremer, Nico, Adzic e Timothy Weah. Oggi ha provato, ma ancora ha male, sente dolore. Non sarà possibile contare su di lui. Gli altri sono a disposizione”
Quanto peserà l’assenza di Bremer? State pensando ad un sostituto?
“Gleison è un giocatore importante, mi dispiace tantissimo per il ragazzo, mi dispiace perché già umanamente è fantastico, tecnicamente non ho bisogno di dirvelo, lo sappiamo tutti. Da adesso tutti noi daremo qualcosa in più. Anche perché se fosse stato un altro compagno ad essersi fermato, sono convinto che lui si sarebbe preso questa responsabilità, tutti i giorni dando quel qualcosa in più. Lo faremo anche per lui. Deve stare tranquillo, calmo, accettare la difficoltà. L’ho visto molto meglio anche ieri, accettando la situazione. Deve pensare solo a operarsi. Noi pensiamo a fare bene il nostro lavoro. Danilo? Come gli altri, chi entrerà darà qualcosa in più”.
Tra Champions e Campionato, quale Juve si avvicina più alla sua idea?
“Ogni partita è diversa, l’ultima molto bene, ora dobbiamo concentrarci per la prossima. Il Cagliari arriva da una vittoria, giocando bene, si difende molto bene, in ripartenza è molto forte, con giocatori che vanno molto veloce. Piccoli sta bene, si è visto. Luvumbo va velocissimo. Viola ha fatto una grande prestazione nell’ultima. Siamo concentrati su questo, determinati a fare una buona prestazione. Domani a casa nostra, davanti al nostro pubblico. Stadio pieno. Bell’atmosfera. Facciamo bene il nostro lavoro, dal primo all’ultimo”.
Farà dei cambi in avanti?
“Vedremo domani. Tutti possono giocare e stanno tutti bene. Chi entrerà domani sono convinto che darà qualcosa in più. Sempre pensando al bene della squadra, facendo una buona prestazione, quel che vogliamo fare”.
Ci spiega il cambio Savona-Douglas Luiz?
“la squadra ha dato a me un input. Ho visto una squadra che voleva provare a vincere. Ho seguito il mio istinto, perchè vedevo così i miei ragazzi. Sono molto contento di quanto dimostrato, è un orgoglio per tutti noi. Vogliamo finire le partite essendo orgogliosi”.
La partita di Lipsia ha cambiato la percezione della Juve? Le parole di Conte erano riferite a te?
“Sicuramente no. Anzi non lo so, devi chiederlo a lui. Questo non lo so. Noi internamente abbiamo la stessa fiducia e voglia di fare bene. La prossima partita è la più importante. Sarà una partita diversa e noi dobbiamo entrare in campo determinati e convinti per avere un risultato positivo”.
Come avete accolto la notizia di Pogba?
“Su Pogba la società valuterà quello da fare. Pogba è stato un grande giocatore. Non gioca da tanto tempo. Io sono concentrato sulla partita di domani il resto non conta”.
Ha pensato un vice Vlahovic? Su Fagioli?
“Qua non esiste un vice di nessuno. Sono contento della prestazione di Fagioli come di tutta la squadra. Può migliorare come tutti i campioni. La differenza dei campioni è quella che possono sempre migliorare. Questo è quello che può fare Fagioli. La differenza è la continuità. È quello che può fare. Sono convinto che lo farà”.
Come ha visto Cabal?
“Bene è stato convocato anche in nazionale. Deve continuare a lavorare e allenarsi bene. Per il momento altri stanno meritando di giocare”.
Ha parlato con Milik?
Non ho parlato con Arek. Mi dispiace come per tutti i miei ragazzi”.
Si aspettava di essere a questo livello già adesso?
“Alla fine abbiamo vinto una bella partita, ma due settimane non era così. Dobbiamo continuare così, oggi abbiamo fatto un ottimo allenamento. Non mi metto troppe cose in testa penso solo alla partita di domani”.
Locatelli può fare il difensore?
“Perché no? Sarei l’allenatore più felice al mondo. Anche Savona, ma sono cose che devo vedere in allenamento. Spero di si”.
Cosa le piace di più di Conceicao?
“sta lavorando bene e sono contento di quello che sta dimostrando in partita, ma soprattutto nel quotidiano. Lui trasmette voglia e allegria di andare in campo. Si impegna al massimo tutti i giorni. Ho solo elogi per Francisco, perchè aiuta tanto i compagni dimostrando come si deve allenare ogni giocatore”.
Gli infortuni sono dovuti anche ai calendari?
“Non lo so. Si gioca tanto, ma lo sapevamo da inizio stagione. È un peccato e mi dispiace tanto quando succede una cosa come a Gleison. Non è facile ci sono passati anch’io. Devi fare una buona operazione e fare un buon recupero, perchè passi tanto tempo da solo. Noi dobbiamo dare qualcosa in più per sopperire la mancanza. Lui avrebbe fatto lo stesso per un compagno”.
LAZIO
LECCE
Che settimana è stata?
“Brutta per me. Veniamo da tre partite senza soddisfazioni. Però posso dire che la squadra ha lavorato bene”.
Svolta tattica?
“Non credo il tema sia tattico. La squadra deve proseguire un percorso di miglioramento: ancora non riesce a gestire bene i momenti della partita. In una partita ci sono altalene emotive di un certo tipo. Dopo una sberla c’è un motivo in cui non sei ancora lucido e questo ci sta capitando. Il livello della Serie A non permette questo genere di errori”.
Potremmo rivedere Oudin titolare?
“Ci sono giocatori che hanno caratteristiche mirate e Oudin ha ottima disponibilità tecnica. Devo attingere di volta in volta dalle caratteristiche migliori per affrontare la partita”.
Rebic esterno o centralmente?
“Ha prevalentemente giocato esterno, quella è la sua mattonella. Devo cercare di mettere i giocatori a loro agio e creare delle dinamiche di squadra funzionali”.
Marchwinski, Hasa, Pelmard: chi vedremo prima?
“Il calcio ci sorprende perché ci sono situazioni che sembrano cristallizzate e poi cambiano in maniera repentina, così come la partita col Parma. Anche in queste situazioni individuali si accendono scintille che cambiano l’aspetto emotivo. Voglio prendermi tutte le cose positive che possono accadere anche in tempi brevissimi”.
È la partita più delicata da quando è a Lecce?
“Assolutamente no. Per me la partita con l’Udinese non è come le altre, ma per il Lecce è una partita come le altre trentotto. Non carichiamola di cose diverse”.
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MILAN
Dal derby in poi sempre la stessa formazione…
“La continuità è importante in questo momento. Avendo più giorni per recuperare i giocatori, se la squadra sta bene, è importante mantenere più giocatori possibili nell’undici titolari. Non è perché non ho fiducia negli altri giocatori eh… Sia Loftus-Cheek che Chukwueze sono entrati bene e lavorano bene, ma credo che in questo momento sia importante avere una base”.
Da sosta a sosta: vuole la quarta vittoria su quattro?
“Non abbiamo vinto a Leverkusen, ma il gruppo era deluso, arrabbiato. Ho sentito buone sensazioni, la squadra ha nuovamente lavorato molto bene. Noi vogliamo vincere. Giocare a Firenze è sempre difficile, loro hanno una buonissima squadra”.
Come sta Morata?
“Sta bene, giocherà domani”.
Pavlovic è nelle rotazioni?
“È importante avere principalmente in difesa stabilità. Gabbia e Tomori hanno fatto delle bellissime partite e penso che Pavlovic debba continuare a lavorare, perché avrà delle opportunità. I due centrali Gabbia e Tomori stanno facendo bene e penso sia importante continuare così”.
Gabbia in Nazionale.
“Io sono l’allenatore del Milan e non voglio influenzare Spalletti, ma penso che abbia fatto la scelta giusta. Gabbia è in un grande momento. Io sono molto soddisfatto. Se c’è qualcuno qui che merita, è proprio Gabbia”.
Il Napoli fa paura?
“C’è tanto da giocare e ci sono tante squadre forti, che vogliono il nostro stesso obiettivo. Ovvio che il Napoli abbia il vantaggio di non avere le coppe europee. Hanno un allenatore molto forte e una squadra molto forte. Non gli sto creando pressione, perché è la verità: il Napoli è un grandissimo candidato allo Scudetto”.
Bisogna migliorare in trasferta?
“Per noi è lo stesso: giocare a San Siro o fuori è lo stesso, prepariamo la partita per vincere”.
È mancata al Milan un po’ una via di mezzo tra prestazioni positive e negative: qual è il vero Milan?
“Non è facile rispondere. Il Leverkusen è una delle squadre più forti d’Europa per me. Siamo in un periodo di crescita. Non è perché abbiamo vinto col Lecce e con l’Inter che siamo arrivati, ma abbiamo bisogno di crescere molto. Stiamo migliorando, ma abbiamo tanto da migliorare. Il vero Milan non è ancora vicino, dobbiamo fare di più. Se domani possiamo essere la stessa squadra del secondo tempo in Germania? L’atteggiamento sì, magari il modo di giocare sarà diverso perché la Fiorentina marca uomo a uomo, quindi il nostro modo sarà diverso”.
Quanto è importante Fofana?
“Calciatore molto importante per noi, migliora e impara ogni giorno. Il campionato francese è molto diverso da quello italiano, giocava in un ruolo diverso. Non faceva il mediano, ma giocava un po’ più avanzato. Nella nostra struttura, per me, Fofana è il giocatore più importante. Come migliora lui, migliora la squadra. I mediani sono il motore della squadra”.
Era giusto mandar via Kalulu?
“Non parlo di giocatori che non sono qui. Kalulu non è più qui. È stata anche una scelta sua, ora non ha senso paragonare chi è qui e chi è in altre squadre. Calabria sta avendo dei problemi fisici”.
Musah può fare il mediano?
“Ci stiamo lavorando, si sta allenando in questa posizione. Con l’infortunio di Bennacer, non abbiamo un altro giocatore in quella posizione. Musah è l’unico che può fare questo ruolo. Fofana è un mediano di passaggio, Musah è un mediano di conduzione”.
Serve scaldare anche le attuali riserve?
“Vediamo, vediamo il momento della squadra. Io penso che ora serva continuità. Io ho fiducia in tutti, ma penso che ora sia importante giocare con gli stessi giocatori”.
Questa squadra ha il carattere giusto?
“Sì. Io non penso che sia stato un problema di atteggiamento, ma la causa è la superiorità del Leverkusen. Abbiamo difeso bene, con un buon atteggiamento, abbiamo sbagliato delle uscite, ma penso che il carattere la squadra lo abbia dimostrato”.
Cosa teme della Fiorentina?
“Penso che sarà una partita difficile. Hanno qualità e buoni giocatori, marcano uomo a uomo. Questo cambiamento nell’affrontare squadre diverse non è facile. Arriviamo da una partita in cui era importante il gioco posizionale, ora c’è una partita in cui sono importanti altre cose. Se non facciamo le cose bene abbiamo più difficoltà col loro modo di difendere a uomo. Sarà una partita difficile”.
Cosa non funziona ancora al 100% nella squadra?
“Mi sembra che parlo sempre delle stesse cose… Quello che penso è che da quando sono arrivato qui per me è stato sempre facile capire che questa squadra, non dico che è meglio, ora è diversa. Non è una critica al passato, è una constatazione. Questa squadra giocava partite individuali, cambiarlo è difficile. Stiamo lavorando tutti i giorni per cambiarlo, perché è quello in cui io credo: non sto dicendo che è meglio. Ma non è facile. Dopo dobbiamo capire che non si cambia velocemente. Abbiamo bisogno di tempo, di allenarci, far capire quali i momenti e le fasi importanti, e ovviamente questo è difficile da cambiare. Ma stiamo cambiando. E quello che mi ha lasciato più soddisfatto è che nel secondo tempo di Leverkusen abbiamo avuto un gioco posizionale molto buono”.
Gimenez del Feyenoord stamattina ha detto che il Milan l’ha cercato… Le piace come giocatore?
“Mi piace, mi piace come giocatore. Ma mi piacciono di più Abraham e Morata”.
Guardando alla crescita del suo Milan, cosa le ha insegnato la partita di Leverkusen?
“Magari per voi non è importante, ma per me come allenatore è importante capire cosa succede in partita. E quello che è difficile, perché qui le caratteristiche delle partite non sono così, dire ai miei giocatori che il gioco posizionale è stato importante e dobbiamo migliorare, ma ora arriva una partita in cui il gioco posizionale non è importante: quando c’è una squadra che marca uomo a uomo sono altre le cose importanti, che non sono direttamente connesse al gioco posizionale. E abbiamo questa cosa qui solo in Italia: in altri campionati non giocano uomo a uomo. Rice dell’Arsenal, quando ha giocato contro l’Atalanta, ha detto lo stesso. Immagina il Leverkusen: una stagione a giocare gioco posizionale, poi nell’ultima settimana della stagione devi dire di cambiare tutto. Non è facile, ci sono cose automatiche che non è facile cambiare. Non si cambia in 3-4 giorni. E noi in Italia dobbiamo cambiare in due giorni. Giochiamo con la Fiorentina, poi con l’Udinese che lascia spazio per il gioco posizionale e così via. E questo per l’allenatore non è facile: il 95% delle squadre giocano allo stesso modo”.
Okafor può sostituire Morata?
“Due punte domani sì, poi dopo vediamo. Difficile per Okafor fare il ruolo di Morata, non ha le caratteristiche”.
Domani ritroverà Adli…
“Quando è stato qui, è stato un giocatore che mi piaceva, aveva determinata caratteristiche. Ma per lui era difficile giocare qui e lui lo ha capito. Mi piace che sta facendo bene, ma mi aspetto che domani non faccia bene”.
Chi porterà del Milan Futuro?
“Zeroli, Camarda e Jimenez sono convocati con noi domani”.
MONZA
NAPOLI
Come si gestisce questo primo posto un po’ inatteso?
“Lavorando seriamente, sappiamo benissimo che siamo all’inizio e come dico sempre è un periodo di assestamento un po’ per tutte le squadre. Il fatto che in vetta si siano alternate sei squadre diverse dimostra questo. Per noi è importante che anche in un periodo di assestamento aver messo fieno in cascina, ti fa essere più tranquillo anche quando ci sarà qualche momento un po’ più duro. Noi continuiamo a credere percorso che stiamo facendo, crescendo nelle conoscenze, nella voglia, ed in tutti i concetti tattici, ampliando anche altri discorsi e devo dire che sono molto soddisfatto perché ho il piacere di lavorare con un gruppo che mi dà ampia disponibilità”.
Il Como l’ha colpita? Fabregas aveva l’attitudine da giocatore per fare l’allenatore?
“Con Cesc abbiamo vinto col Chelsea la Premier, abbiamo condiviso momenti importanti, ho sempre pensato potesse fare l’allenatore, giocava in mezzo al campo, era uno che ti chiedeva sempre il perché di alcune cose, sono contento per lui, sta facendo un percorso veloce, bello, ma si sta dimostrando molto preparato sotto tutti i punti di vista. Il Como è la squadra rivelazione, nelle ultime tre gare poteva fare 9 punti, col Bologna vinceva 2-0 contro una squadra di Champions, poi hanno battuto Atalanta lì e non è una passeggiata di salute e poi col Verona. Hanno salute, qualità perché alcuni giocatori avranno un grande futuro, Fadera, Nico Paz, lo stesso Perrone ed hanno anche esperienza con Cutrone che sta facendo un avvio incredibile, Sergi Roberto. Ci daranno grossi problemi, arrivano con autostima, entusiasmo, ma noi ci stiamo preparando”.
50mila di media a partita al Maradona, ha allenato Juve, Chelsea, Tottenham quanto è importante avere stadi di proprietà pensati per il calcio?
“In Italia siamo un po’ indietro, ho lavorato in Inghilterra e lo stadio di proprietà come il centro sportivo sono elementi fondamentali per la crescita di un club. Anche nelle serie minori hanno centri sportivi che quando li vedi non ci credi, oltre allo stadio, sono step che in Italia che piano piano, o meglio in maniera veloce (ride, ndr), bisognerà fare. Stadi come il Maradona, San Siro, Olimpico, fanno parte della storia, riconosciuti in tutto il mondo, troverei il modo affinché possano diventare più accoglienti, ma pensare di cambiare totalmente non mi trovate favorevole. San Siro… la prima cosa che mi dicevano da ragazzo è che se non giochi lì non puoi essere definito calciatore. Le strutture vanno migliorate, ma mi dispiacerebbe vederli come pezzi da Musei”.
Quanto è vicino o lontano Lukaku alla condizione ottimale che lei attende?
“Sta lavorando, inizia a fare gli stessi carichi dei compagni, poi ha bisogno di lavoro specifici perché la sua macchina è diversa da tanti altri, ma ora inizia a stare in buona condizione, è integrato alla perfezione e per me in campo è uno che al di là di tutto sposta sempre gli equilibri”.
Cosa si aspetta col Como? Cosa c’è da migliorare?
“Come tutti lavoriamo per continuare a migliorare, in tutto, tatticamente, nella gestione, nelle scelte perché a volte siamo un po’ frettolosi e non vediamo la scelta giusta ma fa parte del percorso. Quello che mi piace è vedere la disponibilità dei ragazzi nell’apprendere durante gli allenamenti o i video e la loro voglia di migliorarsi, ma sono passati solo tre mesi e ci sono margini di miglioramenti su tutto, ma vedo la crescita, non solo tatticamente, ma a che caratteriale, come determinazione, voglia”.
Ha parlato di difficoltà nello scendere in campo dopo le altre. Ora è un vantaggio?
“E’ un vantaggio se vinciamo (ride, ndr), saremo i primi a giocare e avremo la possibilità, vincendo, di restare in testa alla classifica, ora conta poco ma conta mettere tre punti in classifica. Tutte le gare sono difficili, soprattutto per noi che abbiamo intrapreso questo percorso, vincere sarebbe importante, ma affrontiamo una squadra tra le più difficili per tanti motivi, forma, autostima, ma ci stiamo preparando bene. La pressione è una cosa che comunque dobbiamo abituarci ad avere sempre, io la sento sempre, dobbiamo averla dentro di noi per i 3 punti, fa parte di un percorso sulla mentalità, quella sana pressione, anche la sana paura che ti fa alzare il livello e l’attenzione, non ti fa giocare presuntuoso, stiamo lavorando anche su questo e spero che questa pressione ce la porteremo fino alla fine e dovremo abituarci, deve essere una pressione positiva, tappandoci anche le orecchie su quello che si dice intorno. Qualche furbetto ce la vuole mettere da fuori, per coprire la propria squadra, ma fa parte del gioco. La storia insegna che gli Scudetti vengono vinti dalla storia, il valore patrimoniale della rosa ed il monte ingaggi, salvo rarissime eccezioni. Quando sento chi vuole mettere pressione su di noi… qualcuno ha voluto la bicicletta ed ora deve pedalare, a Napoli si dice Cca’ nisiciun’ è fesso”.
Kvara arrabbiato per il cambio o per i falli?
“Non ho visto, non so se era arrabbiato con se stesso o no, ha fatto quello che doveva, gol, una buona partita, ma aveva il giallo, era un po’ nervoso, ha protestato anche vivacemente ed è insolito per lui, ma a me questo nervosismo mi fa piacere, significa che è presente, sente la sfida, ma deve stare tranquillo con l’arbitro perché vogliamo finire in 11, ma lo vedo molto coinvolto anche emotivamente e voglio vedere i miei calciatori coinvolti così, anche arrabbiati con l’arbitro, significa che ci tengono”.
Dall’interno come vivete le situazioni ultrà? Quali difficoltà ci sono? Gli ultrà del Milan volevano lei, c’è il suo nome nelle intercettazioni.
“Non posso farci niente (ride, ndr). Il gradimento mi può solo far piacere, se avessi avuto contatti diretti con queste persone sarebbe stato grave, ma io non le conosco, è un gradimento da tifoso e mi può far piacere per quanto riguarda il mio lavoro anche avendo lavorato per club rivali come Inter e Juventus. L’apprezzamento del sano tifoso a me fa piacere, lavoriamo per questo al di là dei colori. Poi sul resto ho letto degli arresti, non so benissimo la situazione e non conoscendola bene è difficile esprimersi, non sarei contento. Posso dire che il calcio è felicità, gioia, condivisione, il motore è la passione sana, questo non dobbiamo mai dimenticarlo, ma poi dobbiamo pensare a fare il nostro meglio”.
Pienoni al Maradona, come vi ponete di fronte a questo entusiasmo?
“Questa passione è linfa per noi, vedere i nostri tifosi che ci seguono con questa passione ci fa piacere, non ci isoliamo assolutamente, noi vogliamo condividere con i nostri tifosi dando più del 100%. Il nostro tifoso deve vedere che in ogni partita usciamo con la maglia sudata. Ma si sta creando quest’alchimia ed io non voglio che ci chiudiamo, i ragazzi devono sentirla, deve essere una sana responsabilità. Come la mia accoglienza quando dissi io non ho fatto ancora niente, ma Napoli ti avvolge, ti regala qualcosa di incredibile, parlando con i nuovi lo senti e noi dobbiamo alimentare questo connubio, deve essere forte al di là del risultato perché lavoriamo seriamente con ragazzi seri che amano il Napoli, l’impegno non mancherà mai ed i ragazzi lo sanno e fino a quel momento ci aspettiamo un Maradona pieno”.
Con lei i giocatori crescono, Rrahmani top nelle statistiche. Che impressione ha?
“Il giocatore dopo l’esperienza con me sarà migliore, non penso di essere presuntuoso, ma parla la storia. Io so quello che do, cosa trasferisco, con quale passione, i giocatori apprezzano e si aprono. Su Amir il discorso è particolare, dissi subito i numeri difensivi in conferenza, ma anche che non poteva essere colpa dei difensori aver preso 48 gol, ma dell’atteggiamento di tutti, si difende insieme. Nell’esaltare l’aspetto difensivo di alcuni singoli dico ora che bisogna esaltare i centrocampisti, gli esterni, gli attaccanti, tutti ripiegano ed aiutano. Bisogna esaltare la fase difensiva così come quella offensiva che parte da dietro, tutto deve funzionare. Io non ho mai visto vincere squadre super-offensiva senza difendere… di solito gli Scudetti lo vincono le miglior difese, poi gli attacchi possono essere i primi o i secondi”.
Abbiamo visto Lobotka-Gilmour insieme, potremo vedere anche Anguissa-McTominay?
“Sono diversi, Lobo-Gilmour che fortemente ho voluto, ha caratteristiche simili, oggi è il giocatore che mi sta mettendo anche in difficoltà perché è forte e non sta giocando, ma ha Lobotka davanti, ma stiamo parlando di uno forte, intelligente, vede subito la giocata, anche senza una struttura è uno scozzese forte nei contrasti, nei recuperi, possono giocare insieme. McTominay-Frank insieme sono diversi invece in regia, possono giocare lì con un regista per la mia visione, poi può capitare in una gara fare legna in una parte, ma sono diversi. McTominay e Frank devono giocare con Lobo e Billy, partire insieme non credo”.
Como, Empoli, Lecce, cosa chiede ai suoi ragazzi? 9 punti?
“Chiedo di lavorare, se tu chiedi senza lavorare devi sperare nel divino. Io prima di chiedere, metto i giocatori nelle condizioni di fare i 3 punti e li cerchiamo ad ogni partita, questa è la mentalità da portare, che si giochi con la prima o l’ultima, poi sapete benissimo che in Serie A ogni partita non te la porti da casa, i 3 punti sono sempre difficili. Noi affronteremo il Como che vinceva 2-0 col Bologna, ha vinto a Bergamo e conoscete l’Atalanta, questo ti fa capire la difficoltà del campionato e dobbiamo essere lì come martelli, partita per partita per mettere fieno in cascina”.
PARMA
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Ci può fare un punto sui giocatori? Sono tutti disponibili? Quali sono le condizioni di Dybala e di Hummels?
“Penso che comincia a stare meglio Hummels. Oggi vedremo come va in allenamento e valuteremo. Stessa cosa Dybala. Subito dopo decideremo. Le Fee ha cominciato a lavorare con noi. Prima dell’allenamento posso dire che stanno tutti bene”.
Che tipo di avversario è il Monza? Cosa si aspetta da Nesta?
“Il Monza è una squadra che gioca molto bene a calcio. Ha raccolto meno di quello che meritava. Raffaele ha creato un’ottima squadra, c’è un sincronismo ottimo. Li ho visti dal vivo e mi hanno fatto una grande impressione”.
Sta calando l’intensità della squadra secondo lei?
“Io continuo a dire che l’altro giorno è stata fatta un’ottima partita, sia a livello di pressing che di intensità. Il processo è migliore. Contro l’Elfsborg l’intensità e il pressing sono stati giusti, ottimali. Vedo la squadra in crescita. L’unica partita dove ho visto un po’ di sofferenza è quella contro il Venezia al primo tempo”.
Questa squadra ha il necessario per entrare nei primi 4 posti e per essere competitiva in tutte e 3 le competizioni?
“La partita dell’altro giorno è esemplificativa, mi è piaciuta tanto, la squadra sta reagendo bene. Al di là del risultato, della sconfitta, ho visto concetti giusti. Abbiamo sbagliato nelle scelte e negli ultimi metri. L’obiettivo è crescere tutti per competere sia in Campionato, che in Europa che in Coppa. Le ultime due partite abbiamo portato a casa sei punti, ci stiamo avvicinando. Per competere su tutti i fronti bene, secondo me bisogna usare più giocatori possibili. L’assenza di Saelemakers pesa ed è un po’ un problema, lui fa tutto. Ma vedremo in futuro se si può fare bene su tutti e due i fronti”.
Il gruppo ha superato lo shock dell’esonero di De Rossi?
“Lorenzo ha spiegato bene cosa è successo e come ha vissuto il momento. Secondo me i ragazzi stanno lavorando benissime e sono molto concentrati su quello che stiamo facendo. Vedo molti passi in avanti rispetto a quelli che mi aspettavo. Mancano dei dettagli, ma ci sono. Sia a livello di gioco sia a livello di aggressione per prendere l’avversario”.
La Roma ha dei problemi di lucidità, di qualità dei singoli? Tante occasioni ma poche quelle che si concretizzano…
“Noi abbiamo avuto 5-6 occasioni nitide contro l’Elfsborg. Quello che mi è piaciuto della trasferta è stato arrivare in quegli spazi chiusi. Poi ci vuole qualità, lavoro e posizione del corpo nel migliorare negli ultimi metri. Ci vuole qualità e concezione degli spazi. Questo è il nostro margine di miglioramento. Bisogna alzare un po’ il livello in questi aspetti”.
Quanto sente già sua questa squadra? Quanto la squadra ha assimilato i suoi preconcetti?
“Andiamo passo per passo. Certe cose mi andavano bene altre voglio cambiarle, ma non stravolgerle. Le risposte sono molte positive in quel senso. Giovedì volevo far giocare tutti e vedere se i giocatori che sono arrivati quest’anno sono pronti e ci possiamo contare, come reagiscono. Abbiamo fatto una gara con tante buone cose, ma dobbiamo lavorare meglio in tante altre. E’ vero che abbiamo poco tempo di preparare le partite: ieri ad esempio abbiamo fatto un allenamento con quelli che non hanno giocato, oggi lavoriamo in rifinitura e domani speriamo di affrontarla con la miglior intensità”.
Quanto è importante la trasferta di Monza per lei anche in relazione al tifo? Ci sono molti tifosi in trasferta
“La situazione negativa è chiara ma la loro presenza è straordinaria, veramente bella. Sappiamo bene che c’è scontentezza ma la pressione può trasformarsi da negativa a positiva. Può aiutare. Le vittorie non erano scontate, ora fare la terza aiuterebbe ad avvicinarsi alla parte sopra della classifica. Vincere questa sarebbe fantastico”.
TORINO
Come arrivate a questa sfida?
“E’ una sfida importante da tanti aspetti. E’ un periodo non positivo per noi, è l’opportunità di far vedere che possiamo tornare a fare cose importanti. Sapevo che poteva arrivare un momento così, è anche bello capire come uscirne”.
Cosa ha detto alla squadra per caricarli?
“Di credere in ciò che facciamo. I periodi negativi fanno parte dei percorsi, una squadra come la nostra non può essere perfetta anche perché vanno migliorati i meccanismi. Bisogna essere equilibrati, sappiamo che incontriamo una grande squadra ma per fare qualcosa di importante serve coraggio. Dobbiamo giocare con personalità”.
Ci avete provato con il Milan…
“Quando si cresce di mentalità, vuoi sempre fare qualcosa: a volte ti vengono meglio e a volte peggio, è un percorso di alti e bassi”.
Come utilizzerà Vlasic?
“Sfortuna vuole che Vlasic sia stato recuperato oggi perché ieri ha avuto la febbre. Oggi è il suo compleanno, lo abbiamo preso un po’ per i capelli…E’ un giocatore importanti, tocca a me metterlo nelle condizioni migliori. Oltre all’idea di gioco, c’è la qualità del singolo e chi sa saltare l’uomo è fondamentale. Con la Lazio, l’azione del gol di Adams è passata dai suoi piedi. Può fare la mezzala offensiva, ma sa anche sacrificarsi. E’ una persona che si allena con grande intensità, da grande giocatore. Ci vuole anche la pazienza di aspettare un ragazzo che è stato fuori tre mesi, ha voglia ma deve trovare lo stato migliore di forma. Dovrò capire io come utilizzarlo. Dobbiamo imparare ad avere le nostre idee: nel primo tempo con la Lazio o nel primo tempo contro il Lecce, ho detto ai ragazzi di essere orgogliosi perché bisogna capire come sviluppare l’ultimo terzo. Abbiamo subito tanti gol, ma io li ho analizzati e su 49 occasioni concessi, ben 16 sono avvenuti su transizione difensiva e tre sono state gol. Ho visto City-Inter, i nerazzurri hanno fatto tre ripartenze che potevano concretizzare ma il City non si è abbassato”.
A parità di condizione, chi sceglie tra Adams e Sanabria?
“Adams è uno che si mette a disposizione, è bellissimo e importante: da quando è qua, ha sempre messo le proprie caratteristiche a servizio della squadra. Anche Sanabria ha segnato a Verona, Adams è entrato con la Lazio e ha fatto gol: è questo lo spirito che voglio. Le scelte dipendono dallo stato di forma, spero sempre che i miei quattro attaccanti stiano bene per potermi mettere in difficoltà”.
Come spiega gli ultimi gol subiti? E’ un numero consistente…
“Si analizzano, devo essere bravo a capire dove lavorare e capire gli episodi: l’episodio di Verona di Masina è stato un incidente individuale, gli è scappato il pallone e non deve essere un dramma anche se dobbiamo migliorare in concentrazione. Mi hanno dato fastidio i gol della Lazio, in tanti sono rientrati piano e su questo dobbiamo migliorare. Dobbiamo percepire di più e meglio il pericolo, in tutte e due le occasioni con la Lazio hanno segnato giocatori a rimorchio. Ci abbiamo lavorato, è una cosa da migliorare. E anche i meccanismi di scalata, l’anno scorso avevano i riferimenti uomo su uomo. Oggi proponiamo più calcio, ma abbiamo difeso male sulle transizione e sbagliando le preventive. E’ giusto che un allenatore abbia dei credo, vado dritto per la mia strada. Poi cerco di capire le caratteristiche per fare esprimere meglio i miei giocatori. So che abbiamo acquisti due giocatori di personalità come Coco e Maripan che hanno giocato poco a tre, è un’occasione per me per riflettere”.
A che punto siete nel percorso che lei ha in mente?
“Un allenatore non è mai soddisfatto, si cerca sempre la perfezione. Poi bisogna analizzare le cose…Questa squadra deve crescere in mentalità, cercare di fare uno step per capire attraverso cosa arrivano le vittorie. E poi non bisogna abbattersi se qualcosa non va bene. Siamo fragili da questo punto di vista, io ci sto lavorando. Ho sempre detto che acquisire una mentalità è un percorso molto lungo, questi ragazzi hanno dimostrato che hanno voglia di fare cose importanti e lo hanno fatto con grandi prestazioni. Abbiamo riguardato la gara con la Lazio, tutti eravamo convinti di aver fatto meglio nella ripresa ma non era il mio calcio. Nel primo tempo eravamo lenti, ma siamo stati squadra e se non facciamo quell’errore…Nella ripresa mi è piaciuto chi è subentrato, c’era voglia di reagire, ma quel calcio non era la mia idea. A me è piaciuto il primo tempo, anche se serve più determinazione e più personalità a provare le giocate. A questa squadra piace avere tanto la palla tra i piedi, a volte servirebbe più profondità…E’ bello crescere insieme alla squadra. I voti, però, si danno a fine campionato”.
Perché non era la sua squadra nel secondo tempo?
“Era troppo lunga…Abbiamo cambiato ritmo, ma quando abbiamo creato il 2-1 dovevamo rimanere in partita e ritrovare l’equilibrio per poterla pareggiare. Dovevamo essere più equilibrati, poi hanno fatto il 3-1 e non c’era più tempo. Ma sui piazzati potevamo fare il 2-2…A volte le domeniche sono diverse, io dico che bisogna essere lucidi per stare sempre in partita. Tutto questo, però, fa parte di una strada”.
Pensa che questa squadra non abbia abbastanza giocatori trascinanti?
“Quando non hai personalità, nel calcio è l’organizzazione che ti dà personalità. Siamo una squadra che con il collettivo deve raggiungere obiettivi, i singoli che fanno le differenze li hanno le grandi squadre. La personalità si trova attraverso il gioco, è ciò che dobbiamo fare. La mentalità, invece, è quella di andare a cercare oltre qualcosa, di crederci e di avere coraggio. A volte con le grandi squadre sei libero, è ciò che devo fare venire io a questa squadra. Poi capita che torni l’ombra di tre anni di lavoro, ci sta perché non hai cambiato tutti i giocatori: lo vedo anche durante gli allenamenti, è umano e so che bisogna fare questo passaggio. E’ come quando stai insieme a una ragazza per tre anni, poi è difficile dimenticarla…”
Ha percepito in spogliatoio la voglia di riscattarsi dopo gli errori individuali?
“Parlo molto con questa squadra, la voglio responsabilizzare. La crescita si fa insieme, questa squadra deve responsabilizzarsi su ciò che vuole fare. Dal primo giorno, ho sempre detto che non vince Vanoli, ma vince la squadra. E’ giusto che le cose belle e le cose brutte si condividano, poi l’allenatore ha l’ultima parola!”.
I giocatori che devono trovare la forma migliore, preferisce farli giocare o aspettare?
“Dipende dalla rosa che hai e dagli elementi che hai. Ho la pazienza di mettere un giocatore in forma, a volte sei costretto: a me è successo con Maripan, sono stato costretto perché avevo infortunati Coco e Vojvoda. Come allenatore, ho imparato che preferisco perdere un po’ di tempo e poi averlo per tutto il campionato, come con Vlasic. Un giocatore deve entrare in forma allenandosi, poi a volte non c’è questa possibilità ma sale il rischio infortunio”.
Domani sarà squalificato…
“La colpa sta nel mezzo, devo ancora migliorare. Per ciò che riguarda Godinho, si è tagliato i capelli ed è pronto per San Siro (ride, ndr)”.
In difesa ci saranno novità? E sulle fasce ha dubbi?
“Se non avessi dubbi, vorrebbe dire che saremmo in 13…Hai sempre dubbi, a volte ti va bene la sostituzione o a volte le sbaglio. Non si può essere perfetti”.
I giocatori sanno già la formazione?
“La formazione ufficiale la do sempre in spogliatoio prima della partita, la scrivo appena entriamo negli spogliatoi”.
Ha parlato di senso di responsabilità: è anche la serietà che va migliorata?
“Sempre…Ho una squadra che ha tanti aspetti da migliorare. Non è solo il campo che ti fa vincere, ma tutte le persone o io stesso devono migliorare. Allenare il Toro è una grande esperienza, devo capire i giocatori. Quando c’è senso di responsabilità, è anche capire se in settimana hai dato il 100%. Se in settimana vai a 100, in partita vai a 100, ma se vai a 50 in allenamento come fai ad andare a 100 in partita? Se in settimana non provi la fatica, non la riconosci alla domenica. Ci manca ancora un passo perché al 90′ non arrivi lucido. E’ bello trovare una chiave per far rendere una squadra, è anche insegnare la cultura del lavoro”.
Non è un po’ tardi per trovarla?
“Sono degli step…Ci sono anche gli scalini per Paolo Vanoli come allenatore. Ho giocato con calciatori che per me erano fantastici, poi però quando serviva lo step mentale del sacrificio non ce l’ha fatta. Ci sono tanti esempi. Ho fatto le nazionali giovanili, ho imparato a non scommettere mai sui giovani: mi sono innamorati di giovani a 17 anni e oggi non sono più in serie A. Serve fortuna, poi la difficoltà è far capire loro che la strada di un calciatore è corta. A volte butti via tempo perché cerchi alibi. Njie potenzialmente è forte, ma io devo portarlo a dimostrare. In B ho trovato giocatori che mi hanno seguito, a volte ho dovuto farlo capire in maniera dura. E a volte ho detto anche ‘grazie, arrivederci’. E’ anche un aspetto bello, da non trascurare: abbiamo sempre i telefonini in mano, qualcosa è cambiato”.
Passerete a quattro?
“Nella vita si può sempre cambiare…”
Come sta Vanja?
“Vlasic è stato bravo ad allenarsi con noi anche se non al top per febbre. Vanja è in gruppo, aveva preso una forte botta e con la Lazio non ce l’ha fatta. Ma siamo abili e arruolabili”.
UDINESE
Come ha lavorato la squadra in settimana? Thauvin come sta?
“Una partita importante anche per il Lecce, noi abbiamo lavorato in maniera attenta, con grande focus. Abbiamo perso le ultime due partite, ora cercheremo con tutte le nostre forze di trovare altri punti. Non vogliamo nasconderci, contro l’Inter in alcuni tratti abbiamo giocato bene, ma sappiamo bene che c’è da migliorare. Dovremo giocare in maniera costante, mettendo sul campo energia fornendo in generale una buona prestazione per trovare i tre punti, è il nostro obiettivo. Sappiamo che sarà una gara diversa rispetto a quella con l’Inter, il Lecce è squadra con buoni giocatori, che sa mettere in difficoltà gli avversari. Sono contento di poter contare sui nostri tifosi. Giannetti rientra così come Kamara, si sono allenati, non ci sarà Kristensen, mentre per Thauvin decideremo solo domani, ha subito una contusione dolorosa, due giorni dopo la partita non ha potuto allenarsi, vedremo come starà domani, abbiamo una buona rosa e non vediamo l’ora di giocare”.
Troppi errori in difesa:
“Abbiamo fatto errori e siamo stati puniti, non puoi concedere certe cose all’Inter. Quando sei svantaggio poi diventa tutto più difficile indipendentemente dall’avversario, ne abbiamo parlato con i ragazzi, abbiamo perso palla troppo spesso. Le occasioni dell’Inter sono state generate da transizioni su palloni spesso persi da noi, ne abbiamo parlato e spero che nelle prossime partite commetteremo meno errori. Spero che avremo più possesso palla per far correre di più l’avversario dietro al pallone, sono errori che appartengono al passato e ora dobbiamo concentrarci al massimo sul Lecce”.
La prima partita dove forse l’Udinese affronta una squadra sulla carta allo stesso livello o inferiore se escludiamo il Como, ci si aspetta che si imponga:
“Vogliamo assolutamente vincere, ci siamo preparati ma come facciamo sempre. Ogni settimana è sempre più solida ma so bene che abbiamo ancora bisogno di tempo per oleare i nostri meccanismi, in particolar modo per la difesa, contro l’Inter abbiamo giocato con un modulo uguale a quello usato a Parma nella ripresa, manterremo probabilmente questo sistema di gioco, spero che i meccanismi della squadra vadano sempre meglio, siamo ancora in un processo, i giocatori devono ben amalgamarsi, Domani manterremo Kabasele, Zemura sarà sulla sinistra, ci sarà la stessa difesa, è importante che i giocatori giochino assieme, sappiamo che dobbiamo essere concentrati sulla fase difensiva e serve un passo in avanti nella fase offensiva. I meccanismi non sono ancora oleati al massimo, manterremo tante cose di quanto già visto con l’Inter e spero che migliori l’intesa tra i miei giocatori. Abbiamo guardato molti momenti della partita contro l’Inter, abbiamo fatto bene a tratti ma giocavamo contro l’Inter che ha giocato bene, se si vede poi che rotazioni hanno si può constatare che squadra abbia l’Inter. Domani è un’altra gara, dovremo essere convinti di noi stessi spinti anche dai nostri tifosi”.
Senza Thauvin si aprono i ballottaggi per il partner di Lucca:
“Ci sono tante possibilità attuabili. Non so se farò giocare assieme Davis e Lucca perché poi devono pensare anche ai cambi e non hanno mai giocato assieme in coppia praticamente. Davis non ha i 90 minuti e non deve neanche farli visto lo storico della scorsa stagione, sta crescendo di settimana in settimana e lo ha dimostrato contro l’Inter, dove ha giocato 60 minuti, non bisogna sovraccaricarlo. Abbiamo diverse combinazioni possibili con Brenner e Iker Bravo, però in futuro Lucca e Davis potrebbero giocare anche assieme”.
Zemura sembra in crescita:
“Sì ha giocato in maniera ordinata, è un giocatore agile, mobile, con il pallone ha un buon dribbling, ha tante possibilità ma gli manca ancora qualcosa negli ultimi metri, può migliorare lì. Quella però è solo una parte della gara, serve anche la fase difensiva dove abbiamo bisogno di intensità, ha dimostrato grande capacità di corsa. Kamara non c’era contro l’Inter, ora è di nuovo disponibile e vorrebbe riprendere il posto, questo per un tecnico è cosa buona, perchè sono due giocatori che si assomigliano con caratteristiche però diverse, la concorrenza mi fa piacere. Aspetterò ancora un attimo a prendere la decisione definitiva ma vorrei dare ancora un po’ di tempo a Kamara per riprendersi al meglio, Zemura con l’Inter è stato solido ma può migliorare”.
Ekkelenkamp per caratteristiche potrebbe far veramente trovare la quadra allo scacchiere, domani sarà nella mediana a tre?
“Sono contento di lui, è molto duttiile, pul giocare come mezzala ma anche sulla trequarti, ha qualità con il pallone tra i piedi, ha giocato come esterno quando eravamo obbligati a farlo ma non è il suo ruolo. Il ragazzo però è molto disponibile, ha dimostrato il suo potenziale, domani può giocare ma non mi posso ancora sbilanciare”.
Tempi di rientro degli infortunati?
“Payero ha subito un brutto fallo, ha il piede gonfio ma per fortuna non c’è nulla di rotto, siamo stati fortunati, aveva una ferita molto profonda. Speriamo possa essere di nuovo a disposizione per il Cagliari. Kristensen sta migliorando, non andrà in nazionale, faremo di tutto affinchè torni dopo la sosta. Sanchez è con noi ogni giorno ma serve ancora un po’ di tempo, ora inizierà gli esercizi di corsa poi farà qualche esercitazione con la squadra, non do tempi precisi sennò i medici si arrabbiano (ride ndr), ma serviranno ancora 3-4 settimane, non vediamo l’ora di riaverlo nel gruppo”.
Lovric come sta? Lo abbiamo visto leggermente acciaccato in allenamento:
“Sì ha avuto un piccolo problema in allenamento e non ha chiuso la sessione di ieri per precauzione, oggi ha fatto lavoro personalizzato e anche per lui decideremo all’ultimo, però non è una situazione paragonabile agli altri infortunati, valuteremo se sia il caso di rischiarlo o meno, non lo so ancora”.
VENEZIA
Come avete preparato questa settimana? E per gli infortunati?
“E’ una settimana particolare, breve. Abbiamo fatto tante valutazioni rispetto alle tante cose positive viste e quelle da migliorare. Abbiamo lavorato sugli aspetti di crescita. Che ci saranno sempre. Per gli infortunati, penso che recupereremo Altare e Yeboah, vediamo nella rifinitura”.
Che Verona si aspetta?
“Aggressivo, di gamba, in un ambiente ostile e difficile. Conosco Verona e i suoi tifosi, sono stati in partita contro il Torino anche in 10”.
Cosa rimane da Roma al netto dei progressi?
“A caldo avevo rabbia, a freddo e ragionando ho visto tante cose positive. La forza ora è dare continuità a fare quello che stiamo facendo, anche se non è facile. Ho visto una squadra che ha creato tante difficoltà alla Roma, siamo stati fastidiosi. Ci vuole del tempo per arrivare dove voglio, cerco di mettere i ragazzi nelle condizioni di dare il meglio”.
Duncan come sta?
“Ha una massa muscolare importante come giocatore, penso che non ci sarà sicuramente per la prossima gara, speriamo di recuperarlo nella sosta”.
Cosa ha detto ad Oristanio dopo Roma?
“Ha avuto diverse occasioni, è un ragazzo in grande crescita. Non deve essere superficiale, ma vale per tutti. Sta crescendo tanto anche dal punto di vista fisico”.
Si trova forse a più agio vicino a Pohjanpalo?
“E’ quello che stiamo costruendo, questo vestito intorno alla squadra. Lavoro per far rendere al meglio i giocatori per le loro caratteristiche”.
Bjarkason?
“Alle volte ci sono piccole complicazioni, ci auguriamo che le risolva”.
Come vede Sagrado e Schingienne? Sono pronti?
“Credo siano in crescita. Sagrado sta lavorando con grande dedizione e determinazione. Lo stesso vale per Schingtienne, ma mi si chiederà sempre di chi sta fuori, è la normalità perché io faccio delle scelte e ci sono 25 giocatori. Loro comunque devono entrare in un campionato differente, in passato ho inserito giocatori che hanno iniziato a giocare a novembre-dicembre e poi sono riusciti a dare un grande contributo. Allenare giocatori che non giocano oggi è molto importante. Anche se sono investimenti della società serve tempo per farli rendere al meglio”.
Candela come braccetto: le sta dando qualcosa in più in quel ruolo ed è contento di giocare lì? Era una scelta legata agli infortuni?
“Penso che lui si veda meglio quando gioca e basta (ride, n.d.r.), ma non è stata una scelta dettata dagli infortuni. Ritengo che quando si gioca con la difesa a 3 a volte serva un centrale con caratteristiche differenti da quelle del classico centrale di difesa. Di volta in volta valuterò il meglio per la partita, ma è un passaggio che a me piace”.
Domani è anche un derby. E’ importante l’aspetto mentale considerando quanto sia sentita la partita?
“L’atteggiamento è la base di tutto, lo stare dentro ad una gara in tutti i momenti. Lo ribadisco sempre, serve capire e gestire i momenti della gara, è dove abbiamo peccato in tante partite e ci stiamo lavorando tanto. Dobbiamo essere più bravi a leggere certe situazioni”.
Fra le situazioni sulle quali lavorate ci sono anche i piazzati? Contro Milan, Torino e Roma avete pagato caro i gol subiti in questo modo.
“Nei calci piazzati in tutte le situazioni possiamo avere vantaggi e svantaggi. Se si marca a uomo a volte si perde l’uomo e si è attratti dalla palla. Se si va a zona, si copre la zona si copre la zona, ma marcando l’uomo che c’è in quella zona. Se si fa zona mista allora qualcuno marca e qualcuno sta a zona. Noi ne abbiamo provate un paio avendo risposte positive e negative. Ma non deve diventare un aspetto che ci porti a reagire male in certe situazioni, dobbiamo superarlo solo con il lavoro. Anche con il dialogo con i giocatori, per capire cosa li metta più a loro agio nel marcare”.
Farà qualche cambio in più con il turnover? Visto che c’è stato poco tempo per recuperare, oppure confermerà la squadra che ha fatto tanto bene a Roma?
“Il tempo per recuperare c’è stato. I 5 giorni ti permettono di recuperare, quindi le scelte saranno legate al tipo di partita che andremo ad affrontare”.
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