Di seguito tutti i convocati e le conferenze del 5º turno di campionato 2024/25.
ATALANTA
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
BOLOGNA
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
CAGLIARI
Nicola pronto a ripartire dopo la battuta d’arresto in casa con il Napoli:
Ci saranno modifiche di formazione considerata la seconda gara in 5 giorni?
“Vedremo. Abbiamo avuto qualche difficoltà a livello fisico, ma ci siamo. Indubbiamente per me sarà una gara particolare, ma vado avanti. A me interessa il risultato e andare avanti”.
Potrebbe esserci una frenesia di vincere?
“Stiamo facendo quello che dobbiamo fare. Non mi aspettavo di essere già competitivo, e questo grazie ai ragazzi. Sono professionisti seri. E’ chiaro che dobbiamo ancora migliorare, ma sono fiducioso e felice”.
Corsi ha detto di essere rimasto deluso dal suo addio.
“E’ stato molto gentile per quello che ha detto. La mia scelta era data da una sfida che volevo fare. Ho incontrato gente seria, che sa fare il proprio lavoro. A me interessa essere focalizzato sulle mie scelte. Il calcio è fatto anche di queste cose”.
Il Cagliari crea, ma segna poco. Potrebbe creare ansia?
“Non dobbiamo diventare frenetici, ma desiderosi di migliorare e concretizzare. In Italia si tende a guardare sempre ciò che non funziona. Ricordiamo che abbiamo iniziato un discorso, e i ragazzi lo sanno. La prospettiva non deve portare a dimenticare l’obiettivo. Quando si gioca bisogna mantenere sempre alta la concentrazione ed avere equilibrio. Le aspettative devono essere equilibrate. Sono convinto che se anche l’ambiente avrà fiducia, i ragazzi giocheranno con serenità, entusiasmo e convinzione. Non basta correre e stop. Bisogna farlo con criterio”.
Come sta Gaetano? Potrebbe esserci una possibilità per Pavoletti o Lapadula?
“Assolutamente sì. Tutti sono a disposizione. Dobbiamo crescere soprattutto a livello di collettivo. Domani potrei fare scelte diverse. Pavo e Lapadula sono due atleti importanti, ma devo guardare ciò che ritengo più produttivo”.
Come è cambiata l’Empoli?
“C’è un allenatore diverso con diverse idee tattiche. E’ una squadra veloce, sa ripartire, non ha un grandissimo possesso palla, ma per scelta. Dovremo aspettarci una squadra pronta ad aggredirci da vicino, nonché a chiudere ogni spazio. Sarà una gara altamente combattuta, ma sono convinto che abbiamo i mezzi per fare nostra la gara”.
Solo 1 goal in 4 gare. Casualità?
“E’ un problema che possiamo ovviare cercando di mandare in goal più elementi, anche non attaccanti. Casualità? Non mi piace parlare di questo. Mi soffermo sul fatto che le occasioni vengono create, ma dobbiamo migliorare sulla freddezza nel concretizzarlo e nella qualità. Ma sono convinto che lo faremo”.
Come sta Luvumbo?
“Credo che Viti dovrà stare attento. Zito lo vedo bene, deve imparare a gestire la scelta finale”.
COMO
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
EMPOLI
Qual è l’ulteriore step che chiede ai suoi ragazzi?
“In questo momento non manca niente, perché bisogna ragionare sulle squadre che abbiamo affrontato. Il fatto di aver fatto bene le prime partite non significa che non possiamo avere difficoltà domani. Il Cagliari ha giocato alla pari contro il Napoli, nonostante il risultato pesante, hanno investito molto e sono forti. Sappiamo che l’ambiente spinge molto, le difficoltà che ci può dare quel campo. Dobbiamo essere bravi sotto l’aspetto fisico ma anche sotto l’aspetto mentale, non sarà una gara tattica ma fatta di duelli. Credo che sia la più difficile”.
Quali sono le insidie della gara?
“Le insidie principali è che affrontiamo una gara fisica, con qualità, che ha ottimi giocatori. Basta guardare i sessanta minuti giocati contro il Napoli, il cui risultato finale è dettato da episodi. Noi dovremo essere bravi a fare arrivare gli episodi dalla nostra parte e per farlo dobbiamo andare in campo cercando la prestazione. Pur sapendo che affrontiamo una squadra che gioca con grande intensità”.
Con l’infortunio di Sazonov si può creare una falla?
“Sono arrivati successivamente dei giocatori, ci dobbiamo abituare che giorno dopo giorno ci possono essere nuovi titolari. Dobbiamo essere pronti quando si è chiamati in causa, ci vuole lo spirito di adattamento anche nel ricoprire più ruoli. Lo fanno con la massima intensità e il massimo impegno. Dispiace chiaramente per lui, per l’infortunio, ma andremo avanti”.
Ci sono delle similitudini tra Cagliari ed Empoli?
“Non mi permetto di giocare sul gioco dei miei colleghi, secondo me similitudini non ce ne sono. Noi proponiamo un certo tipo di calcio, la partita che ci aspetta lo sappiamo. L’anno scorso hanno avuto uno stadio che spingeva, dobbiamo essere pronti dal primo minuto perché partiranno forte ma dobbiamo duellare fino alla fine. Non possiamo recriminare di non aver dato tutto”.
All’interno dello spogliatoio si sente questo incrocio con gli ex?
“Sentimentalismi nel calcio non ci devono essere, sappiamo che miracolo ha fatto Nicola lo scorso anno. Ieri avevamo allenamento a porte chiuse, eppure c’era qualcuno a spiare i nostri allenamento. Quando si va in campo i sentimentalismi non ci devono essere, loro ci vorranno battere così come lo vogliamo noi”.
Come sta Sambia?
“Sono valutazioni da fare, bisogna valutare il minutaggio che può avere. Lui ha avuto un infortunio, piano piano dobbiamo portarlo a regime, se c’è bisogno lo schiererò. Può giocare in tanti ruoli, ha un ottimo calcio”.
De Sciglio come sta?
“Per la partita di domani è disponibile, poi il minutaggio va valutato. Sicuramente la sua esperienza domani ci può servire”.
Andrà in panchina o visto il cammino finora resterà in tribuna?
“La scaramanzia è dei deboli, poi dalla tribuna di Cagliari si vede male. Per cui andrò in panchina”.
FIORENTINA
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
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In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
INTER
Inzaghi in conferenza prima del derby di Milano:
Venite da una grande prestazione a Manchester. Adesso servirà un’altra prova così?
“Assolutamente sì, domani sappiamo che partita andremo a incontrare. Il derby sappiamo tutti cosa rappresenta per noi, per la nostra società, per i nostri tifosi. Ci vorrà un’Inter speciale, dopo una partita come quella in cui abbiamo speso tantissimo a volte trovi energie che non pensavi d’avere”.
Cosa c’è ancora da dimostrare?
“Tantissimo. La stagione è appena cominciata, i derby passati non bisogna proprio pensarli. Va benissimo, ho bellissimi ricordi ma non portano punti o gol. Servirà la massima attenzione, affronteremo ottimi giocatori”.
Vi aspettate un Milan arrabbiato? C’è il rischio di pancia piena?
“È un rischio che non deve capitare, troveremo un Milan che ha fatto un’ottima partita contro il Venezia e poi ha perso col Liverpool. Più di pensare a come troverà il Milan penserò a quello che dovremo fare noi, a una grandissima gara di corsa, di attenzione. I derby sono questi, vanno al di là di tutti i pronostici: i dettagli sono fondamentali e dovremo essere più bravi dei nostri avversari”.
Pensa di aver gestito al meglio il turnover?
“Non esistono titolari, io ne ho 24 qua e tra poco 25 quando rientrerà Buchanan. Ho grandissimo rispetto e considerazione di tutti i giocatori, poi loro, come stanno facendo giornalmente, hanno il dovere di mettermi in difficoltà per le scelte. Oggi ci sarà l’ultimo allenamento, ho qualche dubbio di formazione da sciogliere”.
Può essere una spallata decisiva al Milan?
“Ne ho già parlato prima, cerco di concentrarmi su casa nostra”.
Tutti danno strafavorita l’Inter, come si prepara un derby in questo contesto a livello psicologico?
“Quello che è stato è stato, troviamo una squadra con ottimi giocatori allenata da un ottimo tecnico che ho già incontrato diverse volte a Roma. Dovremo farci trovare pronti”.
Potete stabilire il record di derby vinti consecutivi. Lei li ha vinti tutti contro Pioli, Fonseca ha un atteggiamento tattico simile ma il Milan è ferito e potrebbe essere più attendista. La possibilità di un Milan più coperto?
“Il Milan ha cambiato in queste partite, parlo delle prime 4 di campionato più la Champions. Io non penso che sia solo il Milan, alternano tutte le squadre momenti in cui si è più aggressivi ad altri con meno aggressività. Secondo me non ci sarà un’Inter che aspetta o un Milan che aspetta. Sarà un derby molto sentito da tutte le parti, dovremo essere bravi tutti sui particolari. Non dimentichiamo che sia noi che il Milan abbiamo avuto una partita infrasettimanale contro un top club”.
I numeri del derby dicono che di solito vince chi è più forte. Vi sentite più forti?
“Noi ci sentiamo forti contro tutto e tutti. Nel derby, gli ultimi sono stati positivi ma l’ho detto alla prima domanda che quello che è stato è stato. Adesso bisogna guardare al presente, alla partita di domani che sarà estremamente difficile per noi. Ho sentito la conferenza di Fonseca, ha detto che ha trovato una squadra che ha lavorato molto bene. Vale lo stesso per me, sarà un derby aperto e sentito, penso corretto e vedremo che succederà”.
Costruite tanto ma non capitalizzate, c’è un problema di cinismo?
“Sì, probabilmente rimangono impresse le ultime due partite con un solo gol, però abbiamo creato e siamo negli standard con le prime cinque partite dello scorso anno. Sappiamo che possiamo sempre migliorare, ci stiamo lavorando sulla conclusione, sulla finalizzazione, sul passaggio, sull’assist: sono dati da controllare cercando di lavorare il più possibile”.
Juventus-Napoli e Inter-Milan. Vista la Champions più lunga, il campionato può andare un po’ al contrario rispetto al passato e sia più importante vincere con le piccole?
“Penso che per quanto riguarda la Champions ci siano due partite in più, ma è come lo scorso anno. È normale che chi ci gioca perda qualche energia fisica e mentale, preparare partite del genere non è semplicissimo, ma io penso che i campionati si vincano negli scontri diretti. Sono importantissimi, poi grandissima importanza ce l’hanno le partite con le piccole, che in questo campionato sembra diano parecchio fastidio a tutti”.
JUVENTUS
Thiago Motta in conferenza pre-sfida al Napoli
Che partita si aspetta?
“Grande partita con tanti giocatori forti. Grande partita con giocatori forti in campo, confrontarsi in campo e vedere cosa possiamo fare domani, con il nostro pubblico. Affrontare la partita con serietà, responsabilità, rispettando l’avversario, giocando il nostro calcio e andare avanti così”.
Come sta Gatti?
“Fede è a disposizione. Solo Conceicao e Milik non saranno a disposizione. Tutti gli altri possono giocare. Fede si è allenato bene e sarà a disposizione”.
Un ricordo di Conte allenatore? Ha preso qualcosa da lui?
“Si è stato un grande piacere lavorare con Conte. Siamo usciti contro una squadra forte. Noi anche eravamo una grande squadra che non è riuscita centrare l’obiettivo. Il rapporto con Conte era fantastico”.
Non giocare le coppe è un vantaggio?
“Chi lo sa se c’è vantaggio. E’ come è. Il calendario è questo qua. Dobbiamo andare ad affrontare partita dopo partita, la prossima è contro il Napoli. Loro sono una buona squadra. L’ho detto già, sono una squadra costruita per puntare allo scudetto. Poco tempo fa hanno vinto lo scudetto, hanno espresso un calcio straordinario, se ne parlava nel mondo. Andiamo nella nostra strada, l’ambizione di migliorare sempre. Per noi e per il nostro pubblico. Passare insieme una grande serata”.
Cosa annota sui foglietti? E come si affronta il Napoli?
“Annoto tutto, un po’ come voi. Avete le vostre cose, io rispondo, come voi, niente di che. Lavoriamo da squadra sempre. Quando abbiamo la palla come sempre dobbiamo essere generosi e avere solidarietà. Muoverci in blocco, pressare bene insieme. Ricompattarsi ed essere un blocco solido. Non creare tanti spazi tra le linee, come altri, Kvara può giocare lì. O Lukaku che fa quel lavoro in appoggio. Cercheremo di portare la partita facendo il gioco che conviene a noi”.
Come si lavora su Vlahovic?
“Questa fa parte dell’ambizione sana di migliorarsi sempre. Il gioco non è solo motivazione. Tante cose fatte bene per poter giocare bene e poter far giocare bene la squadra: Dusan sta molto bene, lo vedo tutti i giorni, sorridente, positivo. L’ultima partita ha fatto un grande lavoro difensivo e offensivo, creando anche situazioni per i compagni. Sono molto contento del suo lavoro e deve continuare così”.
Dove dovete migliorare?
“Tutto. Dobbiamo crescere e affrontare la partita con qualcosa in più. Avanzare, crescere, fare qualcosa in più. Ogni giorno vogliamo fare qualcosa di meglio”.
Quanto è cambiato da quella vittoria contro il Napoli con lo Spezia?
“Sono passati un po’ di giorni, sono cambiato tanto. Com’è normale che sia. Si passa, si migliora, si cambia, evoluzione continua. In quel momento abbiamo fatto una partita molto interessante, io nel 2021 ero in difficoltà come la squadra. Eravamo in difficoltà in quel momento e dopo la partita era andata molto bene. Oggi è cambiato tutto. Sono l’allenatore di un’altra squadra, competeremo contro una squadra come quella lì. E l’affronteremo al massimo volendo imporre il gioco che sappiamo fare, per avere il risultato positivo”.
Firmerebbe per vincere tre Scudetti o ha l’ambizione di vincere in Europa?
“Prima cosa non ho quel foglietto. Non penso a questo. Io penso alla giornata di oggi. Abbiamo fatto un grandissimo allenamento. Abbiamo messo qualcosa in più. Passerò la mia giornata al centro sportivo a preparare qualcosa per domani e per il futuro, stasera arriverà la mia famiglia ed è un po’ che non le vedo. Passerò la serata con loro. Riposerò di più per concentrarmi. Poi farò il massimo. Sono contento, m’impegno al massimo ed è quella la mia più grande soddisfazione”.
Come stanno i centrocampisti?
“Tenere la competizione alta fa parte del mio lavoro. Tutti si stanno allenando bene. Metterò quelli che stanno meglio per affrontare la partita per continuare a lavorare. Per me c’è chi giocherà domani e chi giocherà le prossime. Abbiamo bisogno di tutti e qua tutti i giocatori sono giocatori forti. Non dico per dirlo. La stagione è lunghissima. Bisogna affrontarla così, giocano quelli che devono giocare adesso. Fa parte del mio lavoro, devo alzare l’animo, devono capire che partecipando un minuto, dieci o novanta possono fare tutti la differenza. Bisogna continuare così”.
Condivide le parole di Conte sui valori delle squadre?
“Non è condividere o no, ma fatti, realtà. Poco tempo fa il Napoli ha vinto lo scudetto non ricordo con quanti punti. Ma non solo il fatto d’averlo vinto, ma come l’ha vinto. Il calcio espresso in Europa. Sono punti di vista, ma non è condividere. Il Napoli è veramente una squadra forte. Poi qualche cambiamento ma fatti per puntare al titolo. Siamo consapevoli di affrontare una squadra forte e di dover dare il massimo per avere il risultato positivo”.
Cosa pensa sui falli sistematici su Kvara?
“Io posso parlare dei miei ragazzi. I miei ragazzi non vanno per fare fallo, questo posso assicurarlo io, e vogliono giocare sempre a pallone. I miei ragazzi non si buttano mai e cercano di rispettare il gioco. In un contesto generale, io ho sempre difeso il gioco. I falli pericolosi non vanno bene. Ricordate un po’ di tempo fa: c’erano tante entrate pericolose dove si faceva più fatica a fischiare. Oggi c’è anche il VAR. Quello lo abbiamo risolto, le perdite di tempo le stiamo discutendo come migliorarle. E poi le simulazioni: siamo passato all’altro estremo. Falli che non possono esistere e poi il contatto, si rotola, fa cinema, e diventa una cosa troppo teatrale. Non fa bene il gioco. Tra tutti stiamo lavorando per rispettare il gioco e perché lo spettacolo sia visto bene da parte di tutti. Per il pubblico che vuole vedere calcio, ma anche le persone a casa, in tv. Vogliono vedere giocatori che vanno. Senza simulazioni, senza perdite di tempo. Senza questo si vedrà uno spettacolo bello”.
Dopo due pareggi deludenti contro Empoli e Roma. Ora contro il Napoli sarebbe contento di un pareggio?
“Sono supposizioni che non accadranno, perchè abbiamo fatto due pareggi contro squadre diverse. Ma sono state gare molto differenti. E domani sarà un’altra. Noi rispettiamo l’avversario, ma vogliamo fare una grande prestazione e portare la partita dalla nostra parte”.
Si sente simile come allenatore a Conte?
Tutti siamo diversi. Ma vedo che in questo mometno sei concentrato su me e Conte, domani si gioca Juve-Napoli, alla fine i protagonisti saranno i giocatori, sperando che i nostri dimostrino i valori, rispettando il gioco e dando il massimo, portando la partita dove vogliamo noi”
Ha mai avuto la possibilità di allenare il Napoli?
“No”.
Possono giocare insieme Koopmeiners e Douglas Luiz?
“Tutto è possibile. Tutto è possibile, soprattutto trattandosi di giocatori forti. Vedremo se domani inizieremo in questo modo, ma tutto è possibile”.
Sorpreso dall’esonero di De Rossi?
“Si mi ha sorpreso molto. Ho mandato un messaggio a lui che ovviamente resterà tra noi”.
LAZIO
Baroni parla della trasferta di Firenze:
Che Lazio servirà per vincere a Firenze? Come stanno Gigot e Castellanos?
“Sarà una partita complicata come tutte, sappiamo le difficoltà e come ci arriviamo. La squadra sta bene, ha svolto una settimana di lavoro buona anche se non proprio completa, è una settimana corta ma abbiamo fatto un buon lavoro. Domani ci sarà la rifinitura, per Taty fortunatamente non c’è niente di importante ma non voglio rischiare niente, mentre Gigot ha avuto questo problema ieri in allenamento e non sarà disponibile”.
Cosa pensa del turnover?
“Non posso prescindere dall’utilizzo di tutti, porto avanti questo pensiero con la squadra e devo essere coerente. Devo far crescere tutti e mantenerli a un livello prestativo alto anche in allenamento, per questo devo far giocare tutti. Non mi piace chiamarlo turnover, mi piace pensare a venti giocatori che possono passarsi il testimone sia durante la partita ma anche dall’inizio con così tante competizioni importanti. Se fai gare con grande dispendio energetico è difficile mantenere le tre gare in una settimana”.
La scelta sul sostituto di Castellanos sarà legata all’avversario o alla questione lista e l’esclusione UEFA di Castrovilli? Vedremo ancora una Lazio coraggiosa anche in trasferta?
“Sicuramente il fatto che abbiamo tre trasferte ci devono dare risposte, la squadra deve avere lo stesso atteggiamento. Sappiamo che giocare davanti al nostro pubblico è straordinario, ma tra casa e trasferta non cambia nulla. Dobbiamo essere sempre gli stessi a prescindere dal campo e dal risultato, lavoriamo su questo e mi aspetto una crescita importante. Sul sostituto di Taty ci sono due soluzioni che possono essere Pedro e Noslin, uno parte e uno entrerà”.
Si aspettava di giocare sabato visto che mercoledì giocherete in Europa? La Fiorentina è una partita speciale?
“In queste situazioni non è un fatto di entrare nella polemica, è chiaro che avere qualche giorno in più è sempre meglio. La testa però è dentro solo alla partita, quando non posso avere il controllo di alcune cose non ci penso, sul calendario non ho controllo quindi lavoro sulla squadra. Per me è una partita speciale a prescindere, alla Fiorentina ho fatto tutto il settore giovanile e l’esordio in Serie A, ma non ci sono mai state cose concrete come allenatore. È un test importante, non mi piace pensare a queste cose personali, affrontiamo una squadra con un organico importante e davanti al suo pubblico vorrà cercare la prima vittoria. Noi andiamo lì ad affrontare questo primo nuovo test in trasferta dopo le cose buone fatte in casa”.
La Lazio spingerà sempre prevalentemente a sinistra?
“Dobbiamo attaccare da entrambe le parti, a Udine solo Lazzari mise 13 cross e con questo sistema di gioco dobbiamo lavorare sugli esterni. È chiaro che si lavora con entrambi gli esterni, quando si parlava di equilibrio bisogna essere molto bravi a mantenerlo con i mediani quando entrambi i terzini spingono. Siamo la squadra che ha concesso meno ingressi in area di rigore, beneficiamo dell’aggressione alta perché meno ingressi in area ci sono e meglio è”.
Che ruolo può avere Castrovilli in questa Lazio?
“Per me Gaetano può lavorare in tutti i ruoli del centrocampo, anche tra i due mediani. A me non piace spostare giocatori che fanno bene in una posizione e per questo non voglio cambiare Dia, non è detto che non possano esserci dei cambi ma vorrei mantenere Dia sulla trequarti. Abbiamo lavorato su questa soluzione”.
Si aspetta qualcosa di più da Romagnoli?
“Alessio non è assolutamente in discussione, come vi ho detto prima in ottica delle gare possono esserci della variazioni. È un giocatore che ha lettura e personalità anche in fase di sviluppo. In questo momento ho tanti titolari e questa è la cosa che sto cercando di portare avanti con la squadra e anche di mandare questo messaggio all’esterno”.
C’è un proprietario del ruolo di ala destra? Come ha visto l’arrivo di Juric alla Roma?
“Non voglio esprimermi, quando viene sostituito un collega mi dispiace sempre. Come ho già detto per il derby che sarà una partita fondamentale ci sarà tempo. In questo momento abbiamo dei giocatori importanti. Vorrei portarvi su questo pensiero, quando si parla di equilibrio ci servono due fasi e i giocatori non devono pensare ai 90 minuti, i giocatori devono entrare in campo sparando tutto e pensando ai 60 minuti. Per avere equilibrio e compattezza serve grande sacrificio nelle due fasi. Tchaouna è entrato bene, ma anche Isaksen ha fatto una buona partita. Loum con il Milan ha pagato lo spessore della partita, ma piano piano queste cose verranno sistemate. Non ho nessun dubbio, avere due titolari nello stesso ruolo per me è importante. Questo messaggio devo far passare alla squadra e dovrò essere coerente”.
Che idea si è fatto dell’avversaria?
“Siamo le squadre che hanno tirato più in porta, sarà una partita dove ci sarà la possibilità di giocare perché anche loro attaccano come noi. Sarà una partita sicuramente spettacolare, credo che ci sono tante situazioni nella Fiorentina perché c’è gamba e qualità. Dobbiamo stare molto attenti sulle palle inattive, hanno già fatto tre gol, hanno Biraghi che calcia molto bene e per questo dobbiamo tenerli lontani. Non possiamo sbagliare la prestazione perché è la prima di tre trasferte e l’atteggiamento deve essere lo stesso”.
Quanto è importante subire poco per ottenere risposte a livello di equilibrio?
“Quando parlo di equilibrio si parla di queste componenti, ci sarà bisogno di grande corsa e compattezza. Loro hanno qualità tra le linee e attaccano la profondità, dovremo andar forte e dovremo essere pronti ad affrontare una squadra con cui ci sarà da lavorare”.
Quanto cambierà la fase offensiva e la proposta di cross senza Castellanos?
“È chiaro che lavoriamo su tre modalità di cross, ce ne mancherà una ma ne avremo altre due. Nel calcio è difficile entrare dentro l’area, si lavora anche per questo. La squadra offensivamente ha avuto tante soluzioni, non solo con l’attacco esterno, su questo ci lavoriamo tutta la settimana e si lavora principalmente sulla fase offensiva. Cerco semplicemente di mettere la squadra nelle condizioni di sviluppare al meglio le proprie qualità. Se ho esterni bravi dobbiamo andare sugli esterni e per fare gol bisogna riempire l’area. Per noi non cambierà niente l’eventuale mancanza di un giocatore, anche se per noi è fondamentale e indispensabile. Quando lavori con tanti giocatori offensivi, è meglio tenere gli avversari lontani dalla nostra porta e per questo cerchiamo un’aggressione alta nella metà campo offensiva cercando di togliere più corse difensive possibili ai nostri esterni”.
LECCE
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
MILAN
Fonseca prepara il derby con l’Inter:
Che sentimento c’è?
“C’è grande frustrazione, ma consapevolezza di essere uniti per uscire da questa situazione. La squadra capisce il momento, lavoriamo per fare meglio e la soluzione è lavorare”.
Partita più complicata?
“Giocheremo contro una squadra molto forte, ma è importante per noi. Mi piace vedere sempre in positivo, abbiamo tanto da vincere domani. Dobbiamo pensare positivamente, a quello che possiamo vincere se facciamo una buona partita”.
Quanto dipende il suo futuro dal derby?
“Non ci penso, onestamente. Il più importante è la squadra e la partita con l’Inter, mi concentro su ciò che controllo, cioè il mio lavoro, preparando la partita e la squadra”.
Ibra le ha ribadito fiducia?
“Ho sempre sentito fiducia nel mio lavoro da parte della società, non è cambiato niente ora. Ibra è stato qui, ma è una normalità: è stato come lo è stato le atre volte”.
Non si vede la sua idea di calcio…
“Possono esserci tanti motivi per spiegarlo, ma non voglio trovare scuse. Voglio affrontare ciò che sta succedendo con il lavoro. Posso dire che abbiamo dei buoni momenti, ma non abbiamo continuità. Quello che io sento è che la squadra cresce tutti i giorni. E bisogna avere continuità. Abbiamo bisogno di tempo? Sì. Abraham è arrivato per ultimo, abbiamo avuto poco tempo con i ritardi dei giocatori. Ma non voglio avere scuse”.
C’è qualcosa che non rifarebbe?
“No, faccio quello che credo, non posso fare in cui non credo”.
Le è già capitato un inizio di stagione del genere in carriera?
“Io non dico bugie. Io arrivo qui il giorno prima della partita… E ci arrivo con fiducia. Una cosa è vedere i giocatori tristi, non confortati. Mi sarebbe piaciuto che avreste potuto vedere la settimana di lavoro della squadra. Io non posso arrivare qui e non dire che sono fiducioso, perché questi tre giorni di lavoro sono stati fantastici. L’atmosfera che c’è nella squadra e il modo di lavorare mi danno questa fiducia”.
Stesso atteggiamento tattico domani?
“Abbiamo strategie diverse ogni partita. Affrontiamo una squadra molto forte. Una cosa io non so fare: dare la palla alle altre squadre. Noi vogliamo giocare, vogliamo tenere il pallone, vogliamo dominare quando si può, vogliamo difendere bene (e ci sono stati progressi), e abbiamo preparato la partita di domani con normalità”.
È convinto di aver ricevuto dalla società un’ottima squadra?
“Ho ricevuto ciò che avevamo preparato. Non siamo già una squadra fortissima, ma abbiamo i giocatori per esserlo”.
Qual è la versione del Milan di domani?
“Contro la Lazio abbiamo difeso bene perché abbiamo avuto la palla: è questo il motivo. Siamo stati vicini, compatti, ma abbiamo avuto la palla”.
Come battere l’Inter domani?
“Facendo più gol dell’Inter”.
Come sta vivendo questa situazione?
“Io credo in una forma di vincere, che è una forma comune a tanti grande squadre. In Italia non si valorizza tanto il gioco, ma il risultato. Quando mi hanno portato qui, è perché volevano cambiare il gioco. Quando una squadra ha la palla, c’è più possibilità di vincere. Dobbiamo credere in questo. Non mi sembra che il calcio migliore sia quando diamo la palla agli avversari”.
Però tenere il pallone non basta: contro il Liverpool Pulisic ha detto che non siete capaci di tenere palla nella vostra metà campo…
“Io voglio avere la palla per attaccare nel momento giusto. Creare contro il Liverpool con costanza non è facile per nessuno. Ma ci sono state quattro-cinque occasioni in cui potevamo fare meglio, se facevamo di più nell’ultimo passaggio. Le volte in cui ci siamo arrivati non abbiamo difeso bene. È una questione di ultime scelte. Salah ha toccato la palla meno volte di tutti, ma quando l’ha toccata ha preso due traverse, ha tirato: sono le decisioni che fanno la differenza”.
Impossibile che queste voci sul suo futuro, ormai da giorni, non siano arrivate anche a Milanello…
“A me no. Io ho 51 anni, se sento quello che voi dite o scrivete non posso lavorare. Non è importante per me, onestamente. Se posti una cosa Instagram e io ti commento: ‘Non mi piace il tuo pizzetto’. A te non piace il mio commento, tu ti arrabbi con me. Tante persone dicono tante cose: se le ascolto, come faccio a fare con fiducia il mio lavoro? Mia moglie si è arrabbiata con me perché non avevo i capelli sistemati. Io le ho risposto: allora non fai le foto. Per me non sono cose importanti. Per me è importante ciò che sento qui”.
L’Inter col City si è difesa molto bene e poi ha attaccato bene…
“È una buona domanda per farmi parlare bene dell’Inter, ma io non voglio farlo”.
C’è da imparare dal Liverpool?
“Il Liverpool è un grande esempio di squadra. Hanno preso gol dopo 3 minuti, ma non hanno cambiato modo di giocare. Sono sempre la stessa squadra, con la stessa fiducia. Io vorrei che i miei giocatori abbiano questa stessa fiducia”.
L’Inter ha tanti leader, il Milan li ha?
“Non voglio individualizzare. Quando non si vince, ci sono scuse e questa dei leader è una scusa. Noi abbiamo giocatori leader, che fanno bene questo ruolo”.
Come difendersi domani?
“Non possiamo separare i momenti. Dobbiamo avere la palla domani, quando non ce l’abbiamo dobbiamo recuperarla subito. Non siamo obbligati a difendere bassi. Nei primi 20 minuti contro il Liverpool abbiamo avuto una squadra corta, compatta. Si parla tanto di Leao che non difende, ma Leao era lì a difendere. Dobbiamo giocare così. L’Inter è una grande squadra”.
Si sente più un leone o un gattino?
“Sempre un leone”.
Quale coppia centrale?
“Ho fiducia nei miei giocatori, sceglierò in base all’avversario”.
Perché vede un bel Milan in allenamento e poi non la domenica?
“Dico ai miei giocatori che dobbiamo essere sempre gli stessi, non importa se stiamo vincendo o se stiamo perdendo, dobbiamo essere noi stessi con la nostra identità. Quando c’è un cambiamento c’è bisogno di tempo, ma con fiducia e lavoro si arriva nei momenti di dominio. Stiamo crescendo per arrivare a questo”.
MONZA
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.
NAPOLI
Conte in conferenza stampa pre Juventus:
“Prima di iniziare vorrei rivolgere un piccolo pensiero per la scomparsa di Totò Schillaci, a soli 59 anni viene a mancare un calciatore ed una persona soprattutto per noi del Sud che è un po’ l’emblema, una persona che ce l’aveva fatta ad arrivare in alto, rappresentava per noi tutti un grande esempio. Sono davvero rattristato e dispiaciuto, ho avuto la fortuna di giocare con lui alla Juve quando avevo 21 anni, lui era già affermato. Un pensiero alla famiglia per la perdita di un’ottima persona”.
Questa partita arriva troppo presto per testare il livello della sua squadra?
“Come ho detto prima del Cagliari, un po’ per tutte le squadre, col mercato che è finito così tardi, c’è una fase di assestamento. Alcuni nuovi sono arrivati da pochi giorni e devi fronteggiare poi tre partite con chi è partito. Stiamo tutti lavorando sodo per trovare la giusta quadra, chi ha tempo non aspetti tempo, ogni partita vale tre punti. Stiamo cercando tutti la quadra ma c’è anche la necessità di vedere buone prove e fare punti perché questi valgono a fine anno. Mi aspetto di dare continuità, di crescere, sotto tanti punti di vista, non fermarci a pensare cosa è stata l’ultima partita e non illuderci perché ogni santa partita per noi è un test”.
Gara particolare per tutti, anche per lei, per la città, per la squadra. E’ esagerato definirlo già un esame?
“Ogni gara è un esame, lo è stato a Cagliari per alcuni aspetti, temperamentali, su un campo difficile a livello ambientale. A volte può essere un esame a livello tattico, ambientale, temperamentale. Dobbiamo affrontarlo con la massima serietà al di là di chi c’è di fronte”.
Napoli in ricostruzione, Juve reduce dal terzo posto ed ha speso 200mln.
“Ci auguriamo possa essere una sfida che conti qualcosa, sia per loro che per noi, oggi è presto per dirlo. Partiamo su due livelli diversi, rispetto all’anno scorso ci sono 18 punti da recuperare, ma sicuramente entrambe avranno voglia di rivalsa. Non penso che una squadra come la Juve possa accontentarsi di arrivare terza ed a distanza siderale dall’Inter, noi non possiamo pensare di finire 20 punti dietro loro, il Milan e 40 dall’Inter. Partiamo da differenti livelli di partenza, ma ci auguriamo al ritorno in casa nostra che si possa parlare con maggiori certezze”.
Ci racconta dal punto di vista emotivo se si è abituato ad affrontare la sua ex squadra da giocare ed allenatore?
“E’ inevitabile, la mia storia parla chiaro, 13 anni alla Juve da calciatore, sono stato capitano per diversi anni, vincendo praticamente tutto. Ho avuto la possibilità di allenare 3 anni in un periodo difficile della Juve, aprendo un ciclo di 9 anni di Scudetti. Faccio parte della storia della Juventus per ciò che ho fatto e dato, è inevitabile da calciatore per ognuno di noi è più semplice, puoi anche scegliere di restare per sempre. Mi riferisco qui a Bruscolotti a Napoli, Maldini, Baresi, Antonioni, Totti ecc. da allenatore è molto difficile, impossibile che sia tu a decidere la tua carriera. Ho allenato la Juve per 3 anni, la carriera mi ha portato in piazze diverse, che ho onorato diventando il primo a difendere i colori per queste squadre, oggi ho il piacere davvero immenso di allenare una squadra come il Napoli, per me che sono del sud è orgoglio e soddisfazione. Ci sarà grande emozione nel tornare in quello stadio, c’è stata l’inaugurazione con me, sarà la prima volta con i tifosi perché tornai col Covid, lo sarà sempre così come sarà in futuro tra molti anni affrontare il Napoli da avversario, mi auguro da un bel po’ però (ride, ndr)”.
Ci sarà un abito diverso per il Napoli?
“Dobbiamo indossare un bell’abito, ho il piacere con i ragazzi di offrire sempre un bello spettacolo. Durante le partite devi essere pronto con il tuo bell’abito, appena uscito dal sarto, a sporcartelo perché senza la giusta cattiveria… devi farlo, anche se hai un bell’abito. E’ il connubio vincente per le grandi squadre, ci sono diversi momenti della partita. Anche l’Inter ieri, è andata in casa del City ed ha alternato momenti in cui ha giocato a calci ed altri in cui era in 25 metri tutti dietro a difendere dimostrando di essere una squadra con la S maiuscola, non si può indossare solo un abito e dobbiamo capirlo. L’anno scorso si pensava spesso ad attaccare e c’era disequilibrio o non c’era voglia feroce di riconquistarla o di ricompattarsi, noi su questo stiamo lavorando”.
Quanto ha inciso l’aspetto fisico? 5 giocatori sopra 1.90, il Napoli ha cambiato taglia rispetto all’anno scorso.
“Qualcosa è cambiato rispetto all’anno scorso, c’erano 12-14 giocatori in uscita, 7 in entrata, è cambiata la scelta di alcune caratteristiche. L’aspetto fisico è importante nel calcio di oggi. Il calciatore top deve essere forte, veloce e resistente, la qualità non la consideri perché deve esserci. Noi dobbiamo essere una squadra forte, veloce e resistente, ci stiamo lavorando, ci sono stati cambiamenti, ci sono elementi nuovi che stiamo inserendo su quella base di 10-12 giocatori che abbiamo scelto col club di confermare”.
Molti sottolineano il vantaggio di non aver giocato in Coppa. E la Juve a che punto è?
“Thiago Motta raccoglie un’eredità pesante, un allenatore che ha scritto parecchie pagine di storia come Allegri. Non è una cosa banale allenare lì, c’è richiesta di vittoria, come al Milan o all’Inter. E’ stato un mio calciatore con la nazionale agli Europei, mi fa anche sorridere, ma anche rattrista un po’ perché sto diventando vecchio (ride, ndr). E’ un ragazzo serio, bravo, a Bologna ha fatto benissimo e quindi gli auguro il meglio dal punto di vista umano, non nelle partite contro di noi. Sulle coppe sapete che io dico sempre la verità: c’è un vantaggio e uno svantaggio. Per me che sono al primo anno mi dà modo di lavorare di più, altrimenti con 3 partite il lavoro è ridotto, quando arrivi in un nuovo club hai bisogno di tempo per lavorare sulle tue idee e dopo tanti giocatori arrivati all’ultimo. Non nego che c’è l’aspetto positivo di lavorare, lo svantaggio è che senza coppe fai una rosa che non è competitiva come quelle per l’europea. Anziché 25-26 elementi ne hai 17-18”.
A che punto è l’inserimento di McTominay, Gilmour e Neres?
“Più tempo passa e più entrano dentro la nostra idea, con David abbiamo lavorato durante la sosta, dieci giorni con Billy e Scott, è stato positivo, stanno capendo l’idea di calcio che vogliamo fare. Si adattano alla tipologia di lavoro anche dal punto di vista fisico, metabolico, di forza, cosa chiede il tecnico, sono contento perché sono ricettivi e possono darci un buon contributo”.
E’ preoccupato dalle tante palle gol lasciate a Cagliari e Parma? Ci sarà qualche accorgimento tattico per coprire la squadra?
“Tutti vorremmo la partita perfetta, far 4 gol e non far tirare gli avversari, mi auguro di arrivarci a questo dominio senza lasciare occasioni, ma è difficile. Il campionato italiano è molto tattico, tutti studiano gli avversari, ci sta di lasciare agli altri di attaccare, fa parte del gioco. Io metterei la firma per subire però un solo gol nelle ultime tre partite come è successo”.
Kvara oggetto di falli ripetuti e sistematici, a Verona costretto ad uscire, a Cagliari non sanzionati.
“Odio il gioco violento, anche da calciatore non mi sono mai permesso di fare un’entrata per far male, non è da uomo. Mai mi sono permesso ad un mio calciatore ‘dagli subito un calcio che così lo spaventi’, e prima era più rustica la situazione. Forse è quello che è capitato a Cagliari dopo 30 secondi con un fallo intimidatorio, lì gli arbitri non devono aver paura di dare il giallo. Può accadere dopo un secondo o al 95′, è un fallo intenzionale dove metti a rischio l’incolumità del giocatore. Non penso volesse fargli male, non lo voglio neanche pensare, ma il giallo c’era e bisogna in quei casi sanzionare anche per difendere chi ha talenti ed il gioco”.
Un aneddoto o un ricorso su Schillaci.
“Io appena arrivato a Torino da persona del sud, da Lecce, avevo molto legato con lui, fu molto disponibile. L’aneddoto è che io quando arrivai, per me erano tutti campioni, davo del voi a tutti per rispetto, lo vedevo come un idolo anche se lui era molto molto umile e si mise a disposizione”.
Spirito di gruppo ritrovato che ha esaltato anche i nuovi come Buongiorno ed ha fatto riemergere anche Di Lorenzo e Anguissa.
“L’arma vincente non solo del Napoli di due anni fa, sarà sempre quella di tutti i gruppi che puntano a qualcosa di importante. Lo spirito di gruppo, l’unione, soprattutto nei momenti di difficoltà… io vi dissi che ho trovato un gruppo perbene, senza chi pensa con egoismo e quindi su questo è molto più semplice cercare di insistere su alcuni tasti e lo spirito di gruppo si costruisce nel percorso, soprattutto nelle cadute e c’è da tirare fuori lì le cose negative ed affrontarle, come accaduto a Verona con onestà. Meglio una brutta verità che una bella bugìa che alla fine viene a galla, quando ci incontreremo dopo anni dovremo sempre guardarci negli occhi, come dico sempre ai ragazzi”.
PARMA
Pecchia parla della trasferta di Lecce:
Come sta la squadra psicologicamente?
“Accettare le critiche fa parte del gioco. Questa altalena di emozioni che girano attorno alla squadra non fa bene, questa squadra ha bisogno di entusiasmo. La nostra traiettoria è abbastanza chiara, bisogna mantenere una certa solidità. Quando si perde bisogna saper affrontare le critiche e tutto quello che c’è intorno”.
Domani è una sfida tra squadre con lo stesso obiettivo:
“L’obiettivo chiaro della squadra è di mantenere la categoria, sarà una maratona, una gara lunghissima, chi avrà più equilibrio raggiungerà l’obiettivo. Ogni partita è diversa, lunedì abbiamo affrontato l’Udinese che non a caso si trova in quella posizione di classifica. Domani affrontiamo il Lecce che nelle ultime partite, soprattutto a Torino, l’ho visto in ottima condizione fisica e mentale”.
Inizio di stagione con molti infortuni e squalifiche, chi recuperi?
“Questo ci ha creato qualche ostacolo in più oltre a quelli degli avversari sul campo. Dobbiamo rispondere di gruppo, tra squalifiche e infortuni il numero dei giocatori si è ridotto ma dobbiamo avere le energie per affrontare la partita di domani. Sicuramente c’è Suzuki, c’è un Hernani che ha lavorato in settimana e ha migliorato la condizione, poi il resto del gruppo è lo stesso di settimana scorsa”.
Avete un attacco da parte sinistra della classifica, sei gol con tre attaccanti diversi:
“Parlando di solidità parlo di aspetto mentale, c’è una dispersione di energie inutili con tutto ciò che si crea attorno alla squadra. Noi scendiamo in campo per cercare di segnare e vince, approcciandole con un certo spirito. Questo è stato l’aspetto positivo di questo inizio e dobbiamo continuare a lavorare su questa strada. La voglia di far gol non deve esser solo dell’attaccante, mi auguro che trovino il gol i centrocampisti, servono gol da ogni reparto. Poi bisogna registrare alcune situazioni quando gli avversari ci mettono sotto pressione”.
Sarà l’occasione per riprovare il modulo offensivo visto lunedì o con Hernani potremmo vedere tre centrocampisti?
“Entrambe le ipotesi sono valide, lunedì abbiamo affrontato una squadra strutturata come l’Udinese con giocatori offensivi di qualità e siamo riusciti a mantenere l’equilibrio. Non è questione di uomini ma di interpretazione e lunedì nel primo tempo è stata molto positiva. Hernani è un giocatore importante anche dal punto di vista psicologico, è un riferimento e ci consente anche tatticamente di poter ruotare, di avere un giocatore offensivo e di avere struttura in fase offensiva. Era importante per noi recuperarlo”.
Almqvist ti ha detto qualcosa sul Lecce? Anticipazione sulla formazione?
“Ho parlato con Pontus, qualche indicazione su qualche giocatore ce l’ha data, ma il Lecce ha cambiato diversi uomini quest’anno. Lui ha voglia di fare, ha voglia di mettersi in mostra, ha voglia di dare il suo contributo, che sia ad inizio gara o a fine gara”.
Che settimana è stata dopo una sconfitta, soprattutto per i giovani? Lascia strascichi?
“E’ una partita che brucia, abbiamo affrontato una squadra in salute, forte fisicamente, che non ha mai perso l’equilibrio. Questo dà valore al nostro buon inizio fino al gol di Lucca. C’è dispiacere e rabbia ma la Serie A è questa, ci servirà. Probabilmente l’anno scorso la avremmo gestita diversamente”.
Le partite dopo la nazionale da quando sei a Parma le avete sempre sofferte, coincidenze o cambiano gli allenamenti?
“Sono settimane diverse, lo dicono tanti allenatori. Non dipende dal tipo di lavoro, non facciamo carichi extra durante questo periodo. Chiaramente però con tanti giocatori via, con i viaggi, questo crea qualche disagio ai ragazzi”.
Come spiegare un numero così alto di infortuni rispetto all’anno scorso?
“Potrebbero essere tanti i motivi ma credo che il campionato sia anche questo, i ritmi e i carichi sono diversi, anche il nostro tipo di partita è diverso. Serve un adattamento alla categoria, stiamo pagando dazio”.
Il Parma a fine primo tempo sarebbe primo, questa differenza rispetto alla ripresa ha un valore?
“La partita con il Milan la abbiamo vinta nel secondo tempo. Dipende come uno vuole vedere le cose, abbiamo fatto quattro punti, l’unica vittoria è arrivata nel finale contro il Milan. Io invece sottolineerei quanto di buono fatto dai ragazzi, per la voglia di giocare al massimo le partite, entrando in campo alla ricerca del gol. Questa è una grande cosa positiva, esalterei questo”.
La difesa non si è dimostrata molto solida, soprattutto sulle palle alte. Pensi di cambiare qualcosa?
“Anche in questi numeri incidono due gol con Delprato in porta, sicuramente dovrà lavorare lui in uscita sulle palle alte… I numeri sono falsati, serve sicuramente più attenzione in alcune situazioni, ma c’è anche la bravura degli avversari”.
E’ un caso che siano i due debuttanti ad esser stati espulsi?
“Siccome è una squadra di debuttanti, non è nulla di particolare. Abbiamo una percentuale di 99% di debuttanti, quindi questo nelle statistiche non ha un peso”.
Il Parma fa pochi falli, l’Udinese ne ha fatti tanti. Serve più malizia, deve imparare su questo la squadra?
“Noi dobbiamo imparare tante cose, abbiamo margini di miglioramento, i ragazzi hanno voglia di crescere sotto ogni aspetto. Nella gestione, sul piano difensivo, e anche nella cazzimma, se vogliamo usare questo termine. Per fare risultato ci vuole tutto, anche questo ci deve servire, dobbiamo lavorarci. In panchina mi innervosisco spesso quando ci sono falli sistematici, vanno puniti perché una forma di interruzione, non per forza solo i falli imprudenti sono da ammonizione. Il sistematico va punito, però ci sono aspetti su cui noi dobbiamo migliorare e questo è uno di quelli”.
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Juric alla sua prima conferenza sulla panchina giallorossa:
Qual è la sua analisi tecnica della squadra e quali cambiamenti porterà?
“Penso che la squadra specialmente l’anno scorso con Daniele in una fase ha dimostrato che può lottare con chiunque, perché ha fatto veramente un bel calcio. Secondo me in questi 8-9 mesi di Daniele ho visto tanti concetti che piacciono a me. Sia il gioco a tre, sia l’aggressività. Ci sono tanti spunti già da prendere là. Poi magari cercare di amalgamare tutto e di aggiungere all’aggressività, possesso palla e altri aspetti”.
Che partita sarà quella contro l’Udinese?
“L’Udinese in queste partite ha dimostrato di aver cambiato mentalità, vanno veramente tanto forte. Stanno esprimendo un bel calcio con dei giocatori che a me in passato davano sensazioni di grande equilibrio tecnico. In questo momento li vedo come una delle squadre più forti in Serie A. E sarà durissima affrontarli. Stanno facendo bellissime prestazioni, tanti punti e possono fare i goal in mille modi. Hanno una struttura fisica impressionante”.
Che tipo di Roma ha visto appena è arrivato e come l’ha cambiata De Rossi?
“Quello che ho visto lo scorso anno nella prima fase di DDR era una Roma molto aggressiva. Ha fatto partite di grandissima aggressività e mi sembrava anche che i giocatori lo potevano fare. Sicuramente c’è un po’ da riprendere e da lavorarci su perché più di una forza fisica, di corsa, è la posizione e le conoscenze che rendono il calcio equilibrato. Penso che anche a Torino molti giocatori non erano adatti ma poi alla fine per loro intelligenza sono riusciti a plasmarsi al mio tipo di gioco. Ci vorrà un po’ di tempo però sono convinto che la squadra può farcela. Può fare pressing alto, può accettare certe situazioni, però la mia idea è che deve continuare ad essere aggressiva”.
Cosa le è stato chiesto per questi otto mesi sulla panchina della Roma dalla società?
“La proprietà è stata molto chiara e diretta. Secondo me stanno facendo un cambiamento societario nel senso che la rosa sta diventando molto più giovane. Che hanno tanti giocatori da crescere e da sviluppare. C’è un buon mix tra giocatori esperti e giovani. C’è tanto da lavorare. Mi hanno chiesto lo sviluppo dei giocatori e certamente i risultati. Alzando il livello di tutta la rosa. L’obiettivo della società è che la Roma entri in Champions e ci rimanga nel tempo. Questo l’obiettivo principale”.
Che idea si è fatto delle prime quattro partite della Roma in questo campionato?
“A tratti ci sono state secondo me cose positive a tratti cose negative. Durante le stesse partite vedevamo movimenti positivi dove si esprimeva buon calcio e momenti dove no. Sicuramente c’è da migliorare questi aspetti. Non è tutto da buttare. Secondo me Daniele ha fatto un grandissimo lavoro ma anche di organizzazione e di lavoro e di comportamento dei giocatori. Che sono abituati a lavorare molto bene. La squadra anche fisicamente sta ad un buonissimo livello. Io vorrei introdurre certe cose che ho visto in passato e che secondo me possiamo fare”.
Come ha trovato la squadra a livello mentale? Come ha reagito lo spogliatoio alla notizia dell’esonero?
“Penso che la base degli esoneri come ha detto Daniele De Rossi, quando successe di Mourinho, sono sempre i risultati. È la stessa cosa che mi insegna la mia carriera. Se non fai risultati rischi di essere esonerato. Così è successo penso a Roma. La squadra ha dato tutto a Daniele. Questa è una mia sensazione. A volte subentri e ci sono problemi io qui invece non li ho percepiti. La squadra ha dato tutto quello che aveva per l’allenatore. Penso che l’unica ragione sia il risultato”.
Come vede Paulo Dybala collocato nel suo gioco?
“Ho visto tutte e quattro le partite di Dybala. Paulo è un giocatore intelligente. Fa un buonissimo lavoro anche difensivo. È posizionato sempre bene e poi sappiamo tutte le sue qualità. In questi giorni ho visto che fa tutte le fasi benissimo. Ripeto anche il lavoro difensivo lui lo fa con molta attenzione per cui ci lavoreremo su. Lui è un giocatore di grandissima qualità”.
Dybala e Soulè possono giocare insieme? È una soluzione plausibile?
“Sì. Possono giocare insieme. Penso che Dybala non ha giocato per tutte le vicende che aveva. Loro possono giocare assolutamente insieme. Senza problemi”.
La difesa a 3 è il suo marchio di fabbrica. La ritroveremo domenica? Come ha trovato la difesa della Roma in generale? Come sta Hermoso?
“Penso che la difesa è strutturata bene. Ci sono giocatori che sono abituati a giocare a tre. Hermoso lo penso come terzo a sinistra, nella posizione a cui è abituato a giocare e ha giocato tanto. Lui ha fatto buonissimi allenamenti ma non è ancora al top. La difesa si pensa spesso debba essere fisica, ma ci sono dei casi che non è cosi. Vedi un Rodriguez che non ha fisicità ma ha molta intelligenza. Questo vuol dire che è importantissimo l’aspetto della fisicità ma è altrettanto importante essere intelligenti e saper trovare le posizioni. A volte i giocatori anche con meno forze fisiche riescono ad interpretare benissimo il gioco. Ripeto, la forza fisica è importante ma è altrettanto importante l’intelligenza fisica dei giocatori”.
Qual è la situazione di Zalewski?
“La cosa si sta risolvendo in modo giusto penso che è un giocatore che a me piace e adesso vedremo. Ha cominciato ad allenarsi con la squadra e secondo me va sulla direzione giusta. Per me può essere importante per lo sviluppo di tutta la stagione”.
TORINO
Vanoli presenta la trasferta di Verona:
E’ un ex Verona: che emozioni proverà domani?
“E’ un’emozione speciale. Ho deciso che la mia famiglia abitasse lì, è una città splendida e calcisticamente ho vinto un campionato di B. Tornare al Bentegodi è un’emozione”.
Che partita sarà domani?
“Sarà complicata, come tutte. Il Verona ha perso con la Lazio ma è rimasta in partita fino alla fine, in casa ha fatto risultati e sono una squadra di gamba, pericolosa con le ripartenze”.
Vlasic può essere titolare?
“No. E’ semplice: i lungodegenti hanno un programma, lui è importante e una recidiva sarebbe troppo pericolosa, voglio completare il percorso. Ha fatto rifinitura e ha fatto bene, deve fare un lavoro metabolico e dalla prossima sarà in gruppo. Non sarà convocato”.
Coco sarà convocato?
“Sì. Poi vediamo domani mattina come sta…Siamo stati fortunati, lui e Vojvoda non hanno grossi infortuni. Coco era più un crampo, domani facciamo l’ultimo test e decido. Vojvoda continua il suo percorso di recupero”.
Cambierà quindi la difesa: cambia anche la struttura della squadra? Passerà a quattro?
“Devo studiare le caratteristiche. Quando si inizia un processo, si dà stabilità. Poi durante la gara si può cambiare: è un’ipotesi passare a quattro o continuare come stiamo facendo. Siamo nel calcio moderno, dobbiamo fare entrambe le fasi. Ci vuole tempo per completare il processo, la perfezione è difficile”.
Quali sono le riflessioni post Lecce?
“Ai ragazzi ho fatto vedere tutta la partita, a volte riguardandoti capisci dove puoi migliorare. Tante transizioni sono derivate da errori tecnici, una squadra come la nostra deve sbagliare molto meno”.
Come ha visto Maripan?
“E’ un giocatore d’esperienza e personalità, pur non in condizione ottimale. E’ normale per chi è arrivato alla fine del mercato, ma sono tutti pronti a giocare. Maripan, come succede per Pedersen e Sosa, serve tempo per arrivare ai meccanismi. Ma allo stesso tempo si pensa ai risultati: Maripan, se parte titolare, ha esperienza per dare contributo”.
Quanto tempo serve per capire che campionato può fare il Toro?
“Non c’è un tempo. Dobbiamo lavorare e pensare di partita in partita: è iniziato un processo nuovo, dopo che vieni da una metodologia di tre anni vuole tempo. E a volte un allenatore di tempo ne ha poco, lo si è visto: cerco di far combaciare le cose, non mi esalto dopo l’Atalanta e non mi abbatto dopo il Lecce. Fa parte del processo, un po’ come capita con i carichi di lavoro, e ci stanno gli alti e bassi”.
Vanja ha parlato d’Europa: come organico, siete da prime sette in classifica?
“Sono contento di sentire un mio giocatore che si prende queste responsabilità. Un allenatore dice che bisogna dimostrarlo sul campo: siamo in una fase di crescita come gioco e come uomini, stiamo recuperando e dobbiamo inserire i nuovi. Ci sarà tanto lavoro”.
Come sta Sanabria?
“Deve imparare a diventare un giocatore importante. L’ho detto e lo ripeto, a questa società ho chiesto quattro attaccanti importanti perché per me era fondamentale: con Karamoh, il quartetto si giocherà le sue armi. Domani sceglierò, tutti devono essere pronti perché c’è bisogno di tutti”.
E’ più cauto nel dichiarare gli obiettivi? C’era la percezione che ci fosse una maggiore apertura all’Europa…
“Sono sempre stato cauto…Aspettavo la chiusura del mercato per capire le caratteristiche dei nuovi, il mercato fa la differenza. Sono contento di chi è arrivato, ma sono giocatori da inserire in un contesto: ho detto che sogno, sono venuto per un obiettivo ma dalle chiacchiere si passa al campo. E’ per questo che non mi piace dirli, ma farli. Parlo di sogno, quando lavoro sogno insieme alla piazza, alla squadra e alla società. Ma si passa attraverso il lavoro. Ad oggi non sono pessimista o ottimista, l’obiettivo è crescere”.
Si fa fatica a dribblare: come si ovvia a questo problema?
“Non uso il suo sito, ne uso altri…Parla di dribbling riusciti, ha ragione. L’ultima è l’Inter…Si è dato una risposta. Quindi evviva (ride, ndr). Noi siamo quarti per dribbling tentati e riusciti, puoi farne pochi e riuscirci. E poi va considerato il sistema di gioco: anche l’Inter ha un gioco corale e non individuale. Se non sbaglio la prima è la Juve, hanno preso giocatori bravi nell’uno contro uno. Il modulo porta a una certa caratura”.
Su cosa bisogna lavorare di più per la fase difensiva?
“Sul collettivo. Quando si difende, bisogna farlo da squadra. A volte ci manca la sincronia nel capire quando attaccare alti, o stare in attesa, perché è una fase difensiva diversa dagli altri anni. Serve tanto lavoro da parte della linea difensiva, là dietro abbiamo cambiato tanti i giocatori”.
Se vincete, siete primi per una notte: quanto può essere importante?
“Ci abbiamo pensato così come abbiamo pensato a cosa potesse darci il Lecce. Ma non vorrei che ci distraesse dal nostro percorso: per arrivare a obiettivi importante bisogna crescere, è ciò che porterà ai risultati. Vincere e giocare male vuol dire che quando perdi non avrai le basi per ripartire. Gotti dopo la partita contro di noi ha detto che hanno fatto una grande gara contro la prima in classifica: deve essere una piacevole affermazione, ma bisogna anche capire che gli altri ti vedono in una certa maniera. E tutti dobbiamo fare di più. E’ difficile stare in alto, questo è un altro bel passaggio da affrontare. Guardiamo alla nostra prestazione, cercando di fare meglio”.
UDINESE
Runjaic parla del 5° turno:
La Roma sta già vivendo un momento particolare tra esonero e contestazione, come l’avete preparata?
“In generale ci concentriamo in primis su noi stessi, ciò che succede a Roma non ci deve interessare, siamo contenti di essere primi e di fornire questo momento felice ai tifosi che hanno sofferto in passato. Non stiamo però troppo a pensare sulla classifica, pensiamo alla gara, c’è un nuovo allenatore a Roma e questo porta qualche difficoltà, però so bene come giocherà la mia squadra, non posso sapere bene come giocheranno loro ma quello che è certo è che la pressione e su di loro e quindi giocheranno, ma anche noi andremo là per fare una partita seria, sono contento di poter giocare questa partita, non ero mai stato a Roma nemmeno da turista e mi farà piacere vederla. Sono arrivati ragazzi nuovi nella Roma, basta guardare il loro valore, hanno tanto talento e se giocheremo come nel primo tempo di Parma le cose possono andare male. Noi dobbiamo fare la nostra partita iniziano bene”.
A Parma ci ha sorpreso inserendo un centrocampista in più, si tornerà a tre attaccanti o un ragazzo come Ekkelenkamp merita fiducia?
“Ricordo che lei aveva detto che la gara con il Parma sarebbe stata la più difficile del ciclo ed effettivamente è stato così, siamo andati sotto riuscendo poi a recuperare però nella ripresa. Non è quindi questione di modulo, di numero di centrocampisti o di attaccanti, subiamo due gol per errori, noi come squadra dobbiamo sempre essere attivi, da Okoye fino a Lucca. Quindi non posso dire con quanti centrocampisti giocheremo, ci sono due opzioni da quel punto di vista, noi abbiamo preparato la gara di Parma in un certo modo, volevamo rinforzare il centrocampo visto che ha un particolare stile di gioco, ha una maniera di attaccare con sei giocatori, molto aggressiva. Ora invece c’è la Roma, sarà fondamentale giocare in modo coraggioso tenendo il pallino del gioco, a Parma ci siamo riusciti ma l’obiettivo non è solo difendere e correre dietro al pallone, ma far correre anche l’avversario dietro al pallone, la Roma quando ha il possesso ha tanta qualità, con tanti giocatori di livello internazionale. Ci saranno duelli interessanti e siamo contenti di poter affrontare questi avversari”.
Questa Udinese ha più titolari, Ekkelenkamp può essere riconfermato visto quello che può dare? Giannetti ci sarà?
“Abbiamo molte possibilità, ho una grande fiducia in chi è subentrato dando stabilità alla squadra, parliamo di giocatori che hanno dato un contributo importante. Ci sono tante opzioni, non svelo in anticipo le mie decisioni anche perchè non ne ho prese di definitive, abbiamo anche una settimana con una gara di Coppa Italia in cui giocheremo una gara difficile con la Salernitana. Zarraga ha giocato bene, così come sta crescendo Davis. I ragazzi fin da quando sono arrivato hanno dato un contributo importante. Dobbiamo giocare però insieme, sia dietro che davanti, il mio motto è ‘tutti insieme’, questo deve essere il nostro riferimento e la nostra filosofia di gioco. Vale anche chi è in panchina, solo così possiamo fornire grandi prestazioni. Attualmente Giannetti non è sicuro al 100%, sta molto meglio rispetto a Parma, ma vedremo se sarà a disposizione”.
Si è parlato tantissimo dell’Udinese ora che è prima in classifica?
“Non ne abbiamo parlato molto in spogliatoio, ci sono ancora tantissime partite, a Friuli Doc c’è stato un bell’evento, c’è stata una bella atmosfera nonostante il maltempo e vogliamo continuare a trarre entusiasmo. Dobbiamo continuare il nostr processo indipendentemente dai fattori esterni, in squadra ci dev’essere gioia e dobbiamo mantenere questi principi indipendentemente dall’esterno”.
Dei nuovi Rui Modesto potrebbe già essere pronto?
“Tutti sono pronti, tutti sono in una buona condizione, forse un paio di giocatori hanno ancora bisogno di tempo per adattarsi ai ritmi dell’allenamento, Ehizibue ha giocato sempre, sta migliorando, può migliorare ancora nei cross, ma corre molto, si impegna molto, corre avanti e indietro sulla fascia e lo ha fatto anche contro il Parma, ha tenuto bene Coulibaly che è giocatore molto pericoloso. Ci sarà dal primo minuto a Roma, vedremo però come si evolverà la partita, in base a questo prenderò decisioni, può essere che farò turnover con la Coppa Italia e lì magari vedremo qualcuno dei nuovi”.
Dubbi per domenica con la gara di Coppa?
“Mercoledì vogliamo vincere e i giocatori che sono in panchina hanno la mia fiducia, mi aspetto forniscano una buona prestazione quando scendono in campo. ;Mercoledì non testeremo giocatori, sarà una partita molto seria perché vogliamo passare il turno”.
Che Roma si aspetta?
“Sicuramente Juric darà le sue indicazioni, giocheranno con energia, ci metteranno pressione, per questo dobbiamo resistere e concentrarci sulla nostra partita, il focus è sulla mia squadrae sul lavoro quotidiano, non posso prevedere se la Roma giocherà uomo su uomo o con quali altri varianti giocheranno. Conosciamo i loro giocatori, ci prepareremo di conseguenza”.
Pizarro nel processo di ambientamento a che punto è?
“Si sta allenando con noi, il processo di ambientamento sta continuando perfettamente, è un giocatore di grande qualità, talento, ha 19 anni, arriva da un altro continente, regna un’altra filosofia, arriva in Serie A e bisogna dargli il tempo di conoscere un nuovo campionato e gli stiamo lasciando il tempo necessario visto che ci sono ancora aspetti che deve conoscere, al momento più opportuno gli darò una chance, abbiamo attualmente una situazione molto rosea davanti, con grande concorrenza, Lucca, Davis, Iker Bravo, non dobbiamo dimenticarci di Sanchez, quindi anche se non sta giocando deve sfruttare il momento per osservare gli altri, allenarsi, copiando gli altri, imparando. I giocatori più esperti si stanno comportando molto bene con i più giovani e gli stanno dando consigli importanti per il loro sviluppo”.
A Parma siete partiti male ma si è dato un perché?
“Forse ho un po’ esagerato perché nei primi minuti non abbiamo giocato così tanto male, abbiamo preso però un gol nei primi minuti e forse non eravamo molto concentrati, il Parma ha giocato una palla ferma molto veloce ma ci sono state un paio di disattenzioni da parte nostra. Abbiamo avuto però occasioni per recuperare, abbiamo bisogno a volte di più tensione. Nel primo tempo abbiamo tirato tanto, poi nella ripresa abbiamo tirato meno segnando di più e questo è dovuto alla consapevolezza, alla testa, all’energia collettiva della squadra. Bisogna sempre mantenere il focus e l’attenzione necessaria”.
VENEZIA
Di Francesco in conferenza:
Come avete lavorato in settimana dopo il Milan? Recupera qualcuno?
“Abbiamo lavorato sull’aspetto mentale per alzare il livello e cercare di rimanere in partita. Non parlo mai di episodi, anche se sicuramente ne sono arrivati uno dopo l’altro e non ci ha agevolato a Milano. Ai nostri tifosi dobbiamo garantire di dare tutto ciò che abbiamo. Ma posso garantire che questa squadra darà tutto da qui alla fine. Abbiamo imparato la lezione. Per gli infortunati: sicuramente non ci saranno Altare, Bjarkason, Duncan che ha avuto un problemino muscolare. Poi Sverko lo valuteremo oggi. Yeboah l’ho conosciuto meglio. Siamo un po’ in emergenza in alcune zone del campo”.
Che ne pensa del Genoa?
“Mi aspetto una squadra combattiva che resta sempre in partita. Hanno una squadra comunque costruita per fare bene, poi gli obiettivi reali li sanno loro. Anche noi abbiamo i nostri, dobbiamo solo entrare meglio nell’ottica di questo campionato. Dentro la partita dobbiamo avere continuità”.
Che spiegazione si è dato sul 4-0? Ha sorpreso per come è arrivato rispetto alle partite precedenti.
“Anche per me è stato inaspettato, analizzerei le situazioni, la squadra ha anche reagito bene dopo il primo gol. Ora la forza sta nel cercare di restare in partita per tutta la partita. Ci sta perdere, ma non in questo modo, anche se fa parte del percorso che stiamo facendo. Credo sia sbagliato fare paragoni con l’anno precedente. Non si valutano le cose nel modo corretto e non ci fa bene”.
La sosta ha influito?
“Il direttore mi diceva che è successo anche l’anno scorso. Ma le Nazionali esistono e bisogna essere anche orgogliosi di avere giocatori in Nazionale. La squadra ha dimostrato di fare le prestazioni. Esistono nella vita gli up and down, dobbiamo reagire”.
Per l’assenza di Nicolussi e Duncan, Busio può giocare in mediana?
“E’ una delle opzioni, come Doumbia. Cerchiamo di far crescere i ragazzi come lui. Vorremmo tutti tutto e subito, ma fare così è fuorviante. Ho diverse opzioni, cerco di mantenere tutti all’erta e pronti”.
Yeboah?
“Abbiamo bisogno di creatività e i primi due che mi vengono in mente sono lui ed Oristanio. Yeboah si è allenato bene, si è allenato pochissimo in precedenza e poi è andato in Nazionale quindi è normale un po’ di fatica. Può giocare anche dall’inizio, come a partita in corso”.
E’ uno scontro diretto?
“Bisogna capire il Genoa che obiettivi ha. Ha diversi giocatori che si conoscono da tempo. Il curriculum ce l’hanno, servirà equilibrio. Le partite si possono vincere fino al novantesimo”.
La fase realizzativa del Venezia è ancora ferma al gol segnato contro la Lazio dopo 3 minuti. Cercate contromisure? Quanto è importante la condizione fisica di Pohjanpalo in tal senso?
“Credo che le opportunità per fare gol noi le abbiamo create. Poi è chiaro che subire quattro gol a Milano rende tutto difficile e permette agli altri di gestire più agevolmente il tutto. Noi ovviamente cerchiamo di lavorare sempre e non pensiamo solo ad una fase. Capisco comunque questa fretta diciamo, saremmo tutti più contenti se fossero già arrivati altri risultati. Dobbiamo dimostrare, siamo in un percorso e ora dobbiamo far vedere quello che siamo. Sono convinto che non siamo quelli visti nel primo tempo contro il Milan”.
Pohjanpalo è sempre stato come un diesel, che parte lento e poi ingrana. come sta ora?
“Ha fatto la stessa cosa con noi (ride, n.d.r.). Ed ha avuto anche un piccolo infortunio, poi è andato in Nazionale. E’ il nostro leader e capitano. Dovrà essere bravo anche lui ad essere un trascinatore per tutti. E’ uno di quei giocatori d’esperienza di cui parlavo”.
L’attenzione e la concentrazione si possono allenare? Visto che il Venezia ha pagato molto gli episodi.
“Ultimamente gli episodi sono stati troppo ricorrenti, non è una questione individuale, ma di squadra. Sicuramente vanno migliorati questi aspetti. E vanno allenati, perché si possono allenare benissimo. E’ come se oggi vi dicessi: ‘State attenti’. Non servirebbe a nulla. Ci sono delle esercitazioni apposta sia in campo che anche fuori. Per quanto riguarda voi per esempio può riguardare anche a come ci si prepara ad una conferenza stampa. Il problema è che poi noi lo dimostriamo in campo con i fatti”.
Sta cercando di proteggere la squadra, soprattutto chi magari può incorrere in errori senza avere grande esperienza?
“Gli errori li hanno fatti anche i più esperti, vedete con l’attaccante che a San Siro può sbagliare il gol. Ci tengo a ribadire è che sto conoscendo bene questo gruppo e cerco di trasmettere una filosofia non solo in campo, ma anche attitudinale, generale, La squadra va alla ricerca di questo. Ma gli obiettivi sono finali, non per ora. Anche le migliori famiglie hanno delle difficoltà, ci stiamo passando e cerchiamo di sistemarle. Ma proteggerò sempre le persone che danno l’anima e mostrano impegno. Indico sempre lo stemma del Venezia: difendiamo questo valore”.
Ha sentito De Rossi? Vuole dedicargli un pensiero?
“Lo chiamerò e quello che devo dire lo dirò a lui. Non voglio dire cose di circostanza”.
Candela ha detto che la squadra sarà arrembante.
“E’ un bel messaggio. C’è voglia di fare. Qualcosina bisogna osare oltre ad avere equilibrio. Il messaggio mi fa piacere, poi dentro questo aggettivo va capito meglio”.
La spinta della gente può aiutare?
“I tifosi sono fondamentali come ho sempre detto. Loro devono sostenerci perché i ragazzi ci sentono bene”.
VERONA
In attesa di news ufficiali su conferenza e convocati.