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Ranieri in Spal-Roma 2018/19 1

Tutti i convocati e le conferenze del 24º turno 2024/25

Potrete trovare tutti i convocati e le conferenze del 24º turno di campionato per fare al meglio le vostre valutazioni sull’undici da schierare al fanta.

Di seguito tutti i convocati e le conferenze del 24º turno di campionato 2024/25.

Le tabelle di seguito contrassegnate con il simbolo “” conterranno le dichiarazioni delle conferenze stampa riportate ed i convocati se sono stati diramati. Se la tabella sarà contrassegnata con il simbolo “⛔️” significa che si è ancora in attesa di news a riguardo.

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ATALANTA

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ✅

BOLOGNA

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

CAGLIARI

Conferenza stampa ✅

Che partita sarà contro il Parma?
“Partita importante, due squadre che lottano per lo stesso obiettivo. Sarà importante essere convinti delle proprie qualità. Faremo quello che abbiamo in mente di fare. Coman? Giocatore dotato tecnicamente, fisicamente è a posto, voglioso, desideroso. E’ un esterno d’attacco che può giocare anche al centro. Verrà con noi domani, speriamo di potergli dare minutaggio”.

Come sono cambiate le due squadre rispetto al girone di andata?
“Il Parma dimostra di avere un’identità, brava in ripartenza. Hanno Djutic, molto bravo di testa e a far inserire i centrocampisti. Amano giocare sulle fasce per convergere nel tiro in porta. A centrocampo ha ottimi elementi che amano giocare, ma che sa anche rintanarsi”.

Contro la Lazio si sono rivisti Prati e Kingstone: potranno rientrare maggiormente nei suoi piani?
“Non precludo nessuno, questa squadra (e lo ha espresso pure il direttore qualche giorno fa) è stata costruita per giocare in questa maniera. Kingstone deve ancora lavorare per fare la seconda punta. Deve costruirsi uno status di gioco, e lo sta facendo. Ci mette sempre l’anima. Prati è un giocatore che mi piace, ma avendo 5 centrocampisti devo fare delle scelte. Passando magari a tre posso dargli maggior minutaggio. Starà a loro sfruttare le chance”.

La sua posizione sul mercato appena concluso.
“Zappa è uno di quegli elementi che sta patendo la stanchezza, ma ha affrontato due giocatori come Karamoh e Zaccagni. Il suo lo fa sempre, non deve perdere la continuità acquisita. Penso che il ds Bonato abbia fatto una disamina coerente, si è fatto ciò che si poteva. Abbiamo scremato la rosa, lasciato partire chi desiderava più spazio. Ho in rosa il sostituto di Zappa che è Zortea. Luvumbo? Lo porterò con noi tra i convocati, voglio che respiri l’aria della partita”.

Ci sono meno margini di errore con il passare del tempo.
“Non dobbiamo vivere male l’errore, abbiamo bisogno di capire subito come riparare, senza carichi emotivi inutili. L’equilibrio è importante, e grazie a questo si possono raggiungere gli obiettivi. Chi concorre per la salvezza sa che dovrà soffrire”.

Il Parma è in difficoltà: quale insidie nasconde questa gara?
“Quando lotti per la salvezza sai che dovrai fare i conti con queste situazioni. IL Parma gioca bene, ama fare bel gioco, ma non raccoglie sempre. Dovremo essere bravi a fare il nostro perchè è un avversario che lascia degli spazi”.

Avete percepito fiducia da parte della società, visti i pochi cambi in sede di mercato?

“C’è un gruppo che è stato costantemente impiegato e nel quale chiediamo ciecamente. Poi c’era qualcuno che trovava poco spazio o che era in scadenza ed è stato ceduto. Credo che in alcuni ruoli eravamo corti, ma l’arrivo di Coman ci dà soluzioni diverse. Lo stesso Zortea può essere impiegato anche da terzino, noi abbiamo alternative con caratteristiche diverse. Piccoli sta facendo quello che ci aspettavamo da lui e credo possa fare ancora meglio. Ci sono giocatori importanti come Pavoletti, Viola e Deiola che hanno appartenenza e sono competitivi e bisogna riconoscergli il giusto ruolo. Cercheremo di utilizzare i giocatori che abbiamo a disposizione, sperimentando, ma si è fatta una valutazione rispetto alla coerenza perché ci sono dei parametri da rispettare e quindi far crescere giocatori come Kingstone, senza mettergli fretta”.

Quanto è importante la spinta del pubblico?
“Sempre. Mi esalto quando otteniamo un risultato, specie quando abbiamo avuto modo di ribaltarlo, come è accaduto. Indubbiamente in questo stadio il pubblico fa la differenza. Cagliari è una realtà unica, una squadra che rappresenta un intero popolo”.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

COMO

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ✅

EMPOLI

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

FIORENTINA

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

GENOA

Conferenza stampa ✅

Convocati ⛔️

INTER

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

JUVENTUS

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ✅

LAZIO

Conferenza stampa ✅

Che insidie può nascondere la partita di domani?
“È una partita ad alto rischio. Il Monza è in difficoltà ma è una squadra che è centrata, si sta giocando le ultime possibilità e la difficoltà della gara è proprio qui. Noi dovremo essere centrati sulla prestazione, ci vorrà attenzione e determinazione oltre che grande ferocia agonistica”.

Un suo giudizio sul mercato? Ci fa il punto sulle liste?
“È stato fatto un mercato di prospettiva, sono arrivati tre ragazzi nati dal 2003 al 2005, giocatori che nella totalità annoverano 70 presenze. Da parte nostra c’è la massima intenzione di velocizzare e migliorare rapidamente questi ragazzi che hanno delle qualità. Abbiamo già iniziato a inserirli, è compito mio creare le condizioni migliori per farli crescere il prima possibile e per dare una mano a questo gruppo. Per l’esclusione dalla lista UEFA hanno inciso due fattori, il primo il loro inserimento e il secondo è che ho un gruppo squadra che ha meritato questa qualificazione sul campo. I ragazzi hanno qualcosa in più rispetto ai nuovi, per questo è avvenuta la scelta. Per quanto riguarda Luca Pellegrini è una mia scelta, chiaramente nasce da alcune considerazioni. La prima è che all’interno della squadra fondo tutto sulla sacralità, il gruppo viene prima dei giocatori e dell’allenatore. Questa sacralità sta dentro il sacrificio, la capacità di dare ogni allenamento non il 70%, ma il 120%. Da questo punto di vista Luca può avere un’opportunità da questa scelta, perché è una porta aperta non una porta chiusa. Lo ringrazio per come ha lavorato in questi due giorni, ma voglio vedere da parte sua ogni giorno la voglia, la dedizione e il desiderio di rientrare nel gruppo squadra. Ho già dimostrato nella prima parte del campionato di credere in lui, nella prima parte di campionato ha giocato più di tutto lo scorso anno. Sono il secondo allenatore che gli ha dato più fiducia, solo a Cagliari ha giocato di più”.

Quanto volete la vittoria in casa che manca da oltre due mesi in Serie A?
“Non vincere in casa all’Olimpico ci fa male e ci dà fastidio. Per questo domani sembra che arrivi una partita facile ma non lo è, domani dobbiamo tirare fuori la miglior prestazione che abbiamo. È chiaro che spesso le squadre ti aspettano e si abbassano, attaccare a difesa schierata non è facile. Stiamo lavorando su alcuni errori che abbiamo analizzato, abbiamo qualche settimana dove si può lavorare e per me questo è oro colato. All’interno del campo dobbiamo trovare le soluzioni per migliorarci, abbiamo questa necessità per rimanere dove vogliamo rimanere. Ci occorre uno step ulteriore”.

Come sta Tavares? Il mercato delle altre può aver cambiato gli equilibri in zona Champions?
“Non mi interessa delle altre, rinnovo ancor di più con grande fermezza e convinzione il gruppo squadra. Quando prima ho parlato del lavoro, per noi aver reinserito due giocatori come Hysaj e Basic è un premio per i 180 allenamenti fatti con noi. Siccome si sono allenati sempre con grande dedizione anche fuori ruolo lo meritano, non è importante solo chi gioca. La loro dedizione è un valore importante da trasferire alla squadra, questo è un valore che la squadra deve avere. Ho sempre detto alla squadra che il mercato può essere un disturbo e noi dovevamo continuare a lavorare e credere in cosa stavamo facendo. Fortunatamente il mercato si è chiuso, siamo ripartiti senza pensieri esterni che possono girare nel mercato e la testa è solo sul lavoro. Non c’è mercato che tenga, non conosco società che fanno mercato per peggiorare la squadra. Si parla di condivisione di metodo, il presidente mette il budget, il direttore sceglie il giocatore e l’allenatore deve migliorare i giocatori. Io devo migliorare questi ragazzi, non dobbiamo pensare che se sono arrivati tre ragazzi di prospettiva gli altri sono migliori. Non guardo in casa degli altri, noi siamo questi, ho fiducia illimitata nel gruppo perché vedo i ragazzi crescere e migliorare giorno dopo giorno. Nuno e Lazzari sono disponibili e domani saranno della partita, se non dall’inizio a gara in corso”.

Secondo lei era rigore il tocco di mano di Gatti? Cosa pensa delle parole di Fabregas?
“Non l’ho visto, se guardo gli altri perdo energie. Io non posso guardare quanti punti fanno le altre, io voglio fare i punti. Per questo non posso guardare gli altri, è una debolezza. Non devo pensare ai punti che possono perdere le altre, devo guardare ai punti che posso fare io. Non l’ho guardato, per questo non voglio commentarlo. Io parlo del calcio di Fabregas, non delle sue parole. Io guardo tante partite del Como perché fa un bel calcio”.

Castellanos può aumentare il numero di gol?
“Quando cerco di cucire il gioco della squadra lo faccio in base alle caratteristiche dei giocatori. Se un attaccante va sempre in profondità gioco per lui, altrimenti sfrutto un attaccante che lega di più il gioco. Taty sa che può crescere in zona gol, sono contentissimo di lui come di tutti gli altri. Ha tanti margini di miglioramento, non solo in zona gol. Sta facendo benissimo, c’è da mettere dentro un altro passettino, ma non solo lui, tutto il reparto offensivo deve diventare più prolifico”.

Hysaj può recuperare per una delle due partite europee di marzo? Con Belahyane si può tornare al centrocampo a tre?
“Ho già spiegato la spiegazione dei giocatori nelle liste. Spero che Hysaj possa tornare il prima possibile, è bastato vederlo nelle tre partite che ha giocato con Napoli, Verona e Cagliari il contributo per la squadra. All’inizio c’erano state scelte societarie diverse legati a un discorso economico, quando la porta si è riaperta ci ha dato una mano. Non escludo un passaggio al centrocampo a tre, ci stiamo lavorando. Finché i giocatori offensivi si sacrificano li possiamo sostenere, se qualcuno cade di condizione o ci sono situazioni diverse in funzione dell’avversario possiamo cambiare. Vecino è un giocatore importante, non siamo lontani dal rientro, così come per Patric. Io posso considerare questi ragazzi come degli acquisti, sono stati fuori per molto tempo e riaverli è importante”.

Come vi siete lasciati con Castrovilli? Isaksen ha fatto lo scatto di cui parlava nelle settimane scorse?
“Gaetano è un ragazzo top, ha avuto delle problematiche. È arrivato e stava bene, non è facile però ripartire. Ci siamo guardati negli occhi e c’è stato un rapporto leale, quando dici la verità sei franco e il rapporto è buono con tutti. I giocatori odiano essere presi in giro. Gaetano si è sempre comportato bene, ma per il suo percorso aveva bisogno di spazio e qui non c’era. Isaksen ha fiducia, i giocatori hanno bisogno di fiducia. Qua si vuole tutto e subito ma non è facile. Qui si parla della Lazio, ma possiamo vedere anche altre grandi squadre con giocatori di grande valore che in Italia hanno fatto fatica. Isaksen ha bisogno di fiducia per sbloccarsi, ora sta bene e siamo contenti”.

Come si spiega la differenza di rendimento tra casa e trasferta?
“Questa squadra vince le partite se gioca bene e se non sbaglia nulla. Non possiamo giocare partite nella nostra area, se sapessi di vincere le partite giocando basso lo farei. Quando giochi e quando hai la tua identità basata sul gioco ci sono delle situazioni dove puoi essere leggermente scoperto. In casa secondo me ci sono state partite casuali, come con la Fiorentina dove loro sono entrati due volte in area e siamo andati sotto 0-2. Sono orgoglioso di quanto ha fatto la squadra, c’è stata una produzione incredibile offensiva quando invece potevamo calare mentalmente. Dobbiamo mettere più attenzione in alcune situazioni, non possiamo concedere certe leggerezze”.

A che punto è la crescita di Tchaouna e Noslin?
“Sono due ragazzi con grandi potenzialità, sono giocatori che hanno la mia piena fiducia. Si sono calati entrambi in un ruolo che magari avevano fatto meno, sono straconvinto delle loro potenzialità e stiamo lavorando forte su di loro dal punto di vista tecnico, tattico e mentale. La Lazio rappresenta un livello dove bisogna salire insieme, dobbiamo aiutarli ma loro hanno le potenzialità per stare qui”.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

LECCE

Conferenza stampa ✅

Squadra che vince non si cambia?
“Stiamo recuperando pian piano gli infortunati. Qualcuno è in differenziato ma il fatto che mettano i piedi in campo è importante. Qualcuno deve acquisire la condizione per rientrare in partita, altri devono completare la riatletizzazione. Rispetto a un po’ di tempo fa stiamo meglio. Non è detto che la squadra vincente poi non vada cambiata, in settimana accadono tante cose. Per questa partita ho qualche dubbio in più, sono contento di avere questi pensieri perché significa che i calciatori sono in crescita e la condizione sta migliorando. Possiamo avere due giocatori forti per ruolo, questo ti permette di non abbassare il livello di prestazione della squadra nei cambi”.

Come si affronta il Bologna?
“Giochiamo contro una squadra forte, ho visto diverse partite, compresa l’ultima. Hanno acquisito una consapevolezza che qualche anno fa non avevano. Giocare competizioni di un certo tipo accresce l’autostima. Le squadre di Italiano sono propositive, hanno idee di gioco. Il Bologna è forte e ha individualità, in questo campionato hanno perso soltanto tre volte, hanno diversi giocatori per ruolo. Ci aspetta una partita difficilissima, lo sappiamo bene. Servirà il 110% da parte nostra”.

In che condizioni sono i nuovi arrivati?
Sono arrivati con entusiasmo e già questo è molto importante. I profili sono diversi, qualcuno ha più esperienza, altri ne hanno meno ma lasciano intravedere grandi potenzialità. Sono operazioni in linea con il modo di fare calcio del Lecce. Hanno già migliorato la qualità degli allenamenti con la loro qualità e il loro entusiasmo, questo fa migliorare i calciatori. Nel tempo imparerete a conoscerli”.

E’ riuscito a recuperare Helgason
“L’occhio mi è saltato su di lui già dal primo allenamento. Ho chiesto chi fosse e mi venne detto che era fuori lista. Nella settimana in cui sono arrivato si è fatto male Banda, il direttore mi ha detto che c’era la possibilità di rimettere in lista Helgason, io ho subito acconsentito. Però lo avevo notato sin da subito. Adesso sta facendo bene, è un ragazzo sereno e tranquillo, sono contento di avere un giocatore in più come lui”.

Ballottaggio Morente-Karlsson?
“I dubbi sono positivi. Karlsson a Parma ha fatto un primo tempo ottimo, ma Morente finora ha giocato un grandissimo campionato. Dobbiamo essere equilibrati. Sono contento di avere Karlsson e Morente, so che ci sono delle differenze di caratteristiche, ma entrambi mi garantiscono la prestazione. Anche sull’altra fascia, Pierotti sta facendo benissimo e N’Dri ci darà una grossa mano. Non dobbiamo abbassare il nostro livello, ci vuole equilibrio in tutto sapendo che è durissima”.

Quali possono essere le chiavi della partita di domani?
“Il Bologna è una squadra aggressiva, che gioca in avanti, hanno un possesso palla di grandissima qualità. La difficoltà della partita sta nella caratura dell’avversario, che è reduce da una vittoria a Bergamo, dove non è facile vincere. Il Lecce deve giocare da Lecce, con grande umiltà, abbiamo bisogno del sostegno del pubblico che in casa è determinante”.

Cosa ne pensa di Pierotti?
“Quando sono arrivato avevo in mente di schierarlo a sinistra. L’ho messo lì a Venezia e sono stato disastroso. Ho capito che la fascia sinistra non gli era conforme dal punto di vista della postura. Ho capito che aveva bisogno della fascia a destra, anche per quelle che erano state le sue esperienze. Poi io non ci ho messo niente, ha fatto tutto lui. Ha ancora margini di crescita sul piano del posizionamento, ha forza straripante e buona tecnica, che ha migliorato ultimamente. Deve migliorare ancora, lo deve a sé stesso”.

Berisha può giocare con Ramadani e Helgason?
“Idealmente sì, non è detto che giochino domani”.

Cosa ne pensa del var?
“Il var è il più grande elemento di giustizia adottato dal calcio negli ultimi anni. Prima si facevano dei danni enormi, molti risultati erano bugiardissimi. Oggi la tecnologia ci dà una mano. Anche se il fuorigioco è di un millimetro è giusto che sia ravvisato. A me non piace il fallo di mano fischiato in maniera leggera e gratuita. Oppure, il guardalinee che alza la bandierina alla fine dell’azione: nel dubbio sono d’accordo, quando è evidente no. Gli errori ci sono sempre ma rispetto a prima il salto in avanti è importante. Ho perso tante partite che non avrei perso se ci fosse stato il var”.

Convocati ✅

MILAN

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

MONZA

Conferenza stampa ✅

Bocchetti, la squadra come sta vivendo questo momento complicato?
“Non è mai semplice vivere una situazione del genere ma dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo. Sono molto contento di chi è arrivato, perchè sono calciatori che hanno portato entusiasmo. La squadra sostanzialmente la vedo sempre con tanta fame e cattiveria. Anche col Verona ho visto un Monza con il giusto atteggiamento. La squadra ci crede ancora”.

A proposito di nuovi arrivi: come ha trovato Ganvoula? Keita Balde può essere utile?
“Ganvoula ha iniziato subito a far vedere bellissime giocate. Ho parlato personalmente con il giocatore e vuole aiutare la squadra. Nell’allenamento di rifinitura deciderò chi giocherà tra lui e Petagna. Keita Balde invece è arrivato da qualche giorno e si allenerà con noi. Fino a questo momento devo dire che l’ho visto bene. Per come si comporta sembra che sia con noi da tanto tempo. Lo valuteremo in queste settimane”.

Che squadra è la Lazio dal suo punto di vista?
“Squadra forte poco da dire, hanno dei giocatori di altissimo livello. Sono curioso di vedere come risponderemo a livello difensivo. Gli indisponibili? Ad oggi nessuno è recuperato, vediamo durante la giornata della vigilia se cambierà qualcosa. Turati si è allenato ma dobbiamo valutarlo. Per il ruolo di portiere sono sereno perchè in alternativa c’è Pizzignacco”.

Come giudica il mercato del Monza nel suo complesso fra entrate e uscite?
“Io non ho visto uno smantellamento da parte nostra, i giocatori che abbiamo perso sono di livello ma dovevamo cambiare qualcosa. E poi quando chiamano squadre come Milan o Atalanta è difficile dire di no. Allo stesso tempo mi aspetto molto da chi è arrivato. Cambiando tanti calciatori ci sarà da lavorare ancora di più, a maggior ragione non avendo tanto tempo a disposizione. Zeroli? Anche lui si è messo subito a disposizione e possiamo contarci. Chi dimostra di essere da Monza giocherà”.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

NAPOLI

Conferenza stampa ✅

Manna ha parlato del mercato, poi l’Inter ha perso con la Fiorentina. Lei ha avuto problemi con i ristoranti da 100 euro, se lo costruisce da sè? 
“All’epoca la battuta era vera. Quando non puoi, in quel momento, e capita, spendere quello che possono spendere gli altri… non capisco perché si debba ricamare su questa battuta. E perché devo portarmi dietro questa battuta per essere additato come uno che chiede, chiede, non capisco. La trovo antipatica come domanda per questa citazione. La rifaccia, senza citazione, è del tutto gratuita”.

Sta pensando che con questa squadra può realizzare un capolavoro?
“Lo sto pensando ancora di più dopo 7 mesi è che posso rifare quanto fatto in passato, in tutti i club, far crescere il club. Questo è il mio obiettivo, il passato sta lì, è chiaro, ma qualcuno non vuole vedere, io dove sono passato il club è cresciuto sotto tutti i punti di vista. A Napoli voglio aiutare il club a crescere, lo dicono sempre gli All blacks: “lascia la maglia che hai trovato, lasciala migliore di quando sei arrivato”, voglio lasciare qualcosa di migliore quel giorno in cui dovrò andare via e mi auguro sia tra tanti anni. Il club deve crescere se vogliamo essere competitivi per il resto dell’anno, il calcio si evolve, quello che si faceva prima va rivisto, pure noi a livello di tattico, il club deve crescere ma io penso come aiutare il club, più che un giocatore, qual è il problema principale? Noi abbiamo bisogno di infrastrutture, un centro sportivo, non un giocatore in più o meno, di creare casa Napoli, sviluppare appartenenza, un settore giovanile che oggi non c’è. Anziché pensare a 50-60-70mln per quel giocatore, io non farò mai polemica da quel punto di vista, ma dirò la mia sulla crescita del club come da quando sono arrivato. Devo aiutare e supportare il direttore sportivo che è giovane, ma bravo, ha bisogno di fare quel percorso. Sono qui per supportare la famiglia De Laurentiis, sono qui perché ho esperienza di un’esperienza a Napoli, dare la mia visione, questo è il mio obiettivo, le altre sono tutte cazzate, che sono incazzato per quello o quell’altro, io non sono arrabbiato ma felice per ciò che sto sviluppando con i ragazzi e qui vengo contento perché i ragazzi mi daranno l’anima. E l’altro obiettivo è di cercare con quello che abbiamo di cercare l’eccellenza, non dobbiamo pensare se avevamo questo o quell’altro. Pensiamo a quello che abbiamo! Non roviniamo quanto costruito in maniera fatica, qui sembra tutto dovuto, ma non è dovuto niente se si pensa a dove siamo partiti. Io parlo di costruire, mi auguro che sia chiaro! Sono qui per aiutare il club a crescere, con i miei consigli, poi il club lo fa, non lo vuole fare, non è… non posso intervenire, ma sono qui per costruire qualcosa di solido che duri nel futuro. Non competi solo con i giocatori di 50-60-70, mercato da 150mln, vendendo 75, quello è fumo negli occhi, l’essenza è il lavoro, programmazione. Non mi siedo nel ristorante di 100 euro con 10 euro, mai l’ho fatto e mai lo farò”.

Billing, Okafor? Come sta il primo, il contributo degli altri?
“Buongiorno sta migliorando in maniera importante, in questo momento Jesus è ad un livello superiore e domani inizierà Jesus e Buongiorno inizierà in panchina e lavorerà anche con dei differenziati per tornare al livello che conoscevamo tutti. Billin è un ragazzo serio, sta entrando nella nostra metodologia, per tantissime problematiche che abbiamo avuto solo questa settimana abbiamo organizzato un’amichevole col Giugliano e ho potuto vederlo in una partita vera e quindi anche lui sta lavorando, fisicamente sta bene, sta entrando nella nostra idea di calcio, è serio, applicato, ci darà una mano. Okafor è arrivato da 4 giorni, non ha una condizione ottimale, ha iniziato a lavorare in maniera importante con delle aggiunte, domani verrà in panchina, ha veramente un minutaggio limitato”.

Cosa teme di più dell’Udinese?
“Noi non temiamo niente, abbiamo rispetto per tutti, ma temere non fa parte del nostro vocabolario. L’Udinese è un’ottima squadra, ha fisicità, struttura, che comunque anche in ripartenza ci può dare fastidio. Servirà grande attenzione pure su palla ferma, sono tutti giocatori oltre 1.90, tutte le gare serve rispetto, ogni gara va sudata come fatto finora”.

Trova analogie con altre sue esperienze passate? O questa sfida è unica?
“Tutte le esperienza hanno la loro unicità, per tanti motivi, preferisco sempre custodire gelosamente i posti dove ho lavorato, ora il presente è Napoli, una bellissima storia sicuramente, una sfida che ho voluto per tanti motivi. Penso che da calciatore o da allenatore vivere un’esperienza qui è davvero forte, di questo sono molto contento, stiamo lavorando tanto e si sono fatti grandi miglioramenti. Ripeto, ci sarebbe tutto per costruire qualcosa di importante, col lavoro dobbiamo avere una corretta visione e non accontentarci. Dobbiamo essere sempre migliori del giorno prima”.

La sconfitta dell’Inter a Firenze vi avvicina diversamente all’Udinese? Dovrà spegnere l’entusiasmo? E’ una vigilia diversa?
“Io dico sempre: guardiamo a noi stessi. Non agli altri. Guadiamo alla nostra crescita, abbiamo una partita difficile ed i ragazzi lo sanno. Lei dice abbassare l’entusiasmo, ma state tranquilli: questa squadra viaggia rasoterra, tutto ce lo siamo guadagnato, nessuno si monta la testa, nonostante quello che ci circonda. Quello che ci circonda spesso è fuorviante, ma è un viaggio che abbiamo iniziato a luglio, non so a fine anno dove ci porterà, ma godiamoci il viaggio, fatecelo godere!”.

La società sta ascoltando i suoi consigli sulle infrastrutture?
“Io più che parlare e dire quello che bisognerebbe fare per essere migliori… poi non spettano a me le decisioni. Io dall’inizio ho cercato di capire dov’era, di ambientarmi in tutto, e trovare le giuste aperture, i giusti indirizzi per migliorare. Continuerò a fare questo, come sempre”.

Una sfumatura…
“Di grigio, io non ce l’ho. Sono bianco o nero (risate in sala), nel senso… facciamo rosso e blù, chiariamo…”.

Questi punti di vantaggio mettono più pressione a lei o all’Inter per recuperarli?
“Noi in questo percorso siamo stati la squadra più in testa in classifica, non dico che ci fai l’abitudine, ma abbiamo un po’ di esperienza in quelle posizioni, ma l’Inter… parliamo di una squadra che non scopro io, ha vinto lo Scudetto, finale Champions, quest’anno in carrozza avanti in Champions, hanno ambizione di andare fino in fondo. Sarebbe un insulto dire qualcosa sulla sottovalutazione, sono una signora squadra, un club storico abituato a vincere, parliamo del nulla. Non pensiamo agli altri, concentriamoci su di noi, con i paraocchi nel nostro percorso”

Manna ha parlato di metodologia Conte, ci sono ancora margini di crescita sul lavoro sul campo?
“Nella vita bisogna sempre essere predisposti ad imparare, altrimenti non c’è insegnamento o apprendimento, io sono il primo che ho imparato tanto anche l’anno scorso fermo anche per motivi personali. Alla metodologia di base ho implementato uno studio ed un lavoro che mi ha portato a crescere, ad essere pronto per questa sfida, siamo partiti con un’idea per questione di calciatori e siamo andati per degli step trovando tante soluzioni diverse. Se non avessi avuto l’opportunità l’anno scorso di studiare attentamente tante soluzioni, soprattutto estere, sicuramente sarebbe stato più difficile. La squadra sta crescendo, è sotto gli occhi di tutti, oggi fa un calcio importante, abbiamo margini di miglioramento e continueremo così, ma serve tempo”.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

PARMA

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

ROMA

Conferenza stampa ✅

“Quello che ho detto sui Friedkin è vero. Hanno speso una barca di soldi e alcuni posso dire: ‘Li hanno spesi male’ è vero, però li hanno messi. Io non voglio fare il difensore di nessuno. Ma hanno messo 1billion e più. E ne spenderanno un altro per fare lo stadio. Ora sappiamo che bisogna rispettare il FPF. Hanno un tetto che oltre questo non possono andare e si ripercuote per quest’anno e per il prossimo. Bisogna riuscire ad aumentare le entrate e diminuire le uscite. Come si fa questo? Cercare di andare avanti in Europa così entrano più soldi. Ci sono molte cose che vanno valutate e possono portare dei soldi. Tanti nominativi che possono permetterci di portare dei soldi. Non si può andare oltre. Bisogna valutare bene e cercare di fare necessità virtù. Si cerca di manovrare il manovrabile. Per questo dico sono super contento. Perchè non potevano fare di più. E’ molto semplice. Ci rimango male anche io. Io ho detto gli inglesi dicono una cosa meravigliosa per noi romani. Roma non è stata fatta in un giorno. Date tempo alla proprietà di fare quello che hanno in mente. Ci riusciranno? Me lo auguro vivamente. Kolo Muani lo volevamo. Sia io che il presidente. Ma non potevamo. E’ facile parlare. Critichiamo il giusto ma sappiamo dire le cose”.

Perchè dopo Compo è filtrata l’idea di far la rivoluzione nel mercato invernale?
“A me non hanno detto di rivoluzionare. Chi vi ha fatto filtrare questa cosa non nostro amico. A me non hanno mai detto di cambiare questo e quest’altro”.

In virtù del discorso che ha appena fatto, l’idea è quella di tagliare il monte ingaggi il prossimo anno?
“Se possibile sì. Se vogliamo prendere e far spendere 100 milioni ai Friedkin dobbiamo abbassare il monte ingaggi. Noi possiamo comprare un giocatore a 100 milioni ma non possiamo dargli 2 bruscolini. Il comprare sta fuori dal FPF ma c’è il monte ingaggi che pesa. Di tutti, anche i dipendenti della Roma”.

Come ha trovato i nuovi acquisti? E poi c’è difficoltà a trovare in Italia?
“Abbiamo delle difficoltà a trovare in Italia. Giocando ogni 3 giorni anche per farli allenare non è facile. Cerco di farli entrare nel meccanismo italiano. Stiamo a buon punto e adesso vediamo come si possono inserire tutti gli altri”.

Li ha scelti lei i nuovi arrivati o il nuovo allenatore?
“Eheheh…Io vi farò uno scherzo. Eh se ve lo faccio. Abbiamo messo su un fantastico gruppo di scouting. Copriamo tutto il mondo. Io ho detto quello che penso che il futuro ci riservi in base ai giocatori e questi signori mi portano 4-5 giocatori fattibili. Walker? Lo potevamo prendere anche noi, ma non avevamo soldi. Ma non potevamo prendere un altro extra comunitario. Io do l’ok a chi risponde alle mie esigenze. Sono io che scelgo per lui”.

I tifosi sappiamo che in trasferta sono un fattore determinante…
“Quando cantano Roma, Roma, Roma si sentono, mi vengono i brividi…”

Cosa ne pensa del vietare la trasferta per fattori che possono essere ‘combinabili’?
“Ho letto che non è per noi ma per un incrocio. Ognuno fa il suo lavoro e lo fa nel migliore dei modi. Non voglio entrare in campi che non conosco. Direi stupidaggini e non mi piace”.

Cosa è mancato a livello mentale contro il Milan?
“A livello mentale non può essere manco qualcosa. C’è stata molta difficoltà nel trovare le punte o Dybala. Cosa che abbiamo fatto con l’EIntracht e con il Napoli Io condivido quello che ha detto Panucci. Siamo andati per cercare di pareggiare la partita. Oggi ho fatto i complimenti ai ragazzi. Si lotta fino in fondo. Sul 3 a 1 non ho visto una squadra che si è arresa. Che poi ci sono stati dei ragazzi al di sotto delle loro prestazioni, ci sta. Non sono macchine. Loro hanno dato sempre il 100%. Poi sta a me cambiare, fare e dire. Tra i convocati non c’è né Hummels né Paredes. Gli ho dato vacanza. Con De Rossi e Juric giocavano poco. Con me giocano tanto. Ma poi non riescono a reggere. Ora siete più utili a ricaricarvi. Andate con le vostre famiglie. Per cui sapere già che non li troverete nei convocati. Ma non perchè hanno giocato male, perchè devono ricaricarsi”.

Lei è venuto qui come cura. Non è che alcuni pensano di essere guariti e a volte credono di poter fare oltre le loro possibilità?
“Il Napoli lo scorso anno. Il Napoli quest’anno. Ci sta. Nello sport ci sta un anno che va bene e uno che va male. Quando ha fatto i cambi il Milan sono entrati i titolari. Teniamo stretta questa Roma. Amiamola non a parole, con i fatti. Io sono anziano. Diversamente giovane. Quando andavo in Curva io si diceva: ‘La Roma non si discute si ama’. Ora non dico che siamo al 50% ma siamo passati al 70% che si discute e il 30 si ama. E questo non è bello. Questi ragazzi stanno dando tutto e voglio che lo diano tutto. Fino alla fine. Ora andiamo a Venezia e per voi è facile. Guardatevi le ultime 9 partite del Venezia. Hanno lottato dall’inizio alla fine e l’hanno perse solo per un gol di scarto. Non è una squadra facile. Noi andiamo lì a lottare. Noi con il Napoli abbiamo giocato 57 minuti loro nelle ultime partite 10 minuti in meno. Lì già l’ho detto. Voglio vedere la Roma. Adesso la voglio vedere. Io non ero preoccupato di Napoli, Eintracht e Milan. Nello sport puoi perdere ma c’è modo e modo”.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

TORINO

Conferenza stampa ✅

Come sta la squadra?
“Bene. Abbiamo fatto un’ottima settimana, peccato per Njie: gli faccio l’in bocca al lupo, gli siamo vicini. Ma gli faccio i complimenti perché è stato un gladiatore: il malleolo è doloroso, ma ha finito la partita. E’ il segnale di uno spirito che si avvicina a quello che dico da tempo”.

Ha parlato con i nuovi arrivati?
“Stanno andando bene, sono contento. Ho parlato con loro singolarmente e collettivamente, più velocemente capiscono le mie idee e più rapidamente potranno darci una mano. Sono arrivati ragazzi molto motivati, è ciò che cercavo. E poi volevo cercare ragazzi mentallizzati: Elmas ha vinto un campionato, Biraghi è stato con me all’Inter e ha fatto finali europee, Casadei ha prospettive importanti e l’ho conosciuto in Primavera all’Inter e l’ho trovato maturato. E poi c’è la sorpresa Salama”.

Che partita sarà con il Genoa?
“Vieira ha avuto un impatto importante, nelle ultime 10 ha fatto 6 porte inviolate. Sono ordinati, fanno cose semplici e chiare. All’andata facemmo gran prestazione in fase difensiva, meno bene invece in fase di possesso: nel finale riuscimmo a fare di più. Sono cresciuti, questi tre punti valgono doppio. Siamo focalizzati sul dare continuità”.

I nuovi arrivati sono stati concordati con la società? Chiedeva il sostituto di Zapata ma non è arrivato…
“Sapete che sono schietto e sincero, dal primo giorno. in questi giorni mi ha un po’ irritato e deluso è leggere ‘Vanoli deluso, arrabbiato, irritato’. Non ho bisogno di interpellato su queste cose: davanti a voi e ai dirigenti sono sincero. Mi chiedete una cosa che non condivido: gli acquisti sono stati condivisi, la società ha lavorato bene. Abbiamo preso giocatori di valore e di mentalità, che hanno vinto e sanno come fare uno scalino in più. Biraghi può fare il quinto o da terzino sinistro, anche sulle palle inattive può dare una mano. Di tutti questi, quello un po’ più indietro di condizione è Elmas: è normale per ciò che ha vissuto in Germania, ma parlando con lui ho visto un ragazzo determinare a dare qualcosa di importante. E, se abbiamo pazienza, sarà importante. La punta? Sapete le mie idee di gioco, io ho chiesto il sostituto di Zapata ma sapete che sostituire Duvan non è facile, soprattutto a gennaio. Non faccio nomi, ma sappiamo le caratteristiche che ha Zapata: per sostituirlo, ci voleva un livello alto. Una settimana fa, parlando con Vagnati, gli ho detto: ‘Se non riusciamo ad arrivare ad un profilo importante, e ci mette Adams e Sanabria, lavoriamo per rafforzare la rosa perché abbiamo cambiato sistema di gioco’. Sono stato chiaro, per questo mi dà fastidio quando leggo che sono irritato. Se devo dire come sono, dico che sono concentrato e determinato. Abbiamo passato una parte di stagione in una maniera e poi in un’altra, ho dimostrato il mio valore per uscire dalle situazione e di tenere una nave in burrasca. Ora voglio positività e unione, c’è ancora una cosa da raggiungere velocemente e poi, anche se mi prendete in giro, io sogno…”.

Quando potrà utilizzare i nuovi?
“Sono tutti a disposizione, il più indietro è Elmas: dobbiamo essere bravi a tenerlo con noi, dargli minutaglia senza esagera per evitare infortuni. Sarà un lavoro capillare, è un giocatore che ci può aiutare. Gli altri sono arrivati in buone condizioni, è normale che devono entrare in un contesto e far capire di meritarsi il posto. Ho portato avanti un gruppo di giocatori, hanno dimostrato quanto ci tengono. Sono giocatori funzionali al nostro sistema. Abbiamo migliorato la nostra rosa”.

I nuovi daranno possibilità di attuare novità tattiche?
“Abbiamo lavorato bene. Faccio una premessa su Salama: non è stato preso per sostituire Zapata, non mi piace cosa sta succedendo. E’ un ragazzo giovane, che conosco poco e me ne ha parlato bene Vagnati. Dopo l’infortunio di Njie, siamo riusciti a integrare nella rosa un giocatore che può fare l’esterno o la punta. E’ sbagliato fare critiche a un giocatore che non sostituisce Zapata. Salama è arrivato motivato, è un giocatore che porterò subito in panchina perché ha minutaggio. Poi dovrà capire il calcio italiano, sarà mia premura aiutarlo. I nuovi sono giocatori duttili: Biraghi all’Inter con me faceva il quinto e lo faceva bene, ha giocato in una difesa a quattro. Casadei per me può giocare in un centrocampo a due e ha tempi d’inserimento, ha potenzialità anche per segnare. Oggi, possiamo avere un centrocampo a tre con più gamba: era una prerogativa che in questa squadra mancava. Elmas è inutile presentarlo, lo avete visto cosa ha fatto a Napoli e l’intelligenza tattica, può ricoprire diversi ruoli in attacco. Oltre alla qualità, ci porta tanto. A Bergamo avevo spiegato che l’interpretazione iniziale era un 4-1-4-1 con Ricci su Brescianini, ma i mister sono bravi a leggere le gare e Gasp ha spostato Brescianini: a quel punto, dovevamo metterci subito a cinque. E’ bello, si parla di calcio”.

Cereser ha detto che lei è umile ed entusiasta.
“Sono i complimenti più belli, questo sono io. Ed è ciò che voglio dai miei giocatori: non voglio alibi, ma determinazione. Abbiamo un percorso ad ostacoli, ma con questa umiltà possiamo toglierci soddisfazioni”.

A Bergamo però disse che voleva una punta…ora da dove si riparte? Ci saranno modifiche?
“Il club ha lavorato bene. Come sogno di fare qualcosa di importante, così sogno che arrivi l’opportunità che arrivi un giocatore importante. Ma non voglio ripetermi, non volevo un numero. Ho due attaccanti forti: sono convinto che Adams si possa esprimere con un giocatore vicino, ma faceva anche la prima punta nel 4-3-3. E non nascondo che abbiamo anche Sanabria, non è un ragazzino o un ultimo arrivato. Quando dicevo di sostituire, non potevo prendere un giocatore normale perché ne ho già due di un certo spessore. Adoro giocare con giocatore offensivi e con le punte, ma ho dimostrato di non essere integralista. Si parlava di difesa a quattro o a cinque, anche lì un allenatore ha tutto sotto controllo e capisce il timing per cambiare”.

Solo il Monza ha preso più reti di testa rispetto a voi: cosa manca?
“Un mix di varie cose. Di certo concentrazione, sul gol di Bergamo Coco non può perdere l’uomo e Adams ha letto male la traiettoria. Mi sono messo a uomo nelle ultime gare, la nostra struttura adesso è migliorata: Casadei è quasi 1.90, anche Biraghi è più marcatore. Ma l’altezza non conta, contano di più concentrazione e anche di malizia in certe situazioni”.

Come sta Schuurs? E’ stato escluso dalla lista…Ci sono peggioramenti?
“E’ stata una casualità, abbiamo ancora due slot. Sapete che abbiamo ancora un’operazione in ballo, è quella di Ilic. Schuurs sta continuando la rieducazione, per aiutarlo a superare il calvario lo abbiamo mandato dal suo specialista: l’ho sentito, è motivato a rientrare al più presto. Spero di dargli un supporto psicologico, stando lontani dal campo si soffre. Ma forse è meglio non stare vicini ai compagni per non affrettare le cose. Ora vediamo l’operazione Ilic”.

Domani parte titolare Tameze?
“Mi sta chiedendo la formazione…Io ho combattuto per portare tutti allo stesso livello, Tameze è un esempio e ci aiuta ad avere grandi prestazioni. Tutti devono essere pronti, anche i nuovi: devono darci qualcosa. Tameze è una bella vittoria, ciò che sta facendo è un aiuto per la squadra. Dobbiamo pensare al noi: se tutti danno un contributo, i risultati arrivano”.

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VENEZIA

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Soddisfatto dal mercato? E che partita si aspetta domani?
“Del mercato ha parlato il direttore, nelle dinamiche di mercato io non faccio le trattative e non ho il portafoglio in mano. Non ne voglio più parlare, il direttore ha cercato di mettere dentro quelli più opportuni, ora le risposte le può dare il campo vedendo la crescita di chi è arrivato. Il mercato di gennaio è difficile, inserire giocatori nuovi non è mai facile. Il Verona l’anno scorso ha fatto un girone di ritorno strepitoso, mi auguro che possiamo ripetere quel percorso. C’è del lavoro da fare, il tempo è tirato. Sulla Roma: è una squadra solida, con un allenatore di grandissima esperienza, cercheranno di vincere, noi ce la giocheremo e non ci tireremo indietro, come abbiamo sempre cercato di fare. Se non abbassiamo il livello degli errori, si fa dura, dobbiamo fare meglio da questo punto di vista”.

Come ha vissuto l’addio di Pohjanpalo? Ne avevate parlato e la squadra ne risentirà?
“A Udine non credo che si sia visto questo, ce la siamo giocata ma come dicevo serve fare meno errori. Su Pohja credo che sarebbe voluto anche rimanere, ma quello che gli è stato presentato davanti era allettante e stimolante e ha deciso così. Se qualcuno ha altri desideri, è giusto accontentarlo, lui è stato sempre un professionista esemplare, ma queste cose fanno parte del calcio. Una volta c’erano le bandiere, ora è la normalità, ci sono le opportunità che vanno colte”.

Sperava arrivassero Shomurodov e Yaremchuk, le piacevano?
“C’erano degli obiettivi da quello che ha detto il direttore e sarei uno sciocco a dire che non mi piacevano, ma siamo andati in un’altra direzione. Ai tifosi dico che adesso dobbiamo essere ancora più compatti. Tutti vorremmo avere più campioni, ma a volte i giovani ti possono dare quel qualcosa in più per la guerra che dobbiamo fare”.

Su Maric e Fila?
“Fila ha un po’ di problemi con la lingua. Ha delle potenzialità, attacca la profondità, ha voglia, alla fine parla la palla e quello è l’importante. Può darci una grossa mano. Anche Maric ha un’ottima tecnica, è un giocatore differente dalle caratteristiche di Pohja, che era un animale da area di rigore, un rapace. Gytkjaer è rimasto ed è voglioso e motivato”.

Sull’infermeria?
“Dovremmo recuperare Duncan e Sagrado quanto prima, ma sono ancora ai box. Per il resto ve ne ha parlato ieri il direttore. Oristanio? E’ in crescita, sta ritrovando brillantezza. Ma anche Yeboah sta crescendo e può darci una mano. Sverko è ai box, ma è quello che rientrerà prima di tutti, la prossima settimana”.

Domani usato sicuro davanti con Gytkjaer?
“C’è la possibilità di partire sia con i nuovi che con Gytkjaer, due-tre dubbi li ho. Abbiamo recuperato anche altri, come Marcandalli, Schingtienne, Kike Perez è entrato meglio nelle conoscenze che voglio”.

Su Radu: è uno dei dubbi?
“Sì, spero di togliermelo il prima possibile”.

Zampano può giocare insieme a Zerbin, magari adattato a sinistra?
“Zampano lo vedo più a destra, Zerbin può giocare in entrambi i lati. Su Zampano ci sono stati anche molti rumors, ma ha lavorato alla grande”.

Capitano e vice capitano chi saranno?
“Dovremo parlarne. Dopo l’addio di Pohjanpalo il capitano sarebbe Zampano, dopo abbiamo una leader in difesa come Idzes, ma è una uestione che affronteremo con la squadra. E’ una cosa che importa soprattutto ai giocatori, noi alla Roma avevamo un capitano vero come Totti. Ne parleremo”.

La Roma è molto elastica anche nei moduli.
“La Roma cambia spesso sistemi di gioco anche dentro alla stessa partita. Ranieri ha grandissima esperienza, credo che la squadra ha trovato anche grande serenità ora. Ha lasciato due ragazzi a casa, ma non è una squadra della quale si può indovinare la formazione facilmente”.

Si aspetta lo stesso sistema visto contro il Napoli o la migliore Roma?
“Non saprei dare una risposta, ha variato tanto. Sicuramente sono d’accordo sul fatto che oggi è inevitabile fare turnover. Hanno giocato in Coppa Italia dunque qualcuno magari riposerà, le incertezze ci sono come loro le avranno su di loro. Soulé? Un ragazzo splendido, il contesto fa sempre la differenza, giocare in una piccola o nella Roma fa la differenza”.

Su Pohjanpalo: era il rigorista, ora chi sarà?
“Li stiamo provando. Se gioca Gytkjaer sicuramente lui, altrimenti vedrò come calciano gli altri, ne abbiamo come Nicolussi Caviglia”.

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VERONA

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“Rimaniamo concentrati sull’obiettivo. I ragazzi si stanno comportando da squadra e questo è l’antidoto per le problematiche. Il ciclo di partite è di livello altissimo, dobbiamo pensare gara per gara con la mentalità giusta, che possiamo giocarcela con tutti e portare a casa dei punti. Dobbiamo crederci, fermo restando la forza degli avversari. Dobbiamo continuare a dimostrare che siamo una squadra, con il nostro obiettivo fisso in testa”.

Contro l’Atalanta vedremo una coppia inedita a centrocampo con Bernede e Niasse? Mentre Serdar quanto starà fuori?
“Serdar non ci sarà per circa 5 o 6 settimane. A centrocampo ci può essere la possibilità di vedere i nuovi insieme. Domani servirà tanta corsa e giocatori specifici. Niasse può darci una mano, l’abbiamo già visto. Bernede è da scoprire e mi ha fatto vedere di che pasta è fatto in allenamento. Avranno la possibilità di presentarsi subito alla realtà che hanno voluto a tutti i costi”.

È stato fatto quello che serviva sul mercato? I nuovi come li descriveresti?
“Non so dare un giudizio, so il potenziale che mi ha messo a disposizione la società. Alla fine faremo i conti ora pensiamo a far rendere al massimo questa squadra. Qualche ragazzo è da scoprire, altri giocatori importanti sono da recuperare come Serdar e Duda. Continuiamo il nostro percorso, pensando settimana per settimana e sono sicuro che tutti daranno una mano. Sono arrivati ragazzi interessanti con del potenziale. Devono avere del tempo anche se c’è né poco. Dipende anche dai ragazzi che già ci sono che devono inserirli velocemente e noi come staff aiutarli a capire quello che vogliamo. Bernede è un centrocampista offensivo con buona tecnica, a noi per caratteristiche ci servono giocatori bifase. Lui, quindi, sicuramente deve aiutarci anche in difesa, ma l’ho visto con la mentalità giusta. Niasse è l’opposto, giocatore fisico di equilibro che fa filtro tra centrocampo e difesa e contrasta molto, con una mentalità di un certo tipo e una certa esperienza. Ci mancava come caratteristiche uno come lui. Oyegoke è un’alternativa a Tchatchoua a destra e devo capire se può giocare anche a sinistra, ha una buona corsa sia senza che con la palla. Valentini ha doti importanti ma non gioca dal 10 aprile, deve fare un percorso per essere al top quando servirà, è un mancino che ci manca che può fare il quinto e anche il braccetto. Devo ancora conoscere Slotsager che ha qualche problema fisico”.

Oltre Ajayi e Cisse, potranno esordire altri ragazzi dalla Primavera?
“Cisse si allena con noi e sta crescendo cercando di migliorare le sue lacune, ha un grande talento e ha il futuro dalla sua parte e più va avanti più deve pensare di entrare in questa squadra. Credo in lui e i giovani possono avere un vantaggio dal fatto di essere numericamente con qualche assenza. Non faccio nomi di altri ragazzi della Primavera che seguo, ma ci sono ragazzi molto interessanti e allenati molto bene, che vedo anche quando si allenano con noi e se servirà non avrò problema a chiamarli”.

L’Atalanta che avversario è?
“Un avversario che ha appena pareggiato a Barcellona. È una squadra fantastica e non voglio dire altro. Noi dobbiamo continuare ad essere una squadra, quello che non siamo stati all’andata. Se oggi abbiamo questi punti è anche per partite che come queste che ci hanno aperto gli occhi, come contro Atalanta e Inter, che ci hanno fatto andare più nello specifico nelle nostre qualità e difetti, ci hanno fatto aprire gli occhi per migliorare. Ora siamo in linea perfetta per l’obiettivo e gara per gara non dobbiamo perdere fiducia e rimanere ludici, ogni partita vogliamo dimostrare di essere una squadra che c’è”.

Se prima serviva un’impresa ora serve un miracolo dopo questo mercato, sei d’accordo?
“Qui bisogna fare un’impresa, una parola usata dal nostro Ds già dal primo giorno. È così dall’inizio e il mercato è in linea con questa parola e le nostre possibilità. Questa è la realtà non abbiamo tempo o energia per lamentarci e a me non piace, perché i giocatori non devono farlo e non devono avere alibi. Devono dare il 100%. Il mercato si poteva fare meglio o peggio, risponderà il Ds, pensiamo all’oggi, con i nostri calciatori e puntiamo a vincere il nostro scudetto, la salvezza alla 38a giornata”.

Ha paura di perdere Tchatchoua in Turchia? Sul mercato degli svincolati guardate qualcuno?
“Sugli svincolati non so. A noi ci servono giocatori pronti e di queste situazioni si occupa il Ds. Su Tchatchoua non ho nessuna avvisaglia, penso che saremo questi fino alla fine”.

Sei più triste per aver perso Belahyane o sollevato per aver perso solo lui?
“Sono triste per i giocatori persi per squalifica e infortuno. Non per Reda che ha avuto un’opportunità importante. Lo ringrazio per quello che ha dato tutto il mese di gennaio, anche a Monza, pur essendo al centro del mercato. Poi le situazioni accadono, abbiamo perso lui e altri sono rimasti. Non sono triste per chi va via”.

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