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Fonseca:”Non possiamo far riposare Dzeko e Kolarov. Smalling giocherà!”

Il tecnico della Roma, Paulo Fonseca, ha parlato in conferenza stampa della partita di domani sera contro l’Atalanta dando anche alcune indicazioni importanti. 

Il tecnico giallorosso ha parlato del match che si giocherà domani sera all’Olimpico contro l’Atalanta di Gasperini. Fonseca ha lanciato anche qualche indizio per la formazione di domani dichiarando di non poter fare a meno di Dzeko e Kolarov e assicurando la presenza di Smalling.

La conferenza di Paulo Fonseca

LIVE: La conferenza stampa di Paulo Fonseca alla vigilia di #RomaAtalanta

LIVE: La conferenza stampa di Paulo FonsecaLIVE: Press conference ahead of Roma v Atalanta

Pubblicato da AS Roma su Martedì 24 settembre 2019

Che partita si aspetta domani contro un avversario che negli ultimi anni ha ottenuto risultati importanti?
Ci aspetta una partita molto difficile, contro un avversario che ha caratteristiche specifiche, una squadra forte fisicamente, una squadra di lotta e aggressiva in difesa con avanti giocatori di qualità. Ci aspettiamo una partita combattuta con duelli fisici.

Cresce l’entusiasmo, avvertite la necessità di tenere i piedi per terra?
Come ripeto sempre ai miei calciatori, l’importante è restare equilibrati, il passato è alle spalle adesso, conta solo la prossima partita e dobbiamo restare umili. E’ troppo presto per essere euforici, c’è tanto da fare, da vincere e conquistare. Spero che la squadra riesca a restare con i piedi ben saldi a terra.

Il problema del razzismo, come va combattuto?
Intanto devo dire che nelle partite in cui siamo stati coinvolti per fortuna non ho assistito a episodi simili. Detto questo sono contrario, è un fenomeno che va combattuto ed estirpato dalla nostra società e nella fattispecie nel calcio, sono favorevole a misure dirette a tal fine. Il calcio è uno sport che deve unire le persone, sono assolutamente contrario ad ogni forma di razzismo e favorevole ad ogni misura intrapresa per eliminarlo definitivamente

Dzeko e Kolarov stanno dando molto alla squadra, cos’hanno di così speciale?
Sono ovviamente due giocatori importantissimi per la nostra squadra, in questa fase in cui giochiamo tante partite vorrei farli riposare ma in questo momento non è possibile. Sono giocatori che hanno sempre risposto positivamente, sono due grandi professionisti, due atleti che curano la loro condizione fisica con  grande professionalità e la squadra beneficia di tutto questo.

Nelle ultime partite la Roma è sembrata trasformata dopo l’intervallo, cosa è successo tra un tempo e l’altro?
Fa parte del processo di crescita della squadra e del mio ambientamento al calcio italiano. Abbiamo cambiato alcune cose dopo il derby, la dinamica poi è mutata e le cose sono andate per il verso giusto. E’ importante continuare a lavorare, ogni partita ha una storia a se, cambiano gli avversari e dobbiamo prepararci alla partita specifica. Ribadisco: umiltà e continuare a lavorare per migliorare.

6 giocatori sempre mandati dal 1′, tra questi Kluivert: lo manda sempre in campo perchè è diverso dagli altri e ha bisogno di quel tipo di attaccante o domani potremmo vedere Zaniolo, Mkhitaryan e Pellegrini?
Riguardo le scelte di domani, vedrete domani, farò qualche cambiamento. Ma tutti i giocatori sono importanti, nessuno è al di sopra della squadra faccio le scelte in funzione di ciò che ritengo sia meglio per la squadra e in funzione della partita. La Roma deve essere al di sopra di tutto e di tutti, fortunatamente in attacco ho possibilità di scegliere e ho opzione diverse.

In passato disse che tra i centrocampisti Cristante aveva capito meglio il suo gioco. Hanno seguito una serie di buone partite da parte sua: cosa le piace davvero di Cristante e cosa lo rende così centrale per il suo gioco?
In primo luogo è un giocatore molto intelligente, capisce quello che pretendo si faccia in quel ruolo. Poi è un giocatore coraggioso, per fare questo calcio vanno presi dei rischi. Dopodiché è forte difensivamente, forte quando controlla la palla, in interdizione e ha un buon passo. E’ stato tra i più importanti per equilibrio e per i compiti che svolge in mezzo al campo.

Ora la Roma è un gruppo unito e compatto, ha lavorato su questo aspetto? Al suo arrivo ha avuto l’impressione di trovarsi davanti un gruppo poco unito?
Il passato è il passato, non posso parlare di ciò che è successo quando non ero qui. Ho ravvisato dal primo giorno che però il gruppo era unito e forte. Sono cose che vengono fuori in maniera naturale, con il lavoro. Avere un gruppo forte e unito è un aspetto fondamentale per vincere qualcosa, ma direi che tutto si è svolto in modo naturale.

Smalling è pronto per giocare dal 1′?
Le rispondo subito, Smalling giocherà.

Si è parlato di un Fonseca ‘italianizzato’, si sente così? Gli aggiustamenti tattici che ha fatto sono definitivi o si può tornare alla sua idea iniziale?
Si, è un Fonseca ‘italianizzato’. Ci tengo a dire che davvero il calcio italiano è diverso, obbliga ad essere elastici e malleabili. Ogni partita ha una storia a se’, chi viene qui e non ha questa elasticità si sbaglia di grosso. E’ un calcio che ti porta a fare dei correttivi e chi pensa di giocare solo in un modo commette un grave errore. I miei principi restano: squadra propositiva che fa possesso palla e gioca nella metà campo avversaria.

Riguardo Pau Lopez, lo scorso anno la Roma ha avuto un problema con la porta, quest’anno un investimento importante per il portiere. Su cosa deve ancora migliorare? E se lo aspettava così pronto?
Devo confessare che sui dettagli tecnici Marco Savorani è il più adatto a rispondere, ma quando l’abbiamo scelto abbiamo valutato le sue caratteristiche, non molti portieri fanno partire l’azione come lui, è equilibrato e aiuta la squadra nella costruzione delle azioni. Poi ci sono i gesti tecnici come la parata di Bologna. Anche Mirante e Fuzato lavorano per avere le loro chance e le avranno. Sono soddisfatto di Lopez, può avvalersi del lavoro di uno dei migliori preparatori al mondo. E mi sbilancio, può ancora migliorare.

L’Atalanta sfrutta molto gli esterni, come valuta questo aspetto? Chiederà maggior lavoro difensivo ai vostri esterni?
L’Atalanta ha giocatori forti davanti. Gomez, Ilicic e Zapata sono giocatori fortissimi, dovremo stare attenti ai loro movimenti. Riguardo il lavoro degli esterni, tutta la squadra è coinvolta nella fase difensiva e a reagire nella zona di pressione. Non entro nei dettagli delle scelte strategiche, ma ogni partita ha una storia a sé e certe questioni dettano la nostra fase difensiva. Abbiamo studiato l’Atalanta e ci siamo preparati al meglio per fermarli.

Ha conquistato tutti, prima Petrachi, poi lo spogliatoio e l’ambiente. Domani affronta un allenatore che non è voluto venire alla Roma. Se le chiedesse ‘che mi sono perso?’, lei cosa risponderebbe?
Sono certo che non mi farà questa domanda. Ma quella di domani non è una partita tra Fonseca e Gasperini. Lui ha fatto bene e ottenuto grandi risultati, difendiamo al meglio delle nostre possibilità le nostre squadre. Conta cosa faranno le squadre. Sicuramente avremo modo di parlarci, non lo conosco ancora, lo faremo sicuramente con rispetto e cordialità. Ma sono sicuro che non mi farà questa domanda.

Da allenatore in Serie A è imbattuto, chi l’ha voluta fortissimamente qui alla Roma?
So bene che in questi momenti si generano aspettative ed euforia, ma sono contrario all’euforia, almeno in questa fase. E’ giusto festeggiare quando si vince un trofeo, analizzo tutto con realismo. Abbiamo vinto 3 partite, siamo in crescita ma domani c’è una sfida diversa e difficile. Tengo fuori tutto il resto dal nostro gruppo di lavoro. La realtà dei fatti è questa, non abbiamo fatto nulla, è bello che la gente creda in noi ma bisogna fermarsi e affrontare la partita con realismo. E’ una maratona e siamo solo all’inizio, abbiamo iniziato con il piede giusto ma non possiamo rilassarci nemmeno un momento. Siamo impegnati per fare in modo che non ci siano deviazioni da questa squadra. Sul mio arrivo, come è noto ho sempre trattato con il ds Petrachi e con Guido Fienga

 

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