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Tutti i convocati e le conferenze del 33º turno 2024/25

Potrete trovare tutti i convocati e le conferenze del 33º turno di campionato per fare al meglio le vostre valutazioni sull’undici da schierare al fanta.

Di seguito tutti i convocati e le conferenze del 33º turno di campionato 2024/25.

Le tabelle di seguito contrassegnate con il simbolo “” conterranno le dichiarazioni delle conferenze stampa riportate ed i convocati se sono stati diramati. Se la tabella sarà contrassegnata con il simbolo “⛔️” significa che si è ancora in attesa di news a riguardo.

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ATALANTA

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

BOLOGNA

Conferenza stampa ✅

Domani che cos’è? Un treno per l’Europa o per la Champions League?
“Mi piacerebbe sentire treno per l’Europa, senza continuare a parlare sempre di Champions. L’obiettivo è l’Europa, poi vedremo quale coppa, se dovessimo fare la Champions bene, capolavoro, ma l’obiettivo del Bologna è entrare in Europa. Il passo falso di Bergamo capita, archiviamo, capita. Sono zone di classifica in cui bisogna andare a velocità supersonica, continuando a giocare ad un certo livello, pensando partita per partita. Quando stai in quelle zone non devi sbagliare, ma se capita si archivia e si pensa alla prossima. Non mi piace sentire di questa continua ossessione di perdere punti per la Champions, poi vedremo quello che accadrà abbiamo anche una gara di semifinale di Coppa Italia importante. Nel secondo tempo contro l’Atalanta abbiamo reagito, dobbiamo recuperare qualche giocatore importante, battaglieremo in questo finale di stagione”.

In questo momento fai appello ad energie nervose o concentrarsi più agli avversari per cosa non fargli fare?
“Dobbiamo approcciarla in maniera diversa, a Bergamo sui primi due gol dovevamo metterci una pezza, approccio non all’altezza della situazione. Ma la reazione c’è stata, siamo rimasti in partita, abbiamo provato anche soluzioni diverse con i calciatori che sono entrati, non abbiamo trovato il gol per riaprirla, ma due mesi e mezzo giocati ad altissimo livello non vengono distrutti da una prestazione contro una squadra forte come l’Atalanta. Calendario difficile e complicato, ma dobbiamo cambiare l’approccio, non siamo riusciti a ribaltarla a Bergamo, ma la fiducia c’è e non deve mancare. Domani affrontiamo una delle squadre più forti del mondo, prestazioni contro il Bayern di altissimo livello”.

Come stanno Odgaard e Castro?
“Odgaard 95% bene, Castro 50%. Odgaard diverso da quello che ha subito Castro, Odgaard è in gestione: salta i primi due allenamenti ma poi quando entra negli ultimi allenamenti della settimana sta meglio, non lo abbiamo rischiato a Bergamo. Castro ha ancora fastidio al piede ma sta molto meglio, nei prossimi giorni questo recupero sarà più veloce”.

Ndoye “sottopunta” le ha fatto accendere una lucina?
“Ha avuto situazioni in cui ha lavorato bene, attacca bene la profondità, è stato giusto rischiare quella situazione. È un ragazzo che davanti può stare a destra, sinistra e in mezzo, dà imprevedibilità. Al momento ne Castro ne Dallinga li abbiamo al 100% e se dura lunghi periodi questa situazione ti crea problemi nel performare al massimo, cerchiamo quindi altre soluzioni”.

Come sta la difesa?
“Spesso abbiamo lavorato bene, a Bergamo abbiamo lavorato male su quella traiettoria del primo gol, il secondo dobbiamo essere più svegli, ci siamo fermati, abbiamo staccato la spina e in queste situazioni vieni castigato. Casale ha ancora un po’ di dolore, ma dalla prossima potrebbe esserci, o per Udine”.

Skorupski, Calabria e Ferguson? Come stanno?
“Calabria e Ferguson ancora a parte ma si stanno avvicinando, Ferguson più avanti di Calabria che ha ancora dolore alla caviglia. Skorupski si è allenato negli ultimi due giorni, ma dalla prossima settimana sarà a pieno regime”.

Come si affronta questa Inter? L’assenza di Thuram?
“Bisogna avere grandissima applicazione nei 90′, loro possono sempre smascherare le mancanze degli avversari. Sanno giocare bassi e ripartire. Squadra completa in tutto e per tutto, ha talenti in tutti i reparti, grandissime doti dalla panchina. Speriamo che si sveglino un po’ stanchi da tutte queste partite che stanno affrontando, ma sappiamo a cosa andiamo in contro, stanno giocando ogni tre giorni sappiamo tutto di quello che andremo ad affrontare: servirà farsi trovare pronti con le antenne dritte dal 1′ all’ultimo minuto, non dobbiamo mai staccare la spina. Thuram? per me non cambia niente, sempre una squadra di altissimo livello, giocano tantissimo e a memoria, si conoscono da tanti anni con lo stesso allenatore. Si trovano in campo con gli occhi chiusi, hanno giocate codificate in maniera veloce, rapida, con scelte corrette, intensi, noi dovremo controbattere. In casa abbiamo sempre fatto prestazioni di grande livello, servirà dare il massimo dopo una sconfitta per la nostra classifica. Chi non soffre per una sconfitta ne merita un’altra e noi abbiamo sofferto tanto, cercheremo di mettere in difficoltà il nostro avversario”.

Domani i tifosi possono essere un aiuto molto importante?
“Si, lo abbiamo sempre detto, come il comportamento dello stadio ci trascina nelle partite, diamo sempre tutto, maglia sempre sudata, uno stadio che spinge per tutti i 90′ con la squadra è uno stadio che ti può permettere di mettere in difficoltà una squadra come l’Inter. Domani questo 12esimo uomo deve fare la differenza. Uno per tutti e tutti per uno, come lo slogan dello striscione dei nostri tifosi a Casteldebole”.

L’Inter doserà le energie tra Bayern e Milan? Primo tempo bene, di solito calano un pochino nei secondi tempi… ci ha pensato?
“Abbiamo visto tutti l’andata e ritorno con il Bayern Monaco, l’Inter oggi è completa in tutto, sa rallentare ed accelerare, sa giocare corto e lungo, in questo momento funziona e gira a mille. Noi dovremo andare forte, in tutto quello che andremo a fare, nella riconquista della palla, mettere in difficoltà loro che spesso durante queste partite ti possono anche concedere la palla ma poi sono bravi a ripartire, sanno essere micidiali, mettendo a nudo le mancanze degli avversari. Hanno forza e passo per attaccare a campo aperto, dovremo fare tutto per bene, speriamo di subire il minimo possibile l’Inter”.

Se potesse togliere una pedina ad Inzaghi?
“Non è un discorso di singoli. Arnautovic sta sostituendo a turno Lautaro e Thuram e si sta mostrando ad alti livelli… a parte i singoli gli toglierei questa capacità di giocare a memoria. Sono uno più forte dell’altro, in tutti i reparti”.

Fabbian dopo Bergamo come lo ha trovato?
“Nel primo tempo non abbiamo fatto bene là davanti. Abbiamo cercato più velocità e rapidità con i cambi del secondo tempo, può capitare che qualcosa non funzioni. Si è cercato di trovare soluzioni diverse, Fabbian quando subentra fa sempre molto bene, oltre al gol contro la Lazio, anche quando è entrato contro il Napoli. Deve stare tranquillo, può fare tanto per la squadra, ha dato tanto fin qui, vediamo domani l’utilizzo di tutti, in questi due mesi abbiamo fatto la differenza anche con i subentrati”.

Dubbi e ballottaggi?
“Dubbi sono sempre su quelli che non sono al massimo della forma, domani parlerò con alcuni, vedremo come stiamo, abbiamo una settimana con impegni importanti. Decidiamo domani”.

Convocati ✅

CAGLIARI

Conferenza stampa ✅

C’è rimpianto della partita di andata?
“A me piace pensare al presente, l’atteggiamento, la personalità. Ora è il momento di spingere, vogliamo raggiungere l’obiettivo prefisso, e farlo prima possibile. All’andata facemmo un’ottima gara, ma è passato del tempo”.

La Fiorentina concede tanto nei secondi tempi: come potrà aiutare questo?
“I numeri lasciano il tempo che trovano. I secondi tempi sono di fatto più tattici, poi nascono altre partite all’interno delle partite stesse. Oggi abbiamo lavorato parecchio sulla preparazione della gara”.

Che squadra è la Fiorentina?
“Una squadra molto qualitativa. Crea tanto. Hanno un mix di tecnica, capacità individuali e velocità. Può cambiare modulo durante le gare stesse. Ha esterni importanti, idem i tre centrocampisti come Cataldi e Fagioli. Kean è un punto di riferimento. E’ impegnata su più fronti, per questo ha tante alternative. Dovremo essere bravi, pratici, specie sulla costruzione, e nella ricerca della profondità. Sono fiducioso dei miei ragazzi, soprattutto su Coman che a Milano ha fatto vedere cose buone. Ho tutti a disposizione, tranne Deiola che è squalificato e Jankto che ha la febbre. Su quest0ultimo vedremo domani”.

Ha notato un po’ di stanchezza nelle squadre che hanno più impegni?
“Ripeto, queste squadre ha delle alternative. LA stessa Fiorentina ha degli elementi che non hanno giocato in Coppa, e poi è allenata per questo numero di impegni. Senza contare che un passaggio del turno mette entusiasmo. Da parte nostra dobbiamo sempre avere rispetto dell’avversario”.

E’ stupito dalla crescita di Kean? Potrebbe consigliare le scelte visti i diffidati?
“E’ un ragazzo che ha grande qualità e segna con altrettanta facilità. I miei difensori sanno chi incontreranno”.

La Fiorentina ha difficoltà a giocare con le piccole.
“Penso che alcune squadre scelgano di non prendere l’iniziativa, creare densità e dare fastidio all’avversario. A mio parere è una strategia, e noi dovremo essere bravi a controbattere”.

Potrebbe convocare qualche giocatore della Primavera?
“Alcuni di loro già si allenano periodicamente con noi. Stiamo facendo un determinato percorso, e quando ci saranno determinate circostanze valuteremo”.

SI parla di alcuni rossoblù in chiave nazionale: si da qualche merito per questo?
“Anzitutto elementi come Caprile e Piccoli si dovranno concentrare sul Cagliari, poi quello che arriverà in futuro sarà merito loro. Chiaro che non si arriva da soli”:

Che consiglio da ai ragazzi dei settori giovanili?
“Non mollare mai, anche in caso di errori. Gestire le emozioni. Così come la dedizione e la perseveranza. Devono dare tutti se stessi”.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

COMO

Conferenza stampa ✅

“Andiamo a Lecce e dobbiamo dare continuità, e dobbiamo avere la mentalità di andare a fare risultato, continuando con le belle prove delle ultime settimane. Troveremo un Lecce cattivo e deciso. Non dobbiamo farci sorprendere, sarà una gara dura e difficile”.

Che partite ha visto ieri in Champions?
“Le ho viste tutte e due da casa, non sono andato a San Siro, ero troppo stanco. Che giocatore prenderei da loro? Nessuno, siamo a posto così”.

Cosa si aspetta nel finale di campionato?
“Mi aspetto una crescita importante, le prossime partite mi diranno chi è pronto per restare qui e chi no. Vogliamo alzare il livello, la mentalità deve essere questa, la crescita deve essere importate nelle ultime sei partite. È un momento importante per tutti, i giocatori mi devono fare vedere se sono pronti per il prossimo anno. Azon e Dele Alli? Si devono fare trovare pronti, non siamo qui a regalare nulla a nessuno”.

Come sta la squadra?
“Per Sergi Roberto la stagione è finita. Ha riportato una lesione al flessore. Stava recuperando, non è stata una buona stagione per lui. Ora si deve riposare e poi deve ripartire con la squadra a luglio. Per lui la stagione è conclusa. Non è stato un anno facile”.

È stato chiamato da qualcuno di Milan e Roma?
“No, non mi ha chiamato nessuno, io ripeto che sono solo focalizzato sul Como. Ma non mi è arrivata nessuna chiamata diretta, ve lo assicuro”.

Chi giocherà sabato?
“Douvikas sta facendo bene, giocherà anche sabato a Lecce”.

Come sta Nico Paz?
“Sta bene, si è allenato tutta la settimana. Non so se giocherà a Lecce, può essere che possa mandare in campo lo stesso centrocampo di settimana scorsa contro il Torino. Ma Nico è in ripresa sta bene. A parte Sergi Roberto e Dossena, gli altri ci sono tutti e partono con noi per Lecce. Kempf è in crescita, è migliorato nelle ultime settimane. È impossibile essere al massimo in tutta la stagione.

Come ha visto i giocatori?
“Sono molto contento di tutti, arriva sempre l’occasione e si devono fare trovare pronti. Tutti i ragazzi mi hanno soddisfatto, tutti si sono adattati alle esigenze molto velocemente. Tutti sono coinvolti nel progetto Como, questo è bello”.

Vive sempre al 100% la partita.
“Sì è vero, ho tanta tensione, a fine partita domenica ero carico di adrenalina. È stata una stagione dura per me, non abbiamo vinto per 9 partite e c’è stato tanto stress. Non ho avuto mai tempo per riposare, ho passione e non mi voglio fermare”.

Convocati ✅

EMPOLI

Conferenza stampa ✅

“Prima di cominciare la conferenza, vorrei esprimere la mia vicinanza alla famiglia di Greta, una nostra piccola tifosa che ci ha lasciato prematuramente all’età di undici anni e alla famiglia di Giulio Drago. Una dimostrazione di vicinanza che era doverosa”.

La partita di domani si presenta da sola, sarà fondamentale?
“Questa è una partita che si prepara da sola. L’importanza di questa gara non deve pensare né sulla testa né sulle gambe dei ragazzi. Saranno novanta minuti importanti ma il campionato non finisce domani. Si tratta di uno scontro diretto che ci può permettere di fare punti contro una diretta concorrente che si è ripresa. Noi dobbiamo pensare al nostro percorso, a Napoli non abbiamo portato a casa punti ma la prestazione c’è stata, in casa nell’ultima siamo stati solidi e abbiamo concesso poco. Dobbiamo migliorare sull’aspetto delle palle gol e essere più cattivi. Non è una finale ma siamo consapevoli dell’importanza della gara”.

Quanto pesano le diciassette giornate senza vittoria?
“Più che sui numeri dobbiamo analizzare le prestazioni. Io analizzo le ultime partite e siamo più a recriminare sul risultato finale. Anche a Napoli aver preso tre gol secondo me non ha rispecchiato ciò che ha fatto la squadra. Abbiamo dimostrato di avere coraggio nonostante le difficoltà, ma dobbiamo ragionare sulle prestazioni cercando di limitare il margine di errore. Dove hai una sola occasione la devi sfruttare, non è un riferimento solo al reparto offensivo ma per tutta la squadra, me compreso. Dobbiamo determinare di più”.

Rispetto all’andata che Venezia troverete?
“Il Venezia ha trovato equilibrio, hanno un allenatore molto bravo e non lo dico perché è un mio amico. Lo dico perché quando si vedono le partite delle sue squadre si vede che c’è un’organizzazione. Hanno trovato equilibrio anche col mercato di gennaio, ora hanno più scelte. Non troveremo la stessa squadra del girone d’andata, lì fummo una delle poche squadre a metterli in difficoltà sul proprio campo. Non è una partita semplice, ma dobbiamo ragionare solo su noi stessi. Abbiamo ancora una grande opportunità, dobbiamo scendere in campo spensierati ma determinati”.

L’impatto iniziale sarà importante, è possibile vedere dal primo minuto Esposito, Colombo e Fazzini?
“Nella mia testa c’è la volontà di vincere la partita, bisogna partire forte indipendentemente da chi parte. Quello deve essere il nostro DNA. Io ai miei ragazzi ho sempre chiesto coraggio, poi anche io devo dare degli input sulle scelte e sul tipo di partita che dobbiamo andare a fare”.

Come stanno Anjorin e Solbakken?
“Nella normalità non sarebbero stati convocati, ma siccome siamo in un momento sfigato faranno parte della partita. Il minutaggio lo sapremo domani”.

Un pensiero per il pubblico?
“Quando sono uscito dopo la partita con il Cagliari ho trovato tanta gente che crede ancora nella salvezza. Si è pareggiato una partita che volevamo vincere e ci sta che qualcuno sia rimasto scontento. Lo penso veramente, la realtà Empoli è quella che ha portato spesso e volentieri al raggiungimento dell’obiettivo che in altre piazze non è avvenuto. Noi per salvarci dobbiamo essere uniti, abbiamo bisogno dei nostri tifosi. Dobbiamo essere bravi a trascinarli”.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

FIORENTINA

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

GENOA

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

INTER

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

JUVENTUS

Conferenza stampa ✅

Su cosa avete lavorato in questa settimana? Come sta la squadra?
“Voglio fare i complimenti alla Juventus Women per il loro sesto scudetto. Voglio complimentarmi con la società, il mister e la squadra. Abbiamo lavorato bene, è stata una settimana più lunga e l’abbiamo sfruttata al massimo. Abbiamo avuto qualche problemino Yildiz ha lavorato un po’ con noi e vediamo domani. Koopmeiners ha fatto qualcosa, ma è a forte rischio per la partita. Sono fuori Mbangula e Gatti”.

Ha in mente delle alternative in attacco?
“Non esiste un piano A o B. Dobbiamo scegliere i giocatori che stanno bene, perchè affronteremo una squadra che sta bene e che ha pareggiato contro l’Inter e la Fiorentina”.

Sulle palle inattive?
“Si abbiamo lavorato di più. Però va detto ci mancano alcune caratteristiche di peso specifico, di età ed esperienza, un po’ quella malizia che generalmente nella squadra potrebbe mancare un po’ sui calci piazzati. Stiamo provando a crescere in fretta. Ho visto la predisposizione e la voglia di migliorare. Speriamo di fare meglio”.

Come ha visto Vlahovic?
“Lavoriamo e parliamo tutti i giorni, ascolta e apprende bene, prova a mettere tutto e quello è fondamentale: è stato apprezzato anche dal gruppo, ha messo due belle palle e non è poco, poi è chiaro che vuole i goal e arriveranno”.

La squadra sta capendo le sue idee?
“Stiamo crescendo, lavoriamo da due-tre settimane e abbiamo alzato l’intensità per difendere, rubare le palle. C’è voglia di essere aggressivi nella compattezza, è un obiettivo”.

Sul rendimento di Nico Gonzalez?
“Ho trovato un ragazzo molto solare e voglioso. Lui ha quella mentalità argentina che è sempre positiva. Può giocare in 2/3 ruoli e può ancora crescere su tante cose. È bello averlo nel gruppo”.

Ha parlato con i giocatori che sono subentrati male a Lecce?
“Non ho toccato nessun tasto particolare. Abbiamo parlato, ma in maniera normale senza nessun tipo di esagerazione. I giocatori capiscono, c’è da migliorare perché cinque cambi sono importanti: ho visto i ragazzi consapevoli e con la voglia di migliorare”.

Si sente più traghettatore o allenatore?
“Rispondo come ho sempre risposto, quella parola è brutta: in 10-20 anni che sono in Italia, quella parola non mi dà una bella sensazione. Quando uno arriva è un allenatore, uno può andare a casa anche con un contratto di cinque anni. L’allenatore vive alla giornata, partita dopo partita. Va vissuto tutto senza programmazioni, il futuro si costruisce oggi. La partita di oggi si costruisce adesso, così bisogna vivere. Dal passato si prendono lezioni e non ci si pensa più, il futuro non ti dà niente se non ansia. Tu ti devi preparare al massimo così quando arriva la partita vai a mille, è tutto quello che conta. Il resto conta zero”.

L’ha stupita la personalità di Veiga?
“È vero, ha 22 anni e ha una personalità di uno di 30, quello è sicuro. Ha delle doti, è veloce, parla, anche in campo aperto è difficile che uno gli scappi. Può crescere su certe cose, stiamo lavorando ancora. Ha un futuro davanti a sé e oggi abbiamo fatto una bella chiacchierata e gli ho detto che dipende tutto da lui. Cioè, lui puó avere un grande futuro, è ancora giovane. Però, in questa squadra, è un tasto importante dal punto di vista mentale, a parte a livello qualitativo, però è una personalità la sua che serve alla squadra”.

La squadra è pronta per giocare con Vlahovic-Kolo Muani?
“Vediamo. Può succedere come no. Kolo ha lavorato bene, ma anche altri. Ho visto bene anche Conceicao. Vedremo”.

Cosa si aspetta dalla Juve?
“Io non aspetto nessun step, questo l’ha detto lei. Io mi aspetto una grande gara. Mi aspetto una grande prestazione della mia squadra. Non è detto che loro possano aspettarci, perchè con l’Inter ha pressato alto e si è presa il pareggio. Per fare qualcosa di importante servirà non sbagliare niente, ci stiamo preparando così, con 15 giocatori”.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

LAZIO

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

LECCE

Conferenza stampa ✅

Come orientare la partita contro il Como?
“Il Como predilige avere il possesso palla, ma questo non deve avere ripercussioni su di noi dal punto di vista mentale. Non deve far perdere fiducia alla squadra, non la deve demoralizzare. E’ soprattutto un aspetto psicologico, mentale. Dobbiamo restare uniti, si lavora insieme, bisogna saper soffrire quando c’è da soffrire. Dobbiamo fare di tutto per vincere, questo lo sappiamo”.

Poca cattiveria da parte del Lecce?
“La squadra è sempre stata dignitosa. Ritengo che ci manchi una vittoria, questo ci avrebbe tenuto in media in maniera considerevole. Non ce l’abbiamo fatta, per demerito nostro e per merito degli avversari. Ma la squadra ha sempre cercato di fare il suo, nonostante le difficoltà. Non siamo mai usciti in maniera indegna dal campo, indubbiamente abbiamo avuto delle difficoltà, abbiamo avuto avversari che hanno dimostrato di essere migliori di noi e di avere quel pizzico di fortuna che a noi è mancato. Siamo lì e dobbiamo continuare a credere nel nostro sogno”.

Reazione tardiva con la Juventus?
“Se non riesci a reagire prima è perché l’avversario te lo impedisce, sicuramente non è mancanza di voglia. La squadra quando è in difficoltà e quando va sotto vuole reagire, alle volte ci riesce, altre volte l’avversario non ti dà la possibilità di farlo. Gli episodi possono riaccendere le partite, non tutto è razionale”.

Il Lecce riceve poche ammonizioni
“Prendere più cartellini gialli non è meritevole. Se pensiamo ai numeri il Lecce è la squadra che ha subito più rigori contro, questi sono numeri che penalizzano. Non è che a calcio si vince facendo a cazzotti, una volta si diceva che bisognava menare…in realtà bisogna essere bravi a fare tante cose”.

Il Como
“Fabregas sta facendo un lavoro eccellente. Ho grande rispetto, mi piace molto come gioca, gliel’ho anche detto una ventina di giorni fa a Coverciano. Il Como è una grande travestita da provinciale, ha poco da invidiare alle grandi. In questo momento del campionato dobbiamo prendere atto delle qualità ma dobbiamo fare il possibile per portare a casa una vittoria. Sarà una partita difficilissima, ma la squadra deve interpretarla nella maniera giusta. La lucidità deve avere la meglio sull’individualismo. Dobbiamo giocare da squadra, consapevoli del peso della partita”.

La difesa a tre
“Abbiamo giocato in quel modo in altre partite sotto mentite spoglie, abbassando un centrocampista sulla linea dei difensori. Per evitare di fare un lavoro di scalate ho preferito che i calciatori si specchiassero con gli avversari contro la Juventus. Niente di nuovo, cambiano solo le caratteristiche. Dopo un minuto abbiamo subito gol ma abbiamo continuato a giocare nello stesso modo. Sono cose che si possono fare e che tutte le squadre fanno quando affrontano avversari forti”.

La formazione?
“Sarà una partita diversa rispetto a quella con la Juventus. Si giocheranno più partite in una, serviranno calciatori con le caratteristiche diverse in base ai momenti. Sceglierò con chi partire e con chi finire la partita, ma ciò che conta è la qualità della prestazione”.

Il Como ha la mente sgombra, è un elemento di vantaggio o di svantaggio?
“Non ci credo a certe cose, i recenti campionati ce lo insegnano. Una squadra che fa del gioco la sua qualità migliore se è in una posizione di classifica tranquilla riesce a giocare meglio. Se non sei in una posizione tranquilla non corri anche i rischi che dovresti correre”.

Jean, Tiago Gabriel e Veiga
“Ci dispiace per l’infortunio di Jean, lo abbiamo messo dentro dopo il problema di Gaspar ed è migliorato di partita in partita. Mi piace per come si allena e per le capacità di letture difensive, deve migliorare ancora nell’uno contro uno. Gabriel si allena in silenzio, è freddo palla al piede, poi deve migliorare in tante altre cose, ma non era semplice per lui giocare a Torino, ma il suo lo ha fatto. Veiga ha più esperienza, è in un buon momento mentale, ha la leggerezza giusta che in questo momento è fondamentale”.

Helgason e Berisha
“Abbiamo esterni d’attacco e centrocampisti con caratteristiche diverse. Le scelte si fanno sulla base del tipo di partita che ci si aspetta. Sarà una sfida lunga contro una squadra che palleggia molto, non dobbiamo perdere fiducia”.

Come gestire un gruppo giovane in un momento così?
“Unione, squadra, famiglia. Questo è il nostro mantra. In settimana abbiamo ribadito questo concetto. Da soli non ne veniamo fuori, dobbiamo essere uniti, a partire dal gruppo squadra. Devo far capire ai giocatori che l’obiettivo è comune, non solo di chi si mette la maglia dal primo minuto. Poi penso che domani il valore aggiunto possa essere il nostro pubblico”.

Convocati ✅

MILAN

Conferenza stampa ⛔️

In attesa della conferenza.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

MONZA

Conferenza stampa ✅

Nesta, cosa si aspetta dalla partita contro il Napoli?
“Dobbiamo salvare il salvabile e non lasciarci andare, diciamo sempre le stesse cose ma è così. Per me si può fare anche peggio e quindi non dobbiamo scendere ancora di più. Sappiamo che la salvezza è impossibile, o quasi impossibile, ma dobbiamo tenere una dignità importante. Il confronto coi giocatori c’è stato come in tutte le altre gare. Dopo Venezia ho fatto una conferenza diversa perché le altre partite sono sempre stato in un altro modo. I risultati sono quelli, la classifica è quella ma non è facile. Non dobbiamo fare ancora peggio e non possiamo finire il campionato con 15 punti. Si può retrocedere ma diversamente, questo è l’obiettivo che ci mettiamo noi. I confronti ci sono stati sempre, a volte magari un po’ più duri ma il risultato è sempre lo stesso. Questo è quello che non va bene”.

Cosa è mancato in questa stagione e cosa non è riuscito a trasmettere ai giocatori?
“La squadra sarà come sono io. Non attacco mai i miei giocatori soprattutto a livello pubblico. Sarebbe come togliermi dalla responsabilità e invece io sto nel problema e ne sono parte. Mi devo prendere le mie responsabilità. Se non sono riuscito a portarla con un atteggiamento diverso è una mia responsabilità, dell’ambiente e del momento storico del club. Ma io non mi tiro fuori. Sarebbe facile puntare il dito sui giocatori per cadere in piedi. Se vogliamo fare un’analisi dei motivi per cui non siamo usciti da questo tunnel per me è colpa dell’allenatore, ma le componenti sono anche di più. Sono tante componenti che hanno fatto vedere la stagione che abbiamo fatto. Io vivo a Monza da solo con lo staff, ce la siam divisa, siamo un gruppo tosto. Non possiamo scappare e nasconderci, dobbiamo provare a fare di tutto per chiudere la stagione in certo modo”.

Nesta di buono c’è che contro le squadre forti il Monza ha avuto sempre un buon approccio. Potrà essere così anche contro il Napoli?
“Sotto l’approccio mentale sono d’accordo. La tensione e responsabilità è diversa. Le squadre più grandi ti lasciano maggior spazio e puoi giocare di più. L’impatto mentale non lo abbiamo mai sbagliato con le big. Con l’Inter e altre squadre in alto in classifica abbiamo fatto bene mentre contro le dirette avversarie facciamo più fatica. Il nostro campionato deve essere contro Empoli, Venezia. In queste partite bisogna mettere qualcosa in più”.

Convocati ✅

Di seguito la lista completa:

2 Brorsson, 3 Leković, 5 Caldirola, 6 Gagliardini, 7 Akpa Akpro, 8 Urbański, 10 Caprari, 11 Castrovilli, 12 Sensi, 13 Pedro Pereira, 19 Birindelli, 20 Forson, 21 Pizzignacco, 22 Palacios, 30 Turati, 35 Ganvoula, 37 Petagna, 42 Bianco, 44 Carboni, 47 Mota Carvalho, 55 Martins, 69 Mazza, 77 Kyriakopoulos, 80 Vignato, 84 Ciurria.

NAPOLI

Conferenza stampa ✅

E’ solo una questione di pressione? Chi la sente di più tra voi?
“C’è prima di tutto da conquistare il piazzamento in Champions. Al di là di tutto, avremo l’opportunità di avvicinarci, facendo un buon risultato, ad un traguardo prestigioso e non preventivabile ad inizio anno. Ma noi l’abbiamo detto, siamo lì, chiaramente cercheremo di dar più fastidio possibile fino alla fine”.

Garantì un Napoli competitivo, ora quanto manca per la ciliegina sulla torta?
“Sono state dette tante cose ad inizio d’anno da parte mia, alcune posso confermarle, altre non posso confermarle. Non rinnego niente, ma ti rendi conto di alcune situazioni e non mi sento di confermare tutto quello che ho detto. E’ stato chiaro anche il discorso di Kvara, dissi Napoli non doveva essere un club di passaggio, non vorrei passare per bugiardo su cose disattese. In questi 8 mesi qui a Napoli ho capito che tante cose qui a Napoli non si possono fare”.

Circa 10mila napoletani a Monza che sognano. Cosa si sente di dire?
“Di continuare a sognare, noi dobbiamo alimentare il loro sogno, stiamo facendo qualcosa che va al di là delle aspettative viste le premesse e cosa era accaduto l’anno scorso. Noi ci siamo, dobbiamo continuare ad alimentarlo con tutte le forze, sappiamo che non è facile, non è stato facile finora e ci saranno altri ostacoli da superare e dovremo essere bravi come lo siamo stati finora, senza alibi, facendo con quello che abbiamo. Noi siamo i primi a voler alimentare, la passione che ci hanno trasferito merita questo”.

In trasferta avete costruito la continuità, soprattutto in certi stadi, ma da 91 giorni non vincete fuori.
“Sono dati inconfutabili, poi il dato di fatto è anche che siamo secondi a -3 dall’Inter, pure se non si vince da un bel po’ non si perde pure da parecchio, solo a Como. Alcune ce le hanno pareggiate alla fine, vedi con Roma e Lazio, situazioni in cui non siamo stati fortunati. Detto questo, abbiamo tanti punti e siamo secondi, frutto di una regolarità casa e fuori, poi magari possiamo dividere i periodi, ma la regolarità c’è e solo così si possono ottenere gli obiettivi prefissati. Non vinciamo fuori da casa e vorremmo riprendere a vincere, il nostro intento è sempre questo”.

Ha detto che dopo ‘8 mesi alcune cose non si possono fare,’ quali?
“Ho già risposte, non c’è bisogno di sottolineare, facciamone un’altra”.

Toccherà a Rafa Marin?
“Sì, abbiamo lui, è uno dei quattro difensori, due infortunati, se la matematica non mi inganna quattro meno due ne rimangono due e quindi gioca”.

Come sta Buongiorno? Il risultato dell’Inter rafforza il percorso che state facendo?
“Complimenti all’Inter, in semifinale battendo una squadra forte, da persona di calcio che ha l’Inter come avversaria vanno fatti i complimenti. Non c’era bisogno di questa partita per capire quanto fosse forte, non a caso è in corsa su tutte le competizione e questo rafforza il campionato che stiamo facendo. E’ qualcosa di importante. E’ un bene per il calcio italiano, negli ultimi anni s’è sempre fatto rispettare, c’è poco da dire, intensità non intensità, è il terzo anno consecutivo… può essere un anno per caso, ma se accade ogni anno significa che il calcio italiano è di livello. Su Buongiorno monitoriamo la situazione, vediamo, non mettiamo date e fretta, è una situazione in fase di difensori molto critica ma alibi zero. Domani si va in campo per vincere, punto e basta”.

Che insidie nasconde una partita con una squadra che rischia il record negativo di punti.
“Le partite vanno giocate, io quando avevo appena esordito a 16 anni col Lecce, se ricordate un Roma-Lecce, il Lecce retrocesso da mesi vinse in casa della Roma e la Roma perse lo Scudetto. Io ho un’esperienza molto particolare per capire e dirlo ai miei giocatori, non c’è scritto da nessuna parte che una squadra che non sta facendo bene possa partire sconfitta, le gare vanno giocate e bisogna prendersele. Dobbiamo essere bravi, da squadra che sta lottando per lo Scudetto, a prenderci la gara, nessuno ci regalerà nulla. C’è tutto da perdere”.

Chiese più gol a McTominay, oggi a chi li chiede?
“A Di Lorenzo, è partito a razzo… c’è anche un detto. Mi aspetto da Giovanni qualche gol in più, ha le capacità, la qualità e la personalità oltre ai tempi d’inserimento e s’è un po’ fermato. Mi aspetto una spinta in più e di portare bene di nuovo”.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

PARMA

Conferenza stampa ✅

Due giorni alla partita contro la Juventus. Come sta la squadra?
“E’ stata una settimana intensa di lavoro fatto molto bene. Mancano due giorni, questa conferenza è un po’ atipica per le abitudini rispetto al solito. Ci siamo allenati bene, stiamo aspettando di vedere se riusciamo a recuperare qualche acciaccato. Abbiamo domani allenamento, ne faremo un altro lunedì. Mi riferisco a Cancellieri e qualcun altro che ha avuto qualche acciacco”.

Domani è un’altra finale:
“Da quando sono qui ho detto che sono tredici finali. Il nostro lavoro è stato finalizzato a trasmettere questo alla squadra”.

Questa è una sfida speciale per i tifosi:
“L’obiettivo è di fare una buona partita, ottenere il risultato. Vogliamo fare un regalo ai tifosi, visto che la partita è sentita. Stiamo costruendo questa mentalità per preparare ogni gara come una finale a prescindere dall’avversario. Affrontare però squadre di un certo spessore, soprattutto per i tifosi, rende la partita ancora più sentita. Vogliamo regalare ai tifosi una bella prestazione”.

La Juventus ha tanta qualità in attacco e ora concede anche meno:
“La Juventus ha una rosa e un organico di qualità a prescindere dai nomi. Hanno un gioco diretto, mettono molta più intensità e hanno la qualità per farlo. Possono lavorare bene con le sovrapposizioni e creare superiorità numerica, noi dovremo esser preparati per mantenere alta l’attenzione, lavorare con densità per chiudere qualche linea di passaggio e sviluppare il nostro gioco”.

Due squadre allenate da difensori, ma è una partita da giocare all’attacco per entrambe:
“Quello che abbiamo fatto da giocatori non è importante ora, abbiamo cambiato mestiere e il lavoro è molto diverso. Siamo allenatori che hanno esperienza alle spalle, abbiamo giocato in squadre vincenti che proponevano gioco e volevano vincere. Spesso è anche successo questo. Le realtà sono diverse ora, noi guardiamo al nostro obiettivo e loro pensano al loro. Noi dobbiamo avere l’umiltà per lottare la salvezza, loro hanno ambizioni diverse, anche per come è costruita la rosa”.

La Juventus ha qualche giocatore in dubbio, l’incertezza su chi potrà giocare può cambiare anche il vostro di preparare la sfida?
“Tudor da quando è arrivato ha sempre giocato con il 3-4-2-1, noi dobbiamo esser sempre pronti a far tutto a prescindere dalla nostra idea. Bisogna saper far più cose in Serie A, dobbiamo cercare di essere pronti ad ogni sorpresa”.

Questi risultati hanno ridato fiducia ed entusiasmo, quanto è importante bilanciarli con l’umiltà e lo spirito di sacrificio:
“Bilanciare le due cose non è mai semplice, bisogna avere la sensibilità per saperlo fare. Avete sentito prima le grida dei giocatori, a me fa piacere, abbiamo lavorato per arrivare alle partite con questo entusiasmo. I ragazzi però sono consapevoli dell’umiltà che devono mettere. Le due cose finora le abbiamo bilanciate bene, sono però un perfezionista e credo si possa migliorare”.

La Juventus ha cambiato tanto, ha preparato qualcosa di particolare per questa occasione?
“Giocando contro la Juventus, di lunedì sera, la motivazione è l’ultimo dei miei pensieri, sono partite che anche io vorrei giocare. Non devi dare molto a livello di motivazione su questa partita, tutti i ragazzi vorrebbero giocare una partita così. E’ importante però avere questa motivazione contro ogni avversario, poi bisogna gestire l’emotività, per dimostrare di poter stare a questo livello. I ragazzi sono pronti, questa settimana hanno lavorato tutti bene, mi hanno messo in difficoltà nelle scelte e mi fa piacere vedere questo atteggiamento, è quello che cerchiamo da quando sono qui”.

Sono arrivati due pareggi molto importanti, c’è qualcosa che però cambierebbe di quelle sfide?
“Vorrei vedere più cinismo, abbiamo creato contro l’Inter due situazione nitide, lo stesso a Firenze ad inizio gara. La Serie A non regala tante situazione da gol, bisogna avere l’umiltà per capire che quando si arriva cinque volte davanti al portiere bisogna fare cinque gol. Sulla manovra e sullo sviluppo abbiamo fatto delle belle cose, non avevamo nulla da perdere contro l’Inter. Anche a Firenze abbiamo fatto bene nel primo tempo, si poteva fare qualcosa di più nel secondo ma le ammonizioni ci hanno condizionato nei duelli. Questi però non sono alibi, bisogna capire gli alti e bassi. Io non sono contento per i due punti, ci davano per sfavoriti e invece abbiamo fatto due punti e con la sensazione che, per le occasioni, si potesse ottenere di più”.

Si può sapere chi ha avuto qualche problema?
“Balogh ha avuto un risentimento post gara nell’allenamento di compensazione, sta facendo un lavoro differenziato, vediamo se lo recuperiamo”.

Come si compensa l’energia per i risultati e l’esigenza di fare risultato in una partita così?
“Bisogna che manteniamo l’equilibrio. In settimana lo dico, non eravamo scarsi prima e non siamo più forti ora. Bisognava solo dare una scintilla e calarsi nella realtà di classifica. L’obiettivo è di lavorare bene, impegnarci per ottenere qualsiasi risultato. Questa è una realtà bellissima, la città merita la Serie A, trasmette serenità, è un posto meraviglioso, ho vissuto diverse realtà e la pressione era altissima. Qua c’è solo da lavorare sodo, migliorare e giocare, questo ambiente è stupendo”.

Se potesse togliere qualcuno a Tudor, chi sceglierebbe?
“Non spendo energie a pensare chi c’è e chi manca, hanno un organico in grado di sopperire ad ogni assenza. Davanti hanno qualità e anche dalla panchina, stiamo pensando alla preparazione della nostra partita per capire i momenti, cercando di gestirli con serenità. Lavoriamo sulla nostra manovra, per la consistenza che serve per affrontare ogni avversario”.

Si sente l’aggiustatore di questa situazione?
“A me fa piacere aver trovato entusiasmo, in noi e nella piazza, i tifosi ci hanno dato una mano in casa e anche a Verona, di lunedì sera erano in tanti. Io non mi sento niente, faccio il mio lavoro cercando di dare qualcosa ai miei ragazzi, facendo capire loro che è un lavoro ma che deve essere una passione, bisogna innamorarsi di quello che si fa. Lavorare con entusiasmo tutti i giorni per migliorare, non per passare un’altra giornata aspettando lo stipendio di fine mese. Bisogna alzare l’asticella, nella motivazione, nell’ambizione e anche individualmente. Io faccio l’umile lavoro di capire i momenti, non creare confusione e dare merito a loro, alla fine scendono loro in campo. Ognuno potrebbe fare l’allenatore se si trattasse solo di aggiustare, è un lavoro più complicato ma il merito è sempre dei giocatori che cercano di mettersi a disposizione delle idee di un allenatore e di migliorare per aggiungere qualcosa in più”.

Convocati ⛔️

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ROMA

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Com’è la situazione della squadra? Dovbyk ed El Shaarawy come stanno?
“Hanno fatto oggi allenamento differenziato. Come al solito, sceglierò tra stasera e domani mattina. La partita con il Verona è difficilissima perchè si sono quadrati a meraviglia. In pratica il terzo gol che hanno fatto nel girone di andata contro la Roma, lo riproporranno 10-15 volte. Dobbiamo stare attenti a quello. Non dobbiamo affondare nella loro ragnatela. Vogliamo far bene e vogliamo i tre punti. Ma sarà difficile”.

Stagione pesante dal punto di vista mentale. Come sta la squadra mentalmente e fisicamente? Sta accusando il ritmo?
“Sono sincero quello che hanno fatto i ragazzi è prodigioso. Fisicamente la squadra sta bene. Lo stato di forma non è ottimale. Prima si giocava a 2 tocchi, con leggerezza. Ora non lo stiamo facendo, merito anche della controparte (Juve e Lazio), ma dico che la squadra sta facendo il massimo e tira fuori il meglio che può. Cambiare? Sì, si può cambiare ma si deve avere il bilancino del farmacista”.

Svilar, com’è la situazione? Sta facendo molto bene e non ha paura che andando avanti in questa trattativa ci siano dei rischi?
“Non credo che ci siano rischi. Il procuratore fa il suo lavoro e noi il nostro, ma alla fine sono sicuro che si concluderà al meglio. Il ragazzo vuole restare”.

Dovbyk come sta? Come giudica la partita contro la Lazio? E’ colpa della squadra o la sua?
“Le colpe non ci sono. Lui si dovrebbe far vedere di più. La squadra dovrebbe servirlo quando lui si muove. La colpa è 50 e 50. Oltre al gol lui deve lottare, pressare, far vedere. Ci sta lavorando. Ancora io non è soddisfatto e neanche io lo sono. Mi deve dare di più”.

Qual è la direzione del futuro? Lo scorso anno DDR parlava di mancanza di giocatori di gamba, lei quest’anno si è ritrovato questa squadra. La vede anche lei così?
“Ora pensiamo a quest’anno. Quello che ha detto Daniele è vero. Mancano giocatori di gamba. Noi per ora abbiamo fatto il massimo. Abbiamo giovani che devono crescere. Il gap con le 4-5 squadre è notevole. Lo vedono tutti. Anche chi non sa di calcio”.

Non è rimasto deluso da come ha subito il gol contro la Lazio?
“Deluso e molto arrabbiato. Dobbiamo lavorare di più. A volte ci manca la scaltrezza, la furbizia, l’essere determinati a non far entrare l’avversario nell’area di rigore. Tutta questione di carattere e allenamento. Ma alcuni momenti pensiamo di andare a prendere la palla da soli. No. Per cui dobbiamo ricompattare. Sono 9-10, i gol presi da calci d’angolo e punizione. Una squadra così non deve permettere tutto ciò”.

Su Pisilli?
“Lui ha fatto bene da quando sono venuto. In questo periodo era sceso molto di condizione. E’ normale e adesso si sta riprendendo. Quindi ha la stessa possibilità dei compagni. Non è questione del perché ha firmato il contratto si è sentito sazio. Dà sempre tutto. Ma un allenatore si accorge se ad un giocatore gli vengono naturalmente oppure no. Un po’ e sarà il Pisilli che conosciamo tutti”.

Su Hummels…
“Lui è una colonna. Grande giocatore e io sono convinto che se lo metto dentro fa la sua prestazione”.

Obiettivo Champions League. I ragazzi ci credono?
“Lei scommetterebbe un euro sulla Roma in Chmapions? Lo vuole perdere! Siamo onesti eh. Se raggiungiamo la Chanpions League è perchè le altre sbrigano e noi facciamo meraviglie. Siamo onesti e seri. Diamo il massimo. alla fine vedremo quello che potremo fare. La squadra ha fatto una ripresa incredibile e non voglio prendere i meriti io eh. Teniamoci stretti questi ragazzi che stanno lottando con tutta la passione e voglia di far bene. Chiedo ai tifosi l’aiuto. Non dico che quello che riusciremo a fare dipenderà da loro. Ma sarà molto importante che loro capiscano la situazione che stiamo vivendo”.

Molti sono i tifosi che stanno seguendo la Roma. Lei parla con la società e fa presente che i tifosi…
I tifosi? Meritano il massimo. Meritano quello che la proprietà vuole raggiungere- Una squadra che possa lottare per vincere uno o più campionati. Come dico sempre Roma non è stata fatta in una nota. Aspettiamo che il mercato per noi possa essere più libero. E poi cercheremo di tirare su la rete e vedere che pesce abbiamo preso. Se c’è un pesce sughero e se c’è una spigola. Non fare i furbi”.

Su Soulè…I giocatori poi le chiedono di restare o si sono arresi?
“Hanno capito e rispettano la mia decisione. Soulè sta andando bene. Ve lo avevo detto all’inizio. Quando non giocava vi avevo detto che sarebbe stato il futuro della Roma. E’ un diamante grezzo e dobbiamo sgrezzarlo. Io sto cercando di afre il mio meglio. Chi arriverà, farà sicuramente meglio di me”.

Il mercato prossimo verte sulla caratteristica che prima ha detto, ossia ‘agonisticamente più furbi’?
“Sicuramente. Quando si va a scegliere un giocatore si vede l’uomo, è un aspetto molto importante. Se vai a prendere una testa matta che rovina lo spogliatoio spendi soldi e non combini niente. SE c’è una parità di valutazione, naturalmente chi è più cattivo e tenace in alcune circostanze, come quella delle palle inattive, sicuramente si sceglie quello là”.

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TORINO

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Com’è andata la settimana?
“E’ stata lunga, abbiamo recuperato le energie. Non recuperiamo Lazaro, ma speriamo di essere vicini al rientro, e vediamo Vlasic: con Nikola ci proveremo fino alla fine, ha questo edema e vediamo se riusciamo a recuperarlo oppure no. E poi Ilic ha preso un pestone, vediamo nelle prossime ore ma non dovrebbero esserci problemi. Ricci torna dalla squalifica, ci sarà”.

Quali sono le qualità migliori dell’Udinese?
“Il mister ha fatto un ottimo lavoro, è una squadra che negli ultimi anni si è salvata alla fine e quest’anno la società sorprende nella ricerca di talenti. Ha aggiunto giocatori di esperienza e tecnici come Thauvin e Sanchez, che non so se ci saranno. Vengono da quattro risultati non positivi, dovremo stare attenti anche alle palle inattive”.

Che partita sarà lunedì?
“Difficile e tosta, ci impegneranno tanto. Dovremo essere bravi e furbi sui piazzati, non come all’andata. E guardiamo a noi stessi, proseguendo il nostro processo da quando abbiamo cambiato modulo. E, rispetto a Como, più lucidi e cinici in attacco”.

Che riflessioni fa sul rinnovo di Zapata?
“E’ un bel gesto della nostra società, fa capire anche la voglia di Duvan di fare qualcosa di importante con il Toro. Ora lo aspettiamo con serenità e tranquillità, ha avuto un brutto incidente ma per come l’ho conosciuto, ci darà ancora grandi soddisfazioni”.

E qual è il suo cronoprogramma?
“Non sono io l’addetto a tracciare, lo vedo quotidianamente. Sta andando veramente bene, ad oggi alterna forza e corsetta sul campo. La speranza è che in ritiro possa essere con noi. Darsi una prospettiva è come scommettere al lotto, ma sta andando tutto bene”.

Se arrivaste decimi, sarebbe soddisfatto?
“Non voglio rispondere…Sarei incoerente. Voglio giocare ogni gara e vedere a fine campionato cosa abbiamo fatto durante il percorso. Sono concentrato a ritrovare i tre punti che mancano da due partite, siamo focalizzati su questo. Poi a fine campionato vedremo”.

Come sta Casadei? Può diventare un punto di riferimento del Toro?
“Non possiamo pensare che uno arrivi e segni ogni domenica…Ha avuto una flessione a livello fisico, ma c’era da aspettarlo. Ha sempre fatto la prestazione. Faro? Lo abbiamo preso per questo, lo dimostra la sua chiamata in Nazionale”

Teme di più la voglia di rivincita dell’Udinese o la vostra rilassatezza?
“La rabbia dell’Udinese. Vengono da quattro sconfitte, sono forti”

Come ha visto Gineitis? E’ sembrato in calo…
“Sono cose che vi mettete in testa voi. Anche con il Como ci ha aiutato in fase difensiva, gli è mancato il gol ma ha fatto una grande parata Butez. Serve umiltà, lui è l’unico con le caratteristiche per sostituire Lazaro. Rispetto al Verona, quando Gineitis ha fatto fatica perché era la prima volta che faceva il ruolo e si sfidava una difesa a cinque, a Como ha fatto una buona prova. Ho la fortuna di avere questo giocatore e mi piacciono quelli disponibili a fare tutto”

Ha un’idea sui miglioramenti o manca ancora qualcosa dai giocatori per capirli fino in fondo?
“I bilanci si fanno alla fine, li faremo alla fine. E non sarei contento con ciò che dico in conferenza: in ogni partita serve al 100%, sono tutte finali, e noi dobbiamo essere un esempio fino alla fine. Veniamo da un risultato deludente a Como, vogliamo riscattarci”

Ha parlato con Schuurs? Come sta andando?
“Bene…Sono con noi per stare insieme, è giusto rivivere lo spogliatoio e le incazzature dell’allenatore. E’ bello così anche io posso parlare con lui e vedere i progressi. E’ carico, sapete cosa sta attraversando, e avere tutti vicino lo aiutano. Grande acquisto? E’ un grande giocatore, piano piano ce la faremo”

Chi legge i nomi a Superga tra Zapata o Ricci?
“Il capitano (Zapata, ndr)”

Sosa può giocare da esterno alto?
“No, non ha quelle caratteristiche. Può giocare a quattro o a cinque, ma non per fare il ruolo di esterno alto. Può fornire ottime prestazioni da terzino o eventualmente in un cambio di sistema a cinque, come inizialmente abbiamo fatto. Per quei ruoli di esterno alto servono giocatori più offensivi”

Due sconfitte nel 2025 e in entrambi i casi non c’era Ricci: è un segnale di quanto sia importante?
“A volte non è la statistica, a volte è la verità…Non so se sia scaramanzia, ma anche questione di equilibri. Lazaro è diventato più importante nel nuovo sistema di gioco perché ci dà equilibrio. Ma non guardo a queste cose, abbiamo perso due gare con due ingenuità che non dipendono da Ricci: a Bologna un autogol incredibile, a Como siamo stati anche sfortunati sul gol di Ilic. Ma guardiamo avanti. E’ importante che Ricci rientri perché è importante”

Siete la squadra che avanza meno velocemente palla al piede: ci state lavorando?
“Dipende anche dalle caratteristiche fisiche della squadra. Siamo una squadra con giocatori poco di profondità, quando abbiamo preso Casadei lo abbiamo fatto perché è un incursore. Si lavora sulle caratteristiche dei giocatori che hai. Ho notato che rispetto all’inizio, con un altro sistema di gioco, siamo migliorati. Abbiamo centrocampisti di palleggi e Duvan ci aiutava a salire ma non a ripartire, sono caratteristiche della squadra. Ci sono squadre forti in campo aperto, tipo il Milan e l’ho visto contro l’Udinese, ma con gente come Leao e gli altri è la loro caratteristica”.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

UDINESE

Conferenza stampa ✅

Situazione infortunati? Con Lucca infortunato recupera qualcuno tra Davis e Thauvin?
“Purtroppo Lucca non sarà a disposizione, lavoreremo in maniera intensa per recuperarlo nel più breve tempo possibile. Per quanto riguarda Thauvin, ha fatto un passo in avanti, ma ha ancora qualche piccolo fastidio. Non si è ancora allenato a pieno con il gruppo e non ci sarà. Davis invece ha cominciato a lavorare con la squadra e sta facendo passi in avanti, a meno di sorprese in rifinitura ci sarà e sarà importante averlo in panchina. Restano in infermeria Sanchez e Zemura”.

Con tutti questi infortunati come si vince a Torino?

“Sicuramente non è il momento migliore della stagione. Abbiamo subito quattro sconfitte, dobbiamo rimediare facendo una buona partita contro il Torino, una squadra che si è rinforzata a gennaio con elementi importanti. Contro il Como hanno perso in maniera sfortunata. Siamo entrambi a 40 punti, sta a noi migliorare, evitare determinati errori, scendendo in campo con impegno, passione, energia. Abbiamo delle carte da giocarci, se non commeteremo errori avremo le nostre possibilità, non sarà una partita semplice ma sarà una partita interessante. Io preferisco non concentrarmi sul passato, non si può cambiare, preferisco pensare al momento attuale. So che si presta più attenzione ai lati negativi, ma mi concentro su ciò che possiamo fare per vincere. Ci sono ancora 6 partite, ora c’è il Torino, abbiamo tutte le possibilità per vincere e portare a casa punti. Sappiamo che dobbiamo partire dalle basi, possiamo vincere solo giocando da squadra. Siamo convinti degli obiettivi che ci siamo posti, bisogna partire dalle basi, lavorare bene sul campo e giocare bene contro una squadra buona come il Torino, ma anche noi siamo una buona squadra, abbiamo le nostre possibilità”.

Senza gli infortunati ci sarà fiducia sempre negli stessi elementi o toccherà a giovani come Iker Bravo o Pizarro?
“Ritengo che Iker Bravo potrebbe giocare, Pizarro è un bravo ragazzo, non è un’alternativa da escludere. Abbiamo sempre bisogno del giusto equilibrio, di stabilità. Non dobbiamo concentrarci sulle ultime partite, ultimamente sono mancati alcuni dettagli, se hai una palla gol importante devi concretizzarla. E’ mancata forse anche un po’ di energia. Però poi per millimetri ti è mancato magari un rigore, c’è stato un gol annullato, tutti dettagli che poi incidono. Nelle ultime gare non siamo stati nemmeno fortunati. Siamo autocritici, sappiamo di dover fornire prestazioni migliori, abbiamo tutte le possibilità per vincere”.

La sentiamo parlare spesso di un gruppo che deve giocare più da squadra, cosa sta mancando per farlo?

“Noi parliamo di tutte le situazioni possibili con la squadra, parliamo con i nostri giocatori, anche a livello di gruppo. Se si parla delle prestazioni bisogna anche analizzarle gara per gara. Contro il Verona subiamo quel gol su punizione, non dipende dalla compattezza della squadra. Contro il Genoa abbiamo preso gol non sfruttando le palle gol che abbiamo avuto. Contro il Milan non siamo stati compatti, sotto di due gol in casa però è normale cercare di recuperare. Quando si parla di momenti decisivi Lucca contro il Milan al 65′ ha un’occasione vicino alla porta, avesse segnato magari avremmo trovato nuove energie. Ci sono tanti fattori da cui dipendono i risultati, dettagli tecnici e dettagli che riguardano la sfera emotiva, se si è negativi poi non si prendono le decisioni giuste. Ho guardato i numeri contro il Milan l’anno scorso, 30% di possesso palla, pochi passaggi fatti. Quest’anno abbiamo avuto più possesso palla, maggior precisione nei passaggi, ma abbiamo perso 4-0. Però ci sono state delle cose positive su cui lavorare, si tende a guardare solo il risultato, ma ci sono delle cose su cui si può lavorare. Con il mio staff tecnico lavoriamo su tanti aspetti, dobbiamo ritrovare la giusta compattezza, sono convinto che stiamo lavorando bene ma dobbiamo attuare quello che facciamo, andandoci a cercare la fortuna”.

Ultimamente è un’Udinese più brutta di prima, cosa succede? Thauvin sta iniziando a saltare tante partite:

“Gli infortuni fanno parte di questa professione, in questa annata ha fatto gol pesanti, è un giocatore importante anche in allenamento. Sugli infortuni non ci si può fare molto, possono prolungarsi nel tempo. E’ stato spesso qui per farsi trattare e recuperare più velocemente, ma ci sono cose che non si possono accelerare, speriamo che torni presto per aiutarci con la sua qualità, abbiamo un solo giocatore con la qualità di Thauvin e se non è a disposizione alla squadra manca. Si può parlare degli altri, ma Thauvin è Thauvin. Guardate Retegui, sta facendo tanti gol e assist, non ci fosse stato magari l’Atalanta non sarebbe dov’è in classifica. Non mi piace perdere, sono ambizioso, l’obiettivo minimo è raggiunto. Devo dire che questo è positivo, negli ultimi anni l’Udinese non è stata in Europa, ha giocato per salvarsi. Abbiamo un filotto negativo di risultati ma con cose positive su cui lavorare. La parola crisi è stata avvicinata alla nostra squadra, ma per una squadra già salva non lo so se si possa parlare di crisi. Bisogna migliorare lavorando con la società, con la squadra, ci sono alcune cose che vengono riconosciute, altre meno, ci sono fasi in cui si perde giocando bene e in cui si vince anche non giocando bene. La squadra contro il Milan ha corso molto, non era svogliata, non era rilassata. Se la squadr corresse meno mi peoccuperei. Accolgo le critiche, ma proteggere la squadra fa parte del mio lavoro, non ho la sensazione di una squadra che corre meno”.

Però forse inconsciamente la salvezza con così largo anticipo ha tolto qualcosa:

“Capisco il ragionamento, però cosa vuol dire essere rilassati? Se Lucca non segna da pochi metri, se c’è qualche errore, se non si ottiene un rigore, senza questi fattori ci sarebbero altri risultati. Quando Thauvin non c’è manca un po’ di qualità, magari si parla di rilassamento ma per me non è così. Conosco bene i dati delle partite, li ho rivisti gara per gara, abbiamo tutti i vari fattori divisi in cartelle, nel calcio bisogna sfruttare le occasioni che si hanno e non bisogna subire. Non è che io non mi metta in dubbio, ho io la responsabilità e me le prendo per riuscire a migliorare”.

Rui Modesto si sta guadagnando una chance dal primo minuto?
“E’ possibile, è versatile, a destra, a sinistra, si sente un po’ meglio a destra. Può giocare anche terzino, indipendentemente dal modulo avremo bisogno di un certo tipo di giocatori sulle fasce, sia dal primo minuto che pensando ai cambi. C’è Kamara, c’è Ehizibue che magari non ha fatto sempre benissimo ma in un campionato ci sta. Vedremo se darà il suo contributo subito o a gara in corso, può servire energia dalla panchina e in quesot

Nell’interpretare i due moduli a che punto siamo? C’è stata una fase con tanti risultati ma ora rivediamo errori che sembravano superati:
“Io credo che siamo migliorati, possiamo giocare con entrambi i moduli, ci sono dei dettagli su cui dobbiamo migliorare, ha detto bene. Bisogna fare bene soprattutto nei duelli, se non lo si fa diventa tutto più difficile, in alcune gare in questo non siamo stati bravi. Se perdiamo un uno contro uno diventa più difficile, potrei citare un paio di gol su questo, diventa un errore individuale così. Posso assicurare che vedo una squadra in miglioramento nell’interpretare due moduli, poi dipende ovviamente anche da chi c’è a disposizione, vedremo a Torino che sistema adotteremo, ma non è importante questo quanto l’atteggiamento in campo.

Convocati ⛔️

In attesa dei convocati.

VENEZIA

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La vittoria contro il Monza vi ha dato maggiore consapevolezza? Situazione infortunati?
“Abbiamo qualche problemino con Yeboah, ha accusato un fastidio a fine partita. Speriamo di recuperarlo nella rifinitura di domani. Ho alcune idee, le valuterò e poi vedrete domenica. La squadra ha lavorato bene, ci sono ancora due allenamenti, dobbiamo continuare consapevoli che abbiamo un minitorneo. La prima partita l’abbiamo vinta, possiamo approcciare meglio la gara, contro il Monza abbiamo un po’ sentito il peso dei punti. Ogni gara però da qui alla fine avrà grande importanza e dovremo affrontare ogni sfida con maggiore ambizione e coraggio”.

Giocare a Pasqua incide? Che Empoli ti aspetti?
“Dobbiamo occuparci prima di noi stessi, davanti avremo poi una squadra che ha i nostri punti ma che è arrivata in semifinale di Coppa Italia. D’Aversa ha fatto un ottimo lavoro, a Napoli il risultato è stato pesante ma non dice tutto sulla partita dell’Empoli, in generale ha raccolto meno di quello che ha seminato. E’ una squadra viva, ha un giocatore di grande qualità come Sebastiano Esposito, che è maturato molto rispetto a quando è stato qui a Venezia. Poi ci sarà il contesto, che è abituato ad affrontare questo tipo di partite, è abituato ad affrontare gare di questo peso”.

Che aspetti saranno fondamentali nella partita?
“La compattezza, l’aggressività, la voglia di restare in partita, poi ci sono partite nella partita. Bisogna essere pronti a tutto, ci saranno momenti in cui le dinamiche della gara saranno a nostro favore, in altri momenti no, quindi dovremo essere sempre grintosi, mettendo in campo la versione migliore di noi stessi. Questo riguarda tutti, da chi va in campo allo staff, la gara più importante è la prossima, non dobbiamo focalizzarci sul resto. Poi ovviamente ci sarà la strategia di gara, che sarà cruciale”.

Sei tecnico di grande esperienza, come stai motivando la squadra?
“Nel calcio di oggi la comunicazione è fondamentale. Oggi dobbiamo essere bravi a guardare più i plus che i minus, cercando di vedere che difficoltà possiamo creare agli avversari. Sono gare di una difficoltà unica, ma vanno affrontate con la consapevolezza che stiamo lavorando in una direzione e che continuando si possono ottenere risultati. Chiaramente ci saranno delle assenze, ma possiamo dare continuità a quanto stiamo facendo, gli elementi e le caratteristiche di chi va in campo possono cambiare, ma la mentalità deve restare la stessa, così daremo continuità”.

Un incrocio particolare visto il tuo legame con Empoli e visto che poi alla fine ad Empoli è andato D’Aversa.

“Roberto è della mia stessa città, ci conosciamo. Abbiamo giocato anche spesso insieme a padel ma lui è più bravo (ride ndr). Al di là degli incroci estivi io sono cresciuto ad Empoli, devo ringraziare l’Empoli sotto tutti i punti di vista. Era un’altra società, ma una fetta del mio cuore è ad Empoli. Poi chiaramente ci sono le scelte professionali e in quanto professionisti facciamo il nostro lavoro al meglio. Chiaramente è particolare perché ci ritroviamo con gli stessi punti in una situazione delicata e con tre punti importanti in palio”.

Possibili sorprese in attacco?
“Non diamo vantaggi a nessuno. A partita in corso e dall’inizio chiaramente bisognerà fare delle valutazioni. Sto dando continuità poi a Ladisa, che è un 2006 interessante. Ci sono diverse soluzioni e non ho paura di prendere decisioni forti in gare importanti, vi potete aspettare qualcosa ma non a inizio gara”.

Sagrado e Schingtienne sono recuperati?
“Sagrado no, Schingtienne ha fatto parte del lavoro in squadra. Maric sta meglio rispetto al problema alla caviglia e sta ritrovando condizione. Poi chiaramente deve recuperare abitudine al contrasto dopo il problema che ha avuto. Duncan anche ha dato maggiore continuità agli allenamenti, si è allenato tutta la settimana non accusando problemi, è quindi un’arma in più”.
Stai cercando di alleggerire un po’ le pressioni in allenamento visto il peso di queste partite?
“Come dico sempre le pressioni vanno messe anche in allenamento perché poi la partita ti presenta pressioni. È importante questo aspetto, in queste gare abbiamo avuto compattezza, siamo riusciti a restare in partita anche per 100 minuti, restando uniti ma sapendo anche attaccare. Quindi partiamo da quello che sappiamo fare meglio, cercando di migliorare quello che ci è mancato. Se devo pensare al minitorneo siamo un po’ mancati nel primo tempo migliorando nella ripresa e dal mio punto di vista ci può stare”.

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VERONA

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“Sarà la prima volta che incontrerò un mito vivente come lui in campo. Sta chiudendo in bellezza, facendo nuovamente qualcosa di incredibile ed è un punto di riferimento straordinario, in campo e fuori, è un esempio di eleganza e intelligenza fuori dal comune. Un modello per allenatori giovani come me”.

Come stanno Suslov, Niasse e gli altri infortunati?
“Recuperiamo Sarr, che ha saltato solo un allenamento. Poi si sono allenati Serdar, Niasse e Suslov. Ora hanno bisogno di mettere minuti nelle gambe ma sono tutti recuperati al 100%, tranne Tengstedt”.

Come descrive la coppia Livramento-Mosquera, arrivati a questo punto della stagione?
“Sono ragazzi con potenziale, anche Sarr con loro, che stanno crescendo con il lavoro quotidiano, per arrivare al livello della serie A, uno dei top 3 campionati in Europa. Devono migliorare nella concretezza di numeri, di gol, ma per quello che riguarda il loro apporto sul gioco, sul sacrificio, sugli equilibri siamo già a un livello importante rispetto all’inizio. Ora sono tutti molto inseriti nel contesto di squadra ed è la strada giusta. Sta anche alla squadra mettere in condizione gli attaccanti di segnare, ma loro devono ricordarsi che al primo posto per loro ci deve essere la fame di gol”.

Cosa si prova a passare dall’essere un allenatore da esonerare a uno invece da confermare per la prossima stagione?
“Non è così strano nel mio lavoro. Conta il risultato e io sono qui per questo, anche se nella mia testa non c’è solo questo, anche valorizzare dei giocatori e dei giovani, plasmare dei giocatori con del talento e farli crescere. C’è una componente tempo che in questo mestiere c’è poco e quello che è successo a me è successo a tanti altri, ma mi è successo in passato e succederà in futuro. Bisogna sempre credere nel proprio lavoro e nei propri giocatori, e la società ha sempre creduto in me”.

Quanto è importante avere a disposizione tutti gli effettivi?
“La rosa è ampia. Al completo sarebbe stata di un livello più alto di quello che siamo stati causa infortuni a giocatori determinanti. Abbiamo sempre puntato a un concetto di squadra in cui tutti devono sentirsi parte del progetto e sentirsi importanti per sopperire alle mancanze. Ora recuperiamo giocatori importanti, ma devono riportarsi a regime, ad avere intensità per riprendersi il posto, perché chi li ha sostituti lo ha fatto in maniera fantastica, come Bernede, Dawidowicz e Niasse. Giocatori che ci hanno dato una grande mano e questo crea competizione che è determinante per tenere alto il livello della squadra nel quotidiano e per raggiungere l’obiettivo salvezza che ancora non è acquisito. Ci troviamo davanti a una squadra che non perde da 16 partite e poi avremo uno scontro diretto fondamentale, ora dobbiamo spingere ancora di più”.

Come può rispondere il Verona alla qualità della Roma?
“La Roma ha cambi, giocatori straordinari e lo dimostra nell’ultimo periodo, oltre il grande allenatore. È una squadra che con questo mister sarebbe al secondo posto. Noi dobbiamo pensare a noi stessi, dare continuità di prestazione, dimostrare di essere solidi, andando con umiltà a Roma, ma cercando di far male a loro, non essere spettatori, ma dando il massimo in entrambe le fasi per cercare di portare a casa punti di cui abbiamo bisogno”.

Chi è il giocatore che le è mancato di più nella costruzione della squadra?
“Io credo che siano mancate alcune cose. In una parte del campionato c’è mancata mentalità, poi questa è cambiata e questi ragazzi sono diventati fondamentali, così siamo diventati una vera squadra. In questo momento la mia mentalità è rappresentata dalla squadra. Forse ci è mancato qualcosa in mediana dove abbiamo adattato altri giocatori, come Suslov, Bernede, Dawidowicz e Kastanos, ma naturalmente con Duda, Serdar e Harroui era un centrocampo iniziale che non abbiamo mai avuto. Volevamo costruire una squadra su di loro senza mai riscurisci ma con il concetto di squadra abbiamo sopperito a queste mancanze”.

Adesso i giocatori si parlano in campo più di prima?
“Certo. Adesso parlano di calcio, si aiutano, fanno le giuste scalate, si chiamano gli uomini, soprattutto nella fase difensiva. La comunicazione è determinante e siamo molto cresciuti su questo, puntando su giocatori giovani con grande margine di miglioramento che imparano dai propri errori. I ragazzi si sono conosciuti e per questo serve del tempo per diventare squadra. Anche per merito di alcune brutte partite abbiamo capito cosa non bisognasse fare, da un discorso primordiale di squadra siamo diventati una squadra vera. E ora si vede in campo, e questo è figlio dei legami che si sono creati in campo e fuori”.

Prendete meno gol, segnate meno, ma avete fatto 13 punti nella seconda metà di campionato. È un segnale di maturità?
“Nella prima parte abbiamo fatto parecchie vittorie, una ogni tre partite, ma in mezzo perdevamo sempre. Ora la media è la stessa, ma con una stabilità diversa. Abbiamo abbassato il numero di gol ,ma abbiamo trovato maggiore equilibrio, ora l’obiettivo sarebbe aumentare i numeri offensivi tenendo questi numeri difensivi. Ora creiamo di più in realtà, ma segniamo meno, quindi dobbiamo continuare così perché la strada tracciata è quella giusta”.

È stato più importante l’inserimento di Valentini in difesa o quello di Dawidowicz a centrocampo?
“Sono entrambi giocatori importanti. Anche Duda può fare quel ruolo di Dawidowicz, ma con Pawel lui può essere più libero di pressare in avanti, con Dawidowicz che in quella posizione preferisce coprire la difesa. Valentini ha portato tanto, qualità da calciatore e la sua attitudine a livello caratteriale, non sbaglia un allenamento e avevamo bisogno di un giocatore come lui. Sull’aspetto fisico stiamo bene, in realtà stiamo correndo di meno, però lo stiamo facendo meglio rispetto ad altre partite, dove difendevamo in maniera differente. Ora siamo più equilibrati e le nostre corse sono più efficaci, ma a livello fisico, comunque, la squadra sta bene anche se può stare anche meglio con i rientri”.

I giovani possono avere più spazio in questo finale di stagione?
“I giovani, se c’è la possibilità, giocano. Ora conta raggiungere l’obiettivo senza preclusione tra vecchi e giovani”.

Lazovic come sta vivendo questo momento in cui non gioca da titolare?
“La vive da arrabbiato se non gioca naturalmente, ha avuto un principio di pubalgia, mentre Bradaric nel frattempo è cresciuto tantissimo. Apprezzo come aiuta Bradaric e il lavoro che fa da capitano, anche se non è titolare, ha una buona attitudine e da tanto alla squadra dentro e fuori dal campo”.

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