Di seguito tutti i convocati e le conferenze del 30º turno di campionato 2024/25.
Le tabelle di seguito contrassegnate con il simbolo “✅” conterranno le dichiarazioni delle conferenze stampa riportate ed i convocati se sono stati diramati. Se la tabella sarà contrassegnata con il simbolo “⛔️” significa che si è ancora in attesa di news a riguardo.
Non dimenticare che Fantapazz è l’unica piattaforma COMPLETAMENTE GRATUITA in tutte le funzionalità SENZA ECCEZIONI.
ATALANTA
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
BOLOGNA
Ci siamo lasciati con la perfezione della vittoria contro la Lazio, il Venezia però sarà un’altra storia, come ritrovare un Bologna perfetto dopo una sosta?
“Partita difficile, come tutte in Serie A toste, vedendo gli ultimi risultati del Venezia dovremo andare a fare una grande partita. Ognuno ha fame per il proprio obiettivo e tutti metteranno in campo i propri valori, ognuno per il proprio obiettivo. Dovremo prepararci bene dal punto di vista mentale e controbattere colpo su colpo. Mi dispiace che durante la sosta non abbiamo avuto tutti a disposizione, sono arrivati solo oggi i sudamericani, ma è normale tutti hanno queste difficoltà e dobbiamo affrontarle”.
Castro, Lykogiannis… come stanno gli infortunati?
“Castro ha preso questa botta al piede, era squalificato non sarà con noi, deve smaltire questa contusione ma nulla di particolare, sembrava qualcosa di diverso invece è solo una contusione. Lykogiannis durante una partitella ha preso questa piccola distorsione alla caviglia non sarà a disposizione, Lollo de Silvestri ha fatto quattro giorni a casa con l’influenza è rientrato solo oggi. Loro 3 non ci saranno, per il resto sono tutti a disposizione”.
Dallinga come sta?
“Domani sarà della partita, ha avuto una settimana in più per lavorare e ha spinto, abbiamo deciso di gestirlo, domani ha una bella opportunità per guidare il nostro attacco, ha un’opportunità importante per tornare a giocare dall’inizio, siamo tutti fiduciosi”.
Trasferta vietata ai residenti di Bologna e provincia, quanto vi mancheranno i tifosi? Cosa ne pensa di questa decisione?
“Evitiamo il discorso, quei pochi che ci saranno mi auguro che si faranno sentire, cercheremo di dare qualcosa in più anche per quelli che sono potuti arrivare a Venezia. Ci mancherà questa nostra “benzina” che ci ha spinto tanto nelle ultime partite ma cercheremo di dare il massimo lo stesso”.
Questa è la squadra di Italiano… trasmetti velocemente, ha incominciato a dire che questo è il suo Bologna, siamo una cosa sola…
“Se vuoi sapere un momento in particolare… quella partita con il Dortmund, l’abbiamo ribaltata è venuto fuori il carattere della squadra, con quella vittoria abbiamo cavalcato l’onda e l’entusiasmo che c’è in città, da lì secondo me si è innalzata tantissimo la consapevolezza e sta durando. Quello è stato un episodio che ci ha permesso di vincere, da lì è venuta fuori quella marcia in più che stiamo facendo vedere anche adesso”.
Alternativa a Dallinga nel caso?
“Jenso Odgaard potrebbe essere lui, ma Thijs Dallinga è tanto che non gioca, mi auguro di vederlo motivato e pronto, ha tanta voglia di dimostrare”.
Ieri intervista di Saputo, ha detto che i bolognesi lo hanno lasciato lavorare, la sente anche lei questa pazienza? Orsolini ha detto che lei è il miglior allenatore della Serie A…
“Sono arrivato in un gruppo nuovo, con questa difficoltà iniziale, riconoscendo qualche cambiamento, i cambiamenti sono sempre un po’ traumatici ma dopo qualche pareggio di troppo abbiamo trovato la strada giusta, poi non abbiamo avuto più momenti lunghi in cui la squadra non rendeva e questo ci ha permesso di riuscire ad arrivare dove siamo adesso, ma abbiamo ancora 2 mesi con un calendario ultra complicato. Orsolini? Quelle parole spero siano arrivate dal cuore, dal suo amore per quello che stiamo facendo, ha detto che sono stato coraggioso ma anche lui ha fatto bene e sta continuando come lo scorso anno. L’ho ringraziato”.
Dominguez e Pedrola come li ha visti?
“Benji sta bene ed è felice, sono contento per lui, questa sua convocazione gli darà tantissimo. Pedrola arrivava con una condizione non al massimo, si è fatto male, ora è due settimane che sta spingendo, ha una dote nell’uno contro uno, troveremo un po’ di spazio anche per lui”.
Sula musica in spogliatoio ha cambiato idea. Quanto ha imparato dai suoi giocatori?
“I tuoi calciatori in primis ti lanciano informazioni, ti danno spunti per dare e togliere qualcosina, poi ci sono anche gli avversari che ti permettono di modificare. Questo episodio della musica… loro sono abituati, io non lo ero, abbiamo trovato la quadra e capisco cosa intendono, ognuno trova la sua energia attraverso quel suono. Ora mi sono accodato, se non trovo la musica l’accendo io”.
Castro si era tolto la maglia anche per togliersi la diffida?
“Non è una questione importantissima, sapevamo che poteva capitare che potesse spendere un fallo, ha fatto gol non ci ha pensato.. poi ha questa caviglia che non sarebbe comunque stato con noi a Venezia. Santi ha 20 anni, ne deve capire di cose, anche nei prossimi anni eviterà questo genere di contusioni al piede… ha preso questa botta al piede calciando un piede di un compagno in allenamento con l’Argentina perchè doveva fare gol a tutti i costi”.
Esonero di Thiago?
“Mi dispiace perché è un collega, sempre sgradevole mollare un lavoro che è iniziato, sono aspetti che sappiamo tutti, ci saranno altri momenti in cui potrà dimostrare il valore come ha fatto qui a Bologna”.
Campo corto, ha pensato a qualcosa di diverso?
“Queste dimensioni del campo, questo momento in cui ci affrontiamo noi e il Venezia… ci sarà grande intensità nella partita, dovremo stare attenti alle seconde palle, ci sarà bisogno di arrivare direttamente sui nostri attaccanti. Oggi il primo giorno con il gruppo squadra al completo quello che potevamo fare l’abbiamo fatto”.
Fabbian prima punta?
“Lo abbiamo provato in partitella ma non gli piace tanto, predilige la sua mattonella e arrivare da dietro. Poi quando si trova lì… con la Lazio ha fatto un gol da centravanti vero”.
Saputo quando dice che incarni i valori veri che volevamo… cosa le fa pensare?
“Il presidente è un uomo del sud come me, si vede che ci mette passione, parla con tutti, è questo il bello. Averlo qui presente con la squadra, tutte le mattine saluta i ragazzi, condividiamo tutto quello che potrà succedere da qui in avanti. Sono contento delle parole che ha detto. Gli avevo promesso che davo tutto me stesso per il Bologna, sono convinto che questo non è mai mancato”.
Ha un contratto di un’altra stagione, ha un pensiero verso il futuro?
“Non si è mai discusso di niente perché in questo momento abbiamo grandissimi obiettivi da raggiungere, ho dato la mia disponibilità a tutto quello che vorrà fare la società con me, ma il focus è verso quello che dobbiamo andare a fare, priorità agli obiettivi”.
Castro per martedì?
“Per martedì ni, per la partita dopo speriamo di si”.
📋 𝐂𝐎𝐍𝐕𝐎𝐂𝐀𝐓𝐈 📋
L'elenco dei 2️⃣4️⃣ rossoblù presenti per la trasferta di Venezia 🔴🔵⤵️#VeneziaBologna #WeAreOne pic.twitter.com/ztgEMP48XI
— Bologna FC 1909 (@Bolognafc1909) March 28, 2025
CAGLIARI
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
COMO
"Every match must be treated the same because they all carry the same three points. Last year, after the defeat against Cremonese, we went to Marbella during the break and said: ‘There are nine games left—let’s go and win them all to reach Serie A.’ We won six and drew three,…
— Como1907 (@Como_1907) March 28, 2025
In attesa dei convocati.
EMPOLI
Ripartite dopo la sosta, qual è il bilancio di queste due settimane?
“La pausa Nazionale ha avuto un duplice effetto: ci ha dato un po’ di energie e qualche giocatore, visto che rientrano Fazzini, Solbakken e Viti. Ma perdiamo Ismajli. Dal primo giorno andiamo contro corrente, speriamo di recuperarlo il prima possibile. Affrontiamo una squadra che esprime un buon calcio, ma dobbiamo essere determinati nell’andare a prendere i punti. Siamo rammaricati perché potevamo essere nella posizione del Como, ma ciò non è accaduto. Tuttavia dobbiamo lasciare questi aspetti e anche il semplice punto può essere fondamentale. Loro hanno investito molto, hanno qualità, ma noi dobbiamo avere la fame della squadra che deve salvarsi a tutti i costi”.
Il Como sta facendo molto bene soprattutto in casa. Che partita sarà?
“Il Como ha molta qualità, lo dimostrano gli investimenti che hanno fatto non solo quest’anno. Hanno messo in difficoltà anche le grandi, hanno caratteristiche importanti. Hanno giocatori veloci, sono ben organizzati e ben allenati. Ma anche noi abbiamo fatto bene in trasferta, facendo un percorso importante. Nelle ultime due abbiamo recriminato perché potevamo portare a casa quattro punti e invece siamo tornati con solo un punto. Bisogna ragionare sulle esperienza passate e orrei tornassimo a casa con un risultato positivo, anche con una partita più sporca”.
I rientranti sono pronti per dare una mano dal primo minuto?
“Bisogna fare delle distinzioni, Cacace è tornato carico, dobbiamo sfruttare la sua carica agonistica e la sua soddisfazioni. Gli altri rientrano da infortuni lunghi, probabilmente li utilizzerò part-time”.
Quanto è importante Fazzini come caratteristiche?
“Jacopo è un giocatore che ha avuto finora una stagione tribolata ma è un giocatore importante perché ha qualità. Inoltre ha potenziale aerobico, può durare durante i novanta minuti senza perdere qualità. Sta a lui adesso mostrarcela”.
Ragioniamo naturalmente una partita alla volta ma affronterete tre partite importanti in una settimana. Quanto sarà importante entusiasmo?
“L’entusiasmo che si percepisce in città per l’evento storico di martedì ci deve dare forza per Como. Perché sì, la Coppa Italia è un avvenimento storico ma il nostro obiettivo è la salvezza e dobbiamo ragionare su quello. La trasferta di domani è difficilissima, il Como deve essere affrontato col massimo livello, di fronte avremo una squadra superiore. Ma abbiamo dimostrato di potercela giocare con chiunque, voglio una squadra coraggiosa che vada a prenderli alti. Detto questo, l’entusiasmo ci deve dare la forza per uscire da questa situazione”.
Contrattaccare bene può essere la chiave giusta per superare il Como?
“Il Como ha assunto un atteggiamento diverso in fase difensiva. Ha sempre provato a giocare, ha avuto ideali di costruzione ma adesso ha anche più coraggio rispetto alla prima parte del campionato. Ci potrebbero essere spazi che potremo sfruttare, ma non vorrei parlare dell’aspetto tattico per non dare ulteriori vantaggi a una squadra che parte avvantaggiata sotto l’aspetto della rosa”.
Rimane 36 la soglia per la salvezza?
“Io credo che non dobbiamo sprecare energie guardando agli altri, anche perché affronteremo diverse squadre al nostro livello. I punti li dobbiamo fare indipendentemente da quello che fanno gli altri, poi in base a ogni scontro diretto questo numero può cambiare. Dobbiamo pensare di fare risultati positivi per raggiungere questo obiettivo”.
Avere calciatori che hanno già avuto l’esperienza della salvezza dell’ultimo minuto, può aiutarvi?
“Non mi piace fare paragoni, due stagioni non sono mai paragonabili. Chiaro, i giocatori più esperti ti possono dare una lettura più maliziosa rispetto ai giovani. Ma i giovani possono andare con più leggerezza senza far pesare il fardello. Si tratta di una linea sottile, quello che conta è che la squadra vada in campo ragionando da squadra”.
Come stanno gli attaccanti? Nell’ultimo periodo hanno segnato meno ma forse per stanchezza.
“Dove hanno perso lucidità è perché non ho potuto farli rifiatare. Il ritorno di Solbakken è importante, lui sta bene fisicamente. Ha lavorato bene, si deve riabituare al contatto, all’utilizzo del braccio”.
Dovrete fare una partita operaia?
“In campo non vanno i soldi, il Como è una delle squadre più ricche del panorama italiano e non solo. Noi siamo l’Empoli, sappiamo chi siamo, dobbiamo ragionare sul nostro obiettivo valorizzando i giovani. Ragionando sull’andata, visto che loro sono i ricchi, noi dobbiamo andare in campo con una determinazione e una voglia superiore. Se attendiamo il loro sviluppo e siamo passivi andiamo incontro a brutte figure. Dobbiamo essere lucidi, i ragazzi hanno lavorato bene, ve lo posso garantire. Quello che conta è l’aspetto fisico ma quello mentale”.
In attesa dei convocati.
FIORENTINA
Che obiettivi ha per queste ultime partite?
“Credo nel lavoro, nella crescita. La squadra sta facendo un grande lavoro e mi dà tanta fiducia. Sono felice che i ragazzi abbiano quest’ambizione e stima. Noi abbiamo avuto un colloquio nelle ultime ore, abbiamo fissato degli obiettivi, la squadra ha voluto fissarli, ma rimangono dentro lo spogliatoio. Il segreto ora è pensare partita dopo partita, con la consapevolezza che possiamo giocarcela con tutti”.
Moise Kean è tornato con il morale altissimo dalla Nazionale. Come lo ha ritrovato? In cosa è migliorato quest’anno?
“Credo che i meriti vadano dati al ragazzo per tutto quello che ha fatto e per il percorso che si è costruito. Poi anche ai tifosi e ai compagni che lo hanno sostenuto tanto. Ha ambizione e maturità, può crescere ancora ed è il presente e il futuro della Nazionale. Non deve mai perdere la sua forma fisica e ci lavoriamo tutti i giorni”.
Gudmundsson ha trovato la scintilla definitiva con il gol alla Juventus? Come è cambiato il suo rapporto con lui?
“Ho sempre detto che gli mancava la continuità fisica, oltre alla scintilla del gol. Ha trovato entrambe le cose, è dentro al 100% ed è un giocatore fenomenale che sposta gli equilibri. Credo che finirà in crescendo e me lo auguro. Il feeling è ottimo, credo sia nell’uomo che nel calciatore. Siamo felici di averlo ritrovato alla grande. Non abbiamo solo lui, c’è anche Beltran che ha trovato meno spazio ma è importantissimo. Poi spero che anche Zaniolo possa fare il salto”.
Quanto è cambiato la Fiorentina rispetto alla gara di andata? Che rapporto ha con Gasperini?
“Gasp per me è un maestro, ho visto con lui il calcio in maniera diversa e ha rivoluzionato il calcio italiano. Ho cercato di prendere da lui tutte le cose che si possono prendere. Comunque lui è uno, non si può fare copia e incolla con nessuno, a maggior ragione con lui. All’andato ho capito la forza di questa squadra. Anche quando le cose non riuscivano ho sempre pensato che potessimo fare il massimo. Dovremo mettere tutto in campo da qui alla fine e la partita contro l’Atalanta ci darà tanto morale”.
Vuole dimostrare di meritare la conferma?
“Non mi preoccupo di queste cose, sono concentrato sui ragazzi. La Fiorentina è sempre al primo posto, abbiamo avuto un percorso altalenante ma siamo soddisfatti perché abbiamo vinto gare importanti. Adesso dobbiamo fare punti anche con le squadre di medio bassa classifica. Non penso al mio percorso, vado avanti per la mia squadra”.
Quanto mancherà Ederson all’Atalanta?
“Per loro è un giocatore importantissimo ma hanno altri calciatori che possono sostituirlo alla grande. Abbiamo trovato un assetto tattico perfetto, con i tre centrocampisti e abbiamo trovato gli automatismi giusti per questa squadra. Sono contento, la strada è quella giusta”.
Ha parlato con il club della possibile permanenza di Zaniolo?
“No, non abbiamo parlato del futuro. Sono sicuro che farà un ottimo finale di stagione. Io sono ambizioso e vorrei arrivare fino in fondo alla Conference”.
Si è parlato tanto della clausola di Kean e De Gea in merito al futuro. Cosa può fare la Fiorentina per trattenere questi due calciatori?
“Un calciatore quando deve fare una scelta non guarda ai soldi ma all’amore della piazza e all’ambizione. I giocatori che abbiamo in rosa hanno valori umani e sportivi eccezionali, David e Moise stanno molto bene qui, venivano da situazioni particolari e hanno trovato amore e fiducia. Poi sceglieranno i ragazzi”.
Atalanta modello da seguire?
“Ormai è una realtà. Hanno fatto un percorso e da anni ambiscono a posizioni alte di classifica. Nasce tutto dal progetto, dal settore giovanile, e poi Gasperini ha fatto cose incredibili. Anche a Firenze abbiamo tutto per far crescere questa squadra”.
In attesa dei convocati.
GENOA
Mister, si riparte dalla Juventus: che gara si aspetta?
“Ci aspettiamo una partita difficile per la qualità della Juve. Non sarà semplice giocare contro di loro. Sarà una gara difficile anche perché il cambio di allenatore porta energia. Credo che noi contro i grandi club siamo sempre riusciti a competere”.
Tudor ha chiesto spensieratezza dai suoi, le chiedo che Genoa vedremo domani?
“Noi siamo una squadra che vuole confermare quanto fatto nelle ultime settimane. Ci sono tanti lati positivi dall’ultima gara giocata in casa. Mi è piaciuto tanto come abbiamo approcciato e ora dobbiamo continuare”.
Cosa può essere a favore del Genoa questo cambiamento?
“Non sarà una partita facile. Non abbiamo pensato a prima. Non sarebbe stato comunque facile affrontare la Juve con Motta. Non è mai facile giocare contro la Juve. Poi quando c’è un cambiamento di allenatore, in grandi squadre così, ci sono sempre risposte da parte dei giocatori. La Juve sarà una squadra con energia e noi saremo pronti ad affrontarli con la volontà di vincere la partita”.
Per la gara di domani c’è qualche recupero?
“Ekuban e Vitinha hanno lavorato con la squadra, dobbiamo aspettare domani se potranno fare parte del gruppo. Caleb credo che sarà a posto. Thorsby farà parte del gruppo”.
Miretti come sta?
“Miretti è sempre stato a posto”.
Non ci sarà per squalifica Martin. In quella posizione può giocare Matturro?
“E’ un’opzione che abbiamo provato questa settimana. Matturro ha vinto il Mondiale U20 giocando terzino sinistro, vuol dire che ha referenze in questa posizione. Lui si trova meglio centrale. Abbiamo provato differenti opzioni e vediamo. Perdere Aaron non è facile, è un giocatore importantissimo per noi. Ma quando c’è un giocatore infortunato o squalificato c’è un’opportunità per un altro giocatore”.
Onana potrà avere più spazio?
“Sta crescendo. Quando un giocatore arriva, come lui, nel corso della stagione ci vuole un po’ più di tempo. Ha fatto bene quando è entrato, ha fatto una bella settimana di lavoro ma i centrocampisti stanno lavorando tutti benissimo. A me piace quando c’è la competizione con tutti che fanno il massimo per giocare e tutti mi mettono in difficoltà”.
Ha sempre trasmesso tranquillità all’ambiente. Le chiedo un bilancio suo personale al Genoa? E se prepara già il futuro visto anche le belle parole di Blazquez rilasciate ieri nei suoi confronti.
“Io sono contento di come i giocatori stanno lavorando sul campo e di tutto ciò che c’è intorno alla squadra. Vedo i fisioterapisti, il mio staff tutti molto concentrati così come i ragazzi che si impegnano molto con la voglia di competere e fare il massimo per il club. Quando si vede tutte queste persone intorno così, ti dà tranquillità. Poi nel calcio si può perdere o vincere ma noi abbiamo spirito di sacrificio e del lavoro. Per vincere ancora di più dobbiamo fare meglio sui dettagli. Abbiamo fatto bene e preso dei punti, ma non siamo ancora arrivati al nostro obiettivo, ovvero di restare in Serie A. Abbiamo fatto un passo in avanti ma non abbiamo ancora finito. Finché non siamo matematicamente salvi non è il momento di parlare del futuro. L’unica cosa che dico è che sono molto felice della società e di come mi trovo qua”.
Come ha reagito allo sforzo Malinovskyi?
“Sta bene, è pronto a competere e a giocare. Negli ultimi mesi ha fatto un grande lavoro, si è vista la sua qualità quando ha giocato. E’ un giocatore che può portare tanto alla squadra”.
Vi manca forse battere una big?
“Sì ma la cosa positiva è che contro le grandi siamo riusciti a competere”.
Domani giocherete con la maglia del Boca.
“E’ importantissimo per la società giocare con la maglia del Boca. E’ una società importantissima, sarà un giorno importante per i tifosi e per il club”.
In attesa dei convocati.
INTER
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
JUVENTUS
Prende la parola Giuntoli:
“Volevo ringraziare Thiago Motta e il suo staff per il grande lavoro in questi mesi. Volevo fare chiarezza anche sul rapporto con Thiago che rimarrà di grande stima e confronto quotidiano. Per le mie parole nel post gara di Firenze, noi ci siamo presi del tempo per riflettere e abbiamo deciso di dare una sterzata per la squadra e per la Juventus. La nostra scelta è andata subito su Igor soprattutto per le sue qualità tecniche e morali. Igor rimarrà con noi fino alla fine della stagione, compreso il Mondiale per Club. Poi ci incontreremo e la speranza è quella di andare avanti insieme. Noi crediamo molto nella squadra e siamo molto fiduciosi per il futuro”.
Come sono stati questi primi giorni?
“Saluto tutti, un po’ vi conosco. Ringrazio il direttore, tutto il club per quest’opportunità e la possibilità di allenare questo club. Darò tutto il mio, di fare un lavoro giusto, che va fatto. Emozioni ci sono, chiaramente, non perché la Juve rappresenti ciò che è. Tutti vorrebbero allenare la Juve. Quella roba c’è. Soprattutto c’è voglia di fare il lavoro, di fare bene, di raggiungere l’obiettivo e sappiamo tutti qual è. Credo tanto in questa squadra, ha giocatori forti, c’è stato poco tempo di lavorare. Tutti sono arrivati ieri, primo allenamento. Non ci sono scuse. Mai cercate nella mia vita, cerco sfide, le scuse, le responsabilità. Ecco partiamo così”.
Come ha visto Vlahovic?
“Dusan ha fatto un bel gesto. Si tratta di un giocatore fortissimo e sono felice di allenarlo. Già in passato ho parlato di lui, è così. Sono fatti, non parole. Giocatore che ha tutte le doti che deve avere un giocatore di prima classe. Sa fare gol, capisce, è intelligente, motivatore, viene da un momento così. Abbiamo parlato, abbiamo scambiato opinioni. Vuole lavorare. Abbiamo lui e Kolo che sono giocatori forti. Possono giocare insieme? Si possono giocare insieme, uno o l’altro, si può fare tutto. Importante avere giocatori forti, sennò un allenatore non può fare niente. E’ stimolante. Sapete che ci vuole tutto, quando c’è gioventù è una cosa bella”.
Su Yildiz e Koopmeiners?
“Quando uno è forte può giocare ovunque. Ho visto tutti i ragazzi dispiaciuti, quando un allenatore va via è anche responsabilità loro. Allo stesso momento li ho visti molto vogliosi, motivati di ripartire. Koop lo stesso. Sono giocatori con caratteristiche rare, importanti, possono e devono fare gol. Fanno la differenza nel calcio. Quelli che giocano vicino alla porta. Proverò a trovare le posizioni giuste per far rendere di più i giocatori”.
Cosa dovrà risolvere?
“Ci sono sempre queste belle descrizioni, so che vanno in una o nell’altra direzione. Quasi sempre non è né bianco o nero, anche se siamo bianconeri. Mi considero un allenatore. Nella mia carriera, e ho iniziato ad allenare abbastanza presto per gli infortuni. Sono già tanti anni anche all’estero. Posso essere un po’ particolare, ma faccio le scelte col cuore. Vengo, contratto o non contratto, se sento che è giusto proseguo, se non è giusto vado a casa. Questa situazione qua è successa, ma non c’entra niente. Si vive il presente, anche questo lavoro qua. Avere 10 anni di contratto cambia poco. Vorrei avere un contratto di 10 anni, ma faccio comunque il mio lavoro. Sabato c’è la gara, ci motiviamo, questa è la vita da allenatore. Non possiamo controllare quello che c’è in futuro. Oggi vivo l’allenamento di oggi, devo parlare coi giocatori, questa è la vita dell’allenatore”.
Quali sono i leader di questa squadra?
“Qualcuno l’ho conosciuto ieri, non posso dirti in 2-3 ore come sono le persone. Posso darti un commento. E’ vero che questa gioventù, è chiaro. Le generazioni sono diverse, anche di giovani che arrivano. La cultura è diversa da 20-30 anni fa, c’era più personalità ovunque. Va anche detto che si è presa una strada di cambiamento e ci sono tanti giocatori. Quando sono anche tanti giocatori insieme, può rallentare questo percorso di crescita della squadra. Anche quello si è un po’ sottovalutato. Quando sei alla Juve non frega a nessuno niente, se sei giovane o vecchio, devi essere forte. Lavoro che è di tutti. La Juve è quel club perché fa le cose giuste facendo le scelte giuste con le persone giuste. Sono andato in giro e quello non l’ho visto. Se si sbaglia persona, non si fa bene. Qua c’è sempre stata questa forza, a partire dalla gente sopra. La cultura di lavoro qui è quello che mi è stato dato qua, vivendo 7-8 anni qua. Questa cultura. Del Piero, Zidane, l’umiltà di quella gente, Montero… Tutti quelli che mi ricordo. Si gioca la Champions mercoledì e si vince, si gioca con una meno forte, nel riscaldamento era una roba pazzesca, quella squadra piccola c’era una voglia quasi maggiore. Questo ho provato a trasmettere dove ho allenato e voglio farlo anche qua”.
Chi sarà il capitano?
“Tutti devono prendersi le responsabilità. Il capitano sarà Locatelli. Altri due-tre nomi li faremo in questi giorni, sono arrivati ieri. Manuel è un ragazzo giusto, perbene, ha le doti giuste per farlo”.
Su cosa punterà maggiormente?
“Bisogna lavorare su tutti e dare un po’ di spensieratezza. Allo stesso tempo dare anche qualcosa dal punto di vista tattico. Cattiveria, ma anche le cose giuste. Lavorare su tutti gli aspetti e non trascurare niente, ma andare forte, consapevoli di quello che rappresentiamo. Però bisogna andare forte”.
È lecito aspettarsi subito una difesa a 3?
“Ho giocato a 4 in difesa, ma anche a tre. Ho fatto pressing a uomo e a zona. Sono cose importanti, ma bisogna guardare le caratteristiche della squadra”.
In cosa sarà diversa la Juve? Come utilizzerà Koopmeiners?
“Non posso paragonare. Faccio il mio. Vedo in allenamento, e sabato deve essere conseguenza di quello. Ora sono stati pochi, 2 o 3. Spero di far vedere qualcosa. Lo spirito. Non deve mancare. Testa e cuore. Dal punto di vista tattico anche, per le cose giuste ci vorranno 2-3 settimane, è così.Koopmeiners? È un giocatore forte che ha voglia di fare. Io voglio farlo rendere al massimo. Sono sicuro che lo farà”.
Cosa hai pensato quando ti ha chiamato la Juve? Cosa hai detto ai ragazzi?
“È stata una bella cosa. Ho detto tante cose ai ragazzi. È stata una settimana particolare perché arrivavano dalle nazionali”.
Quando ha colto il senso di appartenenza di questa società?
“Li ho detti ieri a Perin. Arrivo a 20 anni. C’è Zidane negli spogliatoi. Mi metto lì ad aspettare la terapia. C’è chi si alza ed è il mio turno. Vedo Zizou e vado via, mi sposta e mi dice: sei te, vengo dopo. Ero un giovanotto. Altra bella: tolgo le calze dopo l’allenamento, viene Del Piero e mi dice: guarda devi metterle così, c’è Romeo che sappiamo chi è, li deve girare. Perché fai così? Non ti costa niente. Sono due cose belle di quello che è, quell’umiltà”.
Cosa hanno bisogno i giocatori?
“È una cosa individuale. Adesso giusto dare un po’ di positività, poi però dobbiamo mettere il casco e pedalare. C’è da ripartire ma senza ansia. Sappiamo la pressione di essere alla Juve”.
Dobbiamo aspettarci una squadra offensiva?
“Non dobbiamo rinunciare a niente. Io voglio gente che si diverta. Io voglio sempre fare un gol in più. MI piace attaccare con tanti, ma non voglio nemmeno prendere gol. Il lavoro deve essere completo. Il calcio deve andare in una direzione che lo renda sempre più interessante, il mondo è sempre più esigente. Tutti guardano ora tante partite e possono anche annoiare. Vedo e leggo. Penso occorra andare in quella direzione lì, ma non bisogna trascurare l’equilibrio”.
Vuole chiedere qualcosa ai tifosi per sabato?
“I tifosi sono sempre stati importanti e sono sicuro che sabato ci supporteranno, perché il club si ama. I ragazzi ci tengono e sono sicuro che faremo una bella gara. La partita sarà difficile con Vieira che sta facendo molto bene”.
Un giudizio su Kolo Muani e Thuram?
“Ieri ho sentito Lilian, abbiamo fatto una chiacchierata. Guarda che se fa qualcosa di sbagliato, dagli subito uno schiaffo. No, è ben educato, Khephren lo conosco da Nizza, l’ho incontrato dal Marsiglia. Kolo l’ho visto ieri, giocatore fortissimo, non devo dirlo io. L’ho visto giocare io. Ci siamo conosciuti ieri. Cercheremo di usare la squadra al meglio”.
Che spunti ha avuto dalla squadra?
“Ma quella la senti, l’annusi, parli, senti cosa dicono i giocatori. Cuore, appartenenza, non si vince con quello. Sennò portiamo il più grande tifoso e facciamo allenare lui. Tutti i punti di vista. Motivazioni sia tattiche, e non solo. Lavoro di tutto il club. Giocatori sono grandi protagonisti. Li devi far rendere al massimo. Il giocatore capisce tutto, come ha fatto uno, come ha fatto l’altro. Se vede una cosa, non vede l’altra. Perde o guadagna credibilità. Così non si vince.”
Ha percepito poco Dna juventino?
“Ho parlato tanto di questo e non ho tanto da aggiungere. Ho detto tutto quello che volevo dire. Bisogna fare le cose giuste”.
Ha lavorato poco con la squadra, ma volevo sapere come si spiega una Juventus che fa così fatica a fare goal da calcio piazzato?
“Non mi va di commentare quello che è successo prima, nel senso io mi metto a lavorare e vedremo. Spiegare perché una cosa c’era o non c’era non è neanche educato da parte mia. Mi piacciono i calci piazzati ed è un assetto importante sia difensivo che offensivo. Lo sarà sempre di più, si guadagnano punti, si muove la classifica con i calci piazzati. È una parte che diventa sempre più importante nel calcio di oggi. Va lavorato fortemente su questo. Si deve lavorare forte su questo aspetto”.
Ha sentito Lippi?
“Lui mi portato alla Juventus. Quando penso a lui, io penso alla Juventus. Il suo modo di comunicare e gestire lo spogliatoio. Io voglio molto bene a lui”.
In attesa dei convocati.
LAZIO
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
LECCE
Le incognite dopo la sosta
“Ciò che conta è che i giocatori che rientrano dalle nazionali trovino subito il mood del campionato. Bisogna catapultarsi subito sulla prossima partita da giocare. Il mio compito è quello di entrare subito nel merito del prossimo incontro e focalizzarci solo ed esclusivamente su quello. Chi è rientrato dalle nazionali deve resettare tutto e rientrare in ottica campionato”.
Cambi sugli esterni?
“Abbiamo cinque esterni, due giocheranno dall’inizio. Probabilmente quattro su cinque giocheranno, chi partirà dovrà dare il massimo, così come chi subentrerà. La partita sarà giocata anche lì, in quelle zone del campo. Non è importante chi parte titolare, è importante che tutti facciano la prestazione, anche chi subentra”.
Segnali da chi non è partito con le nazionali?
“Quelli che sono rimasti si sono allenati bene, alcuni mi hanno mandato segnali positivi, facendo meglio rispetto a quello che hanno fatto finora. Ci hanno messo tutti partecipazione e impegno. L’aspetto fisico è importante, così come quello mentale. Chi è rimasto qui ha lavorato bene, non è stata la classica settimana di sosta”.
Il Lecce è venuto meno quando c’era da lottare?
“Una squadra che non fa le prestazioni è palesemente morta. Se fai la prestazione ma non riesci a esprimerti al meglio significa che la tua prestazione è stata al di sotto, per tanti motivi, che possono essere tecnici, tattici, fisici. La squadra ha lottato ma ha lottato male, ha giocato la palla ma l’ha fatto male. Quando faremo una partita senza attributi sarò il primo a dirlo. La sconfitta di Genova è maturata perché ci siamo messi noi nelle condizioni di subire quei due gol, non se l’è guadagnato il Genoa. Sono episodi frutto di aspetti su cui lavoriamo, quindi la squadra non si può dire che non ha lottato, al massimo è stata disattenta”.
Ranieri e la Roma
“Ranieri è un fuoriclasse sulla panchina e nella comunicazione, è un allenatore di grande esperienza e di grandi capacità. Nelle ultime 13 partite la Roma ha fatto 10 vittorie e tre pareggi. Un allenatore che ha questo score sa che deve mantenere un livello di attenzione alto, soprattutto nella settimana delle nazionali, è consapevole della forza della sua squadra”.
Le differenze con la partita d’andata?
“All’andata ho sbagliato la partita tatticamente, per conoscenze ridotte e non approfondite. Mi assumo la responsabilità di quella partita. Da lì in poi la Roma è migliorata sempre più, ha introdotto tanti giocatori di qualità. Oggi si ritrova con quello score. Noi abbiamo lavorato cercando di migliorarci, alle volte con difficoltà e con qualche infortunio di troppo. Abbiamo fatto un percorso sicuramente migliorabile, ma è una valutazione parziale. Si può e si deve far meglio”.
Su cosa si è lavorato nella sosta?
“Abbiamo svolto un lavoro tecnico e un lavoro fisico, abbiamo portato avanti dei principi di gioco, man mano che si sono riaggregati tutti i nazionali”.
Le scelte di formazione dipenderanno dal terreno pesante per il maltempo?
“Una volta si diceva che sul campo pesante dovevano giocare quelli grossi. Una volta ho giocato sotto il diluvio coi giocatori leggeri. Era un Ascoli-Milan del 2005 e la squadra pareggio. Quindi non ci credo”.
Nel corso della partita si possono adottare moduli diversi dal 4-3-3?
“Qualche volta lo abbiamo fatto. A Venezia, a Roma all’andata. Quando uso un’ala tattica lo facciamo. Magari si nasconde sotto mentite spoglie. Quando uso un mediano tattico lo facciamo. Poi voi lo leggete 4-3-3, ma questa squadra non ha mai giocato con il 4-3-3 quest’anno”.
Come sta Gaspar?
“Con la nazionale ha fatto warm up. Domani vediamo chi giocherà. L’importante è che abbia fatto due partite da 90 minuti. Ho visto anche qualche partita dei nostri nazionali. Gaspar in queste due partite ha cercato la sua continuità, è un fatto positivo”.
Come sta Rebic?
“In queste ultime due settimane si è allenato molto bene. Prima ha avuto un periodo in cui non si è allenato con la determinazione e la cattiveria che ho visto negli ultimi 15 giorni. Quando un giocatore sta così è un’arma in più”.
E’ più importante osare o cercare di sbagliare di meno?
“Bisogna giocare ogni partita come se fosse l’ultima, senza calcoli. Ai calciatori ripeto spesso che non devono pensare alla vittoria, al pareggio, alla sconfitta, bisogna scendere in campo per ottenere il massimo, senza alcun tipo di masturbazione mentale e senza avere il rimpianto del giorno dopo. Non esiste rimpianto, il giorno della partita dai tutto te stesso e al triplice fischio devi uscire a testa alta”.
Quanto è importante il fattore “Via del Mare”?
“I calciatori devono dare il massimo in ogni partita, senza pensare al domani. Alla tifoseria e all’ambiente chiedo di sostenere la squadra sempre, fino al 95°, se poi meriteremo i fischi sarà giusto prenderli, ma bisogna stare legati alla squadra, perché il nostro campionato è questo, dobbiamo essere consapevoli che c’è da soffrire fino alla fine. Poi alla fine tireremo le somme. Non servono disfattismi, quando perdiamo siamo tutti delusi, ma il giorno dopo si riparte, fino a quando il campionato mi dà una possibilità io devo azzannarla”.
2️⃣6️⃣ giallorossi convocati per #LecceRoma pic.twitter.com/K0QL7yFxbQ
— U.S. Lecce (@OfficialUSLecce) March 28, 2025
MILAN
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
MONZA
Nesta, cosa chiede al suo Monza per la partita in casa del Cagliari vista la situazione in classifica?
“Quello che chiedo è di non abbassare il livello neanche minimamente. E poi ripeto la frase più brutta del mondo: cioè che finché la matematica non ci condanna dobbiamo provarci. Non avrei mai voluto dirla ma è così. Abbiamo analizzato le partite fatte e il calcio ti porta sempre qualcosa di imprevisto e in poco tempo devi trovare la soluzione giusta”.
Cosa pensa della prestazione con l’Italia di Daniel Maldini e le critiche ricevute?
“Ritengo che sia troppo facile attaccarlo perché è figlio di Paolo. Ma lui deve fare un salto e di questo ne è consapevole. Ogni tanto sbaglia la giocata e si perde ma deve crescere. Però se gioca con l’Italia c’è un motivo”.
Qual è il suo pensiero rispetto a quanto accaduto ad Armando Izzo che ha trovato giustizie nelle ultime ore?
“Solo Izzo poteva continuare a giocare nella sua situazione. Qui ha lavorato come pochi e si è dimostrato un grandissimo ragazzo, Non so come ha fatto con tutto quel peso addosso”.
Purtroppo avete perso Pessina tutta la stagione. Lo ha sentito? Come sta?
“Lo chiamo oggi. Purtroppo non è mai rientrato veramente perché quelli sono infortuni brutti. Pensavamo di risolverla prima ma c’è stata una brutta ricaduta e si è deciso di operare. Ho letto molto su Pessina, anche che non volesse giocare. Non è assolutamente vero. Sono io che l’ho dovuto tener fermo a forza”.
Che messaggio vuole lanciare ai tifosi?
“Io non do consigli ai tifosi perché chi è tifoso del Monza lo rimarrà a prescindere. Il momento è particolare per questo club. Dopo anni affrontati in maniera super grazie a un super presidente ci troviamo in un momento di transizione ma la proprietà rimane forte, anche a livello di struttura e stipendi, Fioretto in caso di salvezza? Dovesse arrivare la salvezza non so cosa farei ma sicuramente qualcosa di importante. Purtroppo però dopo ogni partita diventa sempre più difficile. Per Cagliari recuperiamo Akpa Akpro e Gagliardini. Sensi, Carboni e Caldirola no perché ci vuole ancora un po’”.
In attesa dei convocati.
NAPOLI
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
PARMA
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
ROMA
Chi giocherà al posto di Dybala?
“Aspettate sabato e lo vedrete. Chi è andato in Nazionale è tornato con grande voglia. Sarà una partita difficilissima. Il Lecce dopo le soste ha fato 5 punti e noi pochi. Questo ci deve allertare. Troveremo una squadra garibaldina che pressa e non ci farà respirare. Chi gioca sa quello che deve fare. Non c’è un favorito. Chi mi fa vedere qualcosa in più entrerà”.
Gasperini è un favorito per la panchina della Roma?
“Me l’aspettavo… Questa settimana parliamo di Gasperini e la prossima di un altro. La cosa che mi fa felice è che avete tirato fuori tanti nomi e di quelli con cui ho parlato invece non ne avete dato notizia. La scadenza è quando il presidente lo vorrà dire. Io ho risposto. Se vi dico di no non ci credete e se vi dico di si, impazzite, quindi vedete voi”.
Pellegrini torna centrale nel progetto?
“Sono centrali tutti quanti. Ho detto ai ragazzi che giocheranno i 16. Poi sarà il campo a dirmi chi è più pronto rispetto ad un altro. Chi ha tirato la carretta fino ad oggi dovrà rifiatare. Sono tutti centrali. Lo avete visto che non ho fatto mai preferenze. Credo in quello che stiamo facendo e tutti sanno che devono spingere fino in fondo. La partita di Lecce sarà la partita della volata finale. Possiamo giocare a tre o a quattro, dipende. Vediamo in corso della partita. Ora è tutto molto fluido e interpretativo”.
Il nome sul prossimo allenatore sarà scelto da lei? Quanto conta la piazza?
“Lo sceglieremo io e Ghisolfi. Daremo una lista di papabili al presidente e lui lo sceglierà. La piazza è importante ma sappiamo che la piazza ama chi fa bene alla Roma. Se all’inizio non viene apprezzato poi conteranno comunque i fatti. Ma credo comunque di sì, che il nome piaccia. Chi viene sa che deve far bene. La Roma vuole arrivare in alto e saprà che per i primi due mercati non possiamo fare spese pazze. Chi viene deve sapere queste cose. Io dirò quello che ci aspettiamo, dovremo sostenere e aiutare il nuovo allenatore. Se io restassi a fare il tecnico perderemmo un anno. Io non sono il futuro della Roma. Chi viene deve essere il futuro della Roma”.
Su Paredes e le sue scelte. Lei ha inciso sul rinnovo di contratto?
“Io ho inciso perché ho detto che lo voglio. Lui ha fatto di tutto per andare al Boca? E’ qui. Contano i fatti”.
Gasperini sarà il nuovo allenatore o possiamo escluderlo?
“Potete escludere tutti quelli che avete detto. Gasperini non sarà l’allenatore”.
Su Hummels…
“Può essere titolare e si allena bene. E’ un giocatore a mia disposizione e potrebbe giocare”.
E’ previsto che il presidente si palesi di fronte al pubblico?
“Perché è così importante? Io non ho visto mai un presidente così importante. Che venga a parlare o meno, a noi non è mai importato. Per fare un esempio, col presidente del Chelsea io stesso ci ho parlato più dopo che prima. Ditemi quali sono i presidenti, anche nelle altre Nazioni, che parlano. Solo in Italia vogliamo che parli. Ditemi un presidente americano che parla. Lo ha detto già lui. Vuole fare grande la Roma. Ha speso 1 miliardo. Ora poi non può comprare per il gentlmen agreement con la UEFA… Avete visto che ha preso Mourinho e ha cercato di fare bene. Lui non è uscito dal suo budget ma da quello imposto dalla Uefa, sta pensando anche allo stadio. Io preferisco un presidente che parli poco ma che si impegni tanto. Sto parlando da tifoso”.
Su Konè…
“Era affaticato, ha riposato e poi ha giocato con la Francia. Se giocherà sabato? Se lo vedo e sta bene sì altrimenti lo troverete in panchina”.
Saelemaekers, a che punto è con la trattativa?
“Della trattativa ne parlerei con Ghisolfi. Sta tornando al suo rendimento ed è uno dei probabili che inizierà la partita”.
Dybala, come sta?
“Ci ho parlato, sta molto bene ed è soddisfatto di com’è andata. Ora deve solo aspettare e il nostro staff medico farà di tutto per rimetterlo nelle migliori condizioni senza affrettare i tempi e senza ritardarli. Questo è il tendine che viene utilizzato spesso dai chirurghi per fare il crociato. Quindi con il crociato si aspettano sei mesi, ma questo no, non è stato un crociato, si è tolto un pezzettino che era deteriorato. Per cui dovrebbe essere molto meno, ma non possiamo dire ci mette X tempo. Noi siamo fiduciosi. Il ragazzo è contento per come è stato trattato dopo ciò che ha subito”.
In attesa dei convocati.
TORINO
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.
UDINESE
Come ha preso la notizia dell’infortunio di Sanchez? Cambia qualcosa nella preparazione della sfida contro l’Inter?
“C’è stata la pausa per le nazionali, una parte della squadra si è goduta questo periodo mentre un’altra era in nazionale. Il lavoro è stato un po’ più tranquillo, ma abbiamo fatto molto anche se non erano tutti presenti. Affrontiamo l’Inter che è prima in classifica, domani affronteremo la seduta con tutti i giocatori, Zemura è appena tornato. Sanchez si è infortunato, sono tutti a disposizione a parte lui e ovviamente non sono contento che si sia infortunato, però ci sono anche altri giocatori che possono scendere in campo. Abbiamo una buona rosa per sfidare l’Inter. Thauvin ha bisogno di ancora un pochettino di tempo, durante la settimana ha provato a correre per unirsi progressivamente con la squadra. La situazione sembra buona, ma abbiamo deciso di trattare ancora il suo infortunio. Spero torni la prossima settimana”.
Contro il Verona una brutta prestazione, contro l’Inter cambierà qualcosa?
“Ci stiamo preparando e sappiamo come gioca l’Inter, quali siano i loro meccanismi. Giocano molto bene quando hanno il pallone, una squadra con esperienza, sanno come vogliono giocare, ci prepareremo, il Verona appartiene al passato. Non siamo stati abbastanza creativi nel possesso palla, non abbiamo conquistato molti corner, abbiamo analizzato la gara e sappiamo cosa dobbiamo migliorare. Sicuramente non sarà la stessa gara, dobbiamo fare più possesso palla, ma quando lo abbiamo dobbiamo anche essere più pericolosi negli ultimi minuti. Contro l’Hellas Verona non ci siamo presi dei rischi che era necessario prendere, non è stata però a mio avviso una brutta gara, ma potevamo fare meglio. L’Inter avrà più possesso palla, il nostro obiettivo è dargli filo da torcere senza commettere ingenuità. Abbiamo mostrato alla squadra i gol presi nelle ultime gare contro l’Inter, sono arrivati per ingenuità. Vogliamo arrivare alla gara contro l’Inter con entusiasmo ma anche con il giusto realismo. Vogliamo giocare come vogliamo, senza pressioni, con una buona prestazione a livello di squadra”.
.
Nella sosta si è parlato molto di Solet:
“Solet nella settimana scorsa non si è allenato, ha avuto un piccolo acciacco, è rientrato in questi giorni e speriamo che possa giocare. Ha dato un contributo nel dare una certa solidità alla nostra difesa. Lui e Bijol sono due buoni giocatori, Oumar vuole giocare ad altissimi livelli, sta giocando bene e può anche migliorare. Vogliamo che mantenga questo livello migliorando certi aspetti e non è troppo lontano dall’obiettivo di giocare in una grande. Adesso però bisogna pensare alla prossima partita e speriamo che non subisca altri infortuni”.
Davis come sta? A che punto è dopo l’infortunio?
“Per ora non può reggere 90 minuti ma sarà con noi, stiamo lavorando affinchè possa giocare titolare, ha fatto qualche spezzone, bisogna gestire bene i carichi. Abbiamo imparato da determinati errori commessi in passato, in base al lavoro svolto con lui lo impiegheremo piano piano sempre di più. La cosa importante non è il giocare, ma l’avere una buona forma, vedremo come evolverà la sua situazione fisica settimana dopo settimana. Dobbiamo essere attenti e prendere decisioni per gestire il suo fisico”.
Kristensen come sta crescendo? Lo vede più centrale o ormai più terzino?
“Quello di difensore centrale è il ruolo che può ricoprire principalmente, però lo abbiamo schierato anche terzino in una difesa a 4, penso sia importante che possa maturare esperienza anche lì. Contro il Napoli ha fatto bene, contro il Verona non ha fatto un buon primo tempo, è giovane, parliamo molto con lui, sa che dev’essere costante nelle prestazioni. Ha giocato in under 21 e ha raccolto quindi esperienza ulteriore in nazionale, sta maturando, dev’essere più costante, deve maturare sotto certi punti di vista. Può fare un tic in più”.
Al posto di Thauvin e Sanchez chi? Abbiamo visto Payero provato lì contro il Verona, c’è anche Bravo, ma anche Ekkelenkamp?
“Ci sono queste due assenze ma ho più soluzioni, ci sono delle idee, lasciatevi sorprendere da come giocheremo. Questa è la situazione, sappiamo quale sia, Thauvin è un giocatore da sostituire, abbiamo tante possibilità per farlo”.
In un centrocampo a tre Ekkelenkamp semnbra fare un po’ di fatica in più, nel 3-5-2 forse meglio Payero o Atta?
“E’ quello che mi chiedo anche io ogni giorno”.
Iker Bravo come sta crescendo?
“Lavora bene, non ha giocato così tanto, ma ha fatto un buon spezzone contro il Verona. Ha fatto bene sia con Lucca che senza, deve sentirsi libero di muoversi sul campo. Deve dare tutto, pretendo da lui che aumenti la sua maturità sul campo, è attivo, motivato, forse a volte troppo emotivo, ma con i giovani è normale, questo è il suo carattere, mi interessa che dia tutto in allenamento, è in buona forma, dà sempre tutto, sicuramente gli farebbe bene se giocasse ancora di più. Vedremo, ci sono ancora 9 gare da giocare, come Kristensen deve crescere”.
Solet quindi ha avuto un acciacco ma ci sarà?
“Sì c’è, l’acciacco lo ha avuto dopo il Verona, lo abbiamo preservato, da ieri si è allenato con il gruppo e quindi dovrebbe essere della gara visto che c’è ancora un allenamento”.
Sava come sta? Brenner rientrerà tra i convocati?
“Sava si sta allenando ogni giorno, non può ancora giocare ma il processo di recupero sembra buono. Lo utilizziamo durante gli allenamenti con Okoye per il gioco con i piedi, dovrà migliorare la sua condizione, speriamo possa tornare già entro l’annata. Brenner vedremo se sarà convocato, si sta allenando con la squadra”.
In attesa dei convocati.
VENEZIA
Rispetto alla gara d’andata, come sono cambiate Venezia e Bologna?
“Loro mi sembra abbiano cambiato meno di noi, noi siamo cresciuti negli atteggiamenti, come lavoro di squadra in generale e abbiamo cambiato qualcosa con il mercato. Poi dico sempre che non basta e noi dobbiamo continuare a crescere passando anche da momenti difficili come nella sfida d’andata. Il Bologna ha giocato in Champions quest’anno, nonostante sia uscito ha fatto un’ottima figura secondo me. Hanno un ottimo allenatore, un grande direttore (Sartori, n.d.r.) che dove va crea sempre strutture importanti mettendo i propri allenatori nelle migliori condizioni, con una squadra forte e giocatori ricercati. Il Bologna arriverà con la voglia di fare una grande partita, ma di fronte troverà una squadra con lo stesso desiderio di fare risultato”.
Il Venezia arriva da buoni pareggi.
“Dovremo sentirci bravi solo quando avremo raggiunto l’obiettivo finale, sennò tutto il resto non conterà più niente. Dobbiamo rimanere ancorati a questo gruppo di squadre che lotta per rimanere in A fino alla fine. Tutte le altre cose oggi non contano, conta solo il Bologna”.
Con il Napoli la partita a tratti più bella del Venezia. Si potranno rivedere le due punte domani?
“E’ una delle opzioni di cui abbiamo parlato, il doppio attaccante ci può stare, le soluzioni possono essere tante. All’andata il risultato è stato negativo, ma nella prima mezzora ricordo che avevamo fatto un’ottima partita, questo significa che giocare bene mezzora non basta. Devi essere bravo a rimanere dentro la partita. Poche squadre fanno 90 minuti identici, ci sono partite dentro alle partite, con il Napoli abbiamo fatto una partita con maggior continuità, sia in chi era titolare che in chi è entrato poi con la mentalità giusta”.
Maric sarà fuori?
“Non ha recuperato, penso starà fuori per un po’, almeno per 2-3 partite. Non ci sarà Sverko, spero rientri in gruppo la prossima settimana. Stiamo valutando Duncan che ha qualche problemino. Nicolussi Caviglia è squalificato”.
Yeboah è rientrato all’ultimo, ma può giocare?
“Sì, sta bene”.
Sul calo di Oristanio?
“In questo momento più che parlare dei singoli mi fa piacere parlare del lavoro di squadra. Magari è stato meno brillante, ma ritroveremo il miglior Oristanio attraverso il lavoro di squadra, ne sono convinto e non bisogna ingigantire le situazioni sui singoli secondo me”.
Dietro ha trovato una consistenza maggiore ora così come a centrocampo?
“Tutto molto bene, se rimaniamo ancorati a questo modo di lavorare, senza abbassare la guardia. Scintilla? Sono convinto che arriverà”.
Per la vittoria saranno importanti questi fattori legati alla difesa consolidata?
“Attraverso quello che abbiamo detto. E attraverso i gol. Non è solo la difesa, tutti permettono di lavorare bene difensivamente, perché se gli attaccanti guardassero le farfalle durante la partita, lasceremmo molto più campo libero”.
La sosta può influire in maniera negativa sulla continuità?
“Non lo so, sto guardando già avanti e non guardo già più alla sosta. Guardo alla partita di domani che darà risposte. Haps è arrivato ieri pomeriggio per esempio e dunque bisogna fare delle scelte prendendo del tempo necessario”.
Chi per sostituire Nicolussi Caviglia, magari adattando Kike Perez o Doumbia?
“Loro due non giocheranno lì, abbiamo le opzioni Busio o Condé, che anche se è rientrato l’altro giorno lo sto valutando. Possiamo anche giocare con due mediani, ma vorrei dare continuità al centrocampo a 3. Kike nella crescita che sta avendo dal punto di vista tattico non ha ancora mostrato la maturità per essere un play che deve anche arginare gli avversari, è un box to box, guardate i suoi dati dal punto di vista fisico, fa quasi 13 km a partita e non voglio limitarlo”.
Busio può essere un fattore importante in questo finale?
“E’ venuto da un periodo in cui era un po’ in over training, un po’ stanco, ha potuto recuperare e credo possa tornare il Busio che conosciamo. Lo vedo sicuramente meglio rispetto ad un mese fa”.
In attesa dei convocati.
VERONA
In attesa della conferenza.
In attesa dei convocati.